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"Sono  Ernest Vanderberg direttore dello stabilimento minerario." si presentò un uomo sulla sessantina in tuta da lavoro.
I  federali  gli  strinsero  la mano. Si  trovavano al  primo  livello  della miniera che si  estendeva nel  sottosuolo per metri grazie ai  labirintici  cunicoli  scavati  dagli  operai. Il  soffitto  della caverna era basso  e claustrofobico  e la luce artificiale non migliorava la situazione.
"Ci  spieghi  quello che è  accaduto  faremo il  possibile per aiutarvi." gli  assicurò  Kirk  osservando in  lontananza gli  impianti  di  raffinazione che si  innalzavano  verso l'esterno  della miniera.
L'uomo  cominciò  a incamminarsi, facendo loro strada, mentre parlava."Una serie di incidenti  ha rallentato il  nostro lavoro, sia all'impianto di  raffinazione che a quello  di  estrazione e in  ultimo, la misteriosa morte del  mio  socio, Schmitter."
"Un  incidente anche la morte del  suo  socio?"  chiese Spock.
"Lo  giudicherete voi." rispose Vanderberg  aprendo una porta."Qui  non abbiamo una vera e propria postazione medica, solo un 'infermeria  e il  nostro infermiere non c'è  stato  di  grande aiuto."
Vanderberg aprì una cella frigorifera e fece scorrere il  lettino  estraibile sul  quale c'era un corpo  coperto  da un lenzuolo. McCoy  si  fece avanti  e scostò il  lenzuolo."Accidenti ...."esclamò  colpito ."Queste sono  bruciature molto  profonde. Devo per forza effettuare un'autopsia."
Kirk  sentì che la colazione gli si  riproponeva."Puoi  farla qui? O devi trasportarlo  sull'enterprise?"
McCoy  osservò un tavolo  d'acciaio posto  al centro  della stanza."Qui  va bene .Spock  aiutami  a spostarlo."
Il vulcaniano obbedì ma manifestò il  suo  disappunto, alzando un sopracciglio
."Dove avete trovato il corpo ?" chiese Kirk.
"Nei livelli più bassi. Schimitter era lì per un sopralluogo, probabilmente. Non l'ho più visto tornare e il  giorno  dopo sono  andato  a cercarlo." "Capisco e per quanto riguarda i  macchinari?"
Vanderberg aprì un  armadietto  e tirò fuori un meccanismo ,parte di una trivella. "Ecco  questo è uno  dei pezzi  che hanno  rallentato il  nostro  lavoro. Se non  riusciamo  ad estrarre abbastanza  minerale la flotta astrale rescinderà il  contratto."
Spock  si  rigirò il pezzo in mano." Vedo  qual'è il  problema,usura, ma non  sembra naturale, pare più una corrosione prodotta da un potente acido."
Vanderberg annuì." E'  quello  che penso  anche io."
"Quindi è un sabotaggio ?" chiese Kirk incuriosito.
Spock alzò le spalle. "Dati insufficenti."
"Signor Vanderberg,questo  cosa è ?" l'attenzione di Loki  era stata attirata da un soprammobile posato  sull'armadietto.
Era un grosso uovo lucido. Lo prese con cautela e lo accarezzò lentamente. Era liscio  e metallico e rifletteva la luce assumendo  straordinari sfumature.
"Oh  quello? Ce ne sono  decine giù nei cunicoli. Sono  formazioni  di  silicati. Potrei rivenderli  come souvenir!"
Loki poggiò a malincuore il  soprammobile. "Sarei proprio curioso di vedere i  cunicoli, specialmente i livelli più bassi in cui è stato trovato il corpo." "Vi potrei  accompagnare." si  offrì Vanderberg.
"Non voglio rallentare ulteriormente il  suo  lavoro.E' sufficiente che scarichi una mappa nel mio tricorder" lo rassicurò Loki.
"Come vi  pare. "rispose Vanderberg mentre afferrava il  suo  tablet  e trasmetteva i  dati  al  tricorder dei  tre federali.
Loki studiò con attenzione le mappe."Ci  sono  molti  livelli , perchè non ce li  dividiamo, faremo prima."
"Per cercare cosa esattamente?" chiese Kirk  perplesso.
"Io.....per essere sincero non ne ho  idea. Non so neppure chi potrebbe avere interesse a sabotare l'estrazione di pergium."
"Il pergium viene usato nella costruzione dello  scafo delle navi, quindi teoricamente interessa un pò tutti." precisò Spock.
"Forse è meglio approfondire le indagini prima di  fare ipotesi  campate in aria. Io  vado " suggerì Spock  allontanandosi.
"Loki dividiamoci, ma stai  attento, sono  stanco  di passare le serate in infermeria al  tuo  capezzale " scherzò Kirk  allontanandosi in un altra direzione.
Loki restato solo scelse il percorso  rimasto e in breve tempo  si  ritrovò  a passeggiare per  i cunicoli nella semioscurità, dove tutto  quello  che si udiva era il  debole ronzare dei  macchinari  e l'eco  dei  suoi  stessi  passi. Non aveva certo  paura. Era cresciuto in un mondo in cui se ti  dicevano che c'era un uomo nero  nell'armadio, di  solito  c'era!