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Autore: CrazyFantasyWriter    21/07/2015    2 recensioni
La guerra di Hogwarts è finita, Voldemort è stato sconfitto.
Harry decide di spezzare la bacchetta di Sanbuco, non fa per lui, non la vuole.
Un nuovo futuro aspetta il trio e l'intero mondo magico.
E se i ragazzi decidessero di tornare al castello per studiare un ultimo anno insieme?
Nuovi professori, nuove magie, gli amici di sempre, il coraggio di sempre.
Coppie degli scritti originali e caratteri non stravolti. E' un vero e proprio continuo secondo ciò che ha lasciato detto la Rowling, a parte per il fatto che i ragazzi tornano ad Hogwarts.
Genere: Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti | Coppie: Harry/Ginny, Ron/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Da Epilogo alternativo
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Capitolo 13- Presente, passato e futuro

La giornata era passata e Harry si stava recando all'ufficio di Brooke. Come gli era stato chiesto aveva portato il Mantello dell'Invisibilità con sé.

Bussò tre volte alla porta di quell'ufficio che era appartenuto a moltissimi professori negli ultimi anni.

Non appena Brooke gli rispose dall'interno, il ragazzo entrò.

Le pareti di pietra nuda non erano rosa, come quando c'era la Umbrige, e non c'erano nemmeno strani oggetti, come quando l'ufficio era appartenuto a Malocchio Moody, o meglio, al Mangiamorte che lo impersonava, era semplicemente uno studio.

Il professore era seduto alla scrivania e quando vide Harry gli fece un sorriso gentile e sincero.

“Sono contento che tu sia venuto. Siediti pure”

Il ragazzo obbedì.

“Quello che faremo durante queste serate non sarà affatto piacevole” cominciò Brooke, serio, “Starai male Harry e... l'ultima cosa che voglio è farti soffrire più di quanto non abbia già fatto Lord Voldemort”

Il ragazzo deglutì.

“Cosa faremo?” chiese poi preoccupato e curioso al tempo stesso.

Il professore si alzò e cominciò a camminare avanti e indietro al di là della cattedra.

“Hai mai usato una Giratempo?”

Harry annuì.

“Bè, faremo un po' quello che si fa con le Giratempo, torneremo nel passato... ma useremo una magia più oscura. Una magia proibita”

“Pensavo che l'unica magia proibita consistesse nelle Maledizioni Senza Perdono” disse Harry.

“No, fortunatamente molti altri incantesimi sono vietati ai maghi comuni, quelli per ingannare il tempo, ad esempio”

“Ma come...”

“Sono un professore di Difesa Contro le Arti Oscure, sono, modestamente, più che qualificato per fare magia di questo genere”

“Mi scusi” disse subito il ragazzo.

Brooke sorrise.

“Questa sera torneremo nel lontano 1979. Non vedremo Lord Voldemort, tra poco capirai. Indossa il mantello, adesso”

Harry obbedì un po' titubante, poi il professore andò dietro di lui, gli mise una mano sulla spalla e cominciò a enunciare una complicata litania descrivendo ampi cerchi con la bacchetta.

Il buio li avvolse e dopo alcuni secondi, quando la luce tornò, Harry capì che erano tornati indietro nel tempo.

Si trovavano nel parco di Hogwarts e una ragazza dai capelli rossi stava seduta a leggere sotto uno dei primi alberi della Foresta Proibita.

Harry ebbe un tuffo al cuore, quella era sua madre, doveva frequentare uno degli ultimi anni ad Hogwarts. Sapeva che avrebbe ricevuto un sacco di rimproveri una volta tornato nel presente, ma doveva avvicinarsi a lei, non poteva resistere ora che era così vicino. Lei non lo avrebbe visto con indosso il mantello.

Si sedette accanto a Lily, stando attento a non fare rumore e la osservò.

Seguì la linea del mento di sua madre, gli guardò gli occhi, erano proprio come i suoi. I suoi capelli rossi sembravano incredibilmente soffici e morbidi, aveva voglia di toccarli.

Il cuore accelerò i battiti, era vicino a sua madre. Affianco a quella donna di cui non ricordava praticamente nulla, ma che sentiva di amare in una maniera indescrivibile.

Una lacrima gli rigò il volto e lui la lasciò stare, nessuno lo poteva vedere.

Come sarebbe stata la vita se Lily e James fossero sopravvissuti? Il suo più grande desiderio era sempre stato avere dei genitori e nemmeno gli zii con cui aveva vissuto i suoi primi undici anni di vita lo amavano.

In quel momento volle che la Profezia avesse riguardato Neville, tutto sarebbe stato diverso e lui sarebbe stato felice.

Sua madre girò una pagina e Harry non resistette più e le sfiorò una mano candida, mantenendo la propria coperta dal mantello.

Voleva abbracciare sua madre. Sentire il suo profumo e non lasciarla andare via, ma la ragazza sentendo il tocco si ritrasse subito.

“Chi c'è?” chiese alzandosi in piedi, “James non scherzare, sto studiando, lo sai...”

Ovviamente nessuno le rispose e lei scappò via.

Harry la lasciò andare, cosa poteva fare per evitarlo? Sentì una rabbia pervaderlo, una rabbia che non aveva spiegazione.

Era distrutto.

Non era più lui.

Un'idea gli balenò per la mente: avrebbe potuto stare lì per sempre e poi, al momento giusto uccidere Lord Voldemort con un Avada Kedavra, non aveva paura ad usarlo. Poi sarebbe tornato nel presente e avrebbe continuato a vivere con la sua famiglia.

Sentì una mano toccarlo sulla spalla, era Brooke.

“Dobbiamo tornare” bisbigliò il professore.

Harry gli diede una spinta, non voleva tornare indietro. Voleva rimanere lì. Sua madre sarebbe tornata a leggere di nuovo sotto quell'albero, ne era certo.

“Harry, dobbiamo tornare nel presente, è lì la tua vita”

“No” sussurrò Harry, più a sé stesso che a Brooke, continuando a guardare il punto lontano in cui la madre era sparita.

Si sentì tirare su di peso e si divincolò, non voleva tornare in quel mondo dove i suoi genitori e Sirius erano morti, dove Ginny lo aveva lasciato, dove Silente gli aveva mentito più di una volta, dove era solo e dove nessuno lo capiva.

Tutto vorticò intorno al ragazzo e senza che se ne accorgesse ritornò nel presente.

Era di nuovo seduto sulla sedia davanti alla cattedra e il professore lo guardava preoccupato, dall'altra parte.

“Perché mi ha fatto tornare qui?” chiese quasi urlando.

“Non puoi vivere in un epoca che non ti appartiene e poi nel passato si invecchia... prima o poi ti saresti ritrovato ad affrontare la tua nascita e...”

“Allora perché non mi ha impedito di avvicinarmi a mia madre, perché?”

“Non potevo rincorrerti, Harry, io non avevo il mantello. Il fatto che nessuno mi conoscesse non vuol dire che io non abbia corso dei rischi” spiegò tranquillo Brooke.

Harry strinse i pugni. Odiava quella sua quiete, quella calma così simile a quella di Silente.

Cominciò a respirare profondamente e si accorse solo in quel momento di essere sudato.

Deglutì, poi parlo:

“Chi è lei?” chiese con la voce rotta.

Brooke lo guardò negli occhi, non capendo.

“Chi è lei?” domandò ancora il ragazzo, “Perché è così giovane, ma non l'ho mai visto qui? Da dove arriva? Perché Silente era in contatto con lei? Non può essere un caso”

“Harry, non sempre le cose sono complicate come uno crede. Spesso nella vita accadono cose per caso e uno le prende così come vengono”

“Non voglio più fare una sola lezione” dichiarò il Prescelto.

“Non starai meglio senza convivere con il tuo passato” disse Brooke come se stesse parlando ad un bambino o ad un cane sul punto di attaccare.

Harry esplose. Odiava quell'uomo. Detestava quella sua aria serena e quel tono sempre tranquillo che gli ricordava Silente e troppo poco consono in quel momento, visto che gli aveva praticamente urlato in faccia.

“Secondo lei servirà qualcosa continuare ad andare nel passato? Secondo lei avrebbe senso tornare nel passato per vedere i miei genitori morire?” chiese a bassa voce, “Perché di questo si tratta. Alla fine dovrò assistere al loro assassinio e ovviamente non potrò fare nulla, no? Perché sono un idiota se voglio solo avere una vita normale, con una famiglia... Se voglio smetterla di pensare che a giugno non avrò un posto dove stare, perché Hogwarts è stata la mia unica casa. Sono un idiota se voglio tutto questo, signore?”

“No Harry, non sei un idiota” disse il professore, “Ma se Sil...”

“Silente si sbagliava. Pensava che sarei morto, non è così?” fece Harry con tono di sfida, “Eppure non me lo ha mai detto in faccia. L'ho saputo quando è morta l'unica persona che era sempre stata dalla mia parte e che però io ho odiato fin dal primo giorno.”

“La storia di Severus Piton...”

“Non ho più nessun rancore verso di lui” ammise Harry, poi si alzò, “Non mi invii nessun avviso per un'altra lezione. Non sa come ci si sente, è meglio finirla qui”

Fece per uscire, poi si fermò, si strappò il mokessino da dosso e freneticamente prese la Bacchetta di Sambuco, poi la lasciò cadere sulla scrivania.

“Vuole studiare il passato? Capire perché mi sento ancora come se lui fosse dentro di me? Bene. Tenga.”

Detto ciò uscì dall'ufficio e tornò nella Sala Comune dei Grifondoro.

Hermione e Ron stavano chiacchierando e quando lo videro si alzarono immediatamente dal divano, preoccupati.

“Miseriaccia Harry, cos'è successo?”

Il ragazzo scosse la testa e sprofondò nella poltrona più vicina.

“Siamo tornati indietro nel tempo”

“Ma come?” chiese Hermione, “Le Gira...”

“Magia Oscura, credo” rispose mesto Harry, “I miei genitori erano ad Hogwarts e... mia madre stava leggendo sotto un albero, così io mi sono avvicinato a lei, le ho toccato una mano, ma... io ero sotto il mantello e...”

Hermione si avvicinò a lui e si chinò a terra, se possibile era più preoccupata di quando la mente del ragazzo era stata in collegamento con quella di Lord Voldemort.

“Oh, Harry...” disse.

“Se n'è andata via e io non ho potuto seguirla” disse ancora il Prescelto, rapito dai ricordi.

“A...” cominciò Ron, “A cosa serve tornare indietro?”

“Non lo so, ma non farò un sola lezione”

Hermione trasalì.

“No, Harry. Che diamine è successo con Brooke?”

E così il ragazzo dovette raccontare della loro litigata.

“Quindi la bacchetta non ce l'hai più tu” constatò Ron.

“No.”

“Credo che sia un po' come il medaglione quella bacchetta, sai?” continuò il rosso, “Quando ce l'avevo io, sentivo sempre un peso, come se fosse ancora impregnata di magia”

“Tecnicamente è impregnata di magia, magia oscura visto che la sua storia si è intrecciata con quella di Voldemort” spiegò Hermione.

Harry scosse la testa, era stravolto, voleva solo dormire e sperare che la mattina dopo sarebbe stato meglio.




NOTE:
Eccomi qui con il nuovo capitolo! Spero di essere rimasta IC, perchè ci tengo davvero e ho paura di stravolgere un po' troppo le cose con questa nuova personalità di Harry.
Brook. Questo capitolo è praticamente dedicato a lui. Sarà un personaggio importante e tengo a lui perchè l'ho dovuto studiare nei minimi dettagli e ci ho messo tanto per realizzarlo, spero che vi piaccia.
Fatemi sapere lasciandomi una recensione.
Grazie per le recensioni/commenti brevi ricevuti fino a oggi e per tutte le visualizzazioni, perchè sono tante, davvero tante e mi fa piacere che molte persone leggano ciò che scrivo.

A presto,
Vale
  
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