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Autore: Fantasia_98    22/07/2015    0 recensioni
-Alzati che siamo in ritardo- le urlò sua madre poco dopo ricordandole che stava per ricominciare quello che lei chiamava Inferno.Quel giorno Selene sapeva che sarebbe partita per una vacanza in campeggio
e anche se non aveva per niente voglia di andarci alla fine si alzò e si preparò; ma sarà veramente così o la coraggiosa ragazza di città scoverà qualcos'altro?
Genere: Horror, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
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   Zombieland:


- Finalmente è finita la scuola- disse sbadiglisndo tra se e se Sonia mentre era distesaa sul sul suo letto matrimoniale. Selene, una ragazza di 17 anni stava, dopo essersi alzata, guardando fuori dall'unica finestra 

di camera sua; dalla sua finestra si riusciva a vedere solamente il giardino sottostante e la casa accanto oltre al bellissimo sole che splendeva in alto nel cielo. Quella era una bellissima giornata di sole caldo e 

Selene come faceva sempre quando trovava la tapparella su l'abbassava tornando poi a distendersi sul letto; lei non sapeva però che le sue belle giornate sarebbero finite di li a poco. 
-Alzati che siamo in ritardo- le urlò sua madre poco dopo ricordandole che stava per ricominciare quello che lei chiamava Inferno. Quel giorno Selene sapeva che sarebbe partita per una vacanza in campeggio 

e anche se non aveva per niente voglia di andarci alla fine si alzò e si preparò. Durante le molte ore di tragitto che le aspettavano lei decise di ammazzare il tempo leggendo un libro, ascoltando la musica e 

guardandosi film horror ma quando furono quasi arrivate sua madre le disse -vedrai che ti divertirai-; sua figlia non la stava ascoltando in quel momento, era troppo impegnata ad ascoltarsi la musica e a 

guardree fuori dal finestrino. Quando arrivarono erano le 18; Selene era scesa dalla macchina con i suoi bagagli e si era avviata verso lo squallido edificio. Selene era vestita con una maglia scollata color beige, 

portava dei leggin color nero pece e degli stivali da cowboy in color bianco osso caratterizzati da un piccolo tacco, decisamente inadatta a quel posto deserto e dismesso. Non appena entrò non trovò altro che 

un mucchio di letti accatastati vicini aventi per ognuno una o due borse sotto di essi; le pareti erano tutte rovinate e per terra c'erano dei graffi di unghie e macchie di sangue di varie dimensioni. Selene pensò di 

essere capitata in un film dell'orrore ma fu solamente quando uscì all'aperto che notò la scritta Zombieland nascosta dietro un cespuglio. Sua madre aveva preferito non dirle che l'aveva portata in un campeggio 

a tema zombie; non voleva rovinarle la sorpresa. Selene dato che non trovava nessuno in quello stupido campeggio decise di andare verso il lago che si trovava li vicino; non appena arrivò si sedette e si rimise 

la musica nelle orecchie. Il tempo passava e ancora non aveva visto nessuno quando da dietro le spalle della ragazza comparve uno zombie: era finto ma lei questo ancora non lo sapeva. Silenziosamente le si 

avvicinò da dietro e non appena le mise una mano sulla spalla lei gliela prese e lo spinse con tutta la sua forza nel lago; da subito si spostò una cuffia poi si avvicinò lentamente per vedere chi o che cosa fosse. 

Non appena il mal capitato riuscì ad alzarsi e a uscire le disse -cavolo, hai una forza micidiale ragazza- -ma sei pazzo a fare una cosa del genere?! potevo farti del male- gli urlò contro lei -è un campeggio a 

tema zombie, che cosa ti aspettavi che ti venissi in contro e ti dicessi ciao?- -aspetta cosa?!- gli chiese lei poco dopo stupefatta -che c'è, non lo sapevi?- -diamine no, sono apppena arrivata- -beh allora 

benvenuta a Zombieland- lei lo squadrò male ma poi lo seguì; lui finché aspettavano che gli altri arrivassero le fece vedere il suo letto e le spiegò tutto, le spiegò di come ci si alzava a qualunque ora e di come si 

facessero giochi a qualunque ora del giorno e della sera ma soprattutto l'avvertì di non entrare mai di notte fonda nella foresta -perché ci sono degli esseri cattivi che mi possono mangiare?- le disse lei 

scherzando -a parte gli scherzi, no davvero, non ci entrare, ci sono veramente degli esseri pericolosi li dentro e si chiamano animali- poi lei andò a farsi una doccia e a cambiarsi per mettere qualcosa di più 

comodo. Selene non credeva molto a ciò che diceva sugli animali nel bosco, dato che sapeva molto bene grazie a internet che in quella zona non ce n'erano più stati da anni a causa di una malattia, così quella 

stessa sera sgattaiolo vestita in colori militari e scarponi via dal campo per inoltrarsi nel fitto bosco.

Stava camminando oramai da ore nella fitta vegetazione e non era ancora riuscita a scoprire nulla sul perchè non volessero che si inoltrassero li ma dopo poco che fece altri due tre passi sentì da molto lontano 

dei brusii; decise allora di avvicinarsi il più possibile senza fare rumore per capirne di più e scoprì che quel campeggio nascondeva di più in esso. Selene riuscì a vedere dei macchinari e degli scienzati che 

facevano avanti e indietro trasportando cani, uccelli e pesci; lei naturalmente non ci capì molto se non che facevano esperimenti su di loro. La ragazza vide che li immergevano in una vasca di melma nera, come 

quella cui si trovava davanti lei. -State attenti!- stava urlando uno di loro agli altri; successivamente si spostò, assieme a un addetto, verso il nascondiglio di Selene, allontanandosi così dagli altri lavoratori; lei 

non appena lo vide prese fiato e si buttò dentro la pozza nera. -Perché questa pozza non è attiva?- chiese notando che non emetteva bolle come le altre - riscaldatela e fatelo in fretta, deve arrivare sui 200 

gradi- -si signore- disse uno di loro correndo a prendere una pompa; erano passati oramai vari minuti da quando Selene si era nascosta e ancora non era uscita da li, stava iniziando a soffocare quando sentì 

che chiunque le si era avvicinato si era deciso ad allontanarsi. In quel prciso istante la ragazza uscì con la testa per riprendere fiato; nel farlo non si era fatta notare ma pochi minuti dopo dovette ritornare sotto a 

causa del ritorno di quell'altro con la pompa. -Devo trovare un modo per uscire di qui o morirò bruciata- pensò finchè l'uomo immergeva il tubo e aspettava tranquillamente li accanto; passarono alcuni minuti, 

la melma era diventata calda per Selene, iniziò a bruciarle inizialmente sulla testa e sulla gola poi sulle braccia e poi sul resto del corpo. Avrebbe voluto gridare, dimenarsi per il bruciore ma non si mosse ne aprì 

bocca; resistette a lungo sotto quella melma nera finché non iniziò a finire l'aria. -Hanry!- chiamò una voce da fuori -si- rispose - -ti vuole Dan-che cos'avrà adesso- disse seccato mentre si allontanava. Non 

appena Selene sentì dei tonfi riuscì con la testa: la sua intuizione era giusta, lui si era allontanato. Uscì subito senza farsi notare poi corse dritta verso il campo base lasciandosi dietro le sue orme e una puzza 

incredibile di bruciato. Quando tornò era ricoperta di nero e presentava qualche bruciatura qua e la così, finché tutti erano al lago decise di entrare di soppiatto nell'edificio. 

-Ah!- stava urlando una ragazza da dentro le camere; tutti rientrarono così a controllare cosa stesse succedendo e trovarono Selene avvolta in un melma nera puzzolente mentre aveva le mani sulle spalle di 

Josephine, una ragazzina di appena 12 anni. -Selene - disse Jonny riconoscendo la compagna di classe -hai rovinato il trucco- le rispose lei come scusa - si può sapere cosa sta succedendo?- chiese un 

animatore ma non appena si avvicinò alle ragazze esclamò -o mio dio, ma che cos'è questa puzza!- - colpa mia- disse Selene alzando le mani -spero tu abbia un ottima spiegazione per questo- gli disse di 

rimando Andy.

Selene era nell'ufficio di Dan, le avevano impartito di aspettarlo seduta su di una sedia dopo essersi tolta la maggior parte della melma appiccicosa e puzzolente che aveva addosso;  quando entrò era infuriato. 

Dan portava degli occhiali, era calvo e snello, portava una  camicia a quadri color giallo canarino con dei pantaloni color marrone e delle scarpe molto eleganti color nero; lei lo riconobbe subito: era colui che 

aveva dato l'ordine di riscaldare la vasca. -Volevo solo spaventarla, così mi sono ricoperta di questa melma puzzolente, me l'ha passata un mio vecchio amico anni fa ma io l'ho migliorata- lui d'apprima la 

osservò poi prese a dirle -beh ci sei riuscita- poi si alzò, chiamò la segretaria Mary e le disse sottovoce - assegni qualcuno alla ragazza e mi avvisi se ci sono cambiamenti- ; lui aveva capito tutto e Selene se 

n'era accorta, ora avrebbe dovuto prestare molta più attenzione a ciò che sarebbe successo.

Passarono alcune settimane e Selene decise di restarsene tranquilla: sapeva che era tenuta sempre sotto controllo sia di giorno che di notte da qualcuno.  
L'ultimo giorno della 17 settimana Selene decise di tornare a controllare un'altra volta così di mattina dopo essersi alzata e vestita mentre tutti andavano in bagno fece finta di stare male e disse -vado in bagno, 

non mi sento molto bene- -vedi di non metterci tanto - le rispose Susi, una delle animatrici che la seguivano -invece credo che ci metterò parecchio- poi scappò velocemente in bagno e non appena chiuse la 

porta la bloccò con uno stuzzicadenti che aveva preso giorni prima; subito dopo sgattaiolò fuori dall'unica piccola finestrella che c'era.
Non appena fu fuori corse dritta verso il bosco senza mai fermarsi. Ci mise un po' a ritrovare la strada e il posto dell'ultima volta e non appena ci riuscì notò che il posto era vuoto; le pozze erano state svuotate 

e i macchinari scomparsi. Non era rimasto più nulla e fu solo grazie al rumore di alcuni animali che lei riuscì a trovare la porta di un edificio; essa era ricoperta dalla vegetazione e controllata da due telecamere. 

Selene controllò subito se ci fosse una seconda via d'entrata ma l'unico buco che trovò era una finestrella. La ragazza entrò e subito dopo si ritrovò davanti ad alcune bestie; a prima vista sembravano dei cani 

ma non lo erano più. Lei controllò con gli occhi se ci fosse una via di uscita ma per sua sfortuna era dall'altra parte della stanza. Dovette passare in mezzo a quelle bestie che si muovevano annusando e 

sbavando di qua e di la così coraggiosamente e lentamente si avviò; era quasi arrivata ed era andato tutto miracolosamente bene finché a due passi dal buco d'uscita una di quelle bestie non griò la sua enorme 

testa. Selene mentre vide l'animale spostarsi stette ferma ed evitò di respirare; lui le stava girando in torno da minuti, come se non riuscisse a trovarla. Il cane stava sbavando e a Selene questo non piacque 

tanto; sembrava tutto tranquillo e così decise di spostarsi. Fece tutto tranquillamente, aveva ancora del tempo ma all'ultimo toccò per sbaglio con la gamba la bocca dell'essere attirando così la sua attenzione; 

-bleah- riuscì solo a dire schifata mentre lui abbaiava sparando saliva ovunque. Selene decise all'ora di correre verso l'uscita ma quando ci fu davanti la scoprì chiusa; era di nuovo in trappola e ora non aveva 

scampo, era bloccata davanti a quel coso che continuava a far rumore poi capì: il rumore. Si spostò dietro la piccola porta attirando il cane; stava abbaiando da un po' e finalmente qualche secondo dopo la 

fessura venne aperta. Quella che prima era un piccola fessura si era trasformata ora in una grande porta; essa rimase aperta fin tanto che, quell'unica persona che per caso passava di li, tentò di far tacere quel 

rumore fastidioso. Selene colse l'occasione per andarsene e uscì chiudendo l'uomo dentro; venne sbranato poco dopo e l'unica cosa che si sentì furono delle grida che echeggiarono per tutto il corridoio cui le 

ora si trovava davanti. 

Nel frattempo al campo, Susi si era insospettita nel non rivedere la ragazza uscire così incominciò a bussare contro di essa e a chiamare -Selene?- senza aver alcuna risposta; tutti avevano da tempo finito di 

fare colazione ed erano fuori a giocare in acqua quando uno di loro disse urlando eccitato - guardate, un cane!- -non è possibile - fu la risposta di un altro; eppure un cane c'era ed era tutto sporco di sangue. 

Era un cucciolo di rot vailer, all'apparenza era così carino e molti si avvicinarono a lui circondandolo di coccole e affetto; non tutti però si fidarono e impauriti da ciò si allontanarono portando con se gli amici. 

Dopo poco che alcuni ragazzi/e si erano rintanati in camera da letto, in cui prima avevano mangiato, il cane addentò uno di loro e gli staccò due dita; tutti coloro che prima gli erano attorno scapparono via 

senza voltarsi. Il cane poco dopo mollò le dita sull'erba e iniziò a rincorrere tutti uno alla volta; ad alcuni staccò un braccio o un piede mentre altri se la cavarono solo con qualche graffio. Alcuni si erano rifugiati 

su di un tetto mentre altri in acqua finendo successivamente per sparire misteriosamente sotto di essa. Jonny, che era assieme al gruppo che prima si era rifugiato nel vecchio edificio, vide tutto quanto; bloccò 

subito la porta con due letti e qualche comodino. Susi in tanto aveva appena capito che qualcosa nel bagno non quadrava, non le importava di cosa succedesse fuori, le avevano dato il compito di sorvegliare la 

ragazza e sapeva che cosa le sarebbe successo se l'avesse persa; da subito tentò di aprire la porta inutilmente poi, con un calcio la sfondò mostrando in fine la stanza vuota. Nel campeggio si era diffuso il 

panico mentre alcuni degli animatori compreso Dan erano spariti per questioni più urgenti.

Selene, nonostante avesse combinato un casino, andò ad esplorare il posto; non sapeva che nel momento in cui aveva chiuso la porta, l'uomo aveva cercato di scappare rompendo in fine accidentalmente la 

finestra da cui lei era entrata liberando così le bestie. Selene non sapeva dove stava andando a causa degli infiniti incroci e cunicoli che incontrava; andava a caso e finì così per sbucare in molte sale. Fin che 

andava notò che tutto era tapezzato di bianco tranne i contorni delle porte che avevano un trafiletto nero sul bordo.  La prima stanza in cui si trovò fu la sala da pranzo: era interamente di bianco e spatté più 

volte contro i tavoli e le sedie che erano posti in essa, la seconda fu la sala per l'allenamento: era diversamente da tutto ciò che aveva visto sino ad ora all'aria aperta; essa aveva un finto prato verde che in 

alcuni punti era segnato da delle macchie di sangue. Sparsi in essa vi erano delle attrezzature per allenarsi come per esempio i sacchi da box. Infine Selene si ritrovò nelle camere da letto: erano diversamente 

tappezzate con disegni o foto sul muro; ce ne fu una in particolare che lei guardò. Essa aveva sul muro vari disegni di One piece e Naruto in bianco e nero. Le stanze erano comuni, avevano tre letti a castello 

uno sopra l'altro incastrati in un angolo e vicini ad altri che erano piazzati a pochi centimetri; nel complesso sembrava il dormitorio del vecchio edificio. Passò avanti e dopo molti metri riuscì a scorgere una 

stanza su cui era scritto SPOGLIATOIO; entrò e trovò curiosando tra i vari armadietti dei jeans corti e una felpa nera. Quando uscì indosssava le sue all star con stampata sopra la bandiera dell'America, i 

jeans corti, la felpa sotto cui sotto portava il suo reggiseno di pizzo bianco e dei piccoli guanti neri da gangstar. Più avanti la ragazza trovò la sala controllo; si fermò di colpo perché sentì che dentro c'erano 

delle voci - non vedo l'ora di uscire di qui- disse uno di loro -già, qua è insopportabile, il cibo è uno schifo- -Al qui tutto è uno schifo tranne le belle ragazze che vengono addestrate qua-  gli rispose un suo 

collega ridendo mentre si alzava dalla sedia - io vado a prendere una boccata d'aria, qualcuno vuole venire?- aggiunse in fine -si certo una boccata d'aria, come no, dai fai in fretta- gli rispose Al subito mentre 

altri ridevano; Selene si era nascosta dentro uno stretto armadietto che era appostato non molto lontano mentre sentiva l'uomo avvicinarsi sempre di più; non fiatò ne si mosse da li quando si ritrovò l'uomo 

davanti. Lei, pochi istanti dopo, notò un buco sulla porta, le arrivava all'altezza delle mutande ma non si interessò molto ad esso; riuscì a notare che colui che si trovava di fronte era un uomo sulla ventina, era 

molto bello e muscoloso, aveva dei capelli marroni corti e portava un etichetta sopra la divisa da lavoro con su scritto Dalton. Nel mentre lui prese dalla tasca una busta di plastica, si sbottonò i pantaloni e se la 

infilò come fosse un profilattico; in seguito si appoggiò al buco. Selene per sua fortuna era ignorante su queste cose perciò stesse ferma e zitta mentre lui si faceva una sega su di lei. Dalton non sospettava 

neanche lontanamente  che dentro ci fosse la ragazza, era troppo preso nel fare altro. Selene da prima sentì qualcosa entrare nella piccola fessura, poi se la sentì addosso. Dalton aveva incominciato dopo 

qualche minuto a spingere con forza e a eccitarsi mentre si rilassava e si godeva il momento; d'altro canto la ragazza si stava eccitando sempre di più. Passarono dei minuti memorabili per la ragazza, che 

provava quell'emozione per la prima volta. Quando tutto fu finito l'uomo si tolse la busta, si riallacciò i pantaloni e tornò con calma nella stanza di prima ma prima che potesse rientrare Selene uscì e lo stese; era 

ancora un po' eccitata quando entrò nella sala controllo e stese tutti quanti. Subito si guardò intorno: la stanza era molto piccola ed era caratterizzata da tre sedie davanti a dei monitor. Successivament la sua 

attenione si spostò su di una cartina che era appena sul muro; la prese e andò a cercare la sala Armeria. 

Nel frattempo nel vecchio edificio i ragazzi avevano trascorso ore senza fare rumore ne provando ad avvicinarsi alla porta; poco dopo Susi, che non aveva attirato l'attenzione fino ad ora, prese una radio da 

sotto la maglietta  e la accese, pochi minuti dopo disse- Charli qui Yiuston- tutti si misero a ridere mentre lei ritentava più volte; passò molto tempo prima che una voce urlò - Yiuston qui Charlie, inizia la fase 

1- -la fase 1? ma quella era in caso- -si, si sono tramutati e hanno preso il laboratorio, non so se hanno preso l'intero campo base, molti sono radunati quì- -o mio dio Charlie non ti muovere, vengo subito da 

te- -no, prendi la ragazza e vattene, un aereo arriverà e vi porterà via domani all'alba- -Charlie, non ce la faremo mai in tempo- -faremo? ci sono dei sopravvissuti- -si- -bene, allora farai meglio a sbrigarti, non 

ti faranno andare via senza di lei- -ricevuto. Passo e chiudo- poi la conversazione finì. -E adesso?- chiese Eleonora -adesso andiamo a cercare la vostra amica- -ma non sappiamo da dove cercare- disse Max 

aggiungendo -potrebbe essere ovunque- -la vostra amica ha pensato bene di avviarsi verso l'edificio cui è morto il mio capo Dan- -non vorrai andare la- -si, se volete potete rimanere qua se preferite ma... non 

assicuro il mio ritorno dopo- gli altri deglutirono all'idea ma poi chiesero -qual'è la strada?- -molto bene; allora questo è il piano: prendiamo le armi, prendiamo la vostra amica e usciamo fuori tutto chiaro?- -si- 

-sappiate che non sarà una passeggiata- poi Jonny, Eleonora e alcuni altri diedero una mano a spostare i mobili posati davanti la porta. Non appena la porta fu libera uscirono fuori trovando un'orda di zombie 

davanti a se; essi camminavano o strisciavano come imbambolati. -Cazzo- disse Susi richiudendo immediatamente la porta - e adesso?- chiese Alice -non appena aprirò la porta avrete due secondi esatti per 

correre verso il bosco- -e se qualcosa ci attacca?- chiese Paul -fate come quando goiocavamo con gli altri- ; esso coinsisteva nel spaccare la colonna vertebrale o sparare in testa anche se quando giovano era 

solo per finta. Non appena aprì la porta tutti fecero come aveva stabilito Susi ma non appena furono quasi tutti arrivati Paul venne preso da un gruppo di zombie che erano sbucati dal nulla prendendolo e 

sbranandolo -Paul!- urlò Sirya -non ti fermare!- le urlò Susi. Quando furono ben lontani trovarono due secondi per piangere la perdita tranne Susi che non provava ne tristezza ne rimorso. Dopo qualche 

minuto disse -dobbiamo proseguire- -lasciale almeno un po' di tempo- le rispose Jonny -tempo?!- rispose lei diventando subito isterica - abbiamo 24 ore per prendere la vostra amica e salvarci il culo e tu mi 

chiedi del tempo?! avrai modo di farlo non appena saremo su quell'aereo- poi fece alzare tutti e li condusse verso l'edificio bianco. Quando arrivarono erano trascorse due ore; Alice notò che una finestra era 

rotta e disse -quel cane deve essere uscito da qua- ma non ebbe risposta, Susi era troppo impegnata a mettersi davanti le telecamere per farsi aprire la porta. Ci volle qualche minuto ma riuscirono ad entrare; 

successivamente guidò il gruppo verso l'armeria. Mentre oltrepassavano qualche incrocio e imboccavano stradine all'interno del campo base Sirya chiese -cosa stavate facendo qua di così tanto importante- 

-niente che ti riguardi- -e come mai la storia del campeggio? cos'era un diversivo?- -si- rispose secca Susi. Quando finalmente riuscirono ad arrivare davanti la stanza trovarono la porta aperta indice che 

qualcuno era passato precedentemente. Susi entrò facendo attenzione che non ci fosse nessuno poi prese delle borse e facendosi aiutare dagli altri le riempì con pistole e munizioni. -cercate di non sprecare i 

colpi- avvertì gli altri prima di proseguire; sapeva che Alice e Sirya avevano una pessima mira. Nel proseguire dovettero uccidere molti zombie e dovettero tornare indietro e cambiare srada molte volte senza  

trovare mai Selene. Durante una delle loro piccole pause ebbero modo di vedere le fasi della trasformazione di quell'epidemia scoppiata; essa partiva da un morso, poi la "malattia" si propagava  pian piano e in 

pochi minuti ti ritrovavi come uno di loro. Gli zombie non erano come se li aspettavano, erano normali principalmente solo con un colorito della pelle più sul grigio scuro e una voglia incontrollabile di mangiare 

carne umana. Più si avvicinavano all'uscita e più rimanevano senza pallottole; ancora non c'era stato nessun segno di Selene. Erano quasi arrivati all'infermeria  quando un orda di zombie li circondò; spararono 

più volte ma vedendo che ne arrivavano altri Susi disse - risparmiate i colpi e entrate-. Susi li stava proteggendo mentre loro entravano veloci all'interno dell'infermeria quando ad un certo punto finì i colpi; da 

subito gli piombarono addosso gli zombie che la morsero più volte mentre ricaricava e Max venne preso e mangiato sul luogo mentre ancora era vivo. Susi oramai si dava per spacciata quando un colpo la 

salvò uccidendo degli zombie che le erano davanti. -Vai!- urlò Selene a Susi mentre si liberava la strada; quando furono tutti entrati la porta venne chiusa; ci volle l'aiuto di tutti per farlo ma alla fine ci 

riuscirono. Sirya, Eleonora e Jonny si sedettero a riposare mentre Susi e Selene ricaricavano le loro pistole. -Dobbiamo prepararci, fra poco la sfonderanno- -dobbiamo solo tenerli a bada finché non arriverà 

l'elicottero- -elicottero, quale elicottero?- -Dan ne ha chiamato uno e tu sarai il nostro biglietto di andata- ma poco dopo aver sentito quelle parole Selene le puntò la pistola contro dicendole - non finirò come 

quelle povere bestie-. Gli zombie stavano sfondando la porta e loro stavano perdendo del tempo prezioso. I minuti passavano, la ragazza aveva ancora puntata la pistola contro quando ad un certo punto 

cadde a terra; -è infetta- disse Selene mettendo via la pistola -dobbiamo andarcene- aggiunse Sirya -la grata sopra di voi e ora muovetevi- -come fai a sapere se non moriremo passando per di li- -non lo so- 

fu la risposte dell'amica che incominciò subito a spostare quanti più mobili possibili per guadagnare tempo mentre loro salivano su per quell'uscita; non ci misero molto però a sfondare la porta nonostante ci 

fossero gli armadi davanti. Tutti riuscirono a salire in tempo e a salvarsi mentre gli zombie riempivano la stanza. Successivamente Selene passò davanti gli altri e disse -seguitemi- ; li condusse a un livello più in 

su, su delle scale che portavano al tetto. Esse non erano poi così libere e al piccolo gruppo toccò correre. Era quasi l'alba quando uscirono dalla porta che conduceva sul tetto. Gli zombie erano alla fine riusciti 

ad uscire e arrivavano uno dopo l'altro, senza asciar tregua ai poveri soppravvissuti. L'elicottero era in arrivo e loro stavano iniziando a finire le pallottole così Selene decise di ricorrere al corpo a corpo mentre 

Jonny le copriva le spalle. Sirya e Eleonora fecero del loro meglio per attirare l'attenzione del pilota che dopo qualche minuto riuscì a vederle. Il pilota aveva bisogno di tempo per riuscire ad arrivare, tempo 

che i superstiti non avevano. Selene aveva compreso che non ce l'avrebbero mai fatta così si rivolse ai suoi amici e disse - mi dispiace- svanendo poi tra tutti i nemici mentre menava fendenti e colpi da tutte le 

parti. -No!- furono le grida di Jonny mentre le due ragazze cadevano inginocchiate piangendo e urlando dalla tristezza e dalla disperazione; pochi minuti dopo l'elicottero si avvicinò a loro più che poté. 

Eleonora e Sirya vennero caricate con forza a bordo mentre Jonny continuava a sparare e a correre. -La ragazza- chiese lui -si è sacrificata per noi - gli rispose Jonny mentre il pilota iniziava a partire. Non 

appena si distaccò si sentì uno sparo. Da subito non si vide nulla se non gli zombie che avanzavano ma poco dopo davanti loro si notò una persona: era Selene. Miracolosamente era riuscita a soppravvivere e 

a non diventare il pasto di quegli esseri. -Corri!- le urlarono gli amici mentre l'elicottero si allontanava sempre di più -corri !- le dissero. Lei sembrava non farcela ma un attimo dopo che fu sul bordo del tetto 

saltò afferrando miracolosamente la mano di Jonny che si era esposto nel vederla. La ragazza rimase sospesa nel vuoto per qualche secondo, poi si tirò su. Non appena fu in salvo le due amiche 

l'abbracciarono successivamente Jonny la baciò. Selene rimase stupita dall'azione del giovane che fino a qualche mese fa la prendeva in giro fra i banchi di scuola. 

Erano passati molti anni da quel giorno e Selene e i soppravvissuti si erano ritrovati in un bar a festeggiare un altro anno di vita. 
Selene a differenza dei suoi amici e del suo fidanzato era vestita esattamente come allora; stava sorseggiando una coca cola quando improvvisamente agguantò Eleonora per la gola, la fece sbattere contro un 

muro e allontanò gli altri due. In un secondo la ragazza era cambiata; nei suoi occhi Jonny poteva notare un cerchio di luce attorno alla pupilla e i denti appuntiti che le erano cresciuti ai lati dei denti; sembrava 

più un vmpiro che uno zombie ma capirono subito che si era trasformata. Tentarono subito di salvare Eleonora estraendo la pistola ma prima che potessero sparare il colpo vennero tramortiti da due militari. 

Sirya urlò nel vedere l'amica essere sbranata davanti ai suoi occhi; era una scena disgustosa. I due che prima avevano fermato Sirya e Jonny stava ora affrettandosi a stordire Selene. Dovettero impiegare molti 

più uomini ma alla fine riuscirono a strapparla dal corpo inerme della vecchia amica; dopo di che sparirono e di loro non se ne seppe più nulla.
   
 
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