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Autore: _Crizia_    23/07/2015    8 recensioni
Questa storia non tiene conto della trasformazione di Shin in Conan, i personaggi hanno circa 18 anni.
Grazie ad una certa persona vanno in vacanza in Italia, dove trascorreranno alcuni giorni del mese di luglio all'insegna del divertimento e chissà che chi ha procurato i biglietti non abbia avuto un preciso scopo per farlo.
Dalla storia
-"Il sole era già alto nel cielo, gli uccellini cinguettavano, il caldo si faceva sentire e né una foglia né un filo d'erba si muoveva, sembrava tutto tranquillo ad eccezion fatta per un urlo sovraumano che sgretolò in mille pezzi quell'atmosfera da fiaba.
L'urlo incriminato proveniva da una camera pitturata di un fresco verde chiaro, in questo luogo si trovavano un ragazzo e una ragazza dai lineamenti orientali che si guardavano reciprocamente"-
P.S. forse durante la narrazione i personaggi saranno un po' OOC.
Al momento sospesa causa altri progetti in corso.
Genere: Generale, Introspettivo, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Yukiko Kudo | Coppie: Heiji Hattori/Kazuha Toyama, Ran Mori/Shinichi Kudo
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Caldo. Tanto caldo.
 
Che meraviglia! Sole. Mare. Cosa si può volere di più dalla vita? (Nessun celebre amaro!)
 
"Si sta benissimo, non è vero Ran?"
"Già, a chi lo dici Kazu... E poi con quest'arietta è una vera goduria!"
Kazuha annuì totalmente d'accordo con l'altra.
Dopo un primo bagno le ragazze si erano distese a pancia in giù sulle sdraio, cercando di dare un po' di colore alla loro nivea carnagione.
Tuttavia erano all'oscuro di un complotto che stava per essere messo in atto alle loro spalle, dato che gli obbiettivi di questo erano proprio loro.
 
Heiji, appena uscito dall'acqua, si stava avvicinando di soppiatto, come un abile agente di spionaggio, a Kazuha; intanto Shinichi, facendo un giro più largo, si apprestava ad arrivare alle spalle di Ran.
Heiji, tutto bagnato, si avventò sulla schiena accaldata di Kazuha, la quale aprì di scatto gli occhi ed emise un gridolino soffocato per la forte sensazione di freddo che la fece quasi trasalire.
Poi in un batter d'occhio si sentì sollevare e si ritrovò fra le braccia di Heiji che stava correndo a più non posso verso il mare; intuito cosa la aspettava, iniziò a dimenarsi, visto che, data la sua lunga esposizione al sole, voleva proprio evitarsi un bagno gelato.
Ma cosa può la forza di una ragazza rispetto quella di un giovane uomo di cui per giunta è innamorata?
Quindi, inevitabilmente, lo scherzo andò in porto: Kazuha si ritrovò sganciata in mare da cui riemerse fradicia e con un chiaro intento di vendetta dipinto in volto.
Per i suoi riflessi di karateka, non appena sentì quella specie di grido, Ran si tirò su a sedere sulla sdraio, ma non poté né alzarsi in piedi né tanto meno fare qualcosa per aiutare la sua amica: infatti due braccia forti le avvolgevano le spalle e la vita.
Shinichi, che si era macchiato del titolo di complice in questa  burla infantile, aveva aggirato il lettino di Ran e si era collocato in un punto cieco; ad un cenno di Heiji era scattato e sedendosi sulla sdraio dell'amica l'aveva avvolta in una presa ben salda per evitare che mandasse a monte lo scherzo.
Ovviamente anche Shinichi era bagnato e il contatto fra la loro pelle portò a Ran un brivido di freddo accompagnato da qualcos'altro... magari... un brivido di piacere?
Di certo la posizione in cui si trovavano, permetteva a Ran di sentire parte del busto del ragazzo aderire alla sua schiena e come se tutto questo non bastasse a farla sentire accaldata - e ne era certa, il sole non aveva nulla a che fare con questa sua sensazione- percepì che il viso di Shinichi era veramente molto vicino al suo in quanto il suo respiro le arrivava nell'incavo del collo: punto da cui era partito quel brivido fino ad allora sconosciuto.
 
"Ti ho presa ed ora sei mia." le sussurrò Shinichi con tono basso in un orecchio.
Quel possessivo riferito a lei e pronunciato dalle sua labbra le sembrava la cosa più bella del mondo, seppure lui l'aveva detto inconsapevole dell'effetto che avrebbe avuto su di lei.
"La prego mio carnefice non mi faccia del male." lo sollecitò Ran fingendo di stare al gioco.
"Signorina lei mi offende, come potrei mai fare del male ad una tal gentil fanciulla. Al più potrei torturarla un po'con del ... solletico!" le disse con tono irrisorio.
Le mani corsero veloci ai fianchi della ragazza.
Una risata scrosciante e cristallina si levò verso il cielo limpido.
Ran cercando un migliore appoggio per togliersi Shin di dosso scivolò dalle sue braccia fino a stendersi sul lettino ma così facendo agevolò il ragazzo nell'avere il pieno controllo del suo corpo.
 "Mossa sbagliata Karateka. Ora sei totalmente in trappola!"
 
E di fatto lo fu.
Ran era letteralmente stesa sulla sdraio con le braccia affianco alla testa tenute giù da una stretta presa sui polsi ad opera di Shinichi che si trovava praticamente a cavalcioni su di lei. Quando erano piccoli avevano giocato spesso insieme e spesso si erano ritrovati a contatto, i corpi incastrati, quasi appallottolati; i bambini sono puri, innocenti, semplicemente si divertono, ma quando si diventa grandi le cose cambiano: si prende coscienza del proprio corpo e di quello del sesso opposto e l'imbarazzo è inevitabile.
Ma il rapporto di Shin e Ran non è stato di semplice amicizia, da piccoli erano veramente come fratello e sorella, dunque nonostante lo scorrere del tempo e il passare degli anni era abitudine per Shinichi considerare Ran ancora come una bambina.
E la sorpresa subito sostituita da un forte impaccio per la presa di autocoscienza lo spiazzò, lasciandolo quasi imbambolato.
La percezione dei corpi accaldati e dei respiri un po' accelerati non era fantasia ed entrambi ne erano consapevoli.
Fu il destino a volere che per loro non fosse ancora giunto il momento di dichiararsi.
Shinichi le lasciò i polsi, si tirò su e si mise a sedere lasciando un po' di posto a Ran che lo occupò.
 
"Scusa... mi sono fatto prendere dalla 'recita' " disse mimando le virgolette e andando poi a sfregarsi la parte posteriore della testa con una mano non sapendo bene cosa dire.
Ran, conoscendo bene il comportamento e la gestualità di Shinichi, capì che si sentiva in imbarazzo, siccome non voleva infierire sull'amico, ribadì con un sorriso un po' dolce, un po' amareggiato per l'occasione scappata: "N-Non p-preoccuparti... non è niente"; lo sguardo sgattaiolava via da quello dell'altro.
"Comunque ti ho battuta." sdrammatizzò il ragazzo.
"É stata solo fortuna... e poi il 'terreno di battaglia' non era regolare... se lo fosse stato non avresti vinto, caro il mio detective!" controbatté Ran.
"D'accordo, d'accordo. - ridacchiò -  Alzo bandiera bianca, non voglio passare il resto delle vacanze su un lettino d'ospedale con qualche osso rotto!"
"Quanto sei esagerato!" rise anche Ran.
 
E mentre la tensione andava distendendosi sulla spiaggia, sul lenzuolo di mare antistante si stava svolgendo un terribile duello senza esclusioni di colpi...d'acqua.
Kazuha dopo l'iniziale tuffo gelato era riuscita a mandare  l'amico sott'acqua tre-quattro volte ma lui riemergeva sempre e la battaglia continuava a spruzzi.
 
"Che ne dici, ne hai avute abbastanza ragazzina?" ghignò.
"E tu, Heiji, hai bevuto abbastanza acqua?" sogghignò di rimando.
"Tu sicuramente più di me!" ribatté.
"Invece no!" negò.
"Invece sì!" replicò.
"Invece no, ti dico!" continuò a negare.
"E io ti dico che invece é così!" ribadì.
"Va bene, ho capito; io esco se tu vuoi continuare a startene a mollo fai pure con comodo. Tanto é inutile cercare di ragionare con uno stolto!"
"Stolto a chi?? Io sono un grande detective, ho un grande intuito!"
"Già, quando ti pare e piace." concluse amareggiata Kazuha dando le spalle a Heiji e iniziando ad uscire dall'acqua per  dirigersi verso la spiaggia.
 
Ma per quale dannato motivo non gliene andava bene una?, si chiese il ragazzo mentre la guardava andarsene.
Possibile che quando ci fosse lei riusciva solo a farla arrabbiare facendo un casino dopo l'altro?
Dove sbagliava?
Perché non riusciva a rimanere lucido come quando entrava in azione durante le investigazioni?
E soprattutto era solo colpa sua o lui diventava così proprio a causa di Kazuha?
Tante domande e dubbi lo circondavano ma neanche l'ombra di una risposta, e pensare che questi erano il suo pane quotidiano!
Se voleva delle risposte avrebbe semplicemente dovuto fare ciò che più gli riusciva meglio.
Infine anche Heiji uscì e si diresse dai suoi amici.
 
Data l'ora che si era fatta decisero di risalire in villa per andare a pranzo che venne puntualmente servito da George su un tavolino in legno chiaro ad uso esterno.
Il pasto prevedeva poche portate e a base di pesce ovviamente cucinato alla maniera italiana.
Per concludere venne servita frutta fresca e di stagione; non si poteva di certo dire che George non avesse a cuore il signorino Shinichi e i suoi ospiti: quando aveva un buon motivo per farlo dava il meglio di sé in cucina.
 
Dopo il delizioso pranzetto i ragazzi si sparpagliarono; le ragazze andarono al piano di sopra per farsi una doccia veloce per togliere il sale dalla pelle e proprio sotto alla doccia i pensieri vennero a galla.
Ran era molto felice di come la vacanza avesse avuto inizio ma allo stesso tempo era inquieta, sapeva dentro di sé che ciò che Shinichi non riusciva a dirle non doveva affatto essere qualcosa di buono eppure cercava di tranquillizzarsi perché di lui si fidava.
D'altronde come avrebbe potuto non fidarsi del suo migliore amico e del suo - be' almeno nella sua testa - ragazzo?
Sotto un'altra doccia, Kazuha cercava di trovare la soluzione all'enigma che era Heiji.
Quel ragazzo la faceva uscire di senno, poteva essere un bambino infantile, un ragazzo attento e premuroso ma anche petulante, arrogante, insolente, sfrontato, borioso, uno screanzato di prima categoria.
Se andava avanti di questo passo, chissà quando sarebbe riuscita a trovare il coraggio per dichiararsi e fare la prima mossa?
Ma poi che sarebbe successo?
Se lui non la ricambiasse? E se, al contrario, la ricambiasse?
Meglio lasciare la pesantezza di questi pensieri all'acqua corrente che li trascinerà giù, lontano nelle fogne.

 
 
 

OK, non è semplicemente passato qualche mese ma addirittura un anno intero.
I miei impegni sono sempre più fitti e ingombranti dunque il tempo disponibile è altamente scarseggiante.
Non so come chiedere scusa per tutto il tempo che faccio aspettare a chi ha messo la mia storia fra le preferite, le seguite e le ricordate, ma spero che questo nuovo capitolo possa in parte porgervi le mie scuse.
Spero che vi sia piaciuto.
Ringrazio chi ha recensito lo scorso capitolo anche qui.
Spero che recensirete e commenterete anche questo.
Con infinita gratitudine verso ognuno/a di voi
_Crizia_
P.S.
Benvenuto a bordo di questa storia se sei un/a nuovo/a lettore/rice! 
   
 
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