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Autore: Cat_Writer    24/07/2015    7 recensioni
E se Shinichi e Ran non fossero amici d'infanzia?
E se Shinichi si trasferisse a Tokio da Osaka?
Cosa porta Shinichi a Tokio?
TRATTO DAL CAPITOLO 4:
“- non lasciarmi qui da sola, per di più al buio -”
“- torno subito, tu non muoverti -” rispose lui sorridendo.
Stava per andare, quando un altro tuono, più forte degli altri
squarciò il cielo, illuminandolo.
Ran saltò in aria dallo spavento, senza rendersene conto
tirò a se Shinichi, che, non aspettandoselo perse l'equilibrio cadendole addosso. Erano molto vicini..

[....]
TRATTO DAL CAPITOLO 6:
[….]
Ran lo guardò negli occhi con rabbia. Non ne poteva più di sentire quelle parole che, alle sue orecchie erano false e inutili.
“- Adesso basta -” il suo tono erano notevolmente alto, Shinichi s'interruppe, vedendo nei suoi occhi tanta rabbia e altrettanto dolore.
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Heiji Hattori, Kazuha Toyama, Nuovo personaggio, Ran Mori, Shinichi Kudo/Conan Edogawa | Coppie: Heiji Hattori/Kazuha Toyama, Ran Mori/Shinichi Kudo
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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                                       IL GIOCO DEL DESTINO


                                                                                                     

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                                CAPITOLO NOVE - Indagini e Partenza -

 

Dedicato a BlackLapis

 

 

Shinichi corse al commissariato e si mise a trafficarecon l'archivio informatico della polizia tra varie cartellee nominativi.

Fù cosi che Heiji lo trovò, e Shinichi gli parlò dei suoi dubbi. Heiji l'ascoltava attento e iniziò ad aiutarlo, la prima ora non portò a nulla.

E quando entrambi stavano per arrendersi, si accorsero di un dettaglio, un documento era stato modificato di recente.


La data di modifica risaliva a circa tre settimane prima, ovvero una settimana prima che Akira si presentasse come loro nuovo compagno di classe.

Sorrisero furbi, ora sapevano da dove iniziare.

Dall'anagrafe.

 

~ O o O ~

 

Come tutti gli altri pomeriggi Ran e Akira si erano recati in biblioteca per il consueto pomeriggio recupero – studio.

La ragazza non riusciva a smettere di pensare a quello che era successo poco prima in classe con Shinichi.

I suoi occhi freddi e distaccati, il suo volto serio e la sua voce priva di sentimenti.

Era colpa sua, se lo
ripeteva in continuazione perché se non gli avesse detto quelle cose cosi cattive non lo avrebbe feritosino a quel punto.
Forse avrebbe potuto sistemare le
cose e..No!

E' finita.

Semplicemente finita e doveva farsene una ragione, avrebbe dovuto dimenticare. Anzi, meglio dire che non è mai iniziata per davvero.

Fissa il libro ma in realtà non lo vede per davvero, le parole perdono significato, si confondono e si sfocano.

 

“Non devo piangere” pensa cercando di ricacciarle indietro.

 

Troppo immersa nei suoi pensieri non si accorge che Akira la fissa sorridendo.

Non si accorge che lui abbandona la biro nera sul quaderno aperto e si avvicina a lei.

E quando lo fa è tardi, lui e ad un passo dal suo viso totalmente piegato verso lei.

Ran sgrana gli occhi e arretra istintivamente, o almeno ci prova. Akira le ha bloccato i polsi con una sola mano, li stringe e li spinge verso il basso.

Con la mano libera le tiene la nuca impedendole di muoversi.

Mentre si avvicinava sempre di più sentiva il suo calore ed il suo profumo, si sentiva in trappola.

E' tutto sbagliato.

Questo le urlava il cuore.

I loro nasi si sfiorano. Sente il suo respiro, vede quei occhi neri come corvi guardarla.

Neri e non blu.

Quel profumo non è il suo.

Quei occhi non sono suoi.

Quelle labbra non sono sue.

Semplicemente Akira non è Shinichi.

 

“-No..-”

 

Non sa come e con quale forza si libera dalla presa e si allontana. Non sa se l'ha solo sussurrato o lo ha

gridato quel “no” prima. L'unica cosa che sa e che nessuno sarà mai Shinichi.

Mai.

 

Ω ∞ ∞ Ω

 

I due detective arrivarono all'anagrafe e consegnando l'apposito permesso firmato dall'Ispettore Megure si diressero agli archivi,

iniziando così la ricerca.
Cominciarono dalle date e scelsero tutti i nati del 1996 e prendendo solo chi di cognome faceva “Nishimoto”,

centotrentasei cartelle furono il risultato. Si divisero il lavoro a metà e iniziarono a cercare.

 

“- Bingo -” esclamò Heiji mezz'ora dopo prendendo la cartella.

 

“- L'hai trovato?-” chiese il detective dell'est raggiungendo l'amico.

 

“- Guarda. Il foglio è stato rilasciato dall'anagrafe americana tre settimane fà, e questa è la ricevuta

della raccomandata mandata da Tokyo quando sono stati spediti i documenti in America la prima volta,

ovvero dodici anni fa. Mentre questa, è la ricevuta di tre settimane prima mandata dall'America all'anagrafe

di Tokyo, dove il diretto interessato ha preso il cognome di sua madre -” spiego Heiji serio.

 

“- Quindi se il nuovo documento con il nuovo cognome è qui, quell'originale deve essere in America -” ragionò Shinichi.

 

“- Se fosse così, Shinichi, l'anagrafe non avrebbe dovuto avvisare la polizia?-”

“- Il punto è, che, proprio perché si tratta di un ragazzo
che nessuno ha controllato scrupolosamente.-”

 

Ω ∞ ∞ Ω

 

Il gesto di Ran fece stizzire Akira, che come lei si era alzato. Strinse i pugni e la seguì prendendola per le

braccia e spingendola contro il muro. Strinse la presa sulla sua pelle,a Ran scappò un

piccolo gemito di dolore e paura. Perché lei era davvero spaventata adesso.

Akira era furioso e stizzito.

 

Come poteva quella ragazzina dirgli di no..

 

“- Akira, mi stai facendo male -” disse spaventata la ragazza.

 

Quelle parole parvero far tornare in se Akira che smise di stringerle le braccia e la lasciò. Non si

allontanò però da lei e le rimase vicino. Ran cercava di controllare il tremore delle gambe ed il battito furioso del cuore.

 

“- Non c'e fretta -” le sussurrò roco all'orecchio facendola rabbrividire.

 

Si allontanò sorridendo e prendendo le sue cose se ne andò lasciandola sola. Ran si portò la mano al petto. Tremava.

Si lasciò scivolare fino a terra e qualcosa di caldo e umido le rigò la guancia.

Piangeva, e non riusciva a fermarsi.

Shinichi.

 

₪ ₪ ₪

 

Heiji e Shinichi uscirono dall'anagrafe, il prossimo passo da fare era controllare i documenti mandati allaTeitan High.

Erano le sedici e trenta e oggi la scuola
rimaneva aperta per il consiglio studentesco eassemblea docenti.

Senza dare nell'occhio entrarono
nell'ufficio del preside e cercarono fra i vari documenti.

Lo trovarono subito, il fascicolo con i dati.

Conteneva: la domanda di iscrizione, il nulla osta dalla vecchia scuola, le copie delle pagelle più uno schemaùdel programma

di studio e vari crediti ottenuti.

 

“- Hai notato i voti ed il programma di studio?-” disse il detective dell'ovest mostrandoli a Shinichi.

 

“- Perché chiedere a Ran una mano quando i tuoi voti raggiungono il massimo, e sei più avanti con il nostro

programma studi?-” chiese a nessuno in particolare Shinichi.

 

“- Beh, c'è un solo modo per scoprirlo..-” disse Shinichi con aria furba.

 

“-Mh?-”

 

“- Andare alla fonte: in America -” continuò il detective dell'est.

 

“- Cosa?-” chiese Heiji strabuzzando gli occhi.

 

“- Eh non fare quella faccia da merluzzo Hattori! E' l'unico modo per scoprire la verità su quel tipo-”

 

“- Allora ti accompagno -”

 

“- Non se ne parla -”

 

“- Perché?-” chiese Heiji stizzito.

 

“- Primo daremmo nell'occhio, e secondo se andiamo entrambi chi lo tiene d'occhio il tipo?-” rispose Shinichi.

 

“Scoprirò la verita, Nishimoto. America sto arrivando” pensò Shinichi deciso.


 ♦ ∞ ♦
 

Ran pensava e ripensava a quello che era successo ieri pomeriggio con Akira. Non voleva ancora crederci.

Aveva avuto paura. Tanta. E avrebbe voluto Shinichi accanto a se.

Oggi Akira era assente, e Ran non poté non provare sollievo. Le lezioni furono come sempre noiose :

inglese, matematica, letteratura, fisica e scienze. Quando suonò l'ultima campanella gli studenti

sospirarono di sollievo, la classe si svuotò presto e Kazuha le fece l'occhiolino lasciandola – nuovamente

– sola con Shinichi. Ma questa volta avrebbero parlato.

Respirò profondamente una, due, dieci volte e prendendo in mano il coraggio lo chiamò.

 

“- Shinichi – lui si voltò e la spronò a continuare – volevo scusarmi per le brutte parole che ti ho rivolto al nostro ultimo incontro,

non penso neanche una di
quelle parole -” disse sincera.

 

“- Non importa, tranquilla. -”

 

“- Importa invece, importa a me. E voglio che tu lo sappia-” disse non riuscendo a trattenere una lacrima.

 

“- Lo so già Ran, non piangere -” le confessa sorridendo e spazzando via quella lacrima.

 

₪ ₪ ₪ ₪

 

“- I passeggeri del volo BT97307J sono pregati di raggiungere il Gate 4 per l'imbarco -” la voce metallica si espandeva per tutto l'aeroporto di Tokyo.

 

“- E' il mio volo, devo andare. Mi raccomando -” disse Shinichi serio.

 

“- Tranquillo -” rispose Heiji allo stesso modo.

 

≈ ≈ ≈

 

“- E quindi non gli hai detto ciò che provi?-” disse Kazuha.

 

“- Shh..non urlare -” la rimbeccò Ran rossa come un pomodoro.

 

“- Beh vorra dire che lo farai oggi -” continuò decisa Kazuha.

 

“- Oh..insomma Kazuha, non..-” non continuò la frase poiché il suo sguardo fu catturato da una figura che

lentamente si stava avvicinando a loro.

Akira.

 

Ran sentì un brivido scendere lungo la colonna vertebrale, strinse la presa sul braccio di Kazuha attirando su di se lo sguardo stranito di quest'ultima.

 

“- Ran..-” ripetè l'amica, ma ella non rispondeva.

 

“-Buongiorno Ran -” la salutò sorridendo Akira, e sorpassandola per entrare.

 

Ran trattenne il respiro finché non fu del tutto sicura che di Akira non ci fosse traccia.

 

“-Ran, ma che succede?-” il tono preoccupato dell'amica la riscosse e lasciandole il braccio la guardò.

 

“- Io..-” cerco di spiegare, ma venne interrotta dall'arrivo del detective dell'ovest che le salutò calorosamente.

 

Ran notò subito qualcosa di stonato. Heiji era solo. Senti l'aria mancarle ma schiarendosi la voce parlò.

 

“- Heiji dov'é Shinichi?-”

 

Il detective focalizzò l'attenzione su Ran, lo steso fece Kazuha che come l'amica notò solo adesso la mancanza del detective dell'est.

 

“- Shinichi è partito questa mattina per Los Angeles, è andato dai suoi genitori -” il tono serio e deciso di Heiji fece sussultare le due.

 

Ran sgranò gli occhi sentendo il respiro fermarsi in gola.

 

“- Partito.. -” sussurrò con voce rotta.

 

E' andato via. Shinichi è andato via..” pensava sentendo un dolore al petto.

Mormorò uno “scusate” ai suoi amici e corse verso scuola, aveva bisogno di stare sola.

₪₪₪

 

Kazuha stava per seguirla, ma Heiji la trattenne per il polso, sotto lo sguardo stupito della ragazza.

 

ANGOLO AUTRICE

 

Salve :)

Da adesso le cose si complicano per i nostri cari

protagonisti.

Akira nasconde qualcosa e Shinichi vuole scoprire

cosa.
Spero che l'immgine vi piaccia ^^",

lo so non è un gran che!!

sorry >_<

 

Attenzione: tutto ciò che ho scritto per quanto

riguarda la parte dell'anagrafe Tokyo/America è

frutto della mia mente contorta ^^

Prendetela come “Licenza Narrativa” o giù di li..

Grazie a chi legge :)

Grazie a chi recensisce :)

Grazie ai lettori silenziosi :)

Grazie a chi mette la storia fra : Preferite, Ricordate,

Seguite.

A presto, un abbraccio...
 

Cat_Writer

                                          
 
 
  
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