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Autore: lauretta_Love11    21/07/2015    1 recensioni
Nelle prime quattro stagioni, ambientate a Palermo, vengono narrate le vicende della lotta tra Stato e mafia attraverso le vicende del vice questore di Polizia Claudia Mares, a capo della squadra antimafia di Palermo, e Rosy Abate, ragazza legata a un clan mafioso, unite da un passato tragico che le ha fatte incontrare. Il termine di questo ciclo vedrà la morte della Mares.
Dalla quinta stagione le vicende si spostano a Catania. Protagonista sarà ancora una volta Rosy Abate e il vice questore Lara Colombo, entrambe che si contendono l'amore del vice questore Domenico Calcaterra in una sorta di sfida tra mafia e giustizia.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Crack Pairing | Personaggi: Rosalia/Rosy Abate
Note: Lime | Avvertimenti: Triangolo
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Squadra Antimafia 6 settembre 1992 due mesi dopo la Strage di via d'Amelio: nelle vicinanze di Palermo viene fatta esplodere un'automobile su cui viaggiavano i coniugi Abate, esponenti di una piccola famiglia mafiosa, con la figlia Rosalia detta "Rosy". Il padre era un boss e la madre era una tossicodipendente. La piccola sopravvive per miracolo e viene estratta dall'auto dalla giovane poliziotta Claudia Mares. 2008: Passano sedici anni e Claudia Mares, ora vice questore della squadra mobile di Roma, ritorna a Palermo chiamata dall'amico e collega Stefano Lauria. In un ascensore dell'Aeroporto Falcone e Borsellino lui le parla delle sue indagini: ha scoperto i nomi di politici importanti che sono in mano a Cosa nostra e ha pedinato persone sospettate. Mentre sta per dire un nome importante, viene colpito dagli spari di un killer e muore. La Mares insegue il killer ma questi riesce a scappare insieme ad un complice in sella ad una moto. Intanto viene rapito un ragazzo di nome Nicola Licastro. La madre, trasgredendo un codice d'onore e il volere del marito, l'imprenditore Antonello Licastro, chiama la polizia; i sequestratori telefonano e chiedono un riscatto. Claudia Mares entra nel Gruppo Duomo, la squadra speciale che arrestò Bernardo Provenzano e che aveva come capo Stefano Lauria, e ne conosce i membri: Alfiere, Gigante, Africa e Viola. Tutti i boss di Cosa nostra si riuniscono e Michele Lopane, un capogangster facente parte della fazione corleonese ed ex fedelissimo di Provenzano, si lamenta con Nardo Abate (uno degli "scappati", i boss che fuggirono in America durante la seconda guerra di mafia e ora sono tornati con il permesso dei gangster) perché l'omicidio di Lauria ha fatto scoppiare la rabbia dei poliziotti che stanno cominciando ad arrestare i membri dell'organizzazione. Intanto Rosy Abate, che è sorella di Nardo, è tornata dagli Stati Uniti per ricongiungersi alla sua famiglia e sposarsi con l'onesto ingegnere di Palermo Est Salvo Rizzuto, per poi tornare a New York dopo il viaggio di nozze. I rapitori fanno sapere che il riscatto deve essere consegnato alla Vucciria e, mentre l'imprenditore Licastro, il padre del ragazzo, consegnerà i soldi, Claudia Mares e i suoi uomini interverranno. Durante la consegna però Licastro perde la testa e non si lascia portare via la borsa dal sequestratore che, dopo una breve fuga, verrà acciuffato mentre la Mares riuscirà a bloccare un gangster in un bar. Si scopre però che i due non sono gangster e lo hanno fatto perché avevano bisogno di soldi, approfittando di essere stati testimoni del rapimento di Nicola, caricato a forza su una Fiat Panda rossa. Viola, che era innamorata di Lauria, rivela alla Mares che lui l'ha lasciata perché si vedeva con una tal Bonaiuto. Claudia scopre però che Lauria non andava lì per incontrare lei, ma il fratello Alfredo Bonaiuto, un tecnico delle comunicazioni, che gli forniva preziose informazioni e che è scomparso il giorno in cui Lauria è stato ucciso. Africa e Gigante, interrogando un amico di Nicola che era con lui prima del rapimento, scoprono che la Fiat Panda dove era stato caricato aveva sul lato la scritta elettrauto. Claudia Mares chiede aiuto a Ivan Di Meo, vice questore della sezione criminalità organizzata della squadra mobile di Palermo. Intanto viene ucciso Lo sciancato, il gangster responsabile dell'uccisione di Lauria, e in bocca gli viene trovato un sacchetto di piombo che nel gergo mafioso vuol dire che ha tradito. Il gruppo Duomo scopre che Alfredo Bonaiuto, dopo un viaggio alle Isole Cayman, ha cominciato a condurre una vita benestante. Claudia Mares e i suoi uomini ritrovano la Fiat Panda rossa in un'officina e la riempiono di cimici per scoprire qualcosa sul rapimento di Nicola. Dalle intercettazioni viene fuori che la famiglia mafiosa degli Abate sta acquistando molto potere. Ivan Di Meo trova alcune armi che fanno parte dell'arsenale di Michele Lopane. Rosy Abate intanto vuole invitare al suo matrimonio la Mares, con cui ha mantenuto rapporti amichevoli dopo che l'ha salvata da bambina, anche contro il parere dei suoi fratelli Nardo e Vito. Nardo intanto sta trattando alcuni affari con Giacomo Trapani, un capogangster palermitano. Nicola intanto viene trasferito dai rapitori in una vecchia fornace inutilizzata. Claudia Mares va al matrimonio di Rosy e porta con sé Gigante e Africa travestiti da camerieri, che riprendono i presenti con una telecamera nascosta nel vassoio. Claudia entra in una stanza per cercare delle prove e, per caso, sente la discussione tra un boss e un picciotto che dicono che il ragazzo della fornace deve essere ucciso. La Mares telefona allora a Ivan Di Meo che, individuata la fornace insieme ad Alfiere, interviene ma trova soltanto un cadavere sciolto nell'acido. Intanto al matrimonio, Claudia, Gigante e Africa arrestano Nardo e Vito Abate che però negano il coinvolgimento nel rapimento. Le intercettazioni fanno emergere che Nicola è ancora vivo e dove lo stanno portando i sequestratori per ucciderlo: allora Claudia e Di Meo piombano nell'officina, uccidono un rapitore dopo una sparatoria, liberano Nicola ed arrestano un altro rapitore. Nicola, interrogato, spiega che la sera prima del suo rapimento era in un bar e che giocò a scacchi con Alfredo Bonaiuto, che gli infilò di nascosto dentro lo zaino un IPod contenente cose compromettenti e si scopre che il cadavere sciolto nell'acido era dello stesso Bonaiuto. Il ragazzo rivela che ha lasciato l'IPod dietro un armadietto della scuola, ma Gigante eAfrica non riescono a trovarlo. Il magistrato decide di rimettere in libertà Nardo e Vito dopo aver trovato in cella il cadavere del rapitore di Nicola, che forse voleva collaborare con la giustizia. Viola scopre che sul conto estero di Alfredo Bonaiuto sono stati accreditati 3 milioni di euro, non scoprendo però chi è stato ad accreditarli.
   
 
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