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Autore: Titania    21/07/2015    2 recensioni
Per la serie "A volte ritornano" sono tornata, yeah!
Ho letto su Pottermore che Dolores Umbridge aveva un fratello Magonò che non ha più visto dopo che i genitori hanno divorziato, quindi ho immaginato un loro probabile ritrovo. Ovviamente molto teso.
il testo nella storia è della canzone "Enemies" degli Shinedown.
E sulla questione dei Maghinò scritti qui, Buchanan è citato su Pottermore, mentre gli altri, beh, sono attori e cantanti famosi che ho preso in prestito per la storia, spero nessuno si lamenti.
Genere: Angst, Song-fic, Thriller | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Dolores Umbridge
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: Contenuti forti | Contesto: Dai Fondatori alla I guerra
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18 ottobre, 1961
A Tom ci volle un po’ per riconoscere la ragazza vestita di rosa confetto che aveva bussato a casa sua. Sembrava una versione bionda, più bassa e meno graziosa della First Lady Americana, ma quel sorriso così di circostanza lo conosceva eccome, era il sorriso che aveva suo padre quando discuteva con sia madre.
“Dolores” disse il giovane. Non si vedevano da dieci anni, da quando la loro madre è tornata a vivere nella Londra Babbana per dare una vita dignitosa a Tommy, eppure Dolores, al contrario di lui, sembrava aver riconosciuto subito il fratello.
“Ciao Tommy”
“Sei... ” esci dall’imbarazzo, dì qualcosa d’interessante “cresciuta” ecco, sono un idiota.
Ok, è un idiota pensò subito Dolores, ma ringraziò comunque.
“Posso entrare?”
 
Thomas Umbridge di certo non viveva in una reggia. La sua vita al Guy’s Campus di Londra era incentrata in una piccola stanza dalle tonalità gialle, una scrivania piena di libri e uno strano aggeggio Babbano con delle lettere, oltre a un letto singolo sfatto e un bagno piccolissimo.
“Scusa il casino, non aspettavo ospiti” disse Thomas “e non posso offrirti molto a parte…”.
“Un bicchiere d’acqua va bene” lo interruppe Dolores, di certo non voleva riempirsi la bocca di porcherie Babbane, chissà che ci mettevano dentro…
Tom tornò subito con un bicchiere d’acqua e una bottiglia verde contente qualcosa simile alla Burrobirra, diede l’acqua alla sorella, che si era già accomodata sul letto, e si sedette davanti alla sua scrivania.
“Quindi, cosa fai?” chiese il ragazzo bevendo dalla bottiglia. Dolores lo esaminò: i capelli neri e l’aria un po’ sfacciata li ha sempre avuti, ma a rivederlo dopo così tanto tempo le veniva in mente solo una parola, ridicolo, con quella strana acconciatura scompigliata e quel giubbotto di pelle. Poverino, si vede che la vita con i Babbani ti rincretinisce. Ma non era il momento della pena, meglio se rispondeva alla sua domanda.
“Ho finito da poco Hogwarts” rispose “ho iniziato la mia gavetta al Ministero della Magia. Tu?” per tutta risposta, Tom si guardò intorno come per dirgli “non vedi?”
“Ho iniziato il terzo anno di medicina, forse prenderò la specializzazione in psichiatria” Dolores alzò un sopracciglio, aveva capito tutto tranne l’ultima parola “curerò i pazzi”.
“Affascinante” rispose lei, sempre di circostanza. A quel punto, Tom sembrò capire qualcosa, la tensione fra i due fratelli ritrovati era troppo pesante.
“Non credo che tu sia venuta qua solo per salutarmi, vero?”

Listen up!
There's not a moment to spare
It's quite a drop
From the top
So how are you feeling down there?
It's a cold, cruel, harsh reality
Caught, stuck, here with your enemies!



Allora un po’ di cervello ce l’ha pensò Dolores, ma preferì fingere di cadere dal pero “come dici?”
“Andiamo, chissà che ti ha detto papà su me e la mamma” rispose lui “credo che ti aspettavi di vedermi chiedere l’elemosina”.
“So solo quello che ricordo” disse fredda Dolores “la mamma se n’è andata con te appena dopo il divorzio”.
“Mi ha dato una possibilità di stare fra la mia gente” il tono si fece più forte e la tensione salì ancora di più “che probabilità avevo nel mondo magico? Essere trattato come un disabile?” Prese un libro e lo fece vedere alla sorella: principi di oncologia, Dolores pensò fosse una specie di linguaggio in codice dei medici Babbani “almeno qui posso avere un ruolo della società”.
“Lo so, e penso che se non fosse per lo stato della mamma saresti stato un ottimo Guaritore” Tom sbatté il libro sulla scrivania.
“Non incolpare la mamma se sono io il Magonò, ok?”
“E chi devo incolpare? Per quanto fosse un fallito, non era papà il Babbano”
“Smettila!” urlò il giovane “io sono così, questa è la mia vita, e non posso farci niente. Mi sono ambientato, ho preso la mia strada come te la tua”.
“Ma non sei nemmeno un po’ a disagio?” Dolores si alzò, adesso anche lei aveva cominciato a urlare “hai finto di essere parte di questo mondo! Finto, hai capito? Pur di non accettare di essere diverso ti sei mischiato fra gli inferiori come un leone cresciuto fra le pecore! È vergognoso!”
“Vergognoso? VERGOGNOSO?”

Who do you think you are?
Tearing us all apart
Where did you think you could go?
'Cause everyone already knows
It's twenty to one
Yeah, so you better run!


Tom aveva ancora un po’ di controllo per non urlare, ma quello che diceva era frutto della rabbia più repressa “e dimmi, Dolly, cosa mi avrebbe dato dignità? Crescere venendo trattato come un handicappato? Venire preso in giro dagli altri bambini? Vivere in casa come un mostro mentre tu eri a Hogwarts? Essere disoccupato, o con un lavoro degradante?”.
“Ti avremmo aiutato, Tom, come voglio aiutarti adesso! Voglio che torni a casa e lasci perdere questa storia della medicina Babbana! Conosco il Ministro della sanità Magica che potrebbe trovarti qualcosa di buono al San Mungo”.
“Sì, chiudere buste e badare ai gufi che bella vita” disse Tom sarcastico “ma che cazzo vuoi fare, qual è il tuo piano? Non ti fai vedere per anni, nemmeno una cazzo di lettera che potevo tranquillamente trovarmi in casa, e ora vieni e ti metti a fare la salvatrice dell’universo? Voglio solo aiutarti, Tom” scimmiottò in modo infantile e quasi ridicolo “vuoi sembrare buona col fratello ritardato per avere qualche punto in più col tuo capo?” dallo sguardo colpevole di Dolores Tom capì di aver indovinato, accennò un sorriso sornione “ma certo, la bella e dolce stagista che trova un lavoro al fratello Magonò. Mi spiace ma a questi giochetti politici non ci sto” finì la sua bevanda e andò verso la porta, senza accorgersi che la sorella aveva sfoderato la bacchetta.
“Imperio!” il ragazzo si bloccò “seduto” e tornò subito alla sua postazione, Dolores tolse la maledizione e Tom fece uno spasmo.
“Non farlo mai più!”
“Non dirmi che devo fare!”
“Nemmeno tu! Se pensi di minacciarmi è fatica sprecata!” A quanto pareva, non si era ancora calmato. Dopotutto è difficile togliere in pochi secondi rabbia repressa da dieci anni “e se ti vergogni di me, non è un problema mio!”

You got the world on it's knees
You're taking all that you please
You want more! (You want more!)
But you'll get nothing from me
You're like the burden we bear
You love the hate that we share
You want more!
(You want more!)
But you'll get nothing from me
But enemies!
Enemies!


Quella frase di Tom fece scoppiare Dolores. Eccome se era un problema suo. Era un suo problema essere nato senza magia, era un suo problema se la sua famiglia era nella vergogna, era un suo problema se Dolores era l’unica che sta cercando di ridare un minimo di dignità al nome Umbridge, mentre lui e la madre hanno preferito abbandonarli piuttosto che affrontare i problemi.
“Ti sto dando una possibilità di stare con i tuoi simili”.
“Non sono miei simili, sono tuoi simili!” probabilmente anche gli altri membri del campus li stavano ascoltando per quanto urlavano “sono andato via prima che lo scoprissero tutti, e ora che lavori al Ministero, hai il terrore che lo scoprano! Non fare finta di temere per il nome della famiglia, Dolly, tu hai paura solo di quello che potrebbe succedere a te!”.
“E se venissero a farti delle domande?”
“Chi se ne frega, ok? Mi sono informato! Conosci Angus Buchanan?” Dolores alzò un sopracciglio, non lo conosceva “Chuck Berry, Cary Grant? Tutti Magonò che hanno successo nel mondo Babbano. Qui vicino un giovane di nome John Lennon suona con la sua band e indovina cos’è? Siamo esseri umani, Dol, abbiamo scelto la cosa migliore per noi”
“Sì, essere fenomeni da baraccone per maghi! Oh, guarda, un Magonò che sa curare i pazzi! Sai che divertimento! Sai cosa penso? Che hai vissuto così tanto in mezzo alla feccia che ormai sei parte di questa!”.
“Stammi a sentire” Tom iniziò a ringhiare, sembrava un Lupo Mannaro in procinto della luna piena, complice anche quello sguardo pieno d’odio verso una sorella mai riconosciuta “tu da me non avrai nulla! Non andrò a lavorare per pochi spiccioli al San Mungo, dove mi prenderebbero davvero per un fenomeno da baraccone! E se ti fai rivedere giuro che lascerò perdere il mio tabù sul prendere a schiaffi una ragazza, soltanto per te! E ora fuori!”

You started something that you just couldn't stop,
You turned the ones that you love into the angriest mob.
And their one last wish is that you pay for it
And there's no way you're getting out of this!



Dolores capì che non lo avrebbe convinto, e arrendendosi andò verso la porta. La paura però rimaneva. Un padre inserviente, una madre Babbana, un fratello Magonò che aveva rinnegato la sua natura nascondendosi fra i Babbani, con un albero genealogico del genere non avrebbe mai oltrepassato lo status di piccola dattilografa, al massimo avrebbe smistato le lettere. No, lei voleva un posto più ampio, qualcosa di cui vantarsi. Non avrebbe permesso che quello schifo di famiglia rovinasse tutto.
“Tom, però prima di andarmene… vorrei darti una cosa”.
“Cosa?” era di spalle, non lo avrebbe visto.
“Incarceramus!” puntò alle gambe del fratello, che furono subito legato da due corde strette e Tom cadde.
“Tu sei pazza!” urlò dolorante “sei una psicopatica pericolosa! Non mi toccare!”
“Sai cosa rispondo quando mi chiedono se sono la figlia del vecchio inserviente?” il volto di Dolores si era storto in un sorriso malvagio, che mostrava tutta la sua malvagità. “Che mio padre era un importante membro del Wizengamot” Tom provò ad alzarsi ma Dolores la bloccò mettendole il tacco appuntito della sua scarpa rosa sul petto “potrei non parlare a nessuno di te, e se scoprissero la tua esistenza, beh la vita del Magonò è difficile dopotutto” gli puntò in faccia la bacchetta, in mezzo agli occhi come una pistola.
“Sei una stronza egoista, Dolores” disse Tom, senza nemmeno un briciolo di paura nella voce “e presto o tardi ne pagherai le conseguenze”.
“Può darsi. Nel frattempo… Avada Kedavra, fratellino”.
 
Appena Tom esalò l’ultimo respiro, Dolores liberò le sue gambe dalle corde per metterle attorno al suo collo, appenderlo al soffitto, capire come funziona la macchina da scrivere e stillare una piccola nota su quanto sentisse stretta la sua vita. Poi fece l’urlo più forte che poté.
 
20 ottobre 1994
“Miss Umbridge” un giovane stagista del Ministero della magia, Samuel, interruppe il suo lavoro per parlare un secondo alla sua mentore “ho dato un’occhiata al suo fascicolo, mi scusi la curiosità”.
“Mh, non temere, un po’ di curiosità aiuta, basta non abusarne”.
“Ecco, c’è scritto che aveva un fratello che si è impiccato nella sua stanza in un college Babbano” Sam vide Dolores prima sospirare, e poi asciugarsi le lacrime, sembrava davvero affranta.
“Il mio povero Tom” disse trattenendo i singhiozzi “non riusciva a sopportare la vita di un Magonò. Ha provato a inserirsi studiando medicina Babbana, ma… non ce l’ha fatta” sospirò ancora.
“Mi dispiace Miss Umbridge”
“La vita di un Magonò è davvero triste, devono accontentarsi di quello che hanno nel mondo magico. Con i Babbani stanno molto peggio. Puoi portarmi dell’acquaviola, tesoro?”
Appena Sam se ne andò, Dolores sorrise vittoriosa. Ci aveva creduto anche lui. 
   
 
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