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Autore: sophiecyrus23    20/07/2015    0 recensioni
Questa è una fan fiction su miley cyrus e katy perry
Genere: Erotico, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: FemSlash
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
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La sveglia suona alle tre di pomeriggio, ma sono ancora stanca: questa notte non ho dormito, ero in viaggio. Tra poche ore ho le prove per la terza tappa dal mio esuberante tour; già, la regina degli scandali ha bisogno delle prove prima dei concerti, calcolando che sono il manager di me stessa. L'unica cosa realmente positiva di questa tappa è che sono a casa, nientre stress degli alberghi. A casa con la mia famiglia: i miei cani. Questi ultimi sono tutti attorno a me, stesi nel letto. Scivolo dalle coperte senza sfiorarli e vado in cucina. In men che non si dica mi hanno raggiunto tutti e tre, gli riempio le scodelle di cibo e li guardo con attenzione mangiare. Ho sempre amato gli animali, soprattutto ora che non vedo quell'orsetto di mia sorella; soprattutto ora che non ho più Liam. Ho nuovamente gli occhi lucidi, una cosa che succede spesso ultimamente. Mi faccio vedere sempre al top dai fan ma non è sempre così. Guardo il vuoto, cercando di scacciare le lacrime. È  il minimo che possa fare: essere allegra, esuberante, me stessa con i fan. Loro mi danno cosi tanto; sono stata per cinque anni senza scrivere nulla e mi devo far perdonare. Accendo la radio e parte una canzone ormai è "vecchia”, se una canzone si può mai considerare vecchia. Mi scaldo la voce cantandola, visto che la so a memoria: è "here comes the sun", dei Beatles. Mentre mi dirigo alla mia cabina armadio. Scelgo accuratamente i vestiti dal mio armadio, non è roba molto appariscente -un paio di pantaloncini corti, forse troppo, a vita alta e una t-shirt nera-, prendo anche qualche accessorio, una giacca a scacchi e un paio di stivali alti. Sono vestita, ora devo solo aspettare l'autista che mi accompagnerà al Staples Center, il luogo del concerto.       C'è già gente in coda per il concerto: ragazzi con i sacchi a pelo; ragazze travestite da me; altri che cantano a squarcia gola tutto il repertorio delle mie canzoni. Notano la limousine, non fosse mai successo: attacano ad urlare. Dall'inizio della coda si sparge un urlo comune, una canzone "the climb"; mi si allarga un sorriso grande come una casa, i miei fan non sono cambiati, sono cresciuti con me. La macchina fa il giro per il retro dello stabilimento e mi molla in una porta di ingresso. Quando entro sono sommersa da una baraonda di confusione: i ballerini che non trovano i costumi; brillantini in giro; la mia stilista che da di matto e la mia make up artist che mi guarda chiedendosi ancora perche io la paghi se alla fine mi trucco da sola. Quando entro cala il silenzio. Sanno che tutto lo show dipende da me, da come io sto e da cosa io voglia fare. Decido gli houtfit per ogni singola canzone e aiuto la stilista a trovare i costumi dei ballerini. Siamo quasi tutti pronti, così entro in camerino per truccarmi. Nulla di pesante visto che è gia esagerato tutto lo show, ma forse è proprio per questo che è così fottutamente figo. Metto un po di mascara, matita e eyeliner. Quando bussa alla porta la mia make-up artist per chiedermi se ho bisogno di aiuto ho già finito; tutto lo staff è pronto, il palco è montato, lo scivolo è saldo, lo schermo è acceso. Manca solo una cosa: raduno tutto lo staff per fare il fatidico cerchio porta fortuna. Metto la mano in centro, che presto è raggiunta da tutte le altre e, in coro, urliamo tre volte “merda”. Tra pochi secondi inizia il concerto, così salgo le scalette che portano allo scivolo; "la mia lingua" che pian piano si sta facendo strada sul palco. Quando arrivo in cima e i fan mi notano, scoppiano una moltitudine di urla di acclamazione. So che potrebbero sembrare fastidiose, ma sono queste a ricordarmi cosa voglio fare nella mia vita: musica, semplicemente musica. Con gli scandali o senza, con la fama o no…questo è tutto ciò che so fare, tutto ciò che voglio fare. Scendo lo scivolo con un sorriso che non mi può più levare nessuno. È così che mi sento all' inizio di ogni concerto. Comincio a cantare facendo la mia coreografia scioltamente e involontariamente un po' come fosse una piacevole abitudine. Mi avvicino al palco per scrutare chi sarà il fortunato protagonista dal pubblico e rimango pietrificata. Non smetto di cantare ma la guardo con gli occhi sbarrati. Lei, unica e prima donna che io abbia mai amato veramente, mi sta guardando. Ha notato i miei occhi fissi su di lei…è così bella. Katy Perry è al mio concerto. Ho taciuto così tanto tempo per non rovinare la nostra amicizia che poi si è rovinata da sola. Erano alcuni anni che non la vedevo: dall'annuncio del mio matrimonio. Continuo il concerto, cercando di non guardare mai verso di lei…cercando di dimenticare la sua presenza. Non ce la faccio più. A metà canzone mi dirigo verso la fine del palco, nella sua direzione. Mi siedo al bordo e la chiamo a me, scherzosamente. Vedo i suoi occhi illuminarsi di una luce strana; fingo di dirle un segreto all'orecchio, ma le sussurro in maniera impercettibile a causa della musica:-Ti voglio- Al che  faccio per allontanarmi ma le rubo un bacio. Lei mi guarda per un macro secondo, noto un sorriso quasi malizioso e una strana luce nei suoi occhi, ma subito si gira dall'altra parte, correndo via. Non credo a ciò che ho fatto. Anni di finzione per non farle scoprire nulla e butto tutto così all'aria davanti ai paparazzi. Cazzo, i paparazzi. Non ci posso credere, sono totalmente impazzita e adesso cosa mi invento? Sto per piangere, ma devo finire il concerto. Canto il mancante delle canzoni, per fortuna sono ancora poche, alla fine ringrazio i fan e me ne scappo dietro le quinte. Appena arrivo nel backstage scoppio in lacrime; corro in camerino senza farmi vedere da nessuno dello staff, almeno cosí credo. Ma pochi secondi dopo aver chiuso la porta qualcuno bussa. Scaccio via chiunque sia con un furioso “Lasciatemi stare!”, ma non serve a nulla: sento la porta aprirsi e una voce familiare, che riconosco subito, dire: -Forse dovremmo parlare- Il mio cuore cominciva battere all'impazzata solo come per lei aveva fatto. Mi asciugo le lacrime e mi giro verso di lei. Sono intenta nel chiederle scusa quando mi mette un dito davanti alla bocca. Mi guarda fissa negli occhi, che brillano di quella luce con cui brillavano dopo il bacio, e avvicina le sue labbra al mio orecchio, per poi sussurrare: -O forse no- Mi morde il lobo e mi bacia con passione; gemo, ho una fitta al cuore. Quella donna vuole farmi diventare pazza perché se n'è andata per poi tornare? Ma, in fondo, chissene frega. Non potevo aspettare momento migliore. Mi stacco dal bacio e la guardo negli occhi sorridendole, e lei fa lo stesso. Corro a chiudere la porta del camerino e la fermo con una sedia, poi torno da Katy e la guardo intensamente negli occhi. Adoro il suo sguardo. Riprendo da dove avevamo smesso, cominciando a baciarla; la spingo verso il muro e prendo a baciarle il collo, scivolando sempre più giù per poi tornare lentamente verso l'alto, la vedo godere. Katy mi stacca la faccia dal suo bacino e mi riporta al suo viso, prendendo a baciami; le mani si infliano nel mio vestito, mi prende per le cosce e mi appoggia sulla postazione trucchi, butta tutto a terra con un enorme scrosciore. Affonda le mani nella mia schiena e ricomincia  a baciarmi il collo fino a scendere ai seni e sempre più giù, tornando poi su e mi bacia in bocca, mordendomi il labbro fino a farlo sanguinare. La spingo a terra e mi getto sopra di lei. Si rotola in modo da arrivare sopra di me; mi viene da ridere: sono finalmente felice. Ride anche lei, poi mi bacia nuovamente, si avvicina all mio orecchio e sussurra: -Era ora, non ti pare?- La guardo, estasiata e confusa: questo cosa vorrebbe dire? Mi guarda con un sorriso malizioso e in tutta risposta al mio sguardo confuso mi dice: -Davvero credi di essere stata la prima ad inamorarti?- Subito dopo mi bacia delicatamente; ho il cuore in gola, le farfalle nello stomaco e il respiro affannoso. La guardo stupita, sussurrandole: -Tutto questo poteva accadere prima?- Annuisce in silenzio e riprende a baciarmi. La blocco e la guardo negli occhi, quello sguardo mi manda a puttane il cervello. Gli occhi blu, il suo sorriso, le fossette i denti perfettamente bianchi…come ho fatto a resisterle per tutto questo tempo? Mi ruoto abilmente per arrivare sopra di lei, mi alzo e la prendo per mano le do un bacio e me ne vado verso l'armadio; poi prendo i vestiti con cui ero arrivata e chiamo la limousine. Mi rivesto in fretta e sistemo i capelli e il rossetto, che ormai è sbavato in ogni dove. Poi chiamo Katy e le rimetto il rosetto. Lei fa per baciarmi ma io la allontano, premendo il pollice sulle sue labbra. Quelle labbra così perfette che tanto avevo bramato. Sblocco la porta del camerino ed esco solo con la testa per vedere se c'è ancora qualcuno. Come calcolato non c'è più nessuno, prendo Katy per mano e corro verso l'uscita, dove ci aspetta la macchina. La faccio salire per prima e poi mi siedo affianco. Le accarezzo i capelli -è adorabilmente perfetta- e lei appoggia la testa sulle mie spalle. Dopo pochi minuti di viaggio la limusine rallenta ed entra in un garage di una villa: casa mia. Risveglio Katy dai pensieri con un delicato bacio e scendiamo dalla macchina, poi apro la porta di casa con difficoltà mentre lei mi bacia. La voglio, la desidero. Sento lo scatto della porta e quindi spingo la maniglia, ma perdiamo l'equilibrio. Cadiamo una sopra l'altra e scoppiamo in una risata, senza staccarci gli occhi di dosso. La prendo per la nuca e la avvicino alla mia faccia. Lì, sulla soglia di casa, riprendo a baciarla. Le sue mani esperte si insinuano nella maglietta raggiungono il ferretto del reggiseno e lo slacciano con ablilità, ma anche io sono veloce a sfilarle la meglietta. Non indossa altro che quello. Prendo a baciarle il collo, scendendo fino al seno e le mordo un capezzolo, poi le sbottono i pantaloni in velocità, lei fa lo stesso. Mi bacia tutto il corpo con dei movimenti lenti della lingua, sento una scossa che prosegue lungo tutta la spina dorsale. La guardo, lei mi guarda, ha quel sorrisetto malizioso che mi fa dare via di matto. -Sei stanca?- le domando provocandola. -No, perché?- risponde, sapendo già la risposta. Mi alzo in piedi e la seguo. Non riesco a staccarle gli occhi di dosso; la porto in camera da letto e affermo con un po di malizia: -Perché questa notte non dormirai.- La spingo verso il letto e mi butto su di lei.   Katy pov's   Non stava mentendo quando aveva affermato che non avremmo dormito: quella ragazza è così piena di forza e così allegra! È anche cosi bella… è perfetta, ed ora è mia. Presi sonno intorno alle sei, continuavo a sentire il suo respiro regolare sul mio petto, avevo aspettato così tanto. Avevo tentato di baciarla e ci ero anche riuscita, ma era ubriaca fradicia e il giorno dopo si era dimenticata di tutto. Poi, quando scoprii che si stava per sposare, mi crollò il mondo addosso. Passavo le serate a rimorchiare sempre più ragazze, tutte somiglianti a lei ogni volta. Scopavo con loro pensando solo e sempre a lei e ora sono qui stesa nel suo letto a dormire dopo una nottata di fiamme; dopo averci fatto l'amore. L'unico problema è che non riesco a dormire: quando ti innamori dicono che hai le farfalle allo stomaco, ma in realtà tutto il tuo metabolismo fa quello che vuole. Quando scoprii che non si sarebbe più sposata scoppiai in un pianto di gioia. So che non avrei dovuto essere felice, perché lei ci è stata molto male, ma sapevo che questa volta Miley sarebbe stata mia. Non ci sarebbe più stato nessuno di mezzo né Liam né Nick. Ero decisa finalmente a farmi avanti, ma non in una festa in cui tutti erano ubriachi…e soprattutto lei. Dopo aver scoperto le tappe del concerto comprai subito il biglietto, speranzosa di riuscire ad entrare nel backstage. Ma per fortuna è stato tutto più facile: lei aveva deciso di baciarmi lì davanti a tutti dopo un “ti voglio” sussurato all'orecchio. Apro gli occhi e guardo il mio cellulare, buttato a terra quella notte nella fretta di levarmi i vestiti. Ho dormito per più di 2 ore ed è più che sufficente. essendo abituata ormai a essere sempre sveglia a causa del lavoro. Giro la faccia verso di lei -le forme morbide del corpo, il sorriso stampato in faccia, quel nasetto così perfetto…sembra un angelo, anche se è il contrario: una tentazione. La bramo, la desidero sempre. Le accarezzo i capelli con delicatezza, questo taglio alla maschiaccio le dona da morire. Adoravo i suoi capelli così perfettamente boccolosi, ma questo taglio la rende particolarmente irresistibile. Continuerei ad osservarla per sempre: è una dea. Decido di fare qualcosa di carino. Cerco di divincolarmi da Miley, con mio grande dispiacere: vorrei starle sempre vicino, ma mi alzo con passo felpato e, silenziosamente, mi dirigo in cucina. Non ho mai cucinato per nessuno, non so nemmeno se ne sono ancora capace. Preparo una colazione perfetta: spremuta; bacon; uova; del pane; della marmellata e una dose infinita di caffè. Chiamo la mia manager -so che la storia probabilmente dovrebbe rimanere segreta, ma mi posso fidare di lei. E poi è l'unica persona in grado di fare e risolvere tutto. Le chiedo di portarmi una grossa quantità di petali e una bel po' di candele. In meno di dieci minuti la manager mi aveva già richiamato per avvisarmi che il fattorino aveva lasciato tutto all'ingresso sul retro; così scesi a prendere tutto.   Miley pov's   Mi sveglio in un sobbalzo,  ero terrorizzata.  Allungo il braccio, ma rimango perplessa Katy non c'è. Il suo corpo caldo e rassicurante ha lasciato un pesante vuoto affianco a me. Fisso l'incavo che si era formato dove aveva dormito. Una lacrima scende silenziosamente dai miei occhi e mi riga la guancia non può avermi mollata così anche lei. Mi tiro su con le braccia e guardo oltre la soglia della porta, sento la sua voce, sta cantichiando allegra. Mi torna subito il sorriso,  come posso solo dubitare di lei. Ritorno sotto le coperte. E chiudo gli occhi. Il sonno mi attenaglia e mi riaddormento nuovamente. Un profumo mi inebria le narici e sento le labbra delicate appoggiate sulle mie mi sveglio ricambiando il bacio, Katy è di nuovo seduta affianco a me 'cristo è un fottuto schianto'  prima che possa parlare mi appoggia un vassoio con la colazione. Le do un morso di ogni componente della colazione, la guardo sorridento -ti sei sporcata-  Mi guarda con il suo solito sorrisetto malizioso -dove?-si diverte a farmi diventare pazza. -Qui- le dico leccandogli via lo sporco per poi tornare alla sua bocca e baciarla con un passione, tutto attorno me è scomparso ci sono solo io insieme a Katy, lo stomaco in sobbalzo i nostri corpi aderenti l'uno all'altro perfettamente, il nostro cuore batte all unisono, un bacio che avrei voluto non finisse mai, le mie mani si infilarono tra i suoi capelli. Più la bacio più la voglio, -non sono mai sazia di te- affermo quando ci stacchiamo da quel bacio perfetto. Mi fa scendere dal letto e mi copre gli occhi con le mani poi mi fa strada. Mi  siedo, in quello che mi sembra un letto o forse un divano. Katy mi sfila le mani dagli occhi e si siede di fronte a me. Ha una chitarra in mano, la stanza è buia ma ben agghindata di candele ce ne sono ovunque e rendono l'atmosfera perfetta, il letto su cui sono seduta è pieno di petali. La amo.     2 anni dopo Katy pov's Miley di fronte a me, indossa un vestito bianco molto corto, o meglio una giacca indossata come vestito,  la scollatura molto profonda e le gambe scoperte. "Dio le salto addosso davanti al prete" delle scarpe altissime bianche e nere e i capelli, ormai a caschetto sciolti e un po' arruffati. Io invece indosso un vestito piu classico il corpetto a cuore ricamto con dei cristalli e una gonna liscia in chiffon. -Lo voglio- dice con fermezza dopo la lunga solfa del prete. -E tu Katy?- guardo Miley negli occhi posso leggere la sua felicità. Cominciano a scendere le prime lacrime di gioia -Lo voglio- rispondo -bene ora puoi ba- non lo faccio finire la frase mi avvicino a Miley e la bacio poi le sussurro al orecchio -ti voglio-
   
 
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