Libri > Harry Potter
Ricorda la storia  |      
Autore: Lady Aileana    24/07/2015    1 recensioni
Eppure a Hogwarts i tempi sono cambiati e con loro anche l'arte del combattere. La gloria si conquista in altri ambiti e la famosa scuola di Stregoneria e Magia sarà sede di questi antichi rancori. Le case di Serpeverde e Grifondoro si sfideranno in un'ultima emozionante sfida che intreccia le passioni delle nuove generazioni di duellanti.
E una sola frase cambierà per sempre il corso della storia:
- Quidditch. Tu ed io, Potter. Vediamo chi l'avrà vinta questa volta. Ci stai? –
Un esile mano femminile si protese verso quella forte della Serpe. Un fischio di inizio partita perforò l'aria e la sfida ebbe inizio...
Genere: Fantasy, Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Lily Luna Potter, Scorpius Malfoy | Coppie: Lily/Scorpius
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Grifondoro vs Serpeverde
Leone vs Serpe
Potter vs Malfoy
 
Lo vedete il destino? Tutto è già scritto, ma niente si può leggere.
 
Eppure qualcuno ci è riuscito e, rivelando alcuni tra i più importanti arcani, ha declamato una profezia, che è riuscita a destare dal sonno gli istinti di due bestie che avrebbero portato solo discordia e odio tra le più importanti dinastie.
 
Al compimento di una profezia un importante verità si sarebbe svelata, ma qualcuno male la ha interpretata e una lotta di supremazia, ormai sedata, è stata nuovamente indetta tra leone e serpe.
 
È un combattimento all'ultimo sangue che potrà declamare al mondo quale, tra il coraggio e la
furbizia, sarà la virtù che accompagnerà la salita al potere della dinastia prescelta.
 
È una rivalità che viene tramandata, fin dal principio, di generazione in generazione; troppo antica e potente per sgretolarsi di fronte alle prime avversità.
 
Eppure a Hogwarts i tempi sono cambiati e con loro anche l'arte del combattere. La gloria si conquista in altri ambiti e la famosa scuola di Stregoneria e Magia sarà sede di questi antichi rancori. Le case di Serpeverde e Grifondoro si sfideranno in un'ultima emozionante sfida che intreccia le passioni delle nuove generazioni di duellanti.
 
E una sola frase cambierà per sempre il corso della storia:
 
- Quidditch. Tu ed io, Potter. Vediamo chi l'avrà vinta questa volta. Ci stai? –
 
Un esile mano femminile si protese verso quella forte della Serpe. Un fischio di inizio partita perforò l'aria e la sfida ebbe inizio...
 
***
 
Scorpius era appena uscito dagli spogliatoi, quando si accorse che il campo da Quidditch era già occupato da un'altra squadra. Una figura indistinta di rosso volteggiava abilmente nell'aria e si esibì in mille acrobazie con tale eleganza e leggiadra da incantare nella sua bravura anche il giovane Serpeverde.
 
A malincuore Lily terminò bruscamente quella sua danza esoterica e, cavalcando fieramente il suo fidato manico di scopa, si lanciò alla velocità della luce in picchiata. Sferzò l'aria e cavalcò le correnti di quel cielo plumbeo, illuminato solo dalla bellezza di quella stella cadente che si stava per andare a schiantare in un punto imprecisato del campo... eppure Scorpius era convinto che quegli occhi fossero puntati su di lui.
 
Studiandole il volto colse immediatamente in quel viso teso e determinato una strana luce negli occhi; il suo era uno sguardo che poteva gelare il sangue nelle vene e mettere i brividi a un pivellino qualsiasi durante una partita di Quidditch, ma non a un Malfoy. Fedele a se stesso non si fece intimorire e rimase ad osservare la tecnica della giovane rossa in volo.
 
 
Purtroppo quando un ticchettio metallico vagamente familiare iniziò a farsi sentire all'orecchio di Scorpius era troppo tardi per poter reagire. Fece appena in tempo a scorgere con la coda nell'occhio il Boccino d'Oro prima di essere investito in pieno dalla scopa della Grifondoro.
 
Il manico della vecchia Firebolt gli sferrò un duro colpo allo sterno, il respiro gli venne smorzato e iniziò a boccheggiare come un pesce fuor d'acqua. Barcollò pericolosamente all'indietro alla ricerca di aria che potesse dare refrigerio ai quei poveri polmoni in fiamme, quando qualcosa, o meglio qualcuno, lo travolse nuovamente. Le gambe, che già davano segno di non voler reggere più il suo peso, di fronte a questo urto improvviso cedettero e cadde a terra sfinito, ma prima che questo potesse accadere, una violenta frustata di capelli gli scalfì il viso accecandolo; la vista gli si offuscò e tutto divenne inesorabilmente rosso...
 
"Rosso...Mmm... rosso, rosso..." iniziò a pensare, sbiascicando parole senza senso nella sua mente. "Capelli... Boccino d'oro... Vecchia Firebolt...Mmm..." Scorpius era ancora intontito dall'incidente e continuava a rimuginare sull'accaduto. "Macchia indistinta di rosso... Capelli rossi? Vecchia Firebolt?!" però non appena si mise a pensare lucidamente, attribuì a quegli sprazzi di ricordi inutili un senso e ricollegò il tutto per arrivare alla conclusione che...
 
- POTTER! - urlò a squarciagola, nonostante questo gli costasse un dolore lancinante al petto. - Sei impazzita!? -
 
La Grifondoro si mosse sopra di lui e in risposta ottenne un agghiacciante rumore di ossa spezzate. Crack, crack. Un brutto presentimento lo pervarse e un'ondata di sudore freddo gli imperlò la fronte, subito seguito da un dolore lancinante alle costole.
 
Rotolarono a terra e Scorpius si scansò malamente di dosso Lily mentre gracchiava duramente:
- E scansati da me, Potter! - e un - Hai già arrecato abbastanza danni non vedi? - con la voce resa roca dall'attrito.
 
Il Serpeverde ansimava mentre si tastava freneticamente le costole, ma solo quando costatò che i danni arrecatogli erano limitati a dei semplici lividi tirò un sospiro di sollievo ed ebbe il tempo di scoccare un'occhiata truce alla Grifondoro.
 
Lily si era sistemata in posizione eretta e lo guardava dall'alto guardinga, come per dire: "Fai un altro passo falso, Malfoy, e la pagherai cara." come se l'accaduto fosse veramente colpa del Serpeverde.
 
Scorpius era indignato, mai nessuno si era rivolto a lui in quella maniera, ma naturalmente Potter si sentiva abbastanza superiore da infrangere, senza troppi preamboli, il tacito accordo di solenne rispetto che ogni studente di Hogwarts onorava nei confronti di alunni di alto rango come il giovane Serpeverde. Un Malfoy non si sarebbe mai fatto mettere i piedi in testa da una femmina e soprattutto da una Grifondoro che porta il cognome Potter.
 
Lui era un Malfoy, era un Serpeverde ed era un Purosangue. Lui doveva eccellere in tutto, o quanto meno doveva dimostrare sempre di essere migliore dei Potter e dei Weasley, era quella la regola d'oro che mai doveva infrangere; era una promessa che fin da piccolo onorava per il padre e certo non si sarebbe fatto mettere i piedi in testa così facilmente, soprattutto se c'era l'intera squadra di Serpeverde che aspettava trepidante una sua risposta.
 
Si alzò di scatto con l'intenzione di cancellare dalla faccia della piccola Lily quel ghigno beffardo dal suo tenero visino, quando una scossa di dolore allucinante gli percosse la cassa toracica, rimbombando in un eco senza fine per poi raggiungere la colonna vertebrale, che venne colpita da una scossa talmente violenta da intontirlo. La vista gli si offuscò leggermente, si mise una mano sulla fronte e cercò di evitare che tutti lo fissassero pensando che la Grifondoro l'avesse avuta vinta così facilmente.
 
Alzò lo sguardo e incontrò quegli occhi verdi, tanto dolci quanto astuti come quelli di un felino. Non doveva farsi ingannare dalla sua apparente ingenuità, era il primo avvertimento che suo padre gli aveva bisbigliato all'orecchio la prima volta che Lily si presentò con accanto sua madre alla stazione di King's Cross.
 
- Non perdere troppo tempo con gli altri Potter, sono dei fannulloni come il padre. - gli aveva detto Malfoy Senior mentre Scorpius, con gli occhi di un innocente ragazzino, squadrava l'esile figura della bimba e la metteva a confronto con quella dei fratelli. - La ragazzina è uguale alla madre, non farti ingannare dalla sua aria angelica, basta guardare i suoi occhi per capire. Sono come quelli di un gatto, affascinati quanto pericolosi... - proprio in quel momento Scorpius aveva incrociato lo sguardo con la più piccola dei Potter. Il giovane aveva sussultato di fronte all'agilità con cui poteva cambiare con tale facilità la sfumatura di quella luce eterea che le illuminava gli occhi, passando da celestiale a micidiale.
 
Scorpius si spolverò velocemente con le mani i vestiti sporchi di ghiaia e terra e borbottò: - Questo si chiama sabotaggio, Potter. -
 
Non fece in tempo a sollevare lo sguardo da terra che già si ritrovava puntati addosso quegli occhi che ardevano di una rabbia tale da innalzare fiamme capaci di scoppiettare a ritmo di danza.
 
- Come prego? - fece Lily indignata. Si avvicinò con aria minacciosa mentre tutta la sua squadra atterrava formando una cerchia difensiva intorno a lei. - Si dal caso che tu sia qua abusivamente, Malfoy. Il campo era già stato prenotato e tu stavi intralciando i nostri allenamenti. - lo accusò puntandogli ferocemente contro un dito mentre i suoi compagni annuivano confermando quello appena detto dal loro Capitano.
 
- Come prego? - le fece il verso Scorpius adirato. - Ma ti è andato di volta il cervello!? Ma ti rendi conto di quello che stai dicendo? - le sbraitò contro agitando le braccia come un forsennato. - Potevi uccidermi! -
 
Lily gli scoccò un'occhiata spazientita. - Come ho detto prima stavi intralciando i nostri allenamenti. - disse liquidandomi con un gesto frettoloso della mano. - Dovevo acchiappare in tempo il Boccino e tu eri in mezzo, niente di personale Malfoy. -
 
Scorpius sbuffò irritato e cercò di non mostrare il proprio disagio di fronte alla sua squadra, che nel frattempo si era affollata di fronte all'uscita degli spogliatoio in attesa che il loro Capitano gliele cantasse come si deve a quell'arrogante di una Grifondoro.
 
"Dannazione Potter!" ringhiò. "Sei riuscita nel tuo intento! Mi stai mettendo in una situazione di imbarazzo e torto davanti a tutti, quando chiaramente è il contrario!"
 
Si schiarì la voce per non rischiare di averla giù di tono e dare l'impressione di essere veramente intimorito da lei.
 
- La professoressa McGranitt ci ha dato l'autorizzazione. Crede che un allenamento insieme porterebbe un vantaggio a entrambe le squadre. - affermò la Serpe con il tono più autoritario che potesse permettersi in quel momento.
 
Lily incrociò le braccia e accigliata sbuffò incredula: - Pff... - ricambiò l'occhiata scettica che le rivolsero i suoi compagni e aggiunse: - Ne sei così certo, Malfoy? Non ti stai confondendo? Dici sul serio? La professoressa McGranitt? – trafisse con un'occhiata diffidente il giovane Serpeverde e lui sostenne fieramente quello sguardo, senza farsi intimorire, così lei non ebbe altra scelta che proseguire: - La direttrice di Grifondoro? Cos'è uno scherzo? Perché in qual caso è veramente di cattivo gusto e di bassa qualità. - sentenziò con aria superiore.
 
Ma ormai Scorpius aveva smesso da tempo di ascoltarla e si era piuttosto concentrato su uno sfavillio dorato che le aleggiava intorno.
 
"Vuoi metterla così Potter?" pensò malizioso. "Bene, che la partita abbia inizio e che vinca il migliore."
 
Non le rispose nemmeno e per dimostrarle la veridicità delle sue parole agì e basta. Afferrò con impeto la sua scopa volante, rimasta inutilizzata a terra, e senza indugiare oltre si alzò in volo e si sistemò a centro campo.
 
Le scoccò un sorriso beffardo dall'alto e senza esitazione, non appena comparve nuovamente quel bagliore dorato, non perse l'occasione e si lanciò in picchiata verso la Grifondoro.
 
Davanti agli occhi allibiti di tutti eseguì con una precisione inaudita una tecnica complicatissima di salvataggio e sfiorò soltanto con le mani il viso della giovane prima di alzarsi nuovamente in volo e risistemarsi a centro campo con un sorriso beffardo stampato sulle labbra.
 
"E tutto senza il minimo graffio." pensò orgogliosamente la giovane Serpe.
 
Le rivolse un sorriso di sfida e aprendo la mano fece svolazzare il Boccino d'Oro, giusto il tempo necessario perché lei capisse, e poi lo catturò nuovamente serrando il pugno in una stretta tale da impedire che volasse via nuovamente.
 
"Come vuoi metterla adesso Potter?" pensò sghignazzando. "Chi è il migliore?"
 
- Niente di personale, Potter. - disse imitando il tono di voce della Grifondoro. - Come hai detto tu prima: intralciavi gli allenamenti. -
 
Scorpius si divertì a osservare la reazione della Cercatrice, che come sperato si rivelò essere una scena comica per tutti i Serpeverde. Mentre i compagni di casa di Malfoy raggiungevano baldanzosi il proprio Capitano, Lily inferocita lo stava fulminando con lo sguardo, come se potesse bastare per riuscire a disarcionare dalle scope l'intera squadra e ammirarne lo spettacolo.
 
I Grifondoro erano inferociti e non facevano altro che alternare occhiate minacciose dirette ai giocatori della casa nemica a quelle piene di aspettative verso il loro Capitano, che nel frattempo era diventato talmente rosso da diventare l'emblema di Grifondoro: una cometa in fiamme pronta a colpire chiunque ostacolasse la sua vendetta.
 
Era stato ferito il loro orgoglio, e per i Grifondoro questo era un atto inaudito, i Serpeverde ormai avevano i giorni contati.
"Avete voluto giocare con il fuoco?" pensò inferocita Lily. "Bene adesso è arrivata l'ora che mamma vi faccia capire che è pericoloso scottarsi."
 
Come se avesse lanciato un comando di tacito accordo la squadra di Grifondoro si alzò in volo e si posizionò nella parte del campo opposta.
 
La tensione tra le due squadre avversarie era palpabile e l'adrenalina che scorreva nelle loro vene non faceva altro che aumentarla. Erano tutti preparati in posizione di attacco, aspettavano soltanto il via dei loro Capitani.
 
Con discrezione i due Cercatori si incontrarono a centro campo e si osservarono guardinghi mentre cancellavano la distanza tra le due squadre.
 
- Il solito esibizionista. - sibilò spazientita Lily quando Malfoy ostentò un'acrobazia articolata prima di volteggiare una seconda volta, afferrare con grande maestria il Boccino d'Oro e sistemarsi con grazia di fronte alla Grifondoro, sfoggiando il suo solito sorriso arrogante.
 
- Quidditch. - fece Malfoy con solennità. - Tu ed io, Potter. - fece indicandola divertito, come se la sua vittoria fosse scontata. - Ci stai? - propose divertito, sfigurando quel visino angelico che lo caratterizzava con un ghigno malizioso.
 
Un esile mano si protese verso quella forte della Serpe. Un fischio di inizio partita perforò l'aria e la sfida ebbe inizio...eppure in quel leggero contatto l'adrenalina dei due Cercatori si infiammò e prese ad ardere come benzina nei loro cuori, perché una nuova scintilla era scoccata tra i due.
 
Mentre Lily si allontanava ad alta velocità alla ricerca del Boccino d'Oro, Scorpius era rimasto ancora una volta incantato dalla sua bellezza e ripensò a quanto le aveva sfiorato il viso in una tenera carezza. Quel breve e delicato tocco aveva fatto scoccare una scintilla che era divampata
in un incendio non appena le loro dita si erano intrecciate in quella stretta che sanciva la nascita di un nuovo sentimento nei cuori dei due giocatori.
 
"Zitta. Zitta! Concentrati solo sulla partita" si rimproverò Lily, ma era inutile continuava a pensarci e non poteva fare a meno di attribuire quell'aumento del battito cardiaco a Scorpius.
 
Come aveva sentito la scintilla accendersi nuovamente, aveva lasciato quella calorosa stretta di mano ed era fuggita dai suoi sentimenti.
 
"Non posso continuare così! Devo pensare alla mia squadra adesso, non a quella...Serpe!" ringhiò inferocita a se stessa, ma Lily non poté fare a meno di pronunciare quell'ultima parola con un'innata dolcezza. "Ma che diavolo mi è preso?" bisbigliò in un sussurro quasi impercettibile a se stessa.
 
La Grifondoro era sconvolta, quel suo delicato tocco era bastato per farla sciogliere come burro. Inevitabilmente era arrossita, ma nessuno si sarebbe mai immaginato che la causa era diversa da quella a cui lei aveva dato far credere.
 
- LILY! ATTENTA! - sentì urlare da qualcuno.
 
Si voltò appena in tempo per vedere Zabini prendere le misure per centrare con un bolide la sua testa. Aveva appena sferrato il colpo, quando Fred le si parò davanti e lo deviò con la mazza.
 
Scossa dall'accaduto improvviso, Lily si aggrappò in tempo al manico di scopa prima di precipitare di sotto. Finalmente si era ripresa dai suoi pensieri inadeguati e si concentrò sulla partita.
 
Percorse velocemente con lo sguardo tutta l'arena, ma del Boccino d'Oro nemmeno l'ombra, in compenso Lily si consolò del fatto che anche Malfoy, che gironzolava irrequieto per il campo, non lo avesse ancora individuato.
 
Iniziò a muoversi in mezzo al campo, intralciando, quando poteva, le tattiche di gioco dei Serpeverde. Finora erano zero a zero. Nessuno aveva ancora segnato e ciò stava a significare che entrambe le squadre erano agguerrite. Ma solo una avrebbe vinto e come Capitano si sentiva in dovere di far vincere la propria squadra con un vantaggio schiacciante nel minor tempo possibile.
 
Il vento cominciò a tirare e un freddo agghiacciante si intrufolò attraverso la spessa divisa di Quidditch facendola rabbrividire. In pochi minuti l'aria si era fatta sempre più gelida e Lily cominciava a perdere la sensibilità alle dita. Adesso era diventata non solo una questione di orgoglio trovare il Boccino, ma anche di necessità.
 
Lily alzò gli occhi al cielo preoccupata e osservò l'ammassarsi in uno sfondo omogeneo nuvole dalle diverse sfumature di grigio che di certo non giovavano a quella atmosfera già abbastanza tetra.
 
- Preoccupata, Potter? - commentò Scorpius da dietro le sue spalle. Lily sobbalzò spaventata da quell'inaspettata presenza e fulminò con lo sguardo il Serpeverde.
 
Affiancati in volo iniziarono a bisticciare tra di loro, provocandosi e alternando occhiate truci a sorrisi da ebeti mascherati sotto falsi ghigni, finchè un bagliore dorato non catturò l'attenzione di entrambi.
 
Calò il silenzio improvviso, i due Cercatori si lanciarono un'occhiata eloquente e subito dopo partirono all'attacco.
 
Volteggiarono nell'aria, usufruirono delle correnti e cercarono di evitare quelle violente folate di vento che potevano metterli fuori rotta, ma nel momento in cui l'altro stava per mettere le mani sul Boccino d'Oro c'era sempre qualcuno pronto a ostacolarlo. Ormai più nessuno pensava ad adempiere ai doveri del proprio ruolo; i Cacciatori si libravano in aria con la pluffa sotto braccio e osservavano trepidanti i propri Capitani mentre i Battitori svolazzavano intorno ai due Cercatori, facendo il possibile per disarcionare dalla scopa il giocatore avversario ed evitare quella vittoria schiacciante alla squadra nemica.
 
I due Cercatori avevano nuovamente adocchiato il Boccino d'Oro, virarono rotta e spalla contro spalla volarono insieme, spronando le loro scope ad andare sempre più veloce.
 
Schivarono con grande maestria un bolide e sorpassarono un Cacciatore che cercava di rallentarli. Ormai erano vicinissimi, bastava soltanto che allungassero il braccio per acciuffarlo, ma proprio nel momento in cui entrambi tesero la mano per avvolgere le dita intorno a quel metallo freddo una violenta folata di vento li travolse e li scaraventò lontano.
 
Il cielo si illuminò di fulmini e saette e il rimbombo dei tuoni che annunciavano l'inizio di una furente tempesta risuonarono in tutto il campo da Quidditch allarmando i suoi giocatori.
 
I due Cercatori tentarono di combattere contro le correnti, ma nel momento in cui ristabilirono l'equilibrio il Boccino d'Oro era scomparso dalla loro vista. Si scambiarono un'occhiata di assurda determinazione e si separarono per andare alla ricerca di quell'elemento indispensabile per chiudere quella partita che ormai stava per degenerare.
 
I giocatori riscossi da quell'improvviso cambiamento climatico ripresero il comando della partita e continuarono a svolgere i propri ruoli in attesa che quella sfida si concludesse con la vittoria schiacciante di una delle sue squadre, ma erano troppo concentrati sulla pluffa per notare che i loro Capitani erano scomparsi improvvisamente, spazzati via dalla violenta tempesta che si era scatenata...
 
***
 
- Maledizione! - sibilò in una imprecazione Scorpius.
 
Si tastò la testa dolorante con la mano e cercò di rialzarsi, ma gli faceva troppo male la caviglia.
 
Poi una voce flebile proveniente da poco lontano lo spinse ad allungare lo sguardo verso quella che sembrava una vecchia catapecchia.
 
"Ma dove diavolo sono finito?" pensò confuso mentre con uno sforzo immane cercava di sistemarsi contro il tronco dell'albero.
 
- Malfoy! Fermo! - e questa volta riconobbe la voce della persona che stava urlando.
 
Si guardò intorno alla ricerca di Lily, ma non vedeva proprio niente se non la neve che attecchiva al suolo. Eppure la prima volta che l'aveva sentita urlare sembravano grida di dolore e adesso si ritrovava ad ascoltare la Grifondoro che gli strillava avvertimenti con un tono alquanto spaventato, come se fosse veramente preoccupata per lui.
 
Questo pensiero gli fece perdere un battito e lo riscosse dai suoi pensieri fin troppo mielosi.
 
"Ma che mi è preso?" pensò arrabbiato con se stesso. "Lei è una Potter e io un Malfoy. Non c'è altro da discutere." Sentenziò, anche se quella nuova emozione si stava radicando in lui; l'aveva sentita crescere e prendere vita nel suo stomaco e adesso come un rampicante stava affondando le radici nel suo cuore, ma non poteva essere una cosa concepibile per uno come lui.
 
Ma venne distolto nuovamente dai suoi pensieri, perché questa volta un violento colpo gli frustò il viso. Si accasciò a terra coprendosi il viso per fermare quel sangue che sgorgava copiosamente dal naso, riuscendo ad evitare per un soffio un altro ramo che si abbatté ferocemente contro il tronco dell'albero e allora capii perché Lily era così allarmata...
 
"Il Platano Picchiatore." fu il suo unico pensiero.
 
- Lily! - gridò a squarciagola senza la minima esitazione.
 
Nessuno rispose. L'ansia lo pervarse e ignorando il dolore alla caviglia si alzò e la cercò con lo sguardo, ma non c'era nessuna traccia di lei.
 
- Lily! Lily, dove sei? – provò ancora e questa volta gli giunse risposta.
 
Una voce flebile e spenta si propagò dall'interno del tronco dell'albero. Scorpius non capiva, ma sapeva soltanto che la Grifondoro adesso aveva più bisogno di lui di aiuto.
Zoppicando si trascinò dietro la gamba ferita e miracolosamente riuscì ad allontanarsi dall'albero senza ulteriori graffi. Ormai niente lo avrebbe più fermato, ma l'aria gli sferzava il viso impedendogli di vedere chiaramente quello intorno a lui e lo rallentava decisamente nel suo cammino.
 
Le sue grida e quelle della Grifondoro si perdevano in un'eco senza senso ed era inutile continuare, ma la giovane Serpe non si perse d'animo, ormai un nuovo sentimento, che gli riscaldava il cuore, che gli inebriava la mente e che gli faceva formicolare lo stomaco, come se contenesse giovani farfalle pronte a spiccare il primo volo, lo spingeva a non arrendersi.
 
Poi finalmente capì da dove provenivano quelle urla.
 
"Ma come è possibile?" pensò incredulo Malfoy mentre scrutava con occhio critico prima la Stramberga Strillante e poi il Platano Picchiatore.
 
Eppure quelle suppliche sembravano proprio arrivare dall'interno dell'albero come da quella casa diroccata. Cercò di avvicinarsi, ma non appena valicò il confine di spazio vitale del Platano Picchiatore quest'ultimo prese nuovamente vita, dando sfogo a quegli istinti repressi negli anni.
 
Sentì nuovamente strillare. Era Lily e questa volta riuscì a comprendere il significato delle sue
parole: - Fermo! Fermo, Malfoy! – la sentì urlare allarmata. - Dannazione! Argh...che male...Stammi ad ascoltare, c'è un passaggio segreto... -
 
Quel Malfoy lo raggiunse come una pugnalata al cuore.
 
"Cosa credevo di aspettarmi?" pensò amareggiato. "Che lei ricambiasse veramente questi sentimenti così dannatamente...argh!"
 
Però la speranza lo fece riflettere, rimuginò sul suo tono di voce e questo gli permise di cogliere quella nota positiva che gli permise di pensare lucidamente. La Grifondoro era ferita e adesso contava solo quello.
 
Tese le orecchie e riuscì a cogliere informazioni altamente utili e meravigliosamente strabilianti in quel momento.
 
Seguì le sue istruzioni e dopo aver tirato quella corda in mezzo al tronco dell'albero con l'aiuto di un ramo, si aprì un varco che, non appena Malfoy attraversò, lo fece riconciliare con la Grifondoro, che lo accolse con un sospiro di sollievo che fece venire i brividi alla giovane Serpe.
 
Lily mugugnò di dolore e allora Scorpius le dedicò tutte le sue attenzioni.
 
- Conosci questo posto? –
 
Lily digrignò i denti e strizzò intensamente gli occhi per far tacere quel dolore che gli rimbombava ovunque. Quando sbattè le palpebre e si ritrovo lo sguardo apprensivo di Malfoy davanti non potè fare a meno di sciogliersi in quei occhi argentei così ammalianti.
 
- Sei venuto a cercarmi... - disse con un filo di voce, quasi incredula.
 
La Grifondoro credeva di averlo solo pensato, ma quando si accorse che il Serpeverde sbarrò gli occhi in segno di incredulità si rese conto di aver dato voce incoscientemente alle sue riflessioni.
Si portò due mani alla bocca e si rimproverò, ma venne stupita dal gesto della Serpe.
 
Un sorriso smagliante si fece strada sulle labbra di entrambi quando Scorpius prese le sue mani fredde dalle sue e le scostò qualche ciocca di capelli dal viso teneramente.
 
- Perché non avrei dovuto? -
 
Poi lui si fece sempre più vicino, finchè i loro visi non si sfiorarono in una dolce carezza. Lui sfregò teneramente il suo naso contro il suo prima di posare delicatamente le sue labbra fredde contro quelle della giovane rossa.
 
Lily si lasciò andare a quel bacio proibito e finalmente il dolore lasciò le sue membra, permettendole di godere a pieno di quello stato di ebbrezza che l'aveva resa dipendente di una droga ben più potente della semplice morfina.
 
Dopo quella che sembrò essere un'eternità si allontanarono l'uno dall'altro. Fronte contro fronte il loro respiro affannato formò una nuvoletta di vapore che si librò in aria e si abbandonò alle correnti di quella tempesta che infuriava al di fuori della Stramberga Strillante come per declamare al mondo che una nuova vita si era rigenerata, perché due anime gemelle finalmente si erano riconciliate dopo essere state separate da un crudele destino.
 
- E questo? - riuscì a bisbigliare tra un affanno e l'altro in un soffio Lily.
 
Scorpius intrecciò le sue dita con le sue e le sorrise benevolo.
 
"Devo solamente accettarlo." pensò lui e quando il suo viso si aprì in un sorriso ancora più smagliante gli venne spontaneo dire quello che provava veramente da anni e finalmente si sentì libero.
 
- Sono innamorato di te. -
 
Lily lo fissò con uno sguardo vacillante. Era incredula. Ma non potè fare a meno di pensare quanto fosse triste quella verità.
 
- Non possiamo, lo sai.– rispose malinconicamente la Grifondoro distogliendo lo sguardo.
 
Una lacrima le rigò il viso e Scorpius la colse prima che potesse precipitare a terra.
 
- I nostri padri...Apparteniamo a due case rivali da secoli e anche da due famiglie altrettanto agguerrite... Come potremo non creare una faida ancor, se possibile, maggiore e devastante? –
 
"Quanta verità." pensò amareggiato, ma nonostante la pensasse come la Grifondoro, Scorpius non riusciva ad ascoltare oltre quelle parole e si allontanò leggermente scuotendo la testa.
 
Lily fece altrettanto e cercò di cancellare quella vicinanza che prima li aveva legati in una morsa che sperava veramente fosse eterna e sincera...ma l'amore è troppo crudele ed era troppo chiedere a due giovani ancora così ingenui e deboli di contrastare il loro destino.
 
La Grifondoro sussultò in un gemito di dolore improvviso e si pentì della sua scelta.
 
Immediatamente gli occhi di Scorpius si posarono sul viso di Lily; erano apprensivi, ma con una certa amarezza da parte dei due quello sguardo si trasformo in finta indifferenza.
 
- Dove ti sei fatta male? – chiese in modo distaccato la giovane Serpe.
 
La giovane fece una smorfia e con la voce smorzata rispose semplicemente che si era lussata la spalla. Il Serpeverde annuì comprensivo e iniziò ad analizzare la situazione. A causa dei suoi ripetuti inconvenienti sul campo da Quidditch ormai Scorpius riusciva a destreggiarsi con questo genere di cose. Imitò semplicemente quello che vedeva fare da Madame Chips da anni e diede le prime cure di pronto soccorso.
 
Poi nonostante la gamba dolorante la prese tra le braccia e la sollevò portandola fuori da quella casetta diroccata.
 
Il silenzio che aleggiava tra i due era perfino più tetro di quello che si poteva percepire nella Stramberga Strillante.
 
Una volta fuori, Lily venne depositata delicatamente a terra e Scorpius si lasciò cadere accanto a lei con il respiro smorzato. La caviglia gli pulsava e il dolore che provava era lancinante, ma non si sarebbe tirato indietro così facilmente, dopotutto lei rimaneva sempre il suo primo pensiero.
 
Si issò nuovamente in piedi, ma una esile mano intrecciò le dita con le sue e lo trattenne.
Scorpius si voltò e accolse con una fitta al cuore quello sguardo così carico di apprensione.
 
- La tua gamba. – disse Lily. – è rotta, non è vero? –
 
Il solito ghigno di scherno illuminò il viso della Serpe, ma preferì rimanere zitto e rubare ancora qualche attimo, finchè gli sarà ancora permesso, per ammirare i bei lineamenti della giovane Grifondoro.
 
Lily si rimproverò per quanto potesse apparire stupida in quel momento, però non riuscì a trattenersi e lo spinse a sedersi nuovamente accanto a lei.
 
- Stai qui con me. – sussurrò flebilmente.
 
- Ma... - tentò di ribattere Scorpius.
 
- Non ha importanza. Sei ferito anche tu. Possiamo benissimo chiamare Madama Chips senza che tu faccia l'eroe. –
 
Una smorfia percorse il viso di Scorpius e Lily gli accarezzò teneramente la guancia e lui si tranquillizzò. Poi qualcosa attirò la loro attenzione ed entrambi posarono lo sguardo sul Platano Picchiatore.
 
- La Firebolt di papà... - fece Lily con la voce rotta dal pianto.
 
Scorpius si perse in quei suoi occhi pieni di lacrime e ripensò a quella frase detta dal
padre: affascinati quanto pericolosi...
 
"Già, era proprio vero..." pensò mestamente.
Scorpius non si stupì del fatto di essersi innamorato di lei. Tutti quegli anni passati a stuzzicarla, a studiare ogni suo minimo gesto o espressione lo aveva portato ad amarla come mai avrebbe potuto fare con altre. Aveva ammirato la sua bellezza e aveva imparato a cogliere ogni suo pregio e difetto.
Questo lo aveva spesso portato a pensare che Lily era una ragazza d'oro. Eppure, sì, Malfoy Senior non aveva tutti i torti: i suoi occhi erano anche pericolosi, erano talmente ammalianti che non si poteva resistergli e il giovane Serpeverde era caduto nella suo tranello, era stato incatenato e ora si era legato irreparabilmente a lei.
 
Scrutò in lontananza i robusti rami del Platano Picchiatore che riducevano in mille pezzi le loro amate scope volanti, ma il dolore che stava provando adesso non era fine a se stesso, lui stava soffrendo insieme a Lily, lui stava piangendo per la Firebolt a cui lei teneva tanto e per cui adesso era in pena e questo non riusciva a sopportarlo.
 
La prese in grembo e la cullò tra le braccia accarezzandole dolcemente i capelli e le guance per farle comprendere che lui c'era, nonostante tutto, c'era e soprattutto era in grado di capirla.
 
La Grifondoro accettò quel gesto di affetto e si lasciò andare a quel pianto amaro che le rendeva difficile pensare con un minimo di lucidità.
 
***
 
Il Serpeverde cercò di non svegliare né Lily né Madama Chips e attraversò l'infermeria con estrema lentezza e cautela, ma non appena si ritrovò in corridoio si mise a correre senza più curarsi di nulla, nemmeno della sua caviglia appena guarita.
 
Corse a perdifiato, come se quella fosse l'ultima cosa che avrebbe fatto in vita sua, anche se a essere sinceri lo era; questa era la sua unica possibilità di aggiustare finalmente tutto.
 
Rabbrividì non appena una ventata di aria gelida gli sferzò il viso, ma continuò a camminare a passo svelto finchè non arrivò ai piedi del Platano Picchiatore, dove giacevano ormai inutilizzabili i pezzi dei loro manici di scopa. Scorpius ignorò la propria scopa volante e invece raccolse tra le braccia quello che rimaneva della vecchia Firebolt della Grifondoro e corse in Guferia per spedire un messaggio urgente.
 
***
 
Lily stava ammirando quei delicati fiocchi di neve che si depositavano dolcemente al suolo, imbiancando quel vasto appezzamento di brughiera che il treno stava attraversando per arrivare a Londra.
 
Era Natale e tutti gli studenti di Hogwarts stavano tornando a casa per le vacanze. Ovunque si poteva respirare aria di vacanza, ma la giovane Grifondoro non era esattamente dell'umore giusto.
 
Erano passati solo tre giorni dall'incidente ed era stata rimessa solo ieri dall'infermeria insieme a Scorpius e non faceva altro che ripensare a quello che era successo tra i due.
 
Mai si sarebbe immaginata che il suo cuore di ghiaccio si sarebbe sciolto per quei occhi freddi, eppure era accaduto, era inutile negarlo. Lily non poteva scappare dai suoi sentimenti, per troppo tempo li aveva repressi e dopo quel bacio gli aveva dato libero sfogo.
 
Eppure c'era un altro pensiero che la assillava tanto insistentemente: la Firebolt di papà.
La Grifondoro sospirò e non potè fare a meno di rimproverarsi nuovamente, ma, nonostante il fatto che non era colpa sua se quella tempesta li aveva scagliati proprio contro il Platano Picchiatore, non poteva fare a meno di continuare a biasimarsi per non aver impedito la distruzione di quel prezioso manico di scopa a cui era tanto affezionata.
 
Aveva avuto l'onore di usare la scopa di papà, un manico intriso di ricordi, verità e passione, e lei era riuscita a distruggere tutto.
 
Proprio ieri aveva ricevuto risposta alla lettera che aveva inviato a casa e la notizia che il padre non fosse minimamente arrabbiato con la figlia per l'accaduto l'aveva fatta sentire ancora peggio, invece che rincuorarla.
 
Sentì una stretta al cuore quando si accorse che stavano entrando nella stazione di King Cross, era arrivata l'ora.
 
***
 
"Ma dove si è cacciata?" pensò spazientito Scorpius.
 
Erano scesi dal treno insieme e lei era qualche metro avanti a lui con i fratelli con cui si stava dirigendo dai genitori, ma gli era bastato distogliere lo sguardo per un attimo per far sì che i giovani Potter si mescolassero con il resto di quella calca disordinata di gente per scomparire dalla sua vista.
 
Evitò di rispondere a tutti quegli insulti che gli venivano arrecati e continuò a sgomitare tra la folla, il tempo scorreva e lui stava perdendo la sua occasione.
 
Allungò lo sguardo e la cercò disperatamente. "Eppure non dovrebbe essere così difficile individuare tante teste rosse." pensò e proprio in quel momento individuò dei lunghi capelli rossi che danzavano sulle spalle di una giovane studentessa che stava correndo ad abbracciare la madre.
 
La seguì a rotta di collo, non poteva essere il momento migliore per aggiustare le cose.
 
- Potter! - esclamò per attirare la sua attenzione. Lei si girò al primo richiamo e Scorpius sventolò una mano in aria per fargli capire che era lui.
 
Lily aggrottò la fronte in una smorfia, era confusa e altrettanto il suo stomaco, che era andato in subbuglio al solo sentire la voce di Malfoy.
 
Si allontanò dalla madre e andò incontro alla giovane Serpe cercando di evitare che quel sorriso che le era sorto spontaneo sulle labbra non degenerasse facendola sembrare una povera imbecille, ma quando si fu abbastanza avvicinata per vedere quello che Scorpius teneva fra le mani non potè fare altro che saltargli al collo dalla felicità.
 
- Buon Natale, Lily. - gli sussurrò all'orecchio dolcemente il Serpeverde, ricambiando quell'abbraccio con una stretta altrettanto calorosa.
 
Si staccarono brevemente e non appena i loro sguardi si sfiorarono iniziarono a sprizzare scintille.
 
- Tu ed io, Potter. – gli angoli della bocca della Serpe si curvarono in un sorriso. - Ci stai? -
 
- Mai avrei creduto che il Quidditch avrebbe cambiato tutto... - sussurrò in un soffio la Grifondoro sfiorando le sue labbra con delicatezza.
 
Incuranti delle occhiate truci e incredule dei loro genitori, si abbandonarono a un bacio spassionato che lasciò tutti senza parole. L'aria venne perforata dal fischio di partenza di un treno per Hogsmeade e la sfida ebbe finalmente un esito, anche se non era certo quello che tutti si aspettavano.
 
Quando si allontanarono i loro occhi brillavano di una nuova luce e nessuno potè più impedire quello che stava per accadere, tutto era già stato scritto...
 
- Beh, Malfoy... - si schiarì la voce Harry. – Direi che questo è una svolta decisiva. –
 
Il viso di Draco era tirato in un sorriso benevolo e non potè fare altro che confermare le parole di Potter.
 
- È decisamente una sorpresa inaspettata. – sospirò rassegnato. – Ma questa è la tanto attesa riconciliazione tra Serpeverde e Grifondoro e non potrà altro che essere d'esempio per la comunità magica. –
 
- Mi hai tolto le parole di bocca, Malfoy. – disse scherzosamente l'Auror annuendo con approvazione.
 
Gli lanciò un sorriso cortese e poi entrambi rivolsero nuovamente lo sguardo ai propri figli, che nel frattempo stavano per scambiarsi quelle promesse che avrebbero rivoluzionato tutto quello in cui credevano i loro padri.
 
- Ti amo, Lily. –
 
- Lo so. – rispose lei. – La Firebolt aveva già parlato per te. – gli disse con gli occhi che brillavano di gratitudine e amore. – Grazie per aver intralciato i nostri allenamenti, altrimenti non avrei mai compreso appieno i miei sentimenti e quello che poi è successo non sarebbe mai accaduto; grazie per aver aggiustato la mia Firebolt; grazie per essere venuto a soccorermi, nonostante fossi ferito e per essere stato il tuo primo pensiero e grazie per essere così come sei. Sei perfetto e non ti cambierei con nessuno al mondo. Ti amo, Scorpius. – bisbigliò dolcemente all'orecchio di lui. Si appoggiò al suo petto e avvertì il cuore della Serpe battere all'impazzata e non potè fare a meno di curvare gli angoli della bocca in un sorriso speranzoso.
 
- Grazie. - mormorò lui affondando la faccia in quei capelli che profumavano di lei, il fiore più bello che avesse mai colto e che aveva dando colore alla sua vita fin troppo monotona.
 
Quelle parole svolazzarono in un'eco senza fine e ricevettero la benedizione del cielo che iniziò a imbiancare le strade di Londra con una pioggia di delicati fiocchi di neve, cancellando ogni impurità nata dal male di quell'odio che aveva portato Leone e Serpe a infangarsi di crimini indegni. Coraggio e astuzia non erano nati per combattersi, e Lily e Scorpius ne erano l'emblema. Erano riusciti a dimostrare che solo esprimendo un affetto vero e sincero verso l'altro si poteva essere vincitori, perché la quinta essenza per raggiungere l'apice del potere era questa e solo quei due giovani maghi ci erano riusciti, perchè avevano ottenuto la gioia più grande a cui si potesse aspirare, trovare una persona in grado di renderli felici. Accecati dall'amore avevano colto questa importante verità che inutilmente era stata cercata nella peggiore delle situazioni nell'odio dai loro predecessori, ma adesso era arrivata ora di voltare pagina e iniziare un nuovo capitolo, questa volta, però sarebbe stato qualcun altro a dettare legge, perché tutto era cambiato...
 
Quidditch, una passione che intreccia le anime della nuova generazione di duellanti, la generazione della speranza...
 
Grifondoro + Serpeverde
Leone + Serpe
Potter + Malfoy
 
Furono le prime parole, scritte con una calligrafia precisa ed elegante, che imbrattarono quelle pagine bianche, perché l'alba di una nuova era aveva aperto finalmente le sue porte all'amore...
 
   
 
Leggi le 1 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: Lady Aileana