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Autore: Zanexd22    22/07/2015    6 recensioni
Lo portò nella stanza accanto, nel caos generale, dove trovò Ai legata.
“Bene, ficcanaso…mettiti accanto alla tua compagna. Io ho una pistola con un solo colpo, e posso portare con me un solo corpo per nascondere le prove. Ma visto che non so chi ammazzare, la scelta tocca a te, “detective”. Così imparerai cosa succede a chi si mette contro di me.”
Conan Edogawa si sentiva solo e impotente. Accanto a lei, Ai tremava di paura.
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One shot dedicata alla fine dell'Organizzazione. E se uno dei due non dovesse salvarsi? Sacrificarsi potrebbe essere una sconfitta , o una vittoria ?
Genere: Azione, Drammatico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ai Haibara/Shiho Miyano, Gin, Hiroshi Agasa, Jodie Starling, Shinichi Kudo/Conan Edogawa | Coppie: Shiho Miyano/Shinichi Kudo
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Questa è la sconfitta che ho sempre desiderato

 
Estate. Un periodo che, solitamente, significa caldo, riposo e bagni in piscina. Questa, però, non era l’estate tipo di Shiho Miyano, attualmente nei panni di Ai Haibara, che si trovava ad agosto in un afoso laboratorio sotterraneo, in casa del Dottor Hiroshi Agasa. Lavorava notte e giorno all’antidoto per l’APTX, un potente veleno creato da lei stessa sotto gli ordini di una potente banda criminale, l’Organizzazione Nera. Veleno che era stato somministrato a quello che sarebbe diventato il suo migliore amico, il detective Shinichi Kudo, ora Conan Edogawa, costretto a vivere insieme alla sua amica d’infanzia e al padre detective di quest’ultima. Non essendoci molti casi in quel periodo, il piccolo Conan andava spesso a trovare Agasa e la sua co-inquilina, domandandole sempre se avesse novità riguardo all’antidoto. Cosa che la faceva innervosire molto, visto che lo scopo principale del detective era, una volta tornato Shinichi, dichiararsi a Ran, l’amica d’infanzia sopra nominata. La giovane scienziata non accettava che si sprecasse il suo tempo e il suo genio solo per accontentare due “fidanzatini”. Il suo giudizio non era però imparziale, visto che lei l’amore non lo aveva mai conosciuto; non l’amore fraterno che gli dava la sorella, l’amore quello vero, che ti fa battere il cuore. Con la sua nuova vita, era cambiato tutto: qualcuno che interessava ad Ai c’era, proprio il detective rimpicciolito, anche se non lo ammetteva nemmeno a sé stessa e continuava a piacerle di più la prima ipotesi. Così, senza protestare dava a Conan una risposta negativa e tornava giù a lavoro, vietando a tutti di entrare. Quello poteva essere un giorno come tanti altri, e invece il Dottore bussò alla porta della scienziata, comunicandole che avrebbe portato lei e Conan in piscina, per svagarsi un po’. Si misero in moto, con il sonno arretrato che cominciava a farsi sentire. E intanto, un piccolo, luminoso quadratino compariva sullo schermo del computer della bambina:” ANTIDOTO COMPLETATO”.
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Conan Edogawa stava riaprendo gli occhi, e soltanto dall’odore di ammuffito capì che non si trovava affatto in piscina; tutt’altro, era in un luogo chiuso e non visitato da parecchio. Era evidente che era stato usato del cloroformio per stordirli, ma chi aveva fatto ciò? Prima che potesse tirar giù una lista di sospettati, una voce familiare lo chiamò per nome.
“Ben svegliato, piccolo detective. O dovrei chiamarti…Shinichi Kudo”
Davanti a lui, la sagoma del Dottor Agasa prendeva forma, soltanto che la faccia era quella di Amuro, componente dell’Organizzazione Nera e maestro del travestimento.
“Farabutto. Dov’è Ai?”
“Intendi la dolce Shiho Miyano? È nella stanza accanto a te. Scommetto che il soggiorno sarà di vostro gradimento! Soprattutto perché verrete sottoposti a orribili esperimenti. Ah, e se speri di riuscire a comunicare con qualcuno, sappi che ti abbiamo tolto tutti i tuoi ridicoli aggeggi; inoltre, questa è la base dell’Organizzazione, non uscirete mai di qui!!”
Varcò la soglia della stanza dopo essere scoppiato in un enorme risata, lasciando Conan da solo; e questo, può essere un errore imperdonabile. Aveva ancora un asso nella manica, realizzato dal Dottor Agasa (quello vero), nel caso fosse stato catturato e portato alla base principale dell’organizzazione: una microspia sottopelle, a ridosso del collo, attivabile grazie ad un comando vocale.
“Sono nella tana del lupo nero”
Sarebbero stati mandati un messaggio e delle coordinate alle persone giuste. Ora la sua preoccupazione era salvare Ai.
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Al parco di Beika, una simpatica donna (apparentemente straniera) stava consumando un espresso, in compagnia di un uomo vestito di nero, quando il telefono cominciò a vibrare.
“Jodie, potresti rispondere?”
“Si, subito, James”.
Stiamo parlando dei due agenti dell’FBI incaricati di svolgere le indagini sull’Organizzazione Nera. Il messaggio che ricevettero insieme ad alcune coordinate non aveva mittente, e recitava:

“Buongiorno, signorina Jodie. Sono io, Conan Edogawa, e nel caso sentiate questo messaggio, le possibilità sono due. Se vi sono arrivate delle coordinate, significa che attualmente sono stato catturato e mi trovo all’interno della basa dell’Organizzazione Nera. Se non ricevete alcuna coordinata, significa che probabilmente sono morto. Chi sono io per sapere dell’Organizzazione? In realtà io sono Shinichi Kudo, il detective scomparso, rimpicciolito a causa di un veleno da Gin e Vodka. Ora sapete la mia storia e ciò che dovete fare. Mi fido di voi.”

“Dobbiamo fidarci?” Chiese James Black alla collega.
“Sì. Sì, possiamo. Contattiamo gli agenti, subito, potrebbe essere ancora vivo!”
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Un’ora dopo circa da quando aveva spedito il messaggio, la porta si aprì di botto, rivelando la inquietante figura di Gin, decisamente infuriato come non mai. Sollevò Conan e se lo portò davanti agli occhi, per poi sbatterlo contro il muro, facendolo sanguinare.
“Sei stato tu, piccolo bastardo, vero? Stanno prendendo possesso dell’edificio, ma non avranno né te, né me!!”
Lo portò nella stanza accanto, nel caos generale, dove trovò Ai legata.
“Bene, ficcanaso…mettiti accanto alla tua compagna. Io ho una pistola con un solo colpo, e posso portare con me un solo corpo per nascondere le prove. Ma visto che non so chi ammazzare, la scelta tocca a te, “detective”. Così imparerai cosa succede a chi si mette contro di me.”
Conan Edogawa si sentiva solo e impotente. Accanto a lei, Ai tremava di paura. Shinichi sapeva cosa fare.
“Kudo…emh…Shinichi, senti, so cosa vuoi fare, ma la risposta è no. Se elimina me e lui scappa, tu potrai tornare a vivere la tua vita, come volevi.”
“Come potrò mai vivere la mia vita, in queste condizioni e con il tuo peso sulla coscienza??”
“Shin, per ottenere vittorie importanti, talvolta bisogna fare dei sacrifici. Me l’hanno insegnato loro. Io ti ho messo in questo guaio, era destino finisse così. E riguardo alla tua condizione, io…” Fu interrotta da un sempre più furioso Gin, impedendogli di dirgli ciò che doveva fare da tempo.
“Mi sono stufato della vostra inettitudine! Addio, Sherry!”
Il colpo partì, velocissimo, imbrattando di sangue la vittima. Non quella designata, però. Conan era steso a terra, sanguinante, colpito al cuore. Che Gin fosse un perfetto tiratore, si sapeva. Ma Shiho aveva sperato mancasse bersaglio.
“Addio Shiho, mia cara, questa è l’ultima volta che ci rivedremo”.
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In un attimo, Gin scomparse entrando in un passaggio segreto dimenticando il corpo di Conan per la fretta, mentre le forze dell’FBI irrompevano nella stanza. Jodie notò Conan in fin di vita, ma lo lasciò alle cure della giovane amica che piangeva ininterrottamente sul corpo.
“Stupido, stupido, stupido!! Cosa hai fatto!!” Continuava a piangere, manifestando tutto il dolore che sentiva in quel momento.
“Ai…questa per me non è una sconfitta. Ho distrutto l’Organizzazione e salvato la tua vita. Sai, devo dirti una cosa…se non ci fossi stata tu a darmi la speranza con l’antidoto e a motivarmi, come io facevo con te, probabilmente ora non sarei qui e, soprattutto, sarei arrivato a morire in un’altra maniera…Te lo devo…tu hai fatto il possibile per me, cercando giorno e notte un antidoto impossibile, senza guadagnarci niente. L’unica cosa che devo dirti è…grazie. Se questa è una sconfitta, è la sconfitta che ho sempre desiderato.”
Il cuore smise di battere lentamente, lasciando Ai sola e in silenzio, interrotto soltanto da Jodie.
“Hanno bruciato la casa del Dottor Agasa, probabilmente è stata Vermouth, visto che è l’unica assente qui insieme a Gin; Hiroshi è vivo e vegeto, è stato trovato qui, nella stanza accanto a questa.”
Ai pensò subito all’antidoto, che aveva finito e non aveva voluto consegnare a Shinichi, per paura di perderlo, ma ora lo aveva perso per sempre. Era tutta colpa sua, si era fatta corrompere da quel sentimento chiamato “amore”, che ora disprezzava come non mai. Pensò anche che l’antidoto, essendo un generatore di cellule extra per far crescere l’individuo, forse avrebbe potuto salvare una persona morta molto recentemente, ma era tutto inutile. Aveva perso. La sua era stata una sconfitta.
 
Il giorno dopo
Bussarono alla stanza dell’hotel numero 22, dove risiedevano momentaneamente uno stremato Dottor Agasa e una disperata Ai Haibara. L’inventore andò ad aprire, per trovarsi davanti Kazuha. Era una visita inaspettata, disse che era venuta per le condoglianze e per vedere Ai. Questa si avvicinò distrutta alla porta, si vedeva che aveva pianto molto e dormito poco.
“Ciao Ai. Sono veramente dispiaciuta. Purtroppo Heiji non è potuto venire, ecco…emh…sta male. Comunque, ti ho portato qui una sua lettera.”
Le mise in mano qualcosa senza farle vedere cosa fosse, e poi continuò:
“Comunque, non penso mi rivedrete molto presto…partirò.”
Il Dottor Agasa le domandò per dove, e la risposta fu:
“È un segreto…e come dico sempre, a secret makes a woman woman. Goodbye!”
“Strano…non sapevo che Kazuha parlasse così bene l’inglese…”
“Sì, ha proprio ragione Dottore, proprio ragione…”
E nel palmo della mano di Ai, due fialette contenenti un liquido dal colore troppo familiare per la scienziata, un liquido sintetizzato nel suo laboratorio prima che venisse bruciato.
“Grazie, Chris.”
 
Fine…?
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Ciaooo a tutti!! Questa è la mia prima ConanXAi pura, ho provato a far uscire fuori qualcosa di allegro, e invece è uscita questa roba triste. Però il finale è agrodolce, è il massimo che sono riuscito a fare. Spero che questa roba vi sia piaciuta, mentre scrivevo il quarto capitolo di “When the world collapses”, mi è venuta questa idea e così è nata la shot.
Che ne pensi Ai?
Ai:” Zitto stupido…non vedi che sto piangendo?”
Io:” Ma guarda che è nella storia che devi piangere, non qui!”
Ai: “Mi sono commossa…che salvataggio...che romantico…fosse veramente così…questa è l’unica tua opera che m’è piaciuta…(continua a piangere)”
Io: Non ho parole. Davvero. Sono contento.
 
 
   
 
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