Lo guardava con un dolore crescente che le straziava il
cuore.
Solo i suoi occhi azzurri provavano emozioni, per il resto la sua figura era impassibile.
Il suo viso pallido, quelle labbra
morbide che non trapelavano emozioni, i capelli corvini che ricadevano morbidi
sulle spalle, la sua figura minuta e immobile, quasi sfinita...
Narcissa Black era in quella posizione da ore, ormai.
Continuava a guardarlo, a vedere quel viso, ancora più
pallido del solito, rilassato come non l'aveva mai visto. I
capelli di un bianco biondo surreale scomposti sul cuscino candido, candido
quanto il lenzuolo che copriva la figura completamente immobile.
Sembrava stesse
solamente dormendo...
O sembra sia semplicemente morto...
Narcissa chiuse gli occhi per un lungo istante, mentre si imponeva di far rimanere il suo respiro tranquillo.
Quando
li riaprì, suo cugino era davanti a lei. A dividerli, solo il letto.
L'ultima persona che Narcissa avrebbe voluto vedere.
I suoi grandi e splendidi occhi azzurri indugiarono sul
cugino, mentre avvampava appena per la collera.
-Narcissa...io...-
La ragazza sentiva quella voce distante, mentre
rimbombava per l'infermeria.
Lo guardò senza fare una piega.
-Sarebbe meglio che tu mangiassi qualcosa...- il sussurro
del ragazzo era appena percettibile, lievemente goffo,
si muoveva in modo impacciato...
In
un modo che non è degno di Sirius...
E
che non è mai stato degno nemmeno dei Black
Narcissa continuò a guardarlo, immobile e bella come una
bambola di porcellana.
Riportò gli occhi al letto.
-Lui...lui non vorrebbe vederti in
questo stato...- il moro indugiava.
Le parole entrarono dentro Narcissa senza più uscire, e
più vagavano dentro di lei, più la rabbia cresceva.
I capelli lucenti le coprivano il viso scarno,
ormai sfinito.
vattene...
-vattene...- la voce della ragazza era
sfinita, stanca, ma chiara.
Un suono puro di una voce dolce, straziata dal dolore.
-Narcissa...io...-
...non
ti conosco...
-Non dirmi cosa devo fare...-
Per un attimo, si sentì scossa da un
brivido, che assopì.
-Tu...non sai nulla...- continuò,
la voce sprezzante ma sempre ridotta ad un sussurro.
Tu
non sai ciò che provo...
Non
lo capirai mai...
-Narcissa...non puoi continuare così...- la voce di Sirus riecheggiò fino a spegnersi,
ma non ebbe risposta.
La ragazza soffermò di nuovo lo sguardo sul letto, su
Lucius, mentre sentiva l'affanno e la disperazione impadronirsi della sua
figura minuta.
Fu allora che si rivide la scena davanti...
Era
terrorizzata da quella foresta, anche se non lo dava a vedere.
Non
ricordava nemmeno perchè ci era
entrata...
Ricordava
quell'enorme sagoma nera impennata, quel tresthal infastidito dalla sua presenza.
La
potente spinta che qualcuno le aveva dato per farla
spostare...
Lucius
Malfoy calpestato da un tresthal...
Quando
Narcissa guardò di nuovo oltre al letto, Sirius non c'era più.
Prese una mano di Lucius tra le sue, prima di portarsela
alle labbra.
Cominciò a baciarla, il sapore della pelle candida della
persona che amava si confondeva con quello delle sue lacrime.
Piangeva in silenzio.
Il volto ancora impassibile, che ancora non era stato
coinvolto da quell'ondata di disperazione
che
aveva fatto uscire lacrime strazianti da quegli splendidi occhi azzurri.
Lucius...
Il dolore di un amore non corrisposto della ragazza diciottenne
si confondeva con il senso di colpa...
Con la paura di non poter più vedere
quegli occhi grigi...sprezzanti...
Non poter più sentir quella voce
profonda, suadente ma allo stesso tempo gelida...
quante volte ti ho guardato da lontano...
sperando anche solo che i tuoi occhi gelidi
indugiassero per un istante su di me...
e quante volte quello sguardo non è mai
arrivato,
Lucius...?
Lentamente, quella mano inerme si mosse, andando a
sfiorare la guancia arrossata della ragazza.
Un gesto un po' rude...ma non freddo...
Narcissa spalancò i suoi occhi azzurro cielo che andarono
a riflettersi su quelli grigi di lui.
sei sempre così bello...
-Lucius...- Le lacrime aumentarono di intensità...
Più Narcissa tentava di ricomporsi, di ritrovare quel suo
aspetto dignitoso e glaciale, più capiva che era tutto inutile...
Quegli occhi freddi, grigi, che ora continuavano a
fissarla, rompevano tutte le sue barriere.
Lucius cinse il collo della ragazza con la mano,
stringendo la presa.
Narcissa rimase immobile, sentendo un
vena sul collo che pulsava un battito veloce ed incostante come il
cuore.
La mano del biondo passò scivolando dal collo e dietro la
nuca, prima di spingere il viso di Narcissa contro il proprio.
Un bacio.
Un bacio che non poteva essere definito se non
possessivo.
-Tu sei mia...- La voce di Lucius, così
suadente, inebriava Narcissa Black.
-Lo sono sempre stata...- sussurrò
la ragazza, prima di perdersi di nuovo in uno di quei baci possessivi.
...e continuerò ad esserlo...fino alla fine...