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Autore: Mikirise    22/07/2015    1 recensioni
3. Supernatural!AU: La prima volta che Leo vede Calypso, è durante una caccia. Ossitocina. Pensava che Calypso fosse una sirena.
4. Supernatural!AU: Il fatto è che Calypso è un angelo, quindi non vede la faccia di Leo, ma la sua anima. E la trova bellissima.
PJShipWeeksITALIA
Genere: Avventura, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Calipso, Leo Valdez
Note: AU, Cross-over | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'Ricorda i Titani'
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Note:
Voglio che chi mi conosce da lavori precedenti, prenda un bel respiro. Anche io ho preso un bel respiro, prima di scrivere queste flash. Perché, in effetti, io non scrivo mai di Leo in questo modo, lo vedo molto più bambino sotto il punto di vista linguistico.
Ma volevo inserirlo nel mondo di Supernatural in tutto e per tutto, con creature, avventure e pensieri verosimili in questo mondo. A meno che tu non sia un GhostFacer, allora niente, scherzo, odia i Winchester e metti dei grandi BEEP ad ogni parolaccia (oh, i Ghost Facers <3).
Per chi non segue la serie, beh, le sirene diventano la donna dei sogni dell'uomo, per poi drogarli di ormone dell'amore e fare in modiche uccidano le persone più importanti per loro. Gli angeli sono degli apatici soldati, che eseguono solo ordini e non dovrebbero provare sentimenti. Bene, penso sia tutto.
Ho scritto su due prompt per la PJShipWeeksITALIA , e mi hanno fatto notare che sono una "bambina amorfa", con problemi a socializzare. La verità è che vi amo tutti, ma ho problemi a trovare le parole per ringraziarvi per il supporto. Quindi, grazie e… grazie.
(Sapevate che oggi è il giorno del π? Tanto amore per lui)















Non riesco a sentire il canto -ma ti vedo, bitch






#1

Leo era sceso dalla Festus con uno sbuffo, mentre il locale sembrava riempirsi e quella ragazza -quella coi capelli cannella, entrata poco prima- era uscita correndo, trascinando con sé un moro, e girando all'angolo, per scomparire nell'oscurità.

Eh no, figlia di puttana. Qua il problema non è pagare per andare letteralmente a puttane, e se fosse stato solo un povero disgraziato adescato da una cacciatrice di dote, non sarebbe dovuto entrare in azione Leo. Al massimo Jason, che avrebbe iniziato a fare sproloqui sul vero amore e cavolate simili. Qua il problema è che potresti andare ad ammazzare la cosa -persona, la persona- più importante della tua vita. Perché è questo quello che vogliono, quelle lì: distruggerti la vita.

Sotto questo punto di vista, gli abitanti di Chicago erano stati fortunati a beccare un cacciatore senza famiglia, senza nessuno.

Ah, sì. Leo la sente Annabeth nella sua testa piagnucolare perché loro sono una famiglia. Grandi cazzate. Leo a caccia ci va da solo e nessuno gli salva il culo quando è in pericolo. Nessuno lo vuole nelle proprie cacce.

Correndo dietro quella che aveva deciso essere una sirena, Leo si chiese da quando pensava così tante parolacce. Lui. Leo, che una volta aveva paura anche di dire va al diavolo, perché Esperanza teneva a certe cose e non poteva baciare la guancia della mamma con una fogna di bocca, o no? Doveva essere tutta colpa di Nico, che le parolacce le diceva a mezza voce, caricando fucili nella sua macchina. Leo voleva offrirgli una birra, a pensarci.

"Cosa vuoi?"

Leo sobbalzò, puntando la sua pistola contro il viso della sirena, che non lo guardò stupita, quanto annoiata. Come aveva fatto a sentire i passi, il respiro o qualsiasi altra cosa del ragazzo era un mistero. Era da quando aveva quindici anni che si allenava a far perdere le sue tracce, a inseguire mostri. Era diventato bravo. Abbastanza da sapere di dover prima colpire e poi fare domande. Quindi spara.

Spara una volta -dritto alla spalla. Spara due volte -colpisce lo stomaco. Spara tre volte -centra il cuore.

Ma la ragazza rimase in piedi. Si guardò le ferite, poi guardò Leo e alzò gli occhi al cielo. Si avvicinò a lui con una calma straziante e poggiò due dita sulla fronte di lui.

Gli occhi di Leo divennero pesanti e probabilmente stava perdendo i sensi, ma quella ragazza bellissima, l'ultima frase che disse a un lui semi-coscente fu: "Non sono una sirena, idiota."

Quello a cui lei non aveva pensato era che una sirena avrebbe detto la stessa cosa... forse. E che incarnava la donna perfetta -su!- come poteva non essere una sirena?

Leo si risvegliò il giorno dopo, su un marciapiede, sotto il sole, senza la voglia di andare ad uccidere Jason, o Annabeth, o Percy.

Oh, okay. Niente canto per il marinaio Valdez.












#2

Una delle cose peggiori di essere un angelo è che, purtroppo, gli esseri umani li devi amare, perché Dio ha detto così. Ed è dura, eh. Perché gli uomini sono così stupidi e deboli, e stupidi, e dovrebbero tutti darsi una bella lavata alla bocca che si ritrovano, visto che poi pregano tanto per avere dei favori da Dio. Ignoranti.

In più, la maggior parte di loro è egoista, lussuriosa, pigra e Calypso sente il bisogno spirituale di ripetere quanto stupidi gli uomini siano. Neanche troppo belle, le loro anime. Piene di oscurità, poco brillanti.

Gli angeli. Ecco sì. Loro erano belli. Bellissimi. Calypso non lo poteva dire perché sarebbe stata vanità, ma, ehi, loro sì che sapevano come mantenere bella un'anima, mica quelle scimmiette. Ma dire ad alta voce certe cose sarebbe stata blasfemia, quindi niente. Gli ordini sono amare gli uomini e lei li ama. Punto.

"Si sta svegliando" mormorò, guardando Leo -sì, si chiamava così il ragazzo che aveva cercato di ucciderla con stupide pallottole di sale. Ingenuo. Si stava grattando la testa, guardando come nessuno si fosse neanche avvicinato a lui, mentre dormiva sul marciapiede. Al mormorio dell'angelo, il ragazzo si tappò le orecchie, come se avesse potuto sentirla, in qualche modo e la sua voce gli avesse fatto male.

Possibile. Gli uomini sono così deboli. E Calypso aveva lasciato che la sua tramite tornasse a casa, per rassicurare la sua famiglia, prima di impegnarsi completamente nel volere di Dio. Probabilmente sarebbe morta. A volte capita. Non è bello essere un tramite.

Leo si massaggiò la testa e guardò verso il cielo, per poi prendere un telefono dalla sua tasca e iniziare a digitare come un forsennato. Calypso continuava a guardarlo -invisibile ai suoi occhi, ma ehi, sono i vantaggi di essere un angelo. Come il fatto che non aveva bisogno di guardare lo schermo del cellulare per sapere cosa e a chi stesse mandando messaggi.

Ad Annabeth. Perché Annabeth era brava a fare ricerche ed era stata una delle prime a trovarlo girovagare tra le strade degli Stati Uniti alla ricerca di una vendetta di quei mostri che gli avevano portato via la sua famiglia. La sua prima famiglia. Era stata Annabeth ad addestrarlo, a dargli delle rotaie su cui viaggiare e che lo aveva fatto smettere di comportarsi come un cane rognoso. O almeno così pensava Leo.

Se Calypso era stata lì, quella notte a guardarlo con la testa inclinata, era perché nell'anima di Leo c'era qualcosa -qualcosa d'importante.

Lealtà, devozione, giustizia, umorismo, spirito di sacrificio e così tanta paura da non riuscire ad ammettere a se stesso di amare i suoi amici come si ama una famiglia.

L'anima di Leo non brillava come quella di un angelo, questo era impossibile e lui era solo un uomo, ma...

"Quella figlia di puttana mi ha addormentato toccandomi con due dita!"

Oh, puttana sarà tua madre... ops, scusa, morta. Tasto dolente. Fortuna che non la poteva sentire, altrimenti chissà che guff.

Comunque, Leo aveva deciso di chiamarla, Annabeth, che rispondeva annoiata. "Le sirene queste cose non possono farle."

"Lo ha fatto a me!"

"Sai chi può fare cose del genere?" Annabeth non sembrava molto felice, anzi. Probabilmente aveva aperto tutti i libri della sua biblioteca -Donne di Lettere, puah- e stava cercando qualsiasi altra creatura potesse fare qualcosa del genere. "Angeli... Leo, sali sulla tua macchina e vattene di lì. Ora."

Sì, beh. Gli angeli si sono fatti una brutta reputazione trai Cacciatori. Ops, di nuovo.

(Gli angeli facevano quello che era necessario.)

"Ah-ha." Leo alzò gli occhi al cielo. "Appena chiudo il caso. Quella puttana non sa contro chi si è messa."

Leo Valdez hai una bell'anima, ma la tua bocca sembra una fogna. Lavatela. Calypso scuote la testa e le onde della sua voce feriscono i timpani del ragazzo, che si tappa le orecchie e cade in ginocchio a terra, in un primo momento. Il cellulare è a terra e Annabeth non faceva che ripetere il nome di Leo, finché lo schermo non si ruppe e con quello tutto il telefono. Il ragazzo strizza gli occhi e aggrotta le sopracciglia.

È il dopo che sorprende Calypso, perché apre uno degli occhi e guarda in alto. "Mi lavo i denti tutti i giorni, Raggio di sole" mormorò dolorante. "E il cellulare me lo ripaghi."

Calypso deglutì e, in un battito d'ali scomparve.

















("Noi serviamo Dio, non l'uomo")

 

  
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