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Autore: Kalheesi    23/07/2015    0 recensioni
One Shot tra due personaggi che presto appariranno nella mia long "KARYS". Questo titolo è legato al fatto che mi è stata ispirata dall'omonima canzone di Beyoncé. È malinconica ed estremamente dolce. Niente di più azzeccato. Questa piccola storia nella storia mi sta particolarmente a cuore, soprattutto il loro incontro dopo tanti anni di lontananza ed incomprensioni.
Beh non aspettatevi tutto rose e fiori, rammentate chi ha scritto la storia, ed io non rendo mai le cose facili a nessuno, tantomeno ai mie personaggi.
Due amiche, due sorelle…anni di distanza. Una fuga per la salvezza e la libertà, ma di chi? Del fuggitivo o di chi è ancora imprigionato?
Cosa accadrà quando colui che è riuscito a scappare dalle catene torna a liberare il compagno di cella ma lo trova con in mano la stessa frusta che tante volte anni addietro era calata sulle loro spalle?
Perdono? Rabbia? Odio? Risentimento? Forse. Scopritelo
Genere: Drammatico, Fantasy, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Shoujo-ai
Note: Lime, Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
- Questa storia fa parte della serie '~ Shades of Shadows ~'
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Appena sentì chiamare il suo nome dalla sua voce, appena troppo acuta, si voltò felice di rivederla dopo tutto questo tempo. 
 
Nell'esatto istante in cui i suoi occhi si posarono su quella figura rimasero di sasso.
No…quella non poteva essere lei, non la sua sorellina, quella dolce, ingenua e sempre fin troppo sensibile sorellina.
Quella era una squallida sgualdrina di basso borgo.
 
Kyria si riscosse solo nel momento in cui  quella sconosciuta le si parava davanti e si slanciava in avanti per stringerla in un abbraccio dolorosamente caldo e familiare.
A quel punto si lasciò andare e ricambiò quel semplice gesto con tutta l'urgenza ed il bisogno di sentire quel contatto così rassicurante. 
Si staccarono dopo quelli che sembrarono secoli o millesimi di secondo.
Per fortuna la rossa poté riconoscere quel viso ancora un po acerbo e quegli occhi così limpidi ed assurdamente azzurri, proprio come li aveva lasciati anni fa, se non fosse stato per quel leggero velo di dolore che deformava appena tutte le sue espressioni.
 
Fu Inoueth a rompere quella tensione ormai palpabile:"Kyri da quanto tempo, non puoi immaginare quanto sia felice!!! Sono semplicemente entusiasta!! Allora? Come va la tua vita? Beh in parte lo so, anzi lo sa tutto il paese…ma sai di cosa parlo!"
Non poteva che essere estremamente emozionata, ma purtroppo la conosceva fin troppo bene per non notare quella punta di ansia e preoccupazione che invadeva ogni singolo suono uscisse dalla sua bocca.
"Aspetta aspetta, vai piano, così non posso rispondere -sorrise con gli occhi un po umidi- io sto bene, davvero bene… e tu? Come procede la tua vita? I tuoi sogni…" quella era decisamente la risposta che più temeva, poiché aveva paura di aver ragione e purtroppo 9 volte su dieci l'aveva.
 
Già davanti a quel quesito la giovane, stretta negli abiti succinti, iniziava a far cadere quella falsa maschera di serenità che si era imposta di mostrare quel giorno. Sapeva perfettamente dove l'amica volesse andare a parare, ma dopotutto se lo era aspettato.
"Beh Kyri, la mia vita ormai va avanti come sempre sempre da alcuni anni a questa parte, talvolta trovo qualche impiego nella capitale e conosco persone influenti, alcune che parlano perfino di te. Vedi? Ti tengo d'occhio! Ahahah"
La tensione in quella risata poteva essere tagliata con un coltello.
"Oh bene…la capitale certo, capisco. -non sapeva più che dire davanti a simili affermazioni, che la trafiggevano come lame- se qualche volta volessi venire a trovarmi mi farebbe molto piacere. Appena le cose saranno sistemate magari-"
"Magari cosa? Verrei a vivere con te? -con aria fintamente sognatrice- e forse anche a palazzo che ne dici? Eh si, di certo avrei una clientela facoltosa; dame e cavalieri così annoiati. Magari di giorno potrei fingere di essere una dama di compagnia che ne dici?" Soffiò con uno sguardo di sfida e strafottenza, come a sfidarla a dire qualcosa, facendo una triste parodia di un inchino troppo accentuato.
Kyria era allucinata da quell'assurda situazione ma soprattutto dal modo in cui quella ragazza la stava trattando o continuava a sputare veleno ad ogni parola.
"Inou cosa diavolo stai dicendo? Pensi veramente che farei una cosa simile? Io? A te? Che sei sempre stata la mia priorità?"
"Giusto, hai ragione. Che stupida che sono stata -sorride quasi maligna- come potrei fingermi una dama di compagnia. Non ho la grazia, l'eleganza…"
"…la dignità " aggiunse ormai oltremodo oltraggiata Kyria.
"Certo, come se quelle puttanelle che gironzolano intorno al trono ne avessero. Scommetto che anche tu ti sei data da fare all'inizio. Ti ci vedo sai sotto il banco dei consiglieri, perfino la piccola Karys sono convinta che per acquistare potere qualche serv-"
"Basta! Non osare mai più rivolgere simili parole alla governatrice e legittima erede al trono! Come puoi dirmi una cosa simile? Io me ne sono andata per dare un futuro a te, a noi! E tu lo sapevi! E ti permetti perfino di insultare colei che ti ha dato la libertà?" Ormai Kyria era fuoribonda, come ogni qualvolta qualcuno osasse non portar rispetto alla principessa. Nessuno ne avrebbe avuto il diritto, mai! Nessuno sapeva quello che aveva passato per essere li, ma lei si, eccome se lo sapeva.
"Eh certo! La tua adorata principessina! Ora capisco perché la guardia personale se l'è scelta donna e così giovane, compagne di dormitorio. Eh certo. Si parte con il condividere la camera e poi…"
"Non ti permettere mai più, sei impazzita?"
"Oh no, dopotutto non ti ho mai sentita dare un giudizio negativo sull'amore tra due donne, o lo facevi solo perché per me è sempre stato indifferente uomo o donna?" Lo sguardo era come avvolto da una cappa di lussuria e cattiveria. Non poteva essere la sua Inoueth!
Vista la mancata risposta alla provocazione la castana continuò "bene bene bene, vorresti dirmi che non stavi mai con dei ragazzi perché puntavi una donzella? Ahahah questa è buona! Chissà quante te ne se-"
"No! Mai… -quella era più un'ammissione a se stessa più che una risposta per l'altra -perché l'hai fatto? Cosa ti è successo?"
"Cosa ti aspettavi?! -il suo tono era cambiato in modo incredibilmente repentino passando sulla difesa, come fosse appena stata accusata di reato capitale- cosa credevi che sarebbe accaduto eh? E non osare guardarmi così! Non permetterti di giudicarmi dall'alto del tuo piedistallo di fasulla moralità! Ma certo, tu dopotutto puoi fare qualunque cosa no?! Tu sei la-"
Lo schiocco della mano della rossa sulla guancia dell'altra, in quel silenzio più assoluto, aveva avuto la potenza di uno sparo di cannone.
Intanto le lacrime spuntavano agli occhi di una delle giovani, ma probabilmente di quella sbagliata, poiché quella che cercò di non singhiozzare fu proprio Kyria.
"Come puoi dirmi una cosa simile? Quando mai ti ho giudicata?! Quando mai l'avrei fatto? E di certo me ne avevi già dato ampiamente motivo non ti sembra?!
Beh vuoi che sia la stronza ipocrita moralista? Beh eccoti accontentata! Si, mi vergogno di quello che sei diventata, perché se ancora non mi hai detto niente il tuo abbigliamento parla da solo. Sei diventata una sgualdrina! Niente di più niente di meno! Anzi sei un'offesa a tutte coloro che vi sono state costrette; tu l'hai fatto per comodità! E non azzardarti a dire il contrario perché ti conosco abbastanza per esserne certa!" Ora si era sfogata e finalmente aveva iniziato a calmare il proprio respiro.
 
Inoueth aveva ascoltato quello sfogo non riuscendo nemmeno ad alzare lo sguardo dal pavimento lastricato in marmo grigio splendente. Rimase in silenzio.
"Non hai niente dire? Eppure mi sembravi così sicura qualche minuto fa!"
Trascorsero alcuni secondi immerse ognuna nei propri pensieri, ma evitando lo sguardo dell'altra come la peste.
 
"Sapevo che mi avresti giudicata, che non sarei mai stata all'altezza. Non lo sono mai stata, come potevo esserlo adesso."
"Di che diamine stai parlando?!"
"Del fatto che tu sia la paladina della giustizia, scappata dalla miseria con una spada e con la massima altezza morale. Io invece sono sempre stata la tua ombra, non sono mai stata al tuo livello. Tu eri lodata da tutti, mentre io ero solo la ragazza carina e stupida. Come potrei anche solo rivolgerti la parola ora che sono una sgualdrina?" Rispose con gli occhi gelidi
Kyria era immobile ed allibita." Non dire sciocchezze! Sono sempre stata io dietro di te, mai sono stata al centro dell'attenzione, ma solo una ragazzina introversa che non amava divertirsi come le altre. Tu venivi osannata e cercata da ogni giovane, con la tua genuinità e dolcezza avresti potuto conquistare il cuore del principe più nobile."
"Ti ripeti questo solo per zittire la coscienza!"sputò come bile, con gli occhi ridotti a due fessure.
"Io ti ho lasciata consapevole che tu saresti vissuta bene in quell'ambiente, nel quale ti destreggiavi nel modo migliore, mentre io mi sentivo come in una gabbia, in una casa, in un corpo che non era il mio. Sai che quello non era il mio posto. In fondo mi hai sempre usata." Le ultime parole furono come un flebile sussurro.
"Quindi l'egoista sarei io?! Sembri un politico con i tuoi giochi di parole. Menomale che volevi restarne fuori! Se tua madre e tuo padre ti vedessero ora sarebbero schifati" Quella cattiveria, quel veleno, non erano sue, non poteva credere Kyria che quella donna davanti a lei, quasi nuda, fosse la sua dolce Inoueth.
"Vattene" quello fu l'unica parola che riuscì a dire senza singhiozzare e non ci fu bisogno di ripeterla.
 
Se Inoueth non si fosse subito voltata e allontanata, avrebbe visto la sua vecchia amica che cadeva in ginocchio schiacciata dal peso del dolore che portava nel cuore.
 
'Questo era tutto per te! Come hai potuto farmi questo?! Io ho combattuto, me ne sono fregata dei pregiudizi ed ho vinto una guerra considerata senza speranza. Ho rinunciato a te, alla mia famiglia, alla mia casa. Tutto per te e per me. Per un mondo fuori dalla schiavitù e dall'oppressione di quei tiranni... Hai rovinato tutto!'
 
 
Le lacrime continuavano a scendere copiose in quel pomeriggio estivo, mentre da sola in quel l'angolo del palazzo Kyria Eithral cadeva in ginocchio. Mai era accaduto in battaglia o in prigionia, nemmeno davanti al più spietato dei nemici, mai davanti ad un qualsiasi dolore. Ma si sa, il dolore più forte, peggiore di qualunque tortura, è quello straziante portato dall'Amore, si avete capito bene.
 
 
Appena prima che Inoueth si allontanasse troppo da non poterla sentire si decise, prese quel coraggio che l'aveva resa la spadaccina più temibile del regno ed urlò!
"Fermaaaaaa!"
La giovane dai capelli castani si immobilizzò e lentamente tornò sui suoi passi, ma senza tutta quella rabbia di prima, davanti a quella giovane dai capelli rossi e dal cuore spezzato.
"Ti prego…aspetta, ti prego, non andartene."
Il volto di Inoueth era paralizzato, sia dal terrore di quello che l'altra avrebbe avuto il potere di fare, sia dallo shock provocato dalla vista di colei che era uno dei cavalieri più forti del regno, lì in ginocchio a causa sua, tutto per colpa sua e del suo egoismo.
Però nemmeno li riuscì a parlare.
"Inoueth, non andartene…mi dispiace, ma non lasciarmi di nuovo, non di nuovo in un mondo senza te."
Quelle ultime parole entrarono nel cuore dell'altra con la forza di dardi infuocati.
"Prima che tu torni a casa e mi abbandoni, che tu torni alla tua vita, devo dirti una cosa. -riprese fiato e inchiodò i suoi occhi cioccolato a quel cielo d'estate che erano quelli dell'altra- ho fatto tutto per te."
Ok, non era solo quello che voleva dire, ma non ce la faceva.
Appena dopo aver stretto le palpebre x la vergogna sentì nuovamente un'abbraccio coronato da lacrime calde.
"Scusami, scusami scusami…non ti merito. Però devo dirti una cosa anche io. Ti ho odiata a lungo perché pensavo mi avessi abbandonata, che per te fossi troppo poco già allora. Ed invece, anche nel momento in cui tu sei all'apice della tua fortuna, tendi una mano verso di me. Non me lo merito davvero!"
"Ti meriti questo ed altro. Lo rifarei altre mille volte!" Sussurra dolcemente la rossa infilando le dita tra quei fili cioccolato.
"Sai, quando una persona non puoi amarla ma nemmeno dimenticarla, il tuo cuore porta solo ad odiarla. Io non potevo scordarmi di te."
"Beh io invece non ti ho mai odiata, sei sempre stata con me a farmi forza e darmi coraggio. Se non ti odio allora …"
Gli occhi di Kyria erano due pozzee scure rese liquide dalla gioia, il tormento e l'emozione tutto insieme; un turbine di emozioni.
Inoueth era ancora più sorpresa e velocemente le tornarono alla memoria tutti quei momenti in cui la rossa aveva dato tutto per lei, così la consapevolezza di quel sentimento si fece strada anche in lei, che si scoprì così gelosa, triste e disperata per non aver fatto niente prima.
"Ti amo anche io"
Così entrambe chiusero gli occhi per gustarsi ogni sensazione scaturita da quel dolce bacio così aspettato, consapevolmente o meno. 
 
 
Mentre le loro mani andavano a stringersi ancora di più in un abbraccio urgente e necessario, il luccichio di una corona dorata passava inosservato, come la sua proprietaria che ormai da troppi anni sperava nella felicità della sua migliore amica.
Così Karys tornò ai suoi compiti da nuova governatrice con un sorriso leggero ad incurvarle le labbra, lasciando la meritata felicità ed intimità a due anime che troppo a lungo erano state separate.
   
 
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