Serie TV > Sherlock (BBC)
Segui la storia  |       
Autore: MayQueen    21/07/2015    1 recensioni
"...È la natura umana, va ben oltre la fredda logica e la ragione pratica..."
Siamo tutti storie alla fine.
Genere: Azione, Mistero, Thriller | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: John Watson, Lestrade, Sherlock Holmes
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Nota dell'autrice: Questa ff è ambientata dopo il ritorno di Sherlock a seguito del suo finto suicidio, però per semplicità di narrazione ho preferito eliminare il personaggio di Mary: Sherlock e John hanno ricominciato a vivere a Baker Street e a collaborare per risolvere i casi. I personaggi descritti non appartengono a me, ma a Sir Arthur Conan Doyle e alla BBC. Scrivo a puro scopo di intrattenimento.
Altre note alla fine del capitolo!

 

Parole




L'appartamento in Baker Street è immerso nelle struggenti note di un notturno di Chopin, che scivolano con eleganza dalle corde del violino di Sherlock.  La musica e il profumo speziato dei dolcetti della signora Hudson continuano a colpire i miei sensi, e mi serve una buona dose di forza di volontà per rimanere concentrato sullo schermo del computer.

"John, quando avrai finito di tessere le mie lodi apriresti la finestra, per cortesia?"

 Mi blocco di scatto e mi giro a fissare il mio coinquilino con un'espressione al limite dello scandalizzato.

"Come..Scusa, cosa ti fa pensare che io stia tessendo le tue lodi?" balbetto, spiazzato dalla sua faccia tosta.
Al contrario lui non mi degna di uno sguardo, e continuando a suonare impassibile comincia a snocciolare le sue deduzioni con una parlantina degna dello spot di un medicinale.

"Scrivi all'incirca da mezz'ora in modo continuativo, non stai facendo una semplice ricerca. Applichi una forte pressione sui tasti, in particolare sulla barra spaziatrice, sei sicuro di quello che scrivi, eppure spesso ti blocchi per decine di secondi. Quando succede mantieni comunque la tua concentrazione, quindi non è una chat, non stai aspettando una risposta, in quel caso ti permetteresti di pensare ad altro nell'attesa. No, ti fermi perché vuoi trovare le parole giuste, uno dei tuoi assurdi lazzi romantici, quindi non stai scrivendo qualcosa di formale e asettico come una mail di lavoro. A questo punto le ipotesi sono due: uno, scrivi una mail a un'ipotetica fidanzata, due, aggiorni il tuo blog sui nostri ultimi casi. Scarterei la prima in quanto mi sarei accorto se tu avessi conosciuto una ragazza e soprattutto in quanto continui a studiarmi dall'alto al basso, mormorando le frasi che cerchi di riformulare: è evidente che sono io il soggetto di ciò che stai scrivendo. Dal momento che dubito che tu mi scriva una delle tue mail sdolcinate - e nel caso mi sbagliassi ti ricordo che sono sposato con il mio lavoro - rimane l'ipotesi del blog."

"E come sapresti che su di te sto scrivendo cose positive, di grazia??" chiedo infastidito.

La leggera risata gutturale di Sherlock non aiuta a distendere i miei nervi tesi.

"Non bisogna essere un consulente investigativo per capirlo, John. Che altro potresti scrivere?"

"Oh,  vediamo." incrocio le braccia guardandolo serio "Sherlock Holmes... Arrogante, insensibile, megalomane, antipatico, asociale... Completamente ignorante a proposito di tutto ciò che riguardi letteratura, filosofia, astronomia o cultura popolare... Privo di qualsiasi emozione o empatia, cinico ed egoista... Devo continuare?"
L'archetto del violino si ferma a mezz'aria. Se non fosse Sherlock il mio interlocutore avrei il terrore di avere esagerato.
Deglutisco nervoso quando lo vedo appoggiare lo strumento sulla poltrona e alzarsi con un sospiro seccato, per poi attraversare in pochi passi la stanza e posizionarsi in piedi dietro di me, leggendo ad alta voce le parole mostrate sullo schermo.
"Valeva la pena di essere feriti mille volte pur di scoprire la profondità e sincerità d'affetto che si nascondevano dietro quella fredda maschera. Per un attimo i suoi occhi chiari e duri si appannarono e le sue salde labbra furono percorse da un tremito. Per una volta ebbi la fuggevole visione di un gran cuore, oltre che di un gran cervello. Tutti i miei anni di umile ma disinteressato attaccamento raggiunsero in quell'attimo di rivelazione il loro apice..... Oh, si John. Sono davvero ferito dalle tue orribile parole."

Balbetto sillabe sconnesse cercando di formulare una risposta adeguata. Alla fine mi limito ad abbassare la testa imbarazzato al massimo, mentre Sherlock, con un' espressione soddisfatta, apre la finestra per poi tornare alla sua poltrona.
Sto ancora lottando contro l'impulso di cancellare tutto ciò che ho scritto sul blog quando dal piano terra arriva  il suono del campanello.

"Lestrade" dice Sherlock tranquillamente.

"Santo cielo" mormoro esasperato "E questo da cosa l'hai dedotto?"

Il sorriso sornione che mi rivolge mi fa capire che avrei fatto meglio a tacere.

"Non sottovalutarti, John." dice solo "Se ti fossi deciso ad aprire la finestra come ti avevo chiesto persino tu l'avresti visto entrare."

***

La volante della polizia parcheggia lungo il Victoria Embankment, a pochi metri dal palazzo di Westminster.

"Grazie di essere venuto, Sherock. La situazione è molto particolare." dice Greg mentre entriamo nella zona delimitata dal nastro giallo della polizia, proprio davanti al Big Ben.

"Avevo voglia di prendere un po' d'aria, Garrett. Non è detto che io accetti il caso, lo sai bene."

"Oh, ti piacerà, fidati." L'ispettore ignora il fatto che Sherlock ancora non è riuscito ad azzeccare il suo nome e ci fa strada tra poliziotti e agenti della scientifica fino al cadavere, proprio ai piedi della celebre torre dell'orologio.

La scena che si presenta ai miei occhi è più agghiacciante di quanto mi aspettassi. Il corpo è quello di una ragazza di poco più di vent'anni, minuta, carnagione chiara, capelli scuri. Giace supina sull'asfalto, in una pozza di sangue sgorgato dal suo petto lacerato. Non posso fare a meno di pensare che, a prima vista, le ferite sembrano quelle causate dai denti di un grosso animale.
Ciò che rende questo pensiero e l'intera immagine ancora più inquietante è il fatto che la ragazza che vedo morta davanti ai miei occhi indossa una mantellina con cappuccio rosso brillante e, vicino al suo braccio inerme, si trova un cestino da pic-nic, chiuso da una tovaglietta a quadri rossi.

Dopo pochi secondi si rialza e si gira verso me e Lestrade.

"È di Belfast. È venuta a Londra con alcuni amiche, 4 o 5, presumibilmente della sua stessa età. Forse nella stessa squadra di calcio femminile. Uccisa con una bottiglia rotta. L'assassino è presumibilmente un uomo anziano, sul metro e settanta. Ebbene? Dove sarebbe la situazione particolare?"

Io e Greg ci scambiamo un'occhiata sorpresa, per poi tornare a guardare il nostro amico.

"Sherlock. Davvero non noti nulla di strano in questo corpo?"

"Mi sembra un omicidio come tanti altri."

"Non ti ricorda niente? Nessuna...somiglianza?"

Aggrotta le sopracciglia, perplesso, fissandomi in silenzio. Vedo uno dei rari momenti di confusione farsi strada nei suoi occhi di ghiaccio. Quasi mi viene da ridere.

"Cappuccetto Rosso." dico, come se fosse la cosa più ovvia del mondo. L'espressione di Sherlock non cambia di una virgola.

"Cappuccetto Rosso, Sherlock. La fiaba."

"Fiaba?"

"Dei fratelli Grimm."

 Dalle labbra di Sherlock esce un gemito lugubre, quasi disgustato.

"Tu non...Non conosci la storia di Cappuccetto Rosso?"

"Ommioddio..." il tono al tempo stesso sconvolto e divertito di Lestrade fa guadagnare all'ispettore un'occhiata gelida da parte del consulente investigativo.

"Conosci i miei metodi, John, e sai come funziona la rigida organizzazione della mia mente. È progettata per conservare e ricordare nei minimi dettagli solo ciò che è funzionale al mio lavoro. Non c'è spazio per inutili storielle per bambini."

"Ma...Cappuccetto Rosso..." mi rifiuto di credere che l'infanzia di Sherlock sia stata davvero così orribile come sembra a volte. Quale bambino non ha mai sentito la storia di Cappuccetto Rosso? Quale adulto non la ricorda?

"E non è finita qui." si inserisce Greg, che ha ritrovato la serietà. Apre la galleria del suo smartphone e ci mostra le foto di un'altra scena del crimine. "È stata trovata ieri mattina vicino a Camden Town. Qualcuno ha pensato al suicidio ma converrete anche voi sul fatto che anche in questo caso la scelta degli abiti è bizzarra."

Nella foto, una giovane donna dai corti capelli rossi è riversa in una posizione innaturale, con gli arti piegati in angolazioni forzate e il cranio visibilmente fracassato. Indossa una calzamaglia, una tunica corta e un berretto, completamente verdi a eccezione di una piuma rossa che decora quest'ultimo.
Un brivido mi corre lungo la schiena.

"Dio mio. Peter Pan."

Sherlock osserva la foto per qualche secondo, poi rivolge a me uno sguardo serio e concentrato.

"Un'altra fiaba?" chiede.

Annuisco, sentendomi a disagio al pensiero di capire più di una scena del crimine di quanto non faccia Sherlock Holmes.
Vedo i suoi occhi illuminarsi di una luce che ho visto spesso, quella luce che sembra gridare: caso accettato!

"Meraviglioso!" dice, gli zigomi affilati messi in risalto da un largo sorriso euforico "Abbiamo un serial killer!"






*****************************

Note autrice: Questa è la prima ff che scrivo su Sherlock e la prima long che scrivo in assoluto.. spero di riuscire nel mio intento e di non annoiarvi!

La frase che ho usato nella trama (Siamo tutti storie, alla fine) è una citazione da Doctor Who, episodio 05x13

Ciò che Sherlock legge dal blog di John nella prima parte del capitolo è tratto da "Il taccuino di Sherlock Holmes" di, inutile dirlo, Sir Arthur Conan Doyle

Per questa storia ho deciso di ignorare il fatto che nell'episodio "The Reichenbach fall" Sherlock conosce bene la fiaba di Hansel e Gretel, e ho preferito attenermi al canon di Doyle, per cui Sherlock non ha nessuna conoscenza in fatto di letteratura. Dopotutto, se dimentica che la Terra gira intorno al Sole non vedo motivi per cui potrebbe ritenere utile ricordarsi storie per bambini.

Sono anche io una fanatica sostenitrice Johnlock, ma per questa ff ho deciso di restare nei limiti della "bromance", per rimanere più vicina allo stile degli episodi della BBC

Per qualsiasi dubbio e chiarimento non esitate a chiedere!!

Spero che questo primo capitolo vi sia piaciuto e vi abbia incuriosito... A presto!! :)

-May ;
  
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Sherlock (BBC) / Vai alla pagina dell'autore: MayQueen