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Autore: Happily__13    19/07/2015    0 recensioni
Jemma e Derek sono due ragazzi completamente diversi. Lei ama la musica, stare con gli amici, l'estate e il mare, viaggiare e divertirsi. Lui è sotto sotto un bravo ragazzo, abituato ad avere tutto quello che vuole e qualunque cosa desideri, frequenta "amici" apparentemente perfetti, ma profondamente sbagliati, il genere di persone che Jemma non sopporta... Ma un giorno dopo quell'incontro tutto cambia sia per lei che per lui. Ogni ideale, ogni sogno e ogni aspettativa cambia...per sempre!
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago, Scolastico
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Ciao! Questa è la mia prima storia in assoluto, ringrazio la mia musa ispiratrice, cioè una mia amica! E spero che la storia vi piccia...
Prima di farvi incominciare a leggere volevo informarvi che le frasi scritte tra le parentesi quadre sono i pensieri dei protagonisti. Detto questo buona lettura :)
Heart Attack
Best meeting ever
Jemma Sullivan era pronta per tornare a casa a piedi, dopo la scuola, era il terzultimo giorno di scuola, frequentava la seconda media, e come al solito era pronta per la sua sosta rilassante alle macchinette della sua cittadina, Atlanta. Entrata alle macchinette decise di prendere il suo thè al limone, inserì i soldi e premette il bottone, ma per sua grande (s)fortuna la lattina si bloccò e Jemma iniziò a imprecare, nel frattempo che Jemma cercava di prenderla non si era accorta che era entrato qualcuno, quel qualcuno!                
Era un ragazzo biondo con due occhi blu meravigliosi quasi da annegarci dentro.
Lui: Ehi, si è bloccata la lattina?
Jemma: Eh sì [Certo che si è bloccata è tre ore che tiro calci, idiota!]
Lui: Posso provare…
Lei si sposta e lo lascia fare, senza successo però, almeno non in quel momento!
Dopo circa 5 minuti…
Jemma: Vebbhè non importa grazie lo stesso
Il vero motivo per cui lei aveva deciso di andarsene non era il fatto che non aveva tempo e quindi doveva andarsene, ma perché si sentiva decisamente in imbarazzo. Quell’imbarazzo era dovuto agli occhi del ragazzo che la guardavano in un modo strano, nessuno l’aveva mai guardata così, e poi quegli occhi erano letteralmente bellissimi i più belli che lei avesse mai visto fino a quel momento. E così mentre riprendeva la strada di casa senza il suo thè, pensava a quegli occhi che pur essendo bellissimi emanavano tanta tristezza. A scuola lei era conosciuta, oltre a come una pazza però in senso buono ma anche perché le bastava un solo sguardo lungo il tempo necessario par farle capire cosa provava quella persona.
Arrivata a casa, una grande e bellissima casa che i suoi nonni avevano regalato ai suoi genitori, raccontò tutto alla sorella, Alexia una ragazza gentile e un po’ troppo riflessiva per i gusti di Jemma, non sapeva cosa l’aveva spinta a raccontarlo ma lo fece. La sorella come al solito non era stata tanto a sentire tutte le chiacchiere di Jemma perché diceva che parlava troppo e forse era vero, perché a scuola doveva fare la brava alunna e la brava amica che sa ascoltare e questo per lei non era un problema ma evidentemente a casa non riusciva a resistere e diceva qualsiasi cosa le passasse per la testa. Quella notte prima di addormentarsi le venne in mente che quel ragazzo lo aveva già visto da qualche parte e anche spesso, ma non si ricordava dove, il giorno dopo a scuola avrebbe chiesto alle sue amiche.
A scuola…
Jemma: Ehi belle!
Tutte: Ciao Jem
Jemma: Devo raccontarvi una cosa…
Kara: Cosa?
Jemma racconta tutto alle sue amiche, sorvolando gli occhi belli meravigliosi dicendo semplicemente che erano blu, il fatto che era triste secondo lei non lo accennò e quindi raccontò tutto in modo meccanico, perché sapeva che si sarebbero fatte dei film!
Lola: Bu non ne ho idea, pensi sia di questa scuola?
Jemma: Sì sono arrivata alla conclusione che siccome è una faccia che vedo spesso e si va a scuola 5 giorni su 7 ogni settimana, dev’essere per forza così.
Lexi: Secondo la tua descrizione direi Derek Ramsey
Jemma: Può darsi anzi credo di sì
Lexi: E sentiamo perché lo volevi sapere??
In realtà non lo sapeva neanche lei il vero motivo e così decise di rispondere…
Jemma: Così per curiosità, magari lo ringrazio visto che pur essendo un emerito truzzo ha deciso di aiutarmi senza successo però ahaha
Lexi: Ah ok [questa non me la bevo]
In quel paesino Atlanta era pieno di truzzi, questi truzzi sono delle persone che seguono la moda a qualunque costo, seguono la massa e fanno di tutto per farsi accettare dagli altri truzzi, ci sono diverse categorie di truzzi, quelli buoni che sono solo alla moda e caratterialmente sono accettabili o addirittura simpatici e intelligenti, quelli stupidi che lo fanno per farsi vedere dagli altri e quelli insopportabili che sono egocentrici vip e super alla moda circondati da ragazze e infine quelli sfigati che provano ad essere come gli insopportabili ma senza successo. Lei non sapeva ancora a quale categoria appartenesse Derek ma lo avrebbe scoperto molto presto!!!
Durante il primo intervallo Jemma andò in bagno con la sua migliore amica Lindy Swaso. Mentre tornava in classe le si avvicinò un ragazzo…
Derek: Ehi! Guarda un po’? [Non può essere così bella]
Lui le mostrò la lattina ed era proprio quella lattina di thè la sua lattina!
Jemma: Ah. Okay goditela [interessante è riuscito a prendere la lattina, che se la tenga pure]
Nel momento in cui lui stava pensando a qualcosa da dirle si avvicinò un suo amico che con qualche stupido argomento se lo portò via. Jemma decise che ringraziarlo non aveva più senso quindi concluse che ormai lei a quello non doveva dire più nulla. Finito anche il penultimo giorno di scuola tornò di nuovo a casa fermandosi sempre alle macchinette e rivivendo tutto con l’immaginazione c’era qualcosa che non la convinceva di quel ragazzo, ma scacciò quel pensiero e decise di cambiare prendendo un lattina di Coca Cola.
Il giorno dopo era l’ultimissimo giorno di scuola. Quella mattina si fece una doccia e poi si guardò allo specchio e non aveva idea di come vestirsi. Era strano ma lei quel giorno cercò di studiarsi da sola guardandosi allo specchio, sentiva che qualcosa in lei era cambiato, eppure i suoi capelli erano sempre gli stessi rossi e lunghi quasi fino al sedere, le lentiggini erano distribuite sul corpo negli stessi posti di due giorni fa, il naso era sempre lo stesso con una mini piega al centro che segnava la cicatrice di 5 anni prima quando si era rotta il naso a una festa di compleanno di una sua amica, il sedere era enorme come sempre ma anche dopo vari mesi di esercizi fisici era sempre uguale e ormai se ne era fatta una ragione, il seno era sempre quello più di una seconda non riusciva a portare, gli occhi erano sempre marroni e quando era emozionata sia in senso buono che cattivo le diventavano cosi scuri che sembravano neri, diciamo che aldilà del colore aveva dei begli occhi secondo lei, secondo sua sorella e le sua migliore amica Lindy perché erano grandi, le ciglia lunghe anche senza mascara e le sopracciglia alte, che per chi si sapeva truccare sarebbe stato utile quel grande spazio tra la palpebra e la sopracciglia, ma lei non si truccava tanto e quindi non usufruiva di questo dono.
Arrivò alla conclusione che per il momento non avrebbe capito cosa la stava cambiando e così inizio a pensare come vestirsi. Era giugno ma a scuola gli shorts erano vietati così mise un paio di jeans e una canotta azzurra e le converse basse dell’America. Era pronta per andare a scuola. Arrivata prima dell’orario di entrata si fermò a parlare con i suoi amici e compagni di classe.
Paul: Ehi sorella come stai?
Jemma: Bene tu?
Paul: Anche. Lexi mi ha raccontato del tuo super incontro con il biondino dagli occhi blu…
Jemma: Ehm…si…nulla di importante
Lexi: Senti io non me la bevo, i tuoi occhi brillano quando parliamo di lui. Ma tu stai tranquilla io sono Cupido sai?! E ti aiuterò
Jemma: [Cazzo, cazzo, cazzo lo sapevooooo] Non voglio l’aiuto di nessuno per conoscere nessuno, solo perché mi ha aiutato ora non è che dovete farvi il film okay?!
Alex: Io lo conosco è un bravo ragazzo e ama la Spagna proprio come te!!! E se non ricordo male parla anche spagnolo…
Jemma: Sicuramente ricordi male e poi…ehm…è suonata la campanella. [La Spagna?! Oddio no dai non può essere cosi, calma e sangue freddo Jem]
Quel giorno di scuola lo passò in uno strano modo, ma era felice stava con i suoi amici, parlava chiacchierava rideva e si divertiva con le persone a cui voleva bene....E soprattutto si era dimenticata di quell'intruso che non l'aveva fatta dormire perchè lui era semplicemente lui e quindi nulla di spaciale anche se questo convinzione non sarbbe durata ancora a lungo.

 SALUTI: Ringrazio chiunque abbia perso un po' del suo tempo leggendo questo capitolo, anche a chi non è piaciuto! Mi scuso prima se ho fatto alcuni errori ortografici e alla prossima!!!
   
 
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