Premessa:
Il racconto che segue è un piccolo estratto della mia long fic ancora in fase di costruzione (infatti per ora ho un inizio ed una fine, non mi resta che lavorare nel mezzo! XD)
Il brano resta sul vago e non presenta particolari spoiler della mia storia - a parte alcuni accenni ad argomenti che tratterò - e può essere letta come una semplice flashfic.
Spero possa piacervi :)
Buona micro Lettura!
Sotto coperta
Era passate circa due ore da quando erano salpati e tutti dormivano profondamente.
Come da istruzioni, l’equipaggio s’era ritirato nei propri alloggi a riposare prima di giungere a destinazione e poter gettare le reti.
Anche Merlin stava dormendo nella sua cuccetta quando avvertì degli strani movimenti.
Sollevò le palpebre nell’intento di capire cosa stesse succedendo ma la mancanza di luce non permetteva di distinguere alcuna figura.
Ad un tratto sentì il materasso sprofondare leggermente lungo il fianco destro ed una mano iniziò a tastarlo come in cerca di qualcosa.
Rimase inizialmente impietrito ma fortunatamente riconobbe chi stava cercando di intrufolarsi nel suo letto non appena questo si decise a parlare.
“Vai più in là… e passami un po’ della coperta…”
Nella totale oscurità, il giovane mago, percepiva Arthur farsi spazio cercando di accomodarsi accanto a lui come meglio poteva e portarsi un lembo della coperta a coprire il fianco.
Il biondo i rigirò più volte ma una volta trovata la posizione più comoda, alla fine, s’addormentò.
Nonostante i rumori Merlin poteva sentirlo respirare profondamente ed avvertire il suo battito farsi tranquillo attraverso la spalla…
Erano costretti a dormire con le porte aperte e col motore che martellava continuamente con i suoi pistoni, per chi non era abituato poteva essere difficile prendere sonno.
Lì dentro tutto era di dimensioni ridotte rispetto a quello cui si è abituati: un corridoio mini, stanza mini, letto mini, bagno mini… e dato che non c’era un numero sufficiente di cuccette spesso capitava di doverla condividere con qualcun altro per non dormire sul pavimento.
Ma per lui non era un problema.
Le notti in mare aperto erano fredde e l’umidità penetrava nelle ossa.
Avere accanto Arthur per potersi riscaldare non era poi così male, anzi, era piacevole… almeno finché non avesse tentato di soffocarlo nel sonno.
The end...?