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Autore: betabi    21/07/2015    2 recensioni
Edward, dopo quasi due anni, ha terminato il suo viaggio, e dopo aver rincontrato il fratello Alphonse a Central City si dirige verso il suo paesino natale dove, ovviamente, ad attenderlo c'è Winry. E tutto dura un attimo.
Edward leggermente OOC
Genere: Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Alphons Heiderich, Edward Elric, May Chang, Winry Rockbell | Coppie: Edward/Winry
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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Un Attimo


A Giulia, che prima o poi si ritroverà a leggerla, 
anche se l'ha già fatto,
perchè mi ha fatto conoscere questo fantastico
mondo
 




Il sole, ormai alto nel cielo, ti pizzica gli occhi che schermi prontamente con una mano, mentre con l’altra lisci nuovamente e con leggero nervosismo le pieghe della tua nuova gonna di jeans, comprata appositamente per l’occasione. Abbassi lo sguardo per controllarti nuovamente, la camicetta color panna è  ancora in perfetto stato, i sandali di cuoio ti fasciano i piedi, lasciandoli freschi e dandoli libertà di movimento. I capelli, che di solito tieni stretti in un’alta coda mentre lavori ai tuoi adorati automail, sono invece sciolti sulle spalle, come piacciono a lui, resi ancora più biondi dai raggi estivi del sole.
Ti sporgi ancora una volta dalla banchina, odiando il silenzio della stazione, a dimostrazione del fatto che nessun treno è ancora in arrivo nella piccola cittadina. Ritorni verso le panchine, ti siedi e subito dopo ti rialzi, andando fino alla linea gialla che separa dalle rotaie e scruti impaziente l’orizzonte.
Sai di non aver motivo per essere preoccupata, dopotutto stai aspettando l’arrivo di un tuo caro amico di infanzia che, dopo più di un anno trascorso ad ovest del paese per studiare e approfondire ancora l’alchimia, nonostante gli fosse stata strappata, ritorna al proprio paesino di origine, la piccola Rasembool.
Arrossisci al solo pensiero, perché sai di star mentendo a te stessa. Non è un semplice amico di infanzia lui, come non erano fanciulleschi baci quelli scambiati a fior di labbra, nella campagna, tempo addietro, così come non era una semplice promessa quella che vi siete scambiati alla sua partenza.
Tra di voi non c’è nulla di semplice, o forse tutto lo è, perché infondo siete due ragazzi innamorati che vogliono stare insieme.
O almeno, questo è quello che pensa il tuo cuore, ostacolato però dal cervello, in perenne lotta, che insinua il dubbio e la discordia tra le tue certezze. E se fosse cambiato qualcosa in quei lunghi mesi di lontananza? Se avesse trovato qualcun altro nelle terre dell’ovest con cui condividere le proprie giornate? Se quella promessa a cui si era aggrappata per far scorrere più velocemente i giorni non fosse solamente il vaneggiamento di un ragazzino ancora immaturo e incapace di comprenderne a fondo il significato?
Aggrotti le sopracciglia, mentre un treno, in lontananza, fischia, iniziando a rallentare alla vista della stazione. Sei indecisa, confusa, quasi timorosa e propensa ad andartene, temendo che quei pensieri si dimostrino veri, quando ad un certo punto, il treno che ti è arrivato davanti sbuffa, arrestando la sua corsa e permettendo ai passeggeri di scendere.
Come al solito è poca la gente che fa tappa nella tua cittadina natale, e riconosci tutti i volti delle persone che si fermano e che ti salutano con un sorriso caloroso. Socchiudi gli occhi per vedere meglio chi sarà il prossimo a lasciare la locomotiva, quando con un tuffo al cuore lo noti: i capelli color dell’oro, ancora più lunghi di come li ricordavi, sono trattenuti in una treccia frettolosa che ricade scomposta sulle spalle, mentre la testa è girata, impegnata a sorridere e chiacchierare con un’altra persona. Una ragazza. Noti subito l’atteggiamento amichevole dei due, e come lei stia chiedendo a Edward di ridarle la valigia che lui, probabilmente per galanteria, aveva deciso di portarle. La ragazza non dimostra più di sedici anni, e nonostante il corpo minto noti subito sotto il suo vestito orientale forme curvilinee e seducenti. I capelli le scendono fino alla schiena in una cascata di nero, e gli occhi, a mandorla, sono stretti mentre sorride.
È un istante quello in cui il tuo sguardo si allaccia a quello del ragazzo che hai tanto atteso, un istante in cui i tuoi occhi fieri si riempiono di lacrime, mentre le gambe decidono di loro iniziativa di voltarsi e di iniziare a correre verso l’uscita, senza che tu abbia il tempo di veder uscire dal treno anche Alphone, che lascia dolcemente un bacio sulla testa della ragazzina, arrossendo e prendendo poi dalle mani del fratello la sua valigia.
È un attimo, ma tu non lo noti, e fraintendi, credendo che il tuo cervello, con la sua negatività e i suoi pensieri cattivi, abbia avuto ragione.
Corri fuori dalla stazione, fermandoti un centinaio di metri più avanti a una panchina, poggiandoti di sopra.
Un lieve fremito nell’aria, non lo senti neanche arrivare, quando due braccia robuste ti avvolgono la vita e una testa si appoggia sulla tua spalla, affondando nei tuoi capelli biondi e inspirando violentemente. Cerchi di staccarti, inutilmente, quelle stesse braccia che hai aggiustato negli anni precedenti ora sono diventate così forti da non lasciarti andare. Ti ci rigiri, e lasci che quegli occhi d’orati che ami guardino i tuoi, arrossati per lo sforzo di non piangere, e la tua mano destra si muove velocemente sul suo naso, ammaccandolo, e provando un confortante piacere nel sentire le ossa scricchiolare.
«Winry, ma che diavolo! Certo che mi aspettavo un’ accoglienza più romantica!» afferma un po’ infastidita, un po’ divertita una voce che a stento riconosci, che si è fatta grossa, e ormai da uomo, e ti rendi conto che per guardarlo negli occhi devi anche alzare lo sguardo, perché alla fine anche il piccolo fagiolino è riuscito a crescere.
«Hai già avuto un viaggio abbastanza romantico in compagnia di quella là, non mi sembrava il caso di interferire!» sbotti furibonda, decisa a non nascondere tutto il rancore scoppiato all’improvviso, dopo un anno e mezzo di attesa.
«Ma di chi pa…» la voce di Edward si interrompe all’improvviso, persa nel suo ragionamento, prima che il ragazzo non scoppi in una grossa risata, piegandosi in due sulle gambe e continuando a ridere, lasciandoti interdetta.
«Cos’hai da ridere, brutto ex alchimista, fedifrago, bugiardo e insolente!» sbotti, spingendolo dalla spalla, aspettando una giustificazione, una spiegazione.
«Credi davvero che possa stare con una bimbetta del genere?» chiede Edward retorico, facendo girare Winry verso l’ingresso della stazione, dove la ragazza di prima saltella intorno ad Alphonse, felice per chissà cosa.
Ed è un attimo anche quello in cui tu la riconosci, comprendendo tutto, e dandoti mentalmente della stupida, perché sei riuscita a dimenticare il viso di una compagna di avventure.
«Ma cosa ci fa qui May Chang?» chiedi, dando voce ai tuoi pensieri.
Il ragazzo si ferma a guardare il fratello sorridente in compagnia dell’amica.
«Beh, diciamo che la scelta di Al di dirigersi a est non era del tutto casuale…» afferma sogghignando sotto i baffi.
«Q-quindi stanno insieme?» domandi ancora incredula.
«Possiamo dire di sì» afferma tranquillo Ed, stringendo le mani dietro la nuca, con noncuranza.
«Che stupida. Ed io che pensavo che..» ti interrompi, diventando rossa, a causa dell’improvviso avvicinarsi dell’alchimista al tuo viso.
«Cos’è che pensavi, Winry Rockbell?» chiede divertito, una luce negli occhi a illuminarlo.
«Che.. che stesse insieme a te, che avessi dimenticato tutto, trovato un'altra durante il tuo viaggio e che..» vieni interrotta dalle labbra di Edward, morbide, più di quanto ricordassi, che si posano sulle tue, per farti smettere di dire scemenze, per accorciare quella distanza di mesi che vi aveva separato, per ristabilire quella fiducia che aveva, anche se per poco, vacillato, per soddisfare quello che era da lungo tempo un desiderio per  entrambi. E mentre le tue mani si incrociano dietro il suo collo, il ragazzo ti accarezza delicatamente la pelle liscia della guancia, avvicinandoti a sé.
Ed è un attimo quello in cui ti rendi conto che la promessa scambiata in quella stessa stazione non era stata dimenticata, non era vana, né frettolosa.
Era la promessa di due persone che si amano e che sono consapevoli dei propri sentimenti, una promessa che vi legherà a vita.
Poggi la testa sul suo petto, adesso sai che tutto andrà bene.
 
 

 
  
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