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Autore: HabbyandTsukiakari    23/07/2015    3 recensioni
[Autrice: Tsukiakari] [Fantasy/Avventura/Romantico] [Pairing a sorpresa] [Sleeping Beauty!AU con variazioni] [Presenza del Nyo!Magic Trio]
Tratto dal Capitolo Terzo:
"Fu presa improvvisamente da una struggente curiosità, e poggiò una mano sul portone, che inaspettatamente cedette con un gemito sotto il suo lieve tocco. Entrò impaziente – perché era così impaziente? – e quello che vide la fece sussultare: migliaia e migliaia di strani oggetti formati da una specie di scodella bassa e un manico sottile erano ammassati in grossi cumuli, che riempivano gli angoli dell’immensa stanza. Solo uno di quegli strani oggetti era separato dagli altri, Lettore. Era in mezzo alla stanza, proprio davanti ai piedi della principessa. Non sembrava un oggetto prezioso né interessante in alcun modo: era di rame, polveroso e leggermente bruciacchiato sul retro… ma Erzsébet lo desiderava, con tutte le sue forze, sentiva che doveva averlo! Si lasciò cadere vicino all’ oggetto, con gli occhi che le brillavano di una strana luce e le dita che si protendevano verso di esso, tremanti per l’impazienza. E poi successe, Lettore."
Buona Lettura!
Tsukiakari
Genere: Avventura, Fantasy, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: 2P!Nyotalia, Altri, Austria/Roderich Edelstein, Bad Friends Trio, Nyotalia, Ungheria/Elizabeta Héderváry
Note: AU, OOC | Avvertimenti: Triangolo
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The Sleeping Frying Pan

 
Prologo

Parte Prima


C’era una volta, caro Lettore, un regno lontano, le cui terre si estendevano fin dove il sole muore. Il regno era governato da un re e una regina innamorati e felici; i sudditi li amavano, perché erano buoni e giusti, e governavano nel nome del Signore portandone la Grazia come uno stendardo sollevato da un vento benefico.


Re Daniel era saggio e forte. Non esisteva ghigliottina nel suo regno, e le prigioni erano sguarnite – ma non perché egli fosse a favore dei criminali, bensì perché i banditi quasi non esistevano in quel luogo lieto, grazie alle sue leggi giuste e alla sua benevolenza verso la povera gente. Egli era in genere un uomo pacifico, ma era altresì un abilissimo combattente che non esitava a schierarsi contro chiunque osasse oltraggiare la sua gente e la sua amata regina.

La regina Angyalka era dolce e graziosa. Ella risplendeva di una rara bellezza e di una bontà d’animo ancor più unica che si rifletteva nei suoi modi gentili. La sua fama di dama caritatevole era giunta fin nelle Terre Norrene, ed era omaggiata e rispettata dai suoi sudditi come poche altre sovrane di quel tempo.


Ma torniamo a noi, Lettore! Devi sapere che da qualche tempo nel Regno si respirava un’aria di festa. Le bambine correvano per le strade seminandovi un tappeto di fiori, facendo tintinnare le cavigliere e i braccialetti e svolazzare il vestito buono; e le donne intrecciavano ghirlande floreali da appendere alle porte. Il clangore del martello del fabbro si era fatto più insistente. Era sempre più frequente il passar delle carrozze, tutte straripanti di stucchi e broccati. Le dame s’affacciavano dal finestrino, incuranti del galateo, per salutare graziosamente i bambini ed infilare i fiori che essi porgevano nelle loro elaborate acconciature, già intessute da perle e ornate da tiare scintillanti. Le carrozze sparivano poi nel portone principale del castello reale, agghindato come un’enorme nobildonna dagli occhi d’oro, la pelle diafana e i capelli raccolti da striscioni di raso verde e guglie slanciate dello stesso colore. Migliaia di fiori traboccavano dalle numerose finestre, e i canti e la musica si udivano fino ai confini del festoso reame. Una volta giunti a corte, le dame facevano frusciare le gonne damascate e incorniciate da pizzi traforati e lavorati dai migliori artigiani, i nobili si esibivano in ampi gesti cortesi e si arricciavano, non senza una punta di vanità, i baffi perfettamente curati; il tutto in un vorticoso ed eccentrico  gioco di inchini e riverenze, che defluiva poi nell’enorme sala del trono, davanti alla ragione di tutto quello sfarzo: una piccola culla dorata e fasciata in drappi verde prato, dell’esatto colore degli occhi della splendida neonata al suo interno. La regina sua madre le accarezzava il grazioso viso paffuto e giocava con l’acerbo e sottile ciuffetto di capelli dorati, mentre il re le rivolgeva un sorriso felice, con gli occhi lucidi di commozione, cingendo la mano della sua regina.


La danza dei nobili si arrestò poco a poco, sostituita presto da un mormorio concitato. I ventagli delle dame cominciarono a frullare nervosamente, causati più da una malcelata impazienza che da una vera e propria necessità di refrigerio. Dopo alcuni istanti che parvero secoli, il portone della sala del trono si aprì lentamente. Tre figure luminose fecero il loro teatrale ingresso, accecando quasi i nobili visitatori. Erano contraddistinte da tre colori: verde, indaco chiaro e rosso.

La prima di esse, che risplendeva di un verde leggermente più scuro di quello dei drappi che scorrevano per il castello, sembrava essere la più autorevole. I capelli biondi erano raccolti in due code alte, gli occhi dello stesso verde della luminescenza erano incorniciati da un paio di occhiali sottili. Procedeva decisa, incurante delle occhiate e dei commenti sussurrati alle sue spalle.

La seconda figura era leggermente indietro rispetto alla prima. Era certamente la più eterea delle tre misteriose dame: i capelli di un biondo chiarissimo, trattenuti da un lato grazie a un fermaglio a forma di croce d’oro, le sfioravano leggeri la schiena marmorea e le spalle candide, fatta eccezione per un ricciolo indipendente che sembrava fluttuare vicino alla chioma. I grandi occhi violetti illuminavano la pelle bianchissima, e riuscivano ad essere delicati e penetranti allo stesso tempo. Del resto, la dama stessa sembrava essere delicata come filigrana, ma contemporaneamente dava un senso di durezza e potenza. Un fascio di luce azzurro dalle inaspettate sfumature violette la circondava completamente.

L’ultima era la più giovane. A differenza delle prime due, sembrava allegra e alla mano: si guardava intorno con meraviglia, salutava con disinvoltura i nobili rivolgendo loro qualche svelto quanto grazioso cenno del capo, per non perdere il passo delle due compagne. Un bianchissimo sorriso, segnato da due canini un po’ troppo affilati, persisteva sul volto roseo e gioviale. Tutto in lei era cordiale e ispirava simpatia, pur essendo fuori del comune, dai capelli spettinati e dorati come il grano, decorati da un lato con una bombetta con tanto di nastrino legato in un fiocchetto, agli occhi color rosso sangue, fino all’aura scarlatta e cangiante che la illuminava.


Le tre fate – perché erano proprio questo, Lettore – si esibirono in un’aggraziata riverenza rivolti al re e alla regina, ignorando i nobili dietro di loro. –La regina ed io siamo profondamente onorati del fatto che abbiate cortesemente accettato il nostro invito, mie dame- esordì re Daniel, interrompendo il chiacchiericcio che aleggiava nella sala. –Liete siam noi di averlo ricevuto- stavolta fu la prima fata a parlare. –non potevamo mancare a questo glorioso evento…- la fata più giovane la interruppe, con gli occhi che brillavano d’emozione. –Voglio vedere la bimba! Scommetto che è bella come voi, signora regina!- l’altra le lanciò un’occhiata di disapprovazione. –Vi prego di perdonarla, gentili sovrani- disse poi, con un sorriso di scuse. Il re e la regina sorrisero a loro volta. –Non ne recate offesa, ma non vedo di cosa dovremmo perdonarla, signora fata- disse dolcemente la regina Angyalka. La fata rossa mostrò la lingua alla prima, che si passò una mano sulla faccia. La seconda fata, che fino ad allora era rimasta in silenzio, intervenne. La sua voce era bassa e sussurrante, seducente. –Come ringraziamento per il vostro assai gradito invito, vorremmo chiedervi di concederci di offrire alla neonata dei doni speciali.- -Non è necessario, la vostra presenza è più che sufficiente ad onorarci- replicò il re, senza abbandonare il sorriso. –Non se ne parla!- protestò la fata più giovane. –Siamo ospiti, e come tali vogliamo ricambiare il vostro invito. Vai, Rose- disse poi rivolta alla fata circondata dall’aura verde, con un cenno sbrigativo della mano. Quest’ultima le lanciò un’altra occhiata di rimprovero, mormorando a mezza bocca delle scuse, e si recò verso la culla coperta di verde e oro.
La bimba sgranò gli occhioni ed esibì un meraviglioso e dolcissimo sorriso. Rose, intenerita, abbandonò l’espressione inacidita che le segnava il volto ed estrasse una bacchetta di sambuco incisa d’oro da una piega del vestito verde smeraldo. –La principessa sarà bella e gentile. Sarà un dolce fiore rosa che sboccia nell’immensità della brughiera selvaggia, sarà un gentile usignolo che ridà vita ai rami rattrappiti e contorti del suo albero, sarà lo smeraldo che fa sfigurare tutte le gemme degli anelli più preziosi con la sua purezza e luminosità. Piccola Erzsébet, figlia di re Daniel il Giusto, accetta questo dono da Rose della Terra di Kirk.-. Un filamento rosa luminoso sbucò dalla punta della bacchetta, e andò a circondare il capo della piccola tramutandosi in un semplice e grazioso fiore rosa chiaro, che si poggiò sul suo minuscolo orecchio. La piccola cercò di afferrare la luminescenza, senza ovviamente riuscirci. Poi notò il fiore e sorrise, con gli occhi verdissimi che le brillavano.

Rose fece un cenno col capo verso la seconda fata, che si affacciò sulla culla e si sfilò il fermaglio a forma di croce, lasciando ricadere i capelli biondissimi sulle spalle di porcellana. Lo aprì a metà. –La piccola avrà un fine intelletto. Sarà decisa e intelligente, come un limpido lago che riflette le cime dei pini bagnati di pioggia. Sarà un’abile combattente, com’è giusto che sia, per farsi valere e per proteggere le persone che ama. Una tigre potente ed elegante, che attacca, sconfigge e torna indietro dai suoi cari. Dolce Erzsébet, figlia di re Daniel il Giusto, accogli il dono di Liv delle Eteree Terre Norrene.-. Dal fermaglio luccicante cadde una polvere viola chiaro brillante, che aleggiò sopra il visetto della neonata per poi dissolversi.

La terza fata saltellò pimpante a sostituire la seconda e cominciò: –La principessa sarà…- quando lo spalancarsi del portone la interruppe congelandole il sorriso sulle labbra.


Angolo dei pomodori lunatici

Hola! Ho deciso di cimentarmi nella mia prima long, e spero vivamente che vi piaccia ^^ non sarà molto lunga, rimarrò sui 9/10 capitoli, compresi il prologo e l'epilogo - ho suddiviso in due parti il prologo per lasciare un po' di suspence :3
Ho scelto l'AU della Bella Addormentata, ma ci saranno diverse differenze con la storia di Perrault e quella della Disney.
Ci sarà una brevissima comparsa di una mia OC: non è una nazione, giusto un nuovo personaggio da contorno.
Ho deciso di utilizzare i nomi Rose, Liv e Dana per il Nyo!Magic Trio, ma se avete qualcosa da proporre sono tutta orecchi (specialmente per Dana, che è decisamente provvisorio) ^^
Francamente non so bene come caratterizzare il personaggio di Fem!Romania, non essendo Romania stesso molto popolare. Se crediate che sia OOC informatemi, così aggiungerò l'avvertimento :3
Le varie pairing saranno het, e questo principalmente è dovuto al genderbend che ho applicato a vari personaggi, per esigenze nella storia. Gomenasai ^^"
Sarei felicissima se lasciaste un parere, anche per darmi dei consigli o per dirmi semplicemente che non vi piace ^^
Adios, churros y besos,
Tsukiakari

 
   
 
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