Libri > Harry Potter
Ricorda la storia  |      
Autore: DrHouse93    23/01/2009    4 recensioni
Questa è la mia prima one-shot comica demenziale e, anche se non sono sicuro, penso abbastanza romantica. Ma la novità è che è senza parolacce, o, quantomeno, sono censurate! Perciò può leggerla chiunque non ami le parolacce, poichè sono state tutte censurate.
Genere: Romantico, Demenziale, Comico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Harry/Ginny, Ron/Hermione
Note: Alternate Universe (AU), Cross-over, OOC | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Harry

«C’era una volta, in un maestoso castello, una bellissima principessa di nome Ginny - chissà perché questo nome non mi è nuovo -. Era rinchiusa in quel castello da tempo immemorabile. Molti coraggiosi uomini avevano provato a salvarla, ma erano morti bruciati vivi del drago che sorvegliava il castello oppure erano caduti nella lava o altri erano morti di dolori alla prostata - non è bello -. In più era vittima di una tremenda maledizione. Di giorno era bellissima, ma di notte si trasformava in una racchia molto simile alla McStrudel.
MCSTRUDEL: Ehi!
Zitta che sto scrivendo
«Adesso la principessa Ginny è ancora rinchiusa nel castello, nella stanza più alta della torre più alta, e ancora attende che venga a salvarla il suo prode Principe Draco. Sì come no. Ma vaf…»STRAP SCROSHHHHHHHHHHH.
Harry si alzò dal water, aprì la porta, si stiracchiò e gettò un’occhiata a casa sua. Era un enorme tronco d’albero e una caverna, il tutto era circondato da una palude. Non era il massimo, ma era meglio della casa di Kreacher, che viveva in un bidone dell’immondizia poco lontano da casa di Harry. Questi si tolse i vestiti e andò a lavarsi col fango, dato che l’acqua non c’era. Poi, dopo essersi per bene impataccato di fango, si buttò nella pozza d’acqua dietro casa sua. Accadde un fenomeno curioso. Delle bolle d’acqua risalivano dal deretano di Harry, mentre dei pesci tornavano a galla, chiaramente morti.
Bene, ecco la cena, pensò Harry. Più tardi finì di lavarsi, si rivestì con i soliti vestiti, e cenò da solo come uno sfigato. All’improvviso udì un rumore fuori. Si affacciò e vide i soliti Ghermidori intenti a cercarlo.
Bene, ecco un’altra serata che se ne va a CENSURED, pensò sconsolato Harry, che aveva intenzione di rimanere in camera sua a guardare film CENSURED. Si alzò da tavola, prese la bacchetta e uscì fuori. Non appena i Ghermidori lo avvistarono gli si scagliarono contro. Ma Harry, con calma, quasi con noncuranza, puntò la bacchetta verso di loro e borbottò, annoiato: «Bombarda». L’incantesimo mancò di poco i Ghermidori, ma l’esplosione servì a spaventarli. Fuggirono via terrorizzati.

***

Ron si svegliò di soprassalto(ormai è una moda). La McStrudel stava per sbarazzarsi di lui definitivamente, a quanto pare, perché dopo averlo trasformato in un mulo lo stava portando dalle guardie di Digiacomort per farlo arrestare. Ron tentò di divincolarsi, ma la McStrudel lo teneva saldo. E intanto gongolava. Se fosse riuscita a dimostrare che il mulo parlava, l’avrebbero pagata e avrebbe finalmente potuto organizzare un’orgia con zio Voldy, Krum e Silente. Arrivò al bancone e disse, gongolante: «Ien afere mulen parlanten»
«Bene, se riesce a dimostrarlo sono 4000 galeoni» rispose la guardia, annoiata.
«Certen!» disse la McStrudel. Slegò Ron e attese che parlasse.
Ok, devo stare zitto e non mi succederà niente, pensò Ron.
SBAM!
«Ahia ma porca BESTEMMIED BESTEMMIED BESTEMMIED BESTEMMIED BESTEMMIED BESTEMMIED BESTEMMIED BESTEMMIED BESTEMMIED
ma che CENSURED fai? D’oh!». Ron approfittò della momentanea distrazione creatasi dopo la sua sfilza di bestemmie e cominciò a scappare. I Ghermidori si buttarono su di lui. Corse, corse come non aveva mai fatto in vita sua, svantaggiato dal 4x4 e dagli zoccoli. Si girò per guardarsi dietro quando andò a sbattere contro qualcuno.

***

Harry si svegliò di soprassalto. Si era addormentato mentre erano intento a piantare il nuovo cartello: Mercatone Uno, tutto ciò che ti serve con il Prendi 2 Paghi 48! Si rialzò e notò un mulo che barcollava. Evidentemente era stato lui a sbattere contro Harry. Fece appena in tempo a guardarlo incuriosito, quando il mulo si riprese e, vista la proverbiale bruttezza di Harry - HARRY: Ehi! - fece per scappare di nuovo, ma i Ghermidori lo avevano raggiunto. Così il mulo si riparò dietro Harry, che si era alzato del tutto, mentre scrutava torvo i Ghermidori che intanto si erano bloccati e, terrorizzati, l’avevano riconosciuto.
«Ehm…Per…ordine di…Digiacomort…sei in arresto…per aver dato…asilo…al mulo…che era prigioniero…da noi…»
Harry guardò divertito il capo dei Ghermidori. Scoccò un’occhiata dietro di lui, sogghignò, poi disse, beffardo: «E perché dovrei seguirvi?»
«A-altrimenti…io e…i miei…uomini…ti…»
«Quali uomini?» lo interruppe Harry. Il Ghermidore si girò e vide di essere solo. Scoccò un’occhiata terrorizzata a Harry poi scappò via.
«Forte!» disse una voce alle spalle di Harry. Si girò, e vide che la fonte della voce era il mulo.
«Sei stato forte!» ripetè il mulo. «Io mi chiamo Ron, prima ero un mago anch’io, ma la McStrudel mi ha trasformato a tradimento in un mulo»
«Io…» fece Harry,«…Shrek, voglio dire Harry…».
«Bene, dobbiamo organizzare una festa!» esclamò Ron. «Chiamo un po’ di amici miei!»

NB: Loro sono stati catapultati in un altro mondo e non si ricordano un fico secco della loro vera identità

Il giorno dopo, Harry e Ron erano in viaggio verso Hogwarts, dove dimorava Digiacomort. Harry aveva ceduto al consiglio di Ron, quello di andare a spaccare il CENSURED a Digiacomort solo perché ieri, dopo cubiste, spogliarelliste, i Tre Porcellini, era ubriaco fradicio, mentre Ron era sobrissimo. O almeno, lo diceva lui, perché adesso non sembrava più tanto convinto. Quando arrivarono non trovarono nessuno. Salirono fino al gargoyle che sorvegliava l’ingresso, poi quello chiese: «Parola d’ordine?».
Harry pensò: Be’, dai, non sarà così difficile. E si mise a provare delle parole a casaccio
TRE ORE DOPO…
«Ma ci credi che la parola d’ordine era Digiacomort?» chiese Harry a Ron.
«Zitto e muoviti» sbottò Ron. Salirono nel grande studio che era appartenuto a Silente, anche se loro non lo sapevano. Dietro la solita scrivania trovarono Lord Digiacomort in persona.
«Potter? Cosa vuoi da me? Non ho ancora ucciso nessuno che ti stia a cuore. Ma se vuoi possiamo rimediare» aggiunse poi, uccidendo Neville che si trovava dietro di lui.
«Di lui» ribattè Harry indicando Neville, «non me ne frega un emerito CENSURED. Comunque no, sono venuto a chiederti di sfidarmi»
«Uhm ok» disse Digiacomort senza neanche pensarci.
«Vuoi sfidarmi?» chiese Harry, sbalordito che avesse accettato così in fretta.
«Manco per le balle» rispose Digiacomort. «Ma facciamo così. Conosci la storia della principessa Ginny? Se riesci a portarmela qui, io ti sfiderò, ti farò fuori, e poi mi sposerò con Ginny. Ci stai?»
«Sì» rispose subito Harry. «Ma chi è questa Ginny?»(Dovete sapere che Harry è molto stupido, non sa di averla già letta la storia della principessa Ginny.
«Ok aspetta che ti racconto la storia» e così gli lesse la storia. «‘il prode Principe Draco’. Hai capito adesso?» concluse.
«Ahhhhh certo» disse Harry dopo la 795128631485851203esima rilettura. «Ma chi è Ginny
ALTRE TRE ORE DOPO…
Harry e Ron erano in cammino. Camminarono in lungo e in lardo, no scusate largo. Alla fine, dopo quelle che parvero settimane, e forse lo erano, arrivarono al vulcano dove c’era il castello di Ginny: il Monte Fato. Si arrampicarono, finchè non arrivarono a un passaggio dove videro un enorme cratere, dalla parte opposta un castello di pietra, un pericolante ponte di legno e tre persone sul ponte. Harry si avvicinò e udì uno che gridava: «Padron Frodo, forza! Distruggetelo!»
«Stupefactum!» urlò Harry puntando la bacchetta contro i tre. Non per un particolare motivo, ma giusto per la voglia di levarseli dai CENSURED. Attraversarono il ponte pericolante, fermandosi solo perché Ron si rifiutò di andare avanti a metà strada e Harry, essendo scemo, si divertiva a far oscillare il ponte ancora di più, terrorizzando ancora di più Ron. Alla fine arrivarono nel castello ed entrarono. Era deserto, a parte qualche cadavere o scheletro, qualcuno carbonizzato, altri che avevano le mani in mezzo alle gambe. Continuarono ad avviarsi, poi Harry indossò una vecchia armatura e disse a Ron: «Dividiamoci. Tu vai a cercare le scale per accedere alla torre, io mi occupo del drago»
ALTRE ALTRE TRE ORE DOPO…
«Oh, ecco le scale» disse Ron dopo averle trovate. Intanto Harry, dalla parte opposta del castello, stava dicendo: «Oh, ecco la torre. Ma dov’è il…»
cricricricricricricricri
«Ehm, Ron!» gridò Harry. «Dovresti gridare “dragoooo!!!!”»
«E perché?» gli giunse l’eco di Ron in lontananza.
«Come perché? L’hai letto il copione no? Quando io mi interrompo per dire “ma dov’è il…” tu devi gridare “dra…”»
«GRAAAAAAAAAAAAAAAAAAAURG»
«*****aaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa» gridò Ron.
«No, ti ho detto che devi gridare “drago” non “CENSURED”»
«CENSURED!»
«Perché mi mandi a CENSURED? Devi solo gridare “dra…”». Ma si interruppe quando vide Ron arrivare di corsa con un enorme drago alle calcagna.
«Hai trovato il drago? E che aspetti a dirmelo?» urlò Harry sopra il frastuono. Si avventò contro il drago ma quello, senza scomporsi, gli sferrò un calcio e Harry volò in aria, superò la torre più alta, la bocca del Monte Fato, salì, salì, salì, salì, salì, salì, infine, dopo moooooooooooooolte ore, riscese, riscese, riscese, riscese, riscese, riscese e andò a cozzare contro il soffitto della torre più alta, che franò sul pavimento della stanza più alta, e Harry cadde sul pavimento di faccia. In lontananza udì un ruggito di una gigantesca creatura, ma Harry, intontito, non lo sentì.

***

Ginny si svegliò di soprassalto. Un enorme trambusto l’aveva svegliata. Si guardò intorno, in cerca della fonte. Poi vide un buco nel soffitto, dei detriti sul pavimento e, sopra ai detriti, un cavaliere. Il primo che fosse riuscito a superare il drago. Si risistemò, si sdraiò sul letto e fece finta di dormire. Sentì il cavaliere alzarsi, avvicinarsi. Ginny mise le labbra a mo’ di bacio, pronta per essere baciata dal suo salvatore, dal suo prode Principe Draco

***

«SVEGLIAAAA!!!!!» urlò Harry nell’orecchio di quella che pensò fosse Ginny. Quella si svegliò di soprassalto, cadde dal letto, sbattè la testa e svenne. Quando si riprese, si svegliò di soprassalto, tentando di capire cosa fosse successo. Poi vide Harry e fece finta di nulla. Si alzò e disse, molto garbatamente: «Era ora! Erano 13 anni che non veniva più nessuno! Me so popo rotta i CENSURED! E nun cell’ho nemmanco
«Ma come CENSURED parli?» chiese Harry.
«Io parlo come CENSURED voglio, capito brutto CENSURED CENSURED di CENSURED figlio di CENSURED BESTEMMIED BESTEMMIED CENSURED e basta. Ok, mio prode cavaliere, mi scuso per il mio scurrile linguaggio, solo che la lunga prigionia mi ha fatto dimenticare che io sono una principessa e che questi non sono parole consone a una principe…»
«AOOO!!! Ma mangia come parli! No aspetta, parla come mangi!» sbottò Harry, seccato dalla perdita di tempo. «Forza, dobbiamo andare».
Ginny parve seccata dal carattere rude di Harry, ma poi si ricordò che era il suo prode Principe Draco, e che l’aveva appena salvata. Si precipitarono giù dalle scale. Un ruggito echeggiò in lontananza.
«Ma, non hai ucciso il drago?» chiese Ginny a Harry, incredula.
«Ah ecco chi mi ero scordato!» disse Harry, con l’aria di uno che se lo ricordava benissimo. Seguendo i ruggiti arrivarono alla tana del drago. Sotto c’era Ron, che sparava qualche barzelletta a casaccio per tener buono il drago che, Harry scoprì con stupore, era calmo. Le barzellette funzionavano.
«Ok allora, senti questa» stava dicendo Ron. «Un tizio va al bar e chiede una birra, tirando fuori dalla tasca un omino piccolo…».
Harry si avvicinò di soppiatto. Disse a Ginny di seguirlo. Harry si appese alla catena che dondolava sulla testa del drago, abbracciò Ginny per farla reggere e per lei fu l’oblio. Dimenticò tutto, persino chi era, sapeva solo che non avrebbe mai voluto lasciare quel morbido abbraccio nel corpo caldo del suo vero amore. Harry si lanciò con la catena, pronto a colpire appena si fosse trovato abbastanza vicino all’occhio del drago.
«…e allora il tizio fa: “Ma perché, secondo te io avevo chiesto un pazzo di 30 cm?”» e scoppiò a ridere insieme al drago. Il drago, ridendo, diede una botta a Harry e Ginny, che precipitarono sull’oro sotto il drago. Ron li vide, e iniziò a scappare con loro. Quando il drago se ne accorse, ormai era troppo tardi.
«Non vale, stavo per dire il finale a sorpresa inventato da me!» protestò Ron.
«Ok, allora ti porto indietro» disse Harry.
«Nono, ci penso un’altra volta»
«E quale sarebbe sto finale, comunque?»
«“Certo, si vede che aveva chiesto quello”» concluse Ron, scoppiando a ridere.
cricricricricricricricri
Sì…se magari ci muoviamo….
Harry, Ron e Ginny uscirono così dal Monte Fato, e fecero tutto il percorso dell’andata ma al ritorno. Finalmente, dopo molte settimane, arrivarono a Hogwarts. Harry, durante la strada, aveva socializzato molto con Ron e con Ginny, e ora non sapeva più cosa provava per lei: se amicizia, o qualcosa di più. Sorridendo, si ricordò di quando aveva pestato Ron dopo che lui l’aveva deriso dopo avergli raccontato i suoi segreti. Vagarono per il castello, sempre vuoto, finchè arrivarono all’ufficio di Digiacomort.
TRE ORE DOPO…
Superato il gargoyle a guardia, salirono le scale ed entrarono nello studio. Digiacomort alzò lo sguardo e rimase incredulo. Ginny pensava che anche se Harry era brutto - HARRY: Ehi! - e non era il Principe Draco, comunque era ancora innamorata di lui, non solo per averlo salvato, ma perché amava tutto di lui. Poi si ricordava che lei non era stata del tutto sincera con lui, e le venne una fitta al cuore: non gli aveva detto nulla della maledizione della McStrudel. Pensieri strani si affollarono nella mente di Harry: Appena torno a casa voglio farmi una bella CENSURED. Ma i pensieri che si affollavano nella mente di Ron erano ancora più strani: Che CENSURED, non posso più farmi le canne con questi stupidi zoccoli. O dovrei chiamarle CENSURED?
Ma all’improvviso Digiacomort interruppe i pensieri di tutti parlando, con la sua voce acuta e fredda: «Bene, Potter. Hai mantenuto il patto. Mi hai portato qui la principessa Ginny. Come da patto, domani ti sfiderò, ti ucciderò, e io mi sposerò con Ginny».
Ginny si sentiva svuotata. Priva di emozioni. Non si sarebbe mai sposata con quel coso orrendo - DIGIACOMORT: Ehi! -, ma ciò che più faceva male a Ginny era che Harry era andato a salvarla non per via della leggenda, ma solo per uno stupido patto e per combattere contro Digiacomort. Non le importava nulla di lei, allora? Eppure, Ginny era ancora innamorata di Harry. In quello stesso momento, si chiese a cosa stesse pensando Harry, e gli sarebbe tanto piaciuto poter leggere nel pensiero per scrutare i recessi della mente del suo amato. Ma avrebbe trovato solo un pensiero: Ciambelleeeeeeeeeeee sbavaz sbavaz.
Il giorno dopo, Harry si svegliò di soprassalto. Quello sarebbe stato il fatidico giorno: il duello contro Lord Digiacomort.
KRAK-HOOM
HARRY: Fammi indovinare. Colpo di scena?
Bravo
Harry si rialzò, ripulendosi dalla fuliggine. Si vestì, prese la bacchetta e uscì fuori, col cuore che martellava. Si era finalmente reso conto di essere innamorato di Ginny, e in fondo era grato a Digiacomort. Era per merito suo se aveva avuto modo di salvarla. Ma Ginny, cosa provava per lei? E se quel giorno Harry sarebbe morto? Caso volle che Ginny pensasse a quelle stesse cose mentre Harry si alzava. Caso. O forse qualcosa di più potente. Amore. E intanto Ron, be’, Ron si rollava una cannetta
ßSpunto preso da Fantasy Dipendente. Harry scese in cortile, e trovò Digiacomort, con una folla di spettatori. Ginny non c’era. Harry non potè biasimarla, neanche lui avrebbe sopportato di vederla morire.
HARRY: Ma perché pensate tutti che devo morire?
Perché io sono l’autore, e decido io il tuo destino
Harry si avvicinò e si mise di fronte a Digiacomort. Estrasse la bacchetta e la puntò contro di lui.
«Guarda, Neville in mongolfiera!» gridò all’improvviso Digiacomort indicando un punto alle spalle di Harry. Harry rise.
«Bel tentativo, volevi distrarmi eh? Peccato che non ci sei…»
«Insufficiente!». L’Insufficiente Che Uccide attraversò sibilando tutto il cortile e colpì Harry in pieno petto. Harry, ancora intento a ridere, vide un lampo di luce verde. Cadde a terra, si fece nero, e tutto svanì.
Harry si svegliò di soprassalto. Si guardò intorno. Si trovava in una specie di reception di un hotel, ma con le pareti tutte bianche. In fondo alla stanza c’era un bancone, con una strega seduta, affianco al bancone un ascensore e, in mezzo alla stanza, una figura nera incappucciata, che avanzava verso di lui: la Morte.
«Tu sei Harry Potter?» chiese la Morte con la sua voce acuta e fredda.
«Sì» rispose Harry.
«Uhm…che fan fiction è questa?»
«Ehm…penso…Harry…»
«Ti ho chiesto il nome della fan fiction, non il tuo nome, CENSURED»
«Te l’ho detto. La fan fiction si intitola “Harry”»
«Ah sì, quella. Vediamo un po’. Ehi Jenny!» gridò alla strega, che alzò lo sguardo.
«Controlla il destino di Harry Potter nella fan fiction intitolata “Harry”». La strega guardò dei registri. Li esaminò per un po’, poi disse: «Allora, il destino di Harry Potter nella fan fiction intitolata “Harry” è: “Sposarsi con la principessa Ginny e morire a 74 anni di dolori alla prostata”. Vuole sapere anche il destino di…ehm…signora Morte?». La strega si era interrotta a guardare la Morte che piangeva, sbatteva la testa al muro, ecc. Poi si riprese e disse.
«Bene, il tuo destino in questa fan fiction è di morire non adesso, ma a 74 anni. Perciò dietro di te c’è la porta per tornare in vita. Ora, fuggite, sciocchi!». Harry si avviò verso la porta e uscì. Si svegliò di soprassalto e l’olfatto reagì prima della vista. Si alzò. Si trovava nella sua palude. Sentiva un gran casino. Si voltò e vide Ron che faceva baldoria con tutti gli amici suoi e con il drago del castello.
«Harry!» esclamò Ron. «Allora sei vivo?»
«No, sono morto» rispose Harry, seccato dalla domanda idiota. «Senti, devo andare a Hogwarts in fretta»
«Va bene. Puoi farti accompagnare da Hermione se vuoi»
«Chi è Hermione
«La mia ragazza»
«Cioè?»
«Ciuppa
«Ho detto “cioè?” mica “eh?”»
«Ciuppa
«Senti…»
«Comunque è il drago. Allora che ne dici?»
«D’accordo»
«Bene, sono 50 galeoni»
«Cosa? Col cavolo!»
«No, me li dai con le mani»
«Scordatelo, vado a piedi allora»
«Va bene me li dai dopo». Salirono in groppa a Hermione e spiccarono il volo, verso Hogwarts. Harry incitava il drago a volare più veloce, temendo il peggio.

***

Ginny piangeva. Avanzava verso l’altare vestita di bianco, mentre Digiacomort, impassibile, la aspettava. E intanto lei piangeva tutto il suo dolore per la morte di Harry, piangeva perché si stava per sposare con una creatura orripilante - DIGIACOMORT: E basta! -, piangeva perché non avrebbe mai vissuto tutta la sua vita con il suo unico vero amore, piangeva…
SBAM!
…perché era inciampata all’improvvisa apertura del portone e si era rotta un ginocchio. Riuscì a voltarsi e tutta se stessa urlò di gioia: Harry stava entrando dal portone aperto, con Ron al suo seguito e il drago del castello dalla finestra. Digiacomort non fece in tempo a dire “Ma porca…!” che venne divorato da Hermione. Harry si affrettò ad aiutare Ginny. La aiutò ad alzarsi e le disse, il volto a pochi centimetri dal suo: «Ginny, io ti amo». Lei sorrise e lo baciò, e per entrambi fu la cosa più bella del mondo, le loro stesse anime si persero in quel bacio, in quell’abbraccio, in quell’amore indistruttibile. Poi Harry saltò addosso a Ginny e cominciò uno spettacolo sadomaso che è preferibile censurare!
CENSUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUURED
Quando si furono rivestiti, si avvicinarono all’altare, si sposarono e vissero per sempre felici e contenti.
RON: E la maledizione?
Dissolta
RON: E il ginocchio rotto?
Guarito
RON: E Hermione?
Diventata umana
RON: E io?
E non rompere le CENSURED!
Dicevo, Harry e Ginny si avvicinarono all’altare, felici come non lo erano mai stati, e finalmente si sposarono, e vissero per sempre felici e contenti, finchè non arrivarono ai 74 anni e Harry morì di dolori alla prostata e Ginny sotto a un treno deragliato!

FINE!!!

Ok ragazzi/e, questa è la mia prima one-shot, ho voluto ispirarmi alla storia di Shrek, anche se l’ho modificata un pochino. Poi, siccome i 74 anni non sono ancora arrivati, quasi sicuramente farò il sequel: Harry 2 e Harry Terzo. E poi si vedrà. Poi, non sono sicuro ma penso di essere riuscito a farla abbastanza romantica, perciò se vi è piaciuta ricordatevi di recensire in tanti, se non vi è piaciuta, tranquilli che tempo due giorni e arrivo sotto casa vostra con un carro armato! Scherzo dai, non sono così crudele, o almeno così mi dicono, ma ricordatevi comunque di recensire. E continuate a leggere Harry Potter e la Pietruzza Rossa che non si sa a che serve, perché farò sicuramente i 6 sequel. Bene, ciao ragazzi/e, alla prossima!

  
Leggi le 4 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: DrHouse93