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Autore: angy5    20/07/2015    2 recensioni
Lo pensi davvero?—chiese seria e arrabbiata incrociando le braccia.
Certo che lo penso…--confermò le sue idee.— E poi tu stai con Dean e io sto con Kara.—fece spallucce.—Siamo migliori amici da una vita e io ti vedo quasi come una sorella…--si voltò a guardarla, e lei notò nei suoi occhi quanto era sincero.
Mi vedi come una sorella eh?!—Hope infuriata raccolse le sue mutandine da terra e se le mise.
Si…esatto.—Tom iniziò a togliersi dalla faccia quell’aria divertita.
E da quando ci si scopa la propria sorella?—chiese lei frustrata mentre si alzò e si mise la sua camicetta blu.
Hope…ma cosa stai dicendo?—chiese lui guardandola.
Sto dicendo che sono stufa di questa situazione, non puoi venire qui e scoparmi anche solo per una stupidaggine, Tom, non sono un giocattolo!—Hope perse il controllo di sé e si mise ad urlare, gli occhi le pungevano, le lacrime minacciavano di uscire, non riusciva nemmeno a guardare Tom.
Ok…lo hai detto tu....da domani andrò da qualcun’altra.—lo sentì alzarsi.
Genere: Fluff, Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Tom Kaulitz
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Ah!—gemette Hope tirando indietro la testa.

Raggiunse l’orgasmo, così come il ragazzo sopra di lei che una volta finito il tutto, abilmente si tolse il preservativo, lo buttò nel cestino a fianco al letto e coprì entrambi.
Come faceva di solito si sedette sul letto con la schiena appoggiata alla testiera, prese il suo pacchetto di sigarette dal comodino e ne accese due, una per lei e una per lui.

Ti è passato il magone per il fatto che l’ennesima ragazza non si è infilata nei tuoi pantaloni?—chiese la ragazza dai capelli lunghi e neri come la pece dopo avere fatto una nuvola di fumo.
Oh eccome…--rispose appagato Tom, il suo migliore amico.
Bene…--rispose solamente lei, non avendo niente da dire.
Ma si può sapere questa sera cos’hai?—chiese il ragazzo voltando il viso per guardarla.
Niente…stavo solo pensando ad una cosa….—rispose lei vaga guardando dritto avanti a lei.
A che cosa? Dai dimmelo!—chiese Tom sempre più curioso.
No….è una cosa stupida…--rispose lei distratta mentre faceva un altro tiro.
Beh, non è una novità che dalla tua bocca escano cose stupide…però dai…dimmelo!—scherzo Tom.
Assolutamente no…--rise lei mentre spegneva la sigaretta, le piaceva fare la misteriosa.
Ah…se la metti così…--Hope sentì che Tom parlava come se avesse qualcosa in bocca.
Tom…cosa vuoi fare?—divertita Hope si girò verso di lui notando che aveva la sigaretta in bocca.
La cosa che ti farà confessare….il solletico.—disse con aria malvagia Tom.
No…ti pre….ahhhahahahahahahahah—Hope cercò di fermarlo ma Tom aveva già messo le mani sui suoi fianchi.
Ti arrendi?—Tom adorava vederla ridere.
Ok…ok…mi arrendo!—rispose lei quasi urlando con il fiatone.
Bene…così mi piaci ragazza…--Tom si scostò da lei e si rimise a sedere, lei fece lo stesso.

Lei era indecisa, era il suo migliore amico, ormai si conoscevano da più di 10 anni. Eppure aveva paura a dirle quella cosa, tra di loro non ci sono mai stati segreti. Ma se lui l’avesse presa male? E se la loro amicizia finisse così, solo per una maledetta frase? Lei non lo sapeva, ma doveva correre il rischio, dopotutto glielo aveva chiesto lui di dirglielo.

Dai, vuota il sacco.—Tom le diede una leggera gomitata sul braccio, dopo aver spento la sigaretta.
Beh…stavo pensando….—cercò il modo più delicato per dirglielo, si stava torturando le mani, mentre faceva dei respiri profondi.—Ci hai mai pensato…a me e te insieme, come una vera coppia intendo…--finalmente trovò il coraggio e sputò il rospo.

Si sentì più libera, erano mesi e mesi che si tormentava con questa domanda, ma non sapeva darsi una risposta. Tom non rispose, e lei si allarmò, pensò “cazzo, e adesso cosa gli dico?”.
Non lo stava guardando, perciò aveva due opzioni, quando si sarebbe girata o lo avrebbe trovato sorridente e felice, oppure senza espressione, e lei sapeva bene che nella seconda opzione le cose si sarebbero messe male. Trovò il coraggio di voltarsi, ma lo fece lentamente. Lui era li, con le braccia incrociate, i capelli tirati indietro, legati da una cipollina stretta, la faceva impazzire. Ma quello non era il momento di pensare a quelle cose, lui era li serio.

Ehi…--Hope osò parlare.—Cosa ne pensi?—chiese.
Lui tirò su la testa e scoppiò in una grossa risata.
Beh? Che c’è da ridere?—chiese la ragazza confusa.
Vuoi sapere cosa ne penso?—chiese lui a sua volta divertito, lei annuì.—Penso che sia una grande stronzata.—annunciò poi.
Hope rimase li incredula, pensava che la sua risata significasse qualcosa di positivo, e invece….
Di solito stava zitta e subiva, ma quella volta decise di parlare, era stufa di quella situazione.
Lo pensi davvero?—chiese seria e arrabbiata incrociando le braccia.
Certo che lo penso…--confermò le sue idee.— E poi tu stai con Dean e io sto con Kara.—fece spallucce.—Siamo migliori amici da una vita e io ti vedo quasi come una sorella…--si voltò a guardarla, e lei notò nei suoi occhi quanto era sincero.
Mi vedi come una sorella eh?!—Hope infuriata raccolse le sue mutandine da terra e se le mise.
Si…esatto.—Tom iniziò a togliersi dalla faccia quell’aria divertita.
E da quando ci si scopa la propria sorella?—chiese lei frustrata mentre si alzò e si mise la sua camicetta blu.
Hope…ma cosa stai dicendo?—chiese lui guardandola.
Sto dicendo che sono stufa di questa situazione, non puoi venire qui e scoparmi anche solo per una stupidaggine, Tom, non sono un giocattolo!—Hope perse il controllo di sé e si mise ad urlare, gli occhi le pungevano, le lacrime minacciavano di uscire, non riusciva nemmeno a guardare Tom.
Ok…lo hai detto tu....da domani andrò da qualcun’altra.—lo sentì alzarsi.

Lei rimase li, fissava il pavimento, finalmente aveva detto tutto ciò che pensava, ma aveva litigato con il suo migliore amico, il compagno di una vita, l’unico a cui non nascondeva niente.
Forse è meglio che io vada….—rispose lui, era in imbarazzo.
Si hai ragione…--rispose lei alzando il volto.

Lo vide voltarsi e andare verso la porta, non fece un passo. Restò li, non si mosse, non aveva il coraggio di farlo, almeno fin quando ci fosse stato lui in casa.
Solo dopo avere sentito la porta d’ingresso sbattere le lacrime iniziarono a farsi strada sul suo volto, se Tom fosse rimasto li non avrebbe resistito.
Andò in bagno a lavarsi la faccia e a calmarsi un po’, poi ritornò a letto e si stese.
Riprese a piangere, si dava la colpa per tutto, per avere parlato, ma anche per non averglielo detto prima, non capiva come le sfortune potessero capitare tutte a lei.
Così prese una decisione drastica, doveva partire per un po’, decise che forse era meglio andare via da quel paese e concedersi un po’ di tempo per se stessa, magari da sua sorella, in Ohio.
Decise che era la decisione giusta, si alzò e prese il suo portatile. Prese il biglietto per il primo volo, sarebbe partita l’indomani alle 5 del pomeriggio.
Distrutta per tutto quello che le era capitato in questi giorni posò il pc a terra e si addormentò in pochi secondi.
***
Sentì la pioggia battere sul vetro. Capì di essersi svegliata e aprì delicatamente gli occhi.
Si stiracchiò e poi si volto per guardare l’ora sul cellulare, le 11 del mattino. Era in perfetto orario per preparare le valigie e partire. Notò anche un messaggio da Tom, ma non lo lesse neanche.
Riposata, scese le scale e andò in cucina. Mentre guardava la tv si preparò del latte con dei cereali.
Mentre faceva colazione il cellulare gli vibrò varie volte, era Tom, ma lei non aveva voglia di rispondere.
Una volta finito andò su a fare le valigie e in un’ora furono pronte e le caricò nella sua macchina.
Mentre chiudeva il baule, il più in fretta possibile per via della pioggia, sentì una voce che la chiamava.

Ma si può sapere perché non mi rispondi?—chiese il ragazzo con il cappuccio.

Lo riconobbe subito perché quella felpa gliela aveva regalata lei.

Non avevo il telefono sotto mano.—rispose lei di rimando cercando la scusa più plausibile.
Cazzate…--disse lui avvicinandosi a lei.
Che vuoi Tom.—rispose lei brusca, non le importava della pioggia, anche se era già bagnata fradicia.
Perché non mi hai detto che Dean ti ha lasciato?—chiese arrabbiato.—Guarda che io non ci penso due volte a gonfiarlo di botte.—aggiunse.
Ecco perchè non te lo ho detto, perché sapevo che avresti reagito così.—rispose Hope ovvia.
Si, ma avresti dovuto dirmelo.—la rimproverò Tom.—Ma che ci fai qua fuori?—chiese poi cambiando abilmente discorso.
Sto partendo…ho un aereo tra due ore.—rispose Hope guardandolo.
Stai partendo? E non  hai detto nulla?—chiese agitato.
Beh….diciamo che è stata una decisione affrettata….pensi che sia una stronzata….o per una volta ho preso una decisione giusta?—chiese lei frustrata.

Tom stava per rispondere ma Hope lo precedette.

Beh…tanto qualsiasi cosa risponderai, non mi importa, partirò lo stesso.—finì la frase aprendo la portiera per salire.
Non dirmi che te la sei presa per ieri….cioè…si è vero sono stato un po’ brusco…ma….—lui la prese per un braccio per bloccarla.
Si…me la sono presa, e sono stufa di questa situazione, te l’ho già detto, non sono un giocattolo.—lei stava per entrare in macchina.
Ho lasciato Kara.—disse improvvisamente lui.

Lei si bloccò, il petto le faceva su e giù più velocemente del solito.
Cosa doveva fare? Se ne doveva andare o lo doveva affrontare?

E quindi?—chiese lei voltandosi e sbattendo violentemente la portiera.—Cosa ti aspetti che io caschi tra le tue braccia?—alzò la voce.
Senti, ho pensato a quello che mi hai detto ieri, e…--si bloccò e la guardò negli occhi.—All’inizio pensavo fosse una stronzata, ma poi, quando sono andato a casa mi sono accorto di quando ti guardo e vedo una ragazza con un corpo perfetto, dei capelli morbidi come la seta, e poi i suoi occhi…mi ci perderei dentro….—Tom incantò Hope, che lo guardava incantata.—E mi sono anche accorto della cosa più importante…di quanto mi manchi quando non siamo insieme.—i due si guardavano negli occhi.
Io….io…davvero…non….—Hope non aveva le parole.—Lo posso vedere nei tuoi occhi che sei sincero….ma come faccio…Tom io ho bisogno di te…come faccio a sapere che non mi dici stronzate?—lei lo guardava, credeva nelle parole che diceva.
E allora ti dimostro come non dico cazzate.—lui le prese le mani.

La spinse sul fianco della macchina, la bloccò con i suoi fianchi, le portò le mani sopra la testa e la baciò.
Lei non si ritrasse, anzi lo lasciò fare. Ieri l'ha ferita, ma non le importava, tra loro andava sempre così.
Lei si perse tra le sue labbra morbide, il suo petto caldo e il suo profumo inebriante.

Ti amo Hope…--Tom soffiò sulle labbra di lei.
Ti amo anche io Tom.—lei rispose sorridente.






Salve, sono la vostra autrice, spero che la mia storia vi sia piaciuta.
Non sono una proffessionista, ma ho deciso di pubblicarla perchè a volte sognare è bello.
Se volete che ne scriva altre, anche su altri artisti, vi prego scrivetelo nelle recensioni.
Vi ringrazio in anticipo ;) <3 <3 
La vostra Angy5 
  
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