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Autore: pagoghiRock    20/07/2015    1 recensioni
"Jay..." disse incerto.
​"Si Ash?" rispose lei continuando a disegnare cerchi immaginari sul suo petto. "Devo dirti...una cosa importante"
Genere: Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ashton Irwin, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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"Jay..." disse incerto.
​"Si Ash?" rispose lei continuando a disegnare cerchi immaginari sul suo petto. "Devo dirti...una cosa importante"
era abbastanza nervoso. Perché dopo essersela portata in Australia chiedendole di andare a vivere insieme a lui e ai suoi pazzi compagni di avventura e di vita che lei amava,oltretutto, e...le sue due migliori amiche, stava per chiedergli una cosa che gli balenava in testa da molto. Forse troppo tempo.
​"Dimmi. Anche io devo dirti una cosa..." Detto questo, lui si alzò di scatto guardandola nei suoi occhi castano scuro dai riflessi rossicci dove aveva sempre trovato sicurezza e stabilità. Poi, svelto, gli si fiondò addosso posando la sua faccia nell'incavo del suo collo, abbracciandola e facendola rabbrividire come succedeva sempre anche dopo un anno. Gli posava dolci baci sul collo fino a che non fece una specie di sbuffo e cominciò a respirare irregolarmente e pesantemente. Lo sentiva, lei il suo respiro scontrarsi contro la sua pelle liscia. Continuò così per 2-3 minuti buoni.
"Voglio Alex" sbottò tutto d'un fiato. "Il nostro Alex" disse poi tranquillizzandosi un po e facendo tornare il suo respiro regolare come se si fosse appena scaricato qualcosa di pesante. Perché lei poteva percepirlo. Sulla sua pelle.
"A-Ash...I-io!" Non sapeva neanche lei cosa dovesse dire esattamente. Era ciò le le avrebbe chiesto fra qualche minuto se non lo avrebbe fatto lui. Si sentiva....si sentiva....ok ok. Non lo sapeva neanche lei come si sentiva. Felice. Questo è sicuro. Ma una felicità più bella delle altre.
Non potendo parlare lo strinse soltanto a se in un abbraccio che sembrava non voler finire. E forse sarebbero rimasti così tutta la vita. Se soltanto potessero. Lui con la faccia nell'incavo del suo collo e lei nel suo. Lo strinse fino a far toccare i loro petti e poter percepire i loro battiti.
Lei. Lei sentiva ancora il suo respiro sul suo collo. Ma quando incominciò a parlare sentiva soltanto le sue labbra sfiorargli la pelle ad ogni lettera che pronunciava.
"Voglio una cosa tutta nostra, voglio una piccola peste dai piedini minuscoli che giri per casa facendo disastri. Voglio qualcuno a cui insegnare ciò che so, tutte le cose che sono in grado di insegnare. Imparerà a suonare la batteria e la chitarra. Voglio qualcuno che di notte tardi s'intrufoli nel nostro letto facendo finta di niente. Sono sicuro che sarà Alex. Non sarà lei. Ma lui. Alex. Lo voglio con tutto il mio cuore. Con tutto me stesso. Con ogni mia cellula."
Disse le ultime parole con pochissimo fiato. Non era sicura che avesse respirato durante quel piccolo discorsetto che sicuramente si preparava da non so quanto. Lo amava per questo. Chissà da quanto avrebbe voluto dirgli quella cosa. Ma, dal canto suo non doveva prenderlo in giro. Perché lei era esattamente uguale a lui.
"Anche io! Anche io Ash! Non m'interessa di nessuno. Lo voglio. Il nostro piccolo rocker. Un piccolo solo nostro. Oh Ash! Ti amo." gli scappò ad un tratto. Non sapeva neanche lei come le fosse uscito. Ma per una volta diede voce al cuore. Non era molto brava a parlare e decifrare le sue emozioni. Era sempre stata più brava con gli abbracci. Ma a lui bastava. Lui sapeva interpretarli. E sapeva leggere ciò che aveva dentro solo da un piccolo gesto.
Senza guardarla e senza togliere la sua testa dall'incavo del suo collo, le rispose con un semplice "ti amo".
Lei lo percepiva che non era un 'ti amo' qualunque. Perché con gli anni e con le delusioni, sapeva riconoscere ormai le cose vere che caratterizzavano la sua vita.
Si erano persi troppe volte. Ma davvero. Davvero troppe volte. Ed ora gli sembrava a tutti e due così surreale essere insieme e mischiare i loro respiri e i loro profumi. Finalmente in pace. Perché ora andava tutto bene. Eppure uno di loro era ancora turbato. Perché nella sua vita, tutte le cose felici arrivavano, e dopo poco tempo, se ne riandavano. Fuggivano di nuovo come la notte. E lei. Lei avrebbe solo voluto la certezza che quella volta, la felicità non sarebbe scappata di nuovo, lasciandola sola. Solo a quei pensieri, le si stava accapponando la pelle. Non voleva perderlo. Perché sapeva che se l'avesse perso ora. L'avrebbe perso per sempre.
Ma lei non voleva. Non voleva perderlo. Neanche tra un miliardo di trilioni di anni. Perché lui era la cosa che riusciva a tenerla in equilibrio. L'unica cosa che avrebbe sempre voluto nonostante tutto ciò che avesse intorno.
L'unica persona che riuscisse a non farla sprofondare nel baratro della sua vita che sembrava si stesse ricostruendo piano piano.
"Ehy..." Gli disse lui alzando finalmente  il viso dal suo collo e facendogli fare la stessa cosa. Gli prese il viso tra le sue giganti mani e portò le loro fronti a toccarsi. I loro occhi si scrutarono. Scoprendo ancora qualche sfumatura di colore di cui essere interessati.
Si fissarono per un paio di secondi che erano sembrati anni e anni. Quando "Va tutto bene. Andrà tutto bene anche dopo. Andrà tutto ,tutto bene" gli disse stringendosela al suo petto. Amava farsi del male insieme a lei. Amava essere felice insieme a lei. Amava essere pazzo con lei. Amava VIVERE con lei. E forse non avrebbe mai capito il perché. E forse neanche gli interessava. L'importante è  che ce l'avesse sempre vicino. Perché senza di lei non viveva. Non amava. E a volte pensava che c'erano fin troppi perché nelle loro vite. Ma sicuramente non gli importava neanche questo. Se poi alla fine, poteva stringerla al suo petto come faceva ora. Se poi alla fine poteva baciarla trasmettendo tutto ciò che sentisse. Se alla fine poteva fare l'amore con lei.
Assorto nei suoi pensieri, non si accorse che, lei era arrivata di nuovo al suo collo.
Lei respirò ancora un po' del suo profumo e poi ci posò le labbra rosse lasciandogli un lieve bacio. "Ti amo. Ti amo. Ti amo." Disse poi aggrappandosi al suo collo. Poi. Dopo qualche secondo "Starei qui a dirtelo per sempre."
Si guardarono ancora. E non seppero per quanto perché quando stavano insieme un secondo poteva diventare un'ora e un'ore un secondo. Poi, come attratti da due calamite, si avvicinarono sempre di più fino a posare le loro labbra a mo' di bacio completamente casto ma che racchiudeva un'esplosione di emozioni. Se glielo avrebbero chiesto non avrebbero saputo dire neanche la durata che avesse potuto avere quel bacio.
Si amavano così dannatamente.
D'altronde erano tutti e due in cerca di una 'casa' per così dire. E l'avevano trovata l'uno nell'altro...
Dopo quel bacio che sembrava dannatamente corto, "Anch'io ti amo. Anzi. Ti amo di più!"
"Mh....no!" Gli disse provocandolo.
"vedremo...vedremo" disse prima che i due potessero sdraiarsi sul letto intrecciati con i loro corpi e con tutto ciò che li caratterizzava.

- 3 mesi dopo -
"Ash! Ash! Ash!" Urlò Jay uscendo dal bagno di corsa.
"Di-dimmi piccola!" Disse confuso. Sapeva e non sapeva cosa stesse succedendo. Era tutto così...così incasinato..
"Abbiamo Alex!" Urlò con quanta più gioia aveva in corpo. Non poteva crederci assolutamente. La felicità per ora non era ancora scappata. E per una volta sembrava intenzionata a non farlo. In quel momento la sua vita le sembrò tanto una di quelle storie che leggeva da ragazzina. Quelle dove o tutto finiva male o benissimo. Lei  era così felice cazzo. Si. È vero. Aveva solo vent'anni. Ma cosa le importava? Aveva trovato il suo 'uomo'. Tra virgolette perché era così pazzo a volte che ricordava tanto un bambino. Anche la sua risata le faceva lo stesso effetto. La risata di un bambino. Un bambino un po cresciuto.
L'aveva trovato e non avrebbe voluto altro e poi, lui aveva ventotto anni. Otto. Otto anni di differenza. Il numero. Il solo numero pari che gli fosse stato simpatico già da prima l'arrivo di lui.
Lei amava i numeri dispari.
Il solo numero che trovava tatuato dappertutto fin da bambina.
E adesso? Adesso aspettava un bambino. Aspettava Alex. Il loro piccolo rocker.
Il loro piccolo frugoletto. Cazzo lo voleva. Ora.
" C-cosa sign.. Cos-Ah! Oddio! Sei incinta! Oh cazzo ti amo! Ti amo!" , le saltò addosso abbracciandola baciandola e...e .... Non sapeva neanche lui ciò che di preciso le avesse fatto.
Ma si accorse di averlo fatto troppo forte.
"Oh! Scusa!" Disse preoccupato.
"Perché?" Chiese confusa.
" Sei incinta. Non voglio che succeda niente ad Alex. Non farò mai l'errore di mio padre. Non lo lascerò mai crescere come sono cresciuto io.
Mi accovacciavo sull'angolo del letto e piangevo a dirotto cercando una risposta alla domanda perché io non avessi papà mentre gli altri si." No. No. No. Continuò a ripetersi nella testa. Non poteva fare come lui. Eppure un giorno, era sicuro che per la tanta paura di commettere quell'errore, avrebbe seriamente finito col farlo. No. Ce l'avrebbe fatta. Lui non era uguale a suo padre. Lui amava Alex e amava ancora di più Jay.
"Non gli succederà niente. Perché noi lo amiamo e se ci saranno problemi li supereremo co tutte le nostre forze,  e ne usciremo." Disse accarezzandogli i ricci per poi aggiungere "Ash. Sei la cosa più bella che mi sia capitata. La cosa che per me è contata di più. La cosa, no, la PRIMA cosa felice che sia saputa resistere nella mia vita fatta di frane. Siamo caduti, alzati, ci siamo ripresi ed ora siamo ancora insieme. È qualcosa di indescrivibile. Non si può spiegare. Spero che tu abbia almeno capito." Disse lei mettendo l'anima in ogni parola. Era così difficile parlare e descrivere emozioni. Avrebbe voluto che mettendo la mano sul cuore di una persona si potesse capire tutto ciò che prova.
Lui la guardò negli occhi per diverso tempo.
"Allora pensiamo solo alla nostra felicità e viviamo al momento." Gli sussurrò poi in un orecchio. Se la portò in braccio sul divano, lasciandole posare il viso nell'incavo del suo collo, poi, appoggiò la sua mano sulla pancia di lei e gliel'accarezzò una o due volte.
"Alex" disse felice. "Qui c'è Alex...!" sussurrò poi come parlando a se stesso.
"Alex" disse lei quasi ridendo per quelle parole sussurrate e poggiando la sua mano su quella di lui e accarezzandogliela con il pollice. Cavolo quanto era più grande della sua!
" Non so come dirtelo. Perché hanno inventato due parole da mettere insieme. Ma abbiamo preso l'abitudine di dirle anche quando non è vero e ora non mi resta che dirtele. Ti amo. Ti amo Ash. Sei la cosa più bella che mi sia capitata nella vita."
"Tu sei un miracolo. Non so se mi spiego. Ma mi hai cambiato. Hai cambiato me. Ashton Irwin. Io ti amo. E amo il nostro piccolo." Disse lui.
Era un amore incondizionato. Non sapevano come dirselo. Ma si capivano.
Si volevamo e si desideravano sempre, sempre di più anche dopo che si sarebbero mischiati le ossa. Volevano sempre di più.
Io. Sinceramente li invidio. Si. Lo dico perché non è una cosa brutta. Invidio il loro amore. Invidio il loro essere 'noi'.

   
 
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