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Autore: Eleanor95    19/07/2015    5 recensioni
Castiel, 35 anni, scapolo. Vive una vita tranquilla, ha un lavoro redditizio e vive in una casa che va oltre le sue aspettative; c'è solo una cosa che gli complica l'esistenza: Dean Winchester, 35 anni, sposato, migliore amico, l'uomo di cui è fottutamente e inesorabilmente innamorato.
Genere: Commedia, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Castiel, Dean Winchester
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessuna stagione
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CAPITOLO 1
L'aria condizionata della sala d'attesa dell'aeroporto di Los Angeles gli sembrava il paradiso in terra, in quella giornata afosa di fine giugno.
''L'estate più calda degli ultimi trent'anni'' così aveva affermato una formosa giornalista di uno dei tanti telegiornali che aveva visto quella mattina. Di certo, Castiel non si ricordava come fosse l'estate quando aveva solo 5 anni, l'unica cosa che sapeva, in quel momento, è che avrebbe volentieri eliminato l'estate dalle quattro stagioni e che quel condizionatore, che gettava aria fredda sulla sua testa, era l'unica cosa che gli dava sollievo da quella calura infernale.
Guardò per l'ennesima volta l'orologio: Le 10:25
Sbuffò. Mancava ancora un quarto d'ora all'arrivo dell'aereo proveniente dalle Hawaii. Non riusciva proprio a capire come quell'idiota di Dean si ostinasse a prendere l'aereo, nonostante ne avesse una fifa matta... anzi, lui si cagava proprio nelle mutante!
A quel pensiero le labbra di Castiel si stirarono in un sorriso, era l'unico a sapere di quella fobia, insieme a suo fratello Sam. Ricordava ancora dell'estate del loro diploma in cui decisero di fare una lunga vacanza: Castiel proponeva posti esotici che potevano essere raggiunti solo in volo, mentre Dean ribatteva dicendo ''Avanti Cas, la nostra nazione è così immensa e merita di essere esplorata, poi papà mi ha dato il permesso di guidare Baby, perciò facciamoci un road trip e non se ne parla più!''
E così fecero. Fu l'estate più bella della sua vita (l'unica che salverà dal reset) e anche quella fu calda, pensò, o forse se la ricordava così calda perché Dean stava il 90% del tempo senza maglietta, mostrando quei muscoli tonici e lisci che, Dio mio, erano sicuramente...
Una voce metallica, che annunciava l'arrivo del volo, interruppe i suoi pensieri, che stavano prendendo strade fin troppo tortuose. Prese un profondo respiro e si alzò, ma venne subito colto da un leggero capogiro. Forse sedersi sotto il condizionatore non era stata una buona idea.
Arrivato al gate, si fermò a guardare le persone che man mano entravano dalla porta a vetri e fu proprio in quel momento che lo vide: Camicetta Hawaiana, occhiali da sole, cappello di paglia (molto brutto, lo avrebbe sicuramente bruciato) pelle abbronzata e valigia alla mano che si trascina dietro di sé. Dean Winchester, socio in affari, nonché suo migliore amico, vestito nei peggiori dei modi, ma che agli occhi di Castiel risultava sempre e fottutamente bellissimo.
Castiel alzò una mano per farsi notare e sorrise; sorriso che subito si spense appena vide la causa di tutte le sue sciagure: Rowena, 45 anni, capelli rossi, vestita rigorosamente di nero (colore che non abbandonava mai!), per gli amici 'Rowy', per Dean 'Tesoro', per lui 'puttana maledetta'.
Era una scrittrice di successo, di quelle che sfornavano un best-seller ogni cinque mesi e che avevano i dollari al posto delle pupille. E fu proprio grazie ai libri che Dean e Rowena si conobbero. Essendo il primo, proprietario di una  casa editrice, aveva proposto un contratto alla strega..ehm... Rowena, dicendo che trovava i suoi libri  molto intriganti e passionali. Forse era stato questo a far scoccare la scintilla tra i due, oppure - cosa più plausibile per Castiel- lei aveva introdotto un parassita all'interno del suo cervello, che succhiasse tutta la sua energia, indebolendolo e rendendolo, così, suo schiavo.
Fatto sta che, volente o nolente, i due si sposarono dopo 7 mesi di conoscenza e, dopo un anno di matrimonio, ancora si godevano la vita di sposini tra un viaggio e l'altro.
''Perché hai il broncio, Cas? Non sei contento di vedermi?''
Quella voce.
Dean si era tolto gli occhiali da sole, dando sfoggio dei suoi meravigliosi occhi verdi che Castiel tanto amava. Notò che l'abbronzatura aveva accentuato le lentiggini, rendendole ancora più adorabili.
''No, ma che dici?'' rispose subito, sorridendo ''Ho solo un leggero mal di testa, ma passerà.''
Dean ricambiò il sorriso e aprì le braccia verso di lui '' Dai figliolo, dai una stretta al tuo vecchio, perché gli sei mancato tanto''
''Agli ordini, paparino'' stette al gioco il moro per poi abbracciarlo forte, ovviamente nella maniera più virile possibile.
Poco distante da loro, Rowena sbuffava come una ciminiera a vapore, tenendo le braccia incrociate sul petto.
Brutta Megera, fammi godere il momento, visto che te lo sei tenuto stretto per 10 giorni.
Uscirono dall'aeroporto, portandosi dietro i bagagli. Castiel, per dovere di gentiluomo, dovette portare quelli di Rowena, anche se era tentato di scaraventarli in mezzo alla strada o di regalarli al primo senzatetto che avrebbe incontrato.
Arrivati alla macchina e sistemati i bagagli, poterono finalmente partire.
Durante il viaggio, Dean raccontava le loro avventure, di quanto fossero belle le Hawaii, della sabbia finissima, dell' acqua cristallina, dei cocktail sulla spiaggia, delle lunghe passeggiate mano nella mano in riva al mare e tanta altra roba che facevano venire l'Ulcera; e tutto questo era accompagnato dalle risatine stridule di Rowena che stava seduta proprio dietro di lui.
''Dovresti farti anche tu una vacanza.'' disse Dean, improvvisamente ''Hai lavorato così tanto quest'anno, te la meriti.''
Castiel continuava a tenere gli occhi sulla strada. ''Non preoccuparti, Dean. Sto bene.''
''La verità è che il nostro caro Castiel non ha una una ragazza con cui andarci'' affermò Rowena, con tutta la cattiveria che aveva in corpo.
Puttana. Puttana maledetta.
''Non essere scortese, tesoro. Cas è un uomo molto desiderato e non ha problemi a trovarsi una ragazza. Non è vero, amico?''
 Il moro strinse il volante con rabbia. ''Ho detto che sto bene e non ho bisogno di una vacanza. Possiamo smetterla di parlare di me, per favore?!''
E con quella frase il silenzio calò finchè non arrivarono alla villa lussuosa dei due Coniugi. Dopo i saluti e i vari inviti a pranzo - da parte di Dean, ovviamente- che dovette rifiutare per stanchezza, riuscì a tornare a casa.
Viveva in una piccola villetta, poco distante da quella di Dean, che poteva permettersi con il suo stipendio. Ci viveva da solo, nella completa tranquillità.
Relax.
Aveva bisogno di relax.

Si riempì il bicchiere con due dita di whisky e si accomodò nella sua poltrona massaggiante, pronto a fare l'ennesima maratona di Lost e cercare di capire qualche dettaglio in più di quel intricato telefilm.
Relax.
Senza nessuno che ti diceva cosa fare, dove andare, con chi stare. Nessuna rottura di palle.
Completo relax.
Era solo, e questo gli andava più che bene.
E dopo il quinto bicchiere di whisky e l'ennesimo discorso di Jack Shepard, si accorse che stava piangendo. Calde lacrime riempivano i suoi occhi blu per poi solcare le sue guance. Piangeva senza freni, singhiozzando e dicendo cose a caso, perché la consapevolezza di essere un uomo solo lo aveva colpito in pieno volto come uno schiaffo.
Castiel, 35 anni, scapolo, codardo,  fottutamente innamorato del suo migliore amico da 17 anni e, per di più, solo. Solo come un cane in una casa di lusso. 
Continuò a piangere per lunghi minuti finché il sonno non lo prese completamente e i suoi occhi, stanchi per il troppo pianto, si chiusero e finalmente poté godere di un sonno senza sogni.




ANGOLO AUTRICE.
Hola chicos, vorrei ringraziarvi per essere arrivati fino a qui, spero vi sia piaciuto. Cercherò di pubblicare regolarmente, ora sto scrivendo man mano i capitoli e ci tengo ad arrivare fino alla fine, pregate per me.
Grazie ancora per aver letto e ci vediamo al prossimo capitolo. Ciaooo.
  
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