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Autore: Lully_b    23/07/2015    1 recensioni
"Che succede, Chopper?"
"Il suo cuore...non batte più!"
[...]
"Ho pensato a una cosa più divertente..." sussurrò quasi Yami. "Siete curiosi di conoscere appieno il mio potere?"
"Io ne ho già avuto abbastanza!" esclamò Nami rialzandosi.
"Cara Nami, questo non è che l'inizio! Il gioco deve ancora iniziare!"
[...]
"Rufy!" urlò Nami in preda al panico. "Che cosa gli hai fatto, maledetta?!"
"Mia cara Nami, ti pentirai di avermi fatto questa domanda..."
Genere: Avventura, Comico, Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Mugiwara, Nami | Coppie: Rufy/Nami
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Se ne stava lì, seduta, ad ammirare il cielo stellato. Una persona normale avrebbe detto: "Wow, potrei restare qui a fissarlo tutta la notte!" ma a lei l'idea non allettava per niente. Si ritrovò ad odiare quel cielo. Erano ORE che era ferma nella stessa posizione e i suoi occhi non avevano alcuna intenzione di chiudersi. Eppure la sera prima non aveva dormito per niente per colpa del suo capitano e della sua testardaggine.

"Insomma! Voglio soltanto godermi un meritato riposo! Non chiedo mica la luna! Anche se non sarebbe male come regalo...chissà quanti bei soldini guadagnerei vendendola!" disse Nami cominciando a fantasticare. "...quest'isola mi porterà ad un esaurimento nervoso." concluse, infine, la navigatrice resasi conto di ciò che aveva detto. Ma perché il cielo ce l'aveva con lei? Non sarebbe potuta sbarcare in un' isola normale, con persone normali, foreste normali, malattie normali e streghe normali? Ma in fondo, lei che ne poteva sapere della normalità? Questo termine era sconosciuto alla sua ciurma, al Nuovo Mondo e perfino a lei. Ormai tutto ciò che una persona normale definiva normale per lei era anormale. (Mamma mia Lully, ma quante volte la stai ripetendo 'sta parola? Fai venire l'angoscia.) 

"Non riesci a dormire?"

"Oh, Robin, sei tu!" esclamò Nami riconoscendo la voce alle sue spalle. Era veramente felice di rivederla e di scambiare quattro chiacchiere in santa pace con lei. "Comunque, sì, non riesco a prendere sonno...e questa cosa mi sta dando sui nervi!" quasi urlò la rossa che prese a scompigliarsi violentemente i capelli. Robin rise al gesto della ragazza che, accortasi della reazione dell'amica, si ricompose e con un po' di imbarazzo prese parola: "E Tu? Che cosa ci fai ancora sveglia?"

"Ho deciso di farti un po' di compagnia." rispose l'archeologa sorridendo.

"Ma non ce n'è bisogno! Sicuramente sarai molto stanca, dovresti riposare!" disse Nami sentendosi un po' in colpa.

"Beh, anche tu dovresti esserlo! Sbaglio o la notte scorsa l'hai trascorsa in bianco? Eppure sei ancora sveglia!"

"Questo è un mistero ancora da risolvere per me." disse la ragazza con sguardo abbattuto. L'amica rise nuovamente.

"Dimmi, c'è qualcosa che ti turba?" chiese Robin dolcemente.

"Ma no, cosa dici! Sono solo un po' pensierosa!" disse frettolosa l'interpellata distogliendo lo sguardo dall'archeologa. Quest'ultima prese a fissarla inarcando un sopracciglio, come a voler dire "Ma a chi vuoi prendere in giro?"

"...Non posso nasconderti proprio niente, eh?" disse Nami con un sorrisetto.

"Eh, ormai ti conosco da troppo tempo, navigatore!" disse Robin a sua volta sorridendo.

"Ecco... ripensavo all'atteggiamento che ha avuto oggi Rufy." sospirò la rossa.

"Che cosa intendi dire?" chiese curiosa Robin.

"Ricordi quando Rufy mi ha sporcato il vestito, no? Quando sono andata al fiume per ripulirlo, lui mi ha raggiunta e ha tentato di chiedermi scusa più volte. Certo, probabilmente non sono stata proprio carina nei suoi confronti...comunque, successivamente sono...inciampata e sono caduta nel fiume. Lui, ovviamente, è riuscito a portarmi in salvo, ma dopo essersi accertato che stavo bene, ha cambiato atteggiamento e non mi ha rivolto più la parola." concluse la navigatrice.

"Che strano...non è da lui comportarsi in questa maniera..."rifletté Robin. 

"Lo so ed è per questo che mi sto dannando la vita!" disse Nami esasperata.

"Hai già provato a parlargli?" 

"Non ancora, ma mi sono ripromessa di farlo domani." rispose la ragazza. "Secondo te che cosa può essergli successo così all'improvviso?"

"Purtroppo non so rispondere a questa domanda." disse la donna un po' sconsolata.

"E se gli avessi fatto qualcosa? E se non volesse più avere a che fare con me?" ipotizzò Nami preoccupata.

"Ascolta, qualsiasi cosa sia successa, sappi che il capitano tiene molto a te e non ti lascerebbe andare per nessuna ragione al mondo. Perciò smettila di agitarti così tanto e pensa che domani si risolverà tutto." disse Robin cercando di tranquillizzarla.

"Già, forse hai ragione..."disse la rossa sorridendo tristemente.

"Su, non fare quella faccia! Sono sicura che tutto si sistemerà!" disse sicura la donna.

"Spero solo che tu abbia ragione!"

"Beh, almeno adesso un mistero è stato risolto!" constatò l'archeologa.

"Ma di che cosa stai parlando?" chiese Nami perplessa.

"Adesso sappiamo perché non riesci a prendere sonno!" disse allegra Robin.

"Ehi, hai ragione!" esclamò felice la navigatrice, anche se non doveva esserne proprio contenta. Dopo di che scoppiarono entrambe in una sonora risata.

"Grazie Robin, davvero." disse la rossa abbracciandola.

"Figurati, io non ho fatto proprio nulla!" disse l'archeologa ricambiando l'abbraccio.

"Sai, Robin? Devo dire che mi fai un po' pena. Sei sempre costretta ad ascoltare le mie lamentele e le mie preoccupazioni... ma che ci posso fare se sei la mia unica ancora di salvezza in quella ciurma di pazzi!" esclamò la ragazza.

"Strano, io non mi faccio pena nemmeno un po'!" disse Robin sorridente.

"Come farei senza di te?" le domandò Nami con le lacrime agli occhi. La donna, per tutta risposta, rise.

"Comunque, non sei obbligata a stare qui. Ritorna alla tenda, è meglio se ti riposi!" disse la rossa.

"Invece io pensavo di restare a farti compagnia per un altro po', sempre che a te non dispiaccia." disse l'archeologa sorridendo. Nami non si oppose. Non le dispiaceva affatto la compagnia della sua sorellona. Si ritrovò a pensare di essere davvero fortunata ad avere un'amica così al suo fianco: intelligente, matura, sempre disponibile, fedele. Benedì il giorno in cui Rufy decise di accoglierla nella ciurma. 
Certo che era proprio buffo: da acerrima nemica a migliore amica del mondo. La vita a volte è proprio strana. Quando meno te lo aspetti ti riserva delle strane sorprese. Ma più che sorpresa, Robin la si poteva definire un miracolo, almeno secondo il parere della navigatrice. Spesso provava ad immaginare una vita senza di lei, ma il finale era sempre lo stesso: un cappio al collo. Già, probabilmente non avrebbe resistito alla tentazione di farla finita. Per fortuna, però, quando riapriva gli occhi la vedeva lì, davanti a lei, che le sorrideva.

"Robin, posso chiederti una cosa?" chiese Nami distesa e con lo sguardo rivolto verso il cielo.

"Dimmi pure." 

"Hai mai provato ad immaginare che cosa sarebbe potuto accadere se certe cose non fossero mai successe?"

"Credimi, l'ho pensato tante volte, Nami. Che cosa sarebbe successo se la mia isola non fosse mai stata distrutta dal Buster Call? Se mia madre fosse ancora viva? Se avessi deciso di farla finita molto tempo fa? Ma poi mi tornate in mente voi: voi che mi avete accolta nella vostra famiglia; voi che mi avete fatta ridere di cuore dopo tanti anni; voi che mi avete salvata da Enies Lobby mettendo a repentaglio la vostra vita e sfidando il governo mondiale; voi che mi avete fatto tornare la voglia di vivere; voi che avete reso la mia esistenza un dono e non un peccato; voi che mi avete amata e continuate a farlo. Anche se ho sofferto, non cambierei nemmeno una virgola della mia vita perché altrimenti non vi avrei mai incontrati e adesso non stare qui a parlare con la mia migliore amica." concluse Robin ammirando anche lei quel cielo stellato.
Nami si commosse a quelle parole e non poteva che essere d'accordo con lei: anche se quella ciurma la faceva impazzire, in qualche modo la rendeva felice perché loro non erano solo dei compagni. Erano amici, fratelli, cugini, zii e nonni!...ok, magari nonni no...neanche zii...bah, lasciamo perdere. Stupida autrice che rovina un momento magico! (Mi avete chiamata? nda)
Pensando a quanto fosse fortunata, Nami chiuse gli occhi e si addormentò.

Eh già, Robin era proprio un miracolo.


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Per caso vi avevo detto che si sarebbe chiarita la questione con il capitano? E invece no! BUAHAHAHAHAHAHAHAHAHA! E non solo...in questo capitolo (per giunta più corto del solito!) neanche compare! *risata da pazza malefica* certe volte mi stupisco io stessa della mia cattiveria...>:D Mi dispiace per voi, ma io sono una persona a cui piace proseguire lentamente. Non voglio correre :P E poi, mi piacciono questi momenti con la cara Robin <3
Adesso me ne vado! Ma non vi faccio nessuna anticipazione del prossimo capitolo! BUAHAHAHHAHAAHAHAHAHAAH! Come sono malvagia....>:D
  
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