Gendry approda finalmente sulla terraferma. Esausto per il lungo viaggio in mare, cerca alloggio in una locanda ma non avendo denaro con sé e non potendo permettersi neanche un pasto caldo, ruba dalle cucine del pane e del maiale affumicato. Viene però scoperto dal padrone della locanda, che per punizione pretende che al ragazzo venga tagliata una mano. Un corvo che sta pranzando nella stessa locanda però sguaina la spada, intimando al proprietario di concedere al giovane la possibilità di scegliere se servire come guardiano della notte per il resto della vita sulla Barriera oppure perdere la mano ripagando in tal modo il suo debito. Gendry decide perciò di unirsi ai Night’s Watch. Così, insieme al corvo, parte alla volta della Barriera, dopo aver consumato un pasto semplice e aver affogato i ricordi di quanto accaduto alla Roccia del Drago in un bicchiere di vino dolce come il miele. Questi ricordi fanno ormai parte del passato per lui. Gendry sa che, una volta che avrà pronunciato il giuramento, dovrà dimenticare il passato e che il suo futuro sarà quello di un fratello dei Guardiani della Notte, sa che non potrà avere una famiglia. E questo gli ricorda stranamente Arya, l’unica persona che l’abbia mai fatto sentire davvero come se avesse una casa, come se appartenesse a qualcuno, l’unica vera amica che abbia mai avuto. Mentre riflette su come ignorare questi pensieri, la sua attenzione è catturata da una macchia scura sul farsetto dell’uomo che cavalca al suo fianco. Ed è a questo punto che realizza che questi ha più o meno la sua età, nonostante sembri provato dal freddo, dall’alcol o, molto probabilmente, dalla ferita che nasconde sotto il pesante mantello nero. «Dovremmo fermarci.» Gendry non sa di preciso dove si trova, non è mai stato al Nord. E’ cresciuto ad Approdo del Re e non ha mai visto la neve da vicino, ne ha sentito parlare soltanto attraverso le storie dei guerrieri che visitavano la bottega dove lavorava come fabbro. La neve qui è spessa centimetri, nonostante la Lunga Estate e, sotto questo strato soffice, si estende una robusta lastra di ghiaccio che rende impossibile cavalcare e costringe gli animali a tenere un’andatura lenta per non perdere l'equilibrio. «Siamo ancora lontani dal Forte Orientale.» risponde l’uomo in nero. Gendry ha sentito parlare di Castello Nero, un luogo inospitale e tetro. Una volta gli uomini che sceglievano di far parte dei Guardiani della Notte erano potenti guerrieri o grandi saggi, fabbri e costruttori esperti, ma era da tempo ormai che la Barriera rimaneva sguarnita, le fortezze fatiscenti, i Guardiani reclutati tra criminali. L’antico prestigio della Confraternita era poco più che una leggenda. A Gendry non dispiace l’idea di un rifugio, un letto e un pasto caldo, ma mantiene alta la guardia per tutta la notte: non sa se fidarsi dell’uomo in nero. Più volte cade in un sonno tormentato da cui si ridesta inquieto, credendo d’aver visto un enorme lupo bianco. Quando riapre gli occhi il lupo non c’è, ma in lontananza si staglia il profilo di una roccaforte.