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Autore: Rose Du Rembrandt    24/07/2015    1 recensioni
Un amore che nasce in una tormenta...
Genere: Fluff, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Monet, Roronoa Zoro, Tashiji, Un po' tutti
Note: Missing Moments, OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'The Hope of Love'
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Le lame s'incontrarono per l'ennesima volta, le scintolle prodotte dallo scontro delle armi caddero sulla neve circostante, sciogliendola, Zoro sorrise, lo faceva ogni volta che affrontava un degno avversario e quella donna uccello corrispondeva alla sua idea di degno avversario, forte, determinata, crudele, fatale e....bellissima. Si sorprese di quest'ultimo pensiero e scosse la testa, parò un affondo e saltò all'indietro, rimettendosi in posizione.

Monet lo stava studiando, affascinata da quello spadaccino, osservò con attenzione le sue armi, il suo occhio e i lineamenti del suo viso, duri e decisi, quasi da far paura. Spalancò le grandi ali e volò fino a raggiungere il soffitto della Stanza dei Biscotti, guardò apoena la donna ferita e si riconcentrò sul verde che la stava aspettando. << Vediamo se blocchi questi, Aghi di ghiaccio: pioggia >> Zoro dovette muoversi con velocità per evitare di diventare un puntaspilli, tagliò i più vicini e con la tecnica " cannone a 300 libbre " distrusse tutti gli altri, spostò il peso sulla gamba sinistra e scagliò un fendente contro il rogia che però lo intercettò con una delle ali e lo rispedì al mittente, mancandolo per un soffio, ritornò a terra e attese la prossima mossa. In quell'arco di tempo, nel bel mezzo di una tempesta di ghiaccio e neve, i due avversari si guardarono intensamente, pronti entrambi a scattare al minimo segno.

Monet si sentiva strana, man mano che il tempo passava sentiva che in lei, il desiderio di affrontare quell'uomo veniva meno, anzi, quasi decise di arrendersi........il colpo le graffiò una guancia e una sottile linea rossa segnò il suo candido viso, Zoro sentì una stretta allo stomaco a quella vista, ma che cosa gli prendeva? Deciso a liberarsi la mente da quei pensieri si lanciò in avanti e cominciò ad attaccarla senza sosta, con foga sempre maggiore; Monet rispondeva colpo su colpo ma la sua concentrazione era altrove, attirata dallo sguardo duro e passionale dello spadaccino.

Quando un fendente gli raggiunse una spalla urlò dal dolore e decise di rispondere all'assalto, trasformò le sue ali in due katane e prese ad impegnare l'avversario in un violento corpo a corpo, tuttavia ben presto gli fu chiaro xhe non poteva sconfiggerlo, anzi, gli fu chiaro che non voleva.

Zoro, vedendola distratta, la colpì al ventre con un calcio e la bloccò contro la parete, ora solo i due aghi dell'arpia separavano le due lame dal suo collo, ma, quando i loro occhi s'icrociarono, tutto tacque. Non sentivano più il rumore della tormenta o le urla di quella fastidiosa Tashiji o come diavolo si chiamava, erano come entrati in una bolla che escludeva il mondo esterno, esistevano solo loro due. Pian piano Zoro abbassò le armi e le ripose nei foderi, interruppe quel contatto e gli diede le spalle, avviandosi verso l'uscita, conscio che lei non li avrebbe ostacolati. Aiutò la Marine a rimettersi in piedi e insieme si addentrarono nel corridoio.

Un suono, uno dei più impercettibili, una lacrima ghiacciata che s'infrangeva sul suolo innevato, Zoro si fermò e si voltò, la donna era in ginocchio e singhiozzava impercettibilmente, senza sapere cosa glielo facesse fare le si avvicinò. Adesso Monet aveva ripreso il suo aspetto umano e tremava, si, tremava, ma non per il freddo o il dolore o la paura, ma perl'emozione che stava scaldandole il cuore, a Zoro pareva più una ragazza abbandonata a se stessa che una brutale assassina affiliata a quel bastardo di Doflamingo, si abbassò finchè non fu alla sua altezza e gli prese il mento fra le dita.

Un dolce e freddo viso rigato dalle lacrime congelate, due bellisiimi occhi gelidi e umidi e lisci cappelli verdi, gli si mozzò il respiro a quella vista, le asciugò le lacrime con il pollice sinistro e le si avvicinò ancora, e, sotto lo sguardo incredulo di Tashiji, le circondò la testa e la schiena con le braccia e l'abracciò. A quel contatto così intimo e dolce Monet si sentì ancora più calda, appoggiò la testa al suo petto e singhiozzò più forte, strinse i lembi della vesta e si tirò su, erano quasi della stessa altezza, Zoro la superava soltanto di un paio di centimetri.

Poi, senza preavviso, si trovò le sue labbra icollate alla bocca, fremette un secondo mentre dei brividi le attraversarono la schiena, si abbandonò alla sua stretta e a quel bacio così caldo. << Adesso verrai con me e ci aiuterai a far cadere Doflamingo >> le sussurò sulle labbra, lei annuì appena prima di baciarlo ancora ma questa volta non si accontentò di un semplice bacio, prese le labbra di Zoro tra le sue, le morse piano imitata dallo spadaccino che rispose con una stretta più vigorosa sui suoi fianchi, le rivolse poi un rarissimo sorriso carico da dolcezza << Ti amo >> dopodichè la prese in braccio e si precipitò verso il corridoio seguito a ruota da Tashiji.

<< Che hai da guardare donna Marine >> << Niente, solo ho la fortuna di vedere il tuo lato tenero >> << Non dire assurdità >> << Allora come mai si è addormentata? >> il verde arrestò la sua corsa, effettivamente il respiro di Monet era calmo e rilassato e gli occhi chiusi e il mezzo sorriso stampato sulle labra le davano un'aria beata << Tu sta zitta >> disse vedendo l'espressione assai soddisfatta della spadaccina.

Dopo aver corso quasi due Km si trovarono di fronte a Sanji e ai Marine del G-5 inseguiti dal gas tossico di Caesar. << Dove vai testa d'alghe, l'uscita è alle tue spalle >> gli urlò prima di tacere di botto quando si accorse chi aveva in braccio l' " amico ". << Che accidenti le hai fatto bastardo? >> << Io proprio nulla, si è addormentata da sola >>. Monet non riuscì più a trattenersi e scoppiò a ridere, i Marine guadarono confusi il capitano che fece cenno di no con la testa, abbassarono le armi, delusi. << Seguitemi, la sala dei carrelli è da questa parte >> esclamò una volta ripresa dall'attacco di risa. Al luogo designato trovarono tutti glia altri, già dentro l'improvvisato mezzo di trasporto, Rufy salutò con entusiasmo il suo vice e il cuoco ma si mise in posizione d'attacco vedendo Monet, ma dopo una rapida spiegazione di Zoro l'abbracciò e gli urlava il suo benvenuto nella ciurma, ignorando pienamente le sonore proteste di Nami, Usop e Chopper. Per Monet fu l'inizio di una nuova vita ricca di avventure e lericoli fra le braccia del suo uomo.

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Una voce lo chiama con insistenza, Zoro sobbalza e osserva una divertitissima Monet che sorride radiosa, poi si ricorda, con mani tremanti mette l'anello al dito della sua sposa e, senza attendere il consenso di Shanks la bacia con passione e sentimento, quelllo è senza dubbio il momento più felice della sua vita pensa mentre prende in braccio la piccola Shara, adesso ha una vera famiglia, rivolge un fugace sorriso a Mihawk che si concede il lusso di far cadere una singola lacrima, felice com'è non sente gli isulti che gli urla Sanji dal suo posto, effettivamente, nulla gli importa più se non solo la sua bellissima moglie e il tesoro che stringe fra le braccia e, con un ultimo applauso da parte dei presenti, bacia nuovamente la donna.

   
 
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