Anime & Manga > Nana
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Autore: ColeSeya    22/01/2009    1 recensioni
Ecco a voi la prima Fan-Fiction su Nana.
Ebbene, ho pensato e ripensato se scriverla o meno, ma dopo che l'ultimo numero (il 30) mi è arrivato in mano non ho potuto resistere ancora...
Quindi eccola qui...
Questa Fan-Fiction descrive, più o meno, come vorrei il finale di Nana, spero però, anche se non siete della mia opinione, che vi possa piacere...
La storia, come il fumetto del resto, è narrata tutta da Hachi e dedicata a Nana Osaki, mentre gli altri personaggi appaiono solo nelle parole, senza mai essere realmente presenti.
Genere: Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nana Komatsui
Note: What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
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Ehi Nana, ti ricordi della prima volta che ci siamo incontrate?
Certo, sono passati tanti anni oramai, siamo cresciute entrambe, ma quel treno resterà per sempre nella mia mente, e nei miei ricordi.
Quel giorno io inseguivo disperatamente il mio amore…
Quello che credevo l’amore della mia vita…
Ma come anche tu saprai bene, l’amore non esiste…
Non l’amore vero…

Oramai sono passati diversi anni da quel incontro, dal nostro primo incontro…
Dieci se non sbaglio.
Io non sono cambiata affatto.
Sono ancora quella ragazza che corre da un negozio all’altro in cerca del vestito da mettersi o degli accessori più stravaganti da intonare con un paio di scarpe che sono nella scarpiera da due anni e che non metterò mai.
Sei tu che sei cambiata Nana…
Oramai non ti riconosco più…
L’ultima volta che ti ho visto indossavi un bellissimo abito nero, lungo, ed eri truccata divinamente, al solo vederti le lacrime hanno iniziato a scorrere sul mio viso, come una bambina…
Forse sono veramente legata a te come un cucciolo è legato al proprio padrone.
Con quel bellissimo vestito di raso nero non sembravi nemmeno tu, non portavi i tuoi soliti vestiti strappati, non le tue solite gonne corte scozzesi, non le tue solite giacche con stelle o cuori, non i tuoi numerosi ed appariscenti anelli. Non tenevi nemmeno in mano la tua solita sigaretta. Quella sigaretta che ti ho visto fumare fin dal nostro primo incontro sul treno per Tokyo.
Nana, mi manchi veramente, sai?
Passandoti vicino, assieme a Satsuki non mi notasti nemmeno. Eppure una volta eravamo così unite.

Ricordo ancora quando ti dissi del mio matrimonio con Takumi.
I tuoi occhi erano coperti dai grandi occhiali da sole che portavi, ma riuscii a capire lo stesso la tua espressione, il tuo stato d’animo…
Per me tu non hai segreti Nana…
Quel giorno eri triste, triste perché io mi ero legata a qualcun altro, perché io ti avevo lasciata sola.
Ma ora io che dovrei dire?
Quella sera cercasti di essere felice per me in tutti i modi, però sapevo che era tutta finzione, io mi ero legata a qualcuno, e quel qualcuno non eri tu, Nana…

Ancora adesso sono legata a Takumi, e Satsuki cresce sempre di più, è sempre più grande, è un peccato che tu non possa vederla, sai, ti piacerebbe sicuramente.
Takumi sta cercando di rimettere insieme la Band dopo l’accaduto, ma come puoi ben immaginare non è semplice…
Lo scandalo che ha colpito le vostre due band, I Trapnest ed I Blast non è stata una cosa da niente…
I giornalisti assediano ancora casa nostra, sebbene oramai siano passati diversi mesi…

Ricordi ancora il giorno del tuo concerto a Shinjuku?
Io si, quella sera me ne stavo lì, dall’altra parte della piazza ad ascoltare la tua voce che arrivava fino a Satsuki, ancora in grembo…
Il maxischermo piazzato sopra i palazzi dietro il palco mostrava il tuo volto perfettamente truccato nei minimi particolari. I fan attorno al palco aumentavano sempre di più, e chi non vi conosceva prima di quel concerto, poco dopo corse subito a comprare il vostro CD…
Sei sempre stata in grado di attrarre la gente a te, hai una forza inumana Nana…

L’altro giorno stavo guardando le nostre fotografie, quelle che tanto tempo fa, l’anno in cui ci siamo conosciute, avevamo fatto, quelle che io ti avevo costretto a fare con me…
Dicevo che sarebbero state un segno indelebile, un ricordo eterno della nostra amicizia.
Forse Nana, più che amicizia il nostro era puro amore.

Molte volte ho pensato che sarebbe successo fra di noi, se tu fossi stata un uomo…
Forse ci saremmo sposate… Oppure avremmo vissuto assieme anni di felicità intensa…
Mah, a questa domanda non avrò ami risposta, forse è meglio così…
Nel peggiore dei casi non ci saremmo nemmeno mai conosciute, ed il solo pensiero mi fa star male Nana.

A quest’ora Satsuki dorme, sai, assomiglia sempre di più a Takumi…
Oramai è tanto che tu non la vedi…
Dopo il matrimonio fra me e Takumi, e quello fra te e Ren le nostre case erano a pochi metri di distanza, ma sempre assediate dai giornalisti…
Impossibile avvicinarsi…
Chissà, forse avrei potuto almeno provarci, ma nelle condizioni in cui ero, avrei potuto partorire da un momento all’altro, e poi Takumi mi aveva espressamente evitato di uscire di casa, non potevo nemmeno andare a fare la spesa…
Ma questo già lo sai, che te lo dico a fare…

Ricordo perfettamente il giorno del tuo matrimonio con Ren, tu, vestita in uno splendido abito occidentale rosso…
Molte erano state le critiche per il colore del tuo vestito, ma a te non importava, dicevi che il bianco non era per una come te, tu lo preferivi rosso, perciò avevi comprato quel bellissimo vestito da sposa con la gonna in pizzo…
Anche Reira ti invidiava, eri veramente bellissima con quel vestito Nana.
Ren invece indossava quel completo nero che era andato a scegliere con Takumi, già, se non fosse stato per lui te lo saresti ritrovato all’altare in pantaloni e giacca di pelle…
Quando te lo dissi ti misi a ridere, sapevi che era la verità, Ren non era il tipo da giacca e cravatta…

Poco dopo nacque Satsuki, mi ricordo ancora che in sala parto non stringevo la mano di Takumi, ma la tua…
Tu per Satsuki eri una seconda mamma, lei stravedeva per te, come me d’altronde…

Poi, qualche anno dopo, quell’incidente…
Nana, perché tutto ciò?

Dopo una festa con I Trapnest ed I Blast, tu e Ren andaste a sbattere contro quel palo di cemento…
L’ambulanza arrivò subito, ma per voi non c’era niente da fare…
Dissero che Ren si era drogato prima di guidare, non ci credo Nana…
Conoscevo Ren, e so che aveva smesso, dopo che tu gli avevi detto che eri incinta…
Voleva tanto quel bambino, Nana, e tu lo sai meglio di me…
Non avrebbe mai messo in pericolo la vostra vita…
Tutto quello che accadde quella notte rimane ancora un mistero. Nessuno riesce a spiegarsi l’accaduto. Tutti erano sconvolti, i fan dell’uno e dell’altro si aggredivano a vicenda, mentre gli appartenenti alle due band si deprimevano sempre di più…
Durante tutto questo Takumi non tornava nemmeno più a casa, era sempre impegnato a rilasciare interviste ai vari giornali, cercando di insabbiare le notizie che avrebbero potuto distruggere la vostra immagine…

Sai Nana, ancora oggi spero di vederti, entrando nel nostro appartamento, l’appartamento 707, seduta al tavolo che guardi fuori dalla finestra, con la tua sigaretta in mano…
L’odore di quella sigaretta che con il passare del tempo ho imparato ad amare…

E se tutto l’accaduto non fosse altro che un sogno?
A volte ci penso…
Penso…
Spero…
Spero di essere ancora su quel treno diretto a Tokyo.
Addormentata sulla tua spalla, mentre all’esterno cade incessantemente la neve…
  
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