L'elfo stava facendo lo stesso incubo quotidiano che lo perseguitava ormai da anni.
Quel senso di vuoto,  di angoscia...Riviveva quel momento ogni volta che chiudeva gli occhi, ogni volta che entrava in stato di veglia, quel sentimento lo lacerava dentro.
Non riusciva ad eliminare quel ricordo. Tutto cominciava sempre allo stesso modo... i corvi dicevano sempre le stesse identiche parole.
 " Ci ha traditi, è ovvio che tu sai cosa dover fare in tuo dovere di corvo."  Tutto questo davanti al fuoco del falò nell'accampamento dei Corvi, davanti la cena. 
"...Comprendo, quando dovr..."
"Questa sera stessa.” Venne subito interrotto l’elfo.
 “Ed occhio Romeo, io e Joel verremo con te, vedi di fare il tuo dovere da corvo."
L'elfo annuì restando in silenzio per poi abbassare lo sguardo verso il pavimento.
Finita la cena i due corvi si alzarono, mentre uno dei colleghi iniziò a parlare.
"Muoviamoci, biondino. Facci strada."
Zevran si alzò immediatamente in piedi e silenzioso cominciò a camminare.
Arrivarono in una parte del bosco quasi piacevole, c'erano dei fiori e l'atmosfera era illuminata non solo da delle torce, ma perfino da alcune lucciole che tingevano le parti buie con delle luci sfumate sul dorato.
I due colleghi di Zevran si nascosero non troppo lontano da lui, tra la flora locale.
Zevran attendeva rigirandosi le mani l'un l'altra e mordendosi nervosamente il labbro inferiore fino a fargli perdere qualche gocciolina di sangue.
L'elfo iniziò a pensare ma fu subito interrotto dalle parole urlanti del collega vicino.
"Quella viene, giusto biondino? Sai...Non vorrei essere costretto a sgozzare il collo di un collega, non mi attrae l'idea."
Zevran sospirò un secondo e poi rispose con tono serio e deciso.
"Verrà."
Era lì, seduto ad aspettare.
Scrutò in lontananza la figura esile dell’elfa dai capelli rossi e dai grandi occhi azzurri, Rinna.
Zevran sentì il cuore in gola, non riusciva quasi a respirare...Non riusciva a credere che quella donna da lui amata l'avesse potuto tradire; tradire lui e la gente che le stava accanto.
Lei si avvicinò e lo salutò con un bacio.
"Ei biondino" Disse l’elfa.
"Ei.." Rispose lui tentando di accennare un falso sorriso.
Restarono insieme per qualche minuto...Ad un certo punto per Zevran arrivò il momento di fare quello che andava fatto.
La gettò a terra con uno spintone ed estrasse i pugnali dalle fodere.
La ragazze emise una specie di gemito.  "C-Che stai facendo?" Chiese poi balbettando terrorizzata.
"Tu...Tu hai tradito i corvi." rispose lui tentando di celare le emozioni, con tono arrabbiato e deciso. Con un’espressione rabbiosa in volto.
"Ma che...Che stai dicendo!? Non ho fatto niente del genere, te lo giuro." Rispose terrorizzata alzando il tono di voce.
"Non mentirmi Rinna!" Gridò lui.
"Zevran, i-io...Ti giuro che.." balbettò.
"Z-Zevran...I-Io...Ti amo..." Disse poi a voce bassa e insicura…Tremante.
"Zitta puttana!" Gridò afferrandole il collo…Non esitò e la sgozzò con un movimento veloce.
 
I due colleghi si avvicinarono a Zevran; per fargli i complimenti.
Ma lui teneva la testa bassa...Aveva le mani imbrattate del sangue di quella donna.
Poco dopo gli venne rivelata la verità…Rinna non li aveva traditi, era sincera.