Libri > Percy Jackson
Segui la storia  |       
Autore: Jaqueline    21/07/2015    0 recensioni
Multipairings, het/slash/femslash | Raccolta | Avvertimenti diversi per ogni storia
#Week 7, Talia/Bianca ~ It's a matter of five kisses: C'è dell'affetto nei suoi occhi e qualcosa che non riesce a decifrare nel suo sorriso. Le scocca un bacio sul naso e le dà la buonanotte, poi aspetta che Bianca arrivi alla porta prima di ripartire sgommando.
Bianca è perdutamente innamorata di lei.

[Partecipante alla PJO Shipweek indetta dal CampMezzosangue su Facebook]
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Slash, FemSlash | Personaggi: Quasi tutti
Note: AU, Raccolta, What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Noticine:
- La betoniera è un riferimento ad una fic di Aki_Penn, ossia Rosmarino e altre erbe aromatiche. Leggetela, non ve ne pentirete.
- Il prompt di questa storia è offerto sempre da Kuma_Cla!
- Questa storia partecipa alla The Four Elements challenge con la tabella Fire e il prompt #A scelta > Fumo.



 
.:Weeks&Ships:.


#Week 3, Leo/Calipso.
Come farsi esplodere la casa e vivere felici



Calipso sapeva sopportare.
Aveva sopportato un'infanzia da reclusa, un padre severissimo e allo stesso tempo assente, una sequela di fidanzati che la lasciavano appena si innamorava di loro. E poi c'era il suo dirimpettaio.
Aveva sopportato il rumore della betoniera (chi si teneva in casa una betoniera, poi?) per una settimana, il pianerottolo allagato quando aveva deciso di potenziare la propria vasca da bagno, il suo scendere le scale in mutande, a volte addirittura bruciacchiate, per andare a prendere la posta. Ma l'allarme antincendio alle tre del mattino era decisamente troppo.
Calipso si diresse a passo di carica verso la porta e la aprì furiosa, trovandosi davanti un Leo Valdez sporco di quella che sembrava polvere da sparo che cercava di far uscire denso fumo nero da casa sua. Calipso lo guardò sbigottita per un secondo e quello le disse qualcosa a proposito di una miscela sbagliata di componenti mentre cercava di tossire fuori le proprie interiora. La ragazza corse a prendergli un bicchiere d'acqua.
- Grazie -, gracchiò Leo, dopo aver ingollato l'intero bicchiere in un colpo solo. - Ne avevo proprio bisogno.
Calipso gli diede direttamente la bottiglia, e Leo si mise a bere come se non vedesse dell'acqua da due mesi. Quando finì aveva il fiatone; le venne da ridere, ma si trattenne.
- Allora -, iniziò. - Perché hai dato fuoco a casa tua? Volevi i soldi dell'assicurazione?
Leo si mise le mani sul cuore, strabuzzando gli occhi. - Sono un cittadino onesto, io!
Calipso stavolta gli rise praticamente in faccia. Aveva visto il vicino trasportare di tutto nel suo appartamento, ed era sicura che non tutto quello che ci finiva dentro era legale.
- Ok, ok, stavo tentando di realizzare un petardo.
Calipso alzò un sopracciglio, sorpresa. - E quanto grande doveva essere, per produrre quel fumo.
Leo fece una smorfia. - Forse era più un razzo, che un petardo.
- Perché mai dovresti realizzare clandestinamente dei razzi in casa tua?
La faccia di Leo si rabbuiò e sibilò qualcosa come Beckendorf, che alle orecchie di Calipso non aveva nessun senso. Sembrava il padre del tipetto dal cappello rosa di quello stupido show sulle fatine verdi e viola, quando inveiva contro il suo vicino.
- È una gara, il primo dell'anno si decide il vincitore.
- E cosa si vince?
Leo assunse una posa plastica, i pugni sui fianchi mentre scrutava l'orrizonte con quella che doveva essere un'espressione da figo. - La gloria.
Calipso scoppiò a ridere e dovette asciugarsi le lacrime. - Ma ti senti quando parli?
Leo ghignò, un po' stralunato. - Non proprio, perché, si sente?
- Direi di sì.
Una sirena cominciò a suonare in lontananza. Leo si tolse la polvere da sparo dalla canottiera e ponderò di rientrare in casa; alla fine, il buonsenso ebbe la meglio e rimase sul pianerottolo. - Credo stiano per arrivare i pompieri, e temo dovranno trafficare per un po'. Ti scoccia se dormo sul tuo divano?
Calipso si appoggiò sullo stipite della porta, un dito sul mento come a fingersi pensierosa. - Mmm, credo si possa fare.
Leo prese la rincorsa e la superò correndo, prima di atterrare di pancia sul divano con un tonfo.
Idiota, pensò Calipso, e si chiuse la porta alle spalle.
   
 
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Percy Jackson / Vai alla pagina dell'autore: Jaqueline