Drin drin drin drin dran Drin drin drin drin dran Drin drin drin drin dran Drin drin drin drin dran La sveglia birichina trillando di mattina d'accordo col galletto mi butta giù dal letto! Ecco di nuovo la canzoncina della mia sveglia.Dopo tre anni ero tornata a svegliarmi presto. Dopo tre anni avevo un lavoro. Dopo tre anni rivedevo lui. Qualche giorno fa mi aveva chiamato per offrirmi questo lavoro e io avevo accettato anche se un po’ controvoglia.Si era raccomandato che fossi puntuale, per questo la sveglia…. Solo che io non sono mai stata capace di rispettare gli orari, così spensi la sveglia e mi riaddormentai. ….Un’ora dopo Mi ero svegliata perché il mio gatto era salito sul letto: voleva un po’ di coccole. Avevo come il vago presentimento di essermi scordata qualcosa, mentre accarezzavo Felix. Il mio sguardo cadde sulla sveglia : 8:30 Porca miseria Mi alzai per farmi una doccia veloce, indossai i vestiti anche se ero ancora bagnata. I capelli si sarebbero asciugati mentre andavo…tanto era Maggio e faceva abbastanza caldo. Dovevo fare colazione perché altrimenti non sarei riuscita neanche a fare le scale di corsa. Maledetto ascensore rotto!! Due macine, un po’ di latte bevuto direttamente dal cartone. La borsa! Accidenti dove l’ho messa! Ah eccola lì sul divano. Dovevo lasciare da mangiare a Felix. Presi la scatola dei croccantini, e per la fretta la rovesciai sul pavimento.. Vabbè tanto se li mangia lo stesso. Chiavi della macchina. Chiavi di casa. Fuori … Prima mandata Seconda mandata Terza mandata Ora mi aspettavano quattro piani a piedi. Per fortuna che avevo parcheggiato vicino al portone. Si arrabbierà a morte se non sono lì fra….un minuto… …Sono morta! La mia bella macchinetta per fortuna non aveva niente che non andava. Ci misi mezz’ora e una multa ( ero passata col rosso proprio all’incrocio coi vigili). Ero arrivata, dopotutto, senza chissà quanto ritardo. Eppure lui era lì furioso che faceva avanti e indietro sul marciapiede. Scendendo dalla macchina mi accorsi di avere la maglietta tutta bagnata e i capelli in disordine: metà asciutti metà bagnati. Mi concessi due minuti per il trucco. Almeno su quello non avrebbe avuto da ridire. Presi fiato e gli andai incontro -Rebecca! Ti sembra questa l’ora? Mi ero tanto raccomandato…- -Lo so papà, scusami, non ha suonato la sveglia. Non sono poi tanto in ritardo- - Tanto lo sapevo che facevi tardi, ormai ci sono abituato.Fatti abbracciare è tanto che non ti vedo. – Mi veniva quasi da piangere. Come ho potuto stare tre anni senza vedere papà?! Ci siamo sentiti per tutto questo tempo ma non l’ho mai voluto vedere, come nessun altro d'altronde… -Allora papà, dimmi un po’ che cosa dovrei fare io in questo tuo capolavoro?- Papà era un regista molto famoso in Italia e da quando avevo 10 anni mi portava a lavoro con lui. A 18 ero diventata la sua aiuto-regista. Per ogni piccola incertezza chiedeva consiglio a me. Ora ero di nuovo al suo fianco anche se non avevo la più pallida idea di che genere di film fosse. -Tieni questo è il copione, comincia a leggere da pg. 70. Oggi faremo quella scena.- Non poteva mandarmelo prima il copione? Non si può leggere una storia da metà! … Nessun problema lo leggo lo stesso dall’inizio Mi ero seduta su una panchina lì vicino, gambe incrociate, capelli che si stavano asciugando e fra poco avrei avuto una perfetta criniera. Intenta a leggere. Per ora la storia non era niente male. Chissà perché papà dirige sempre storie d’amore?! Che romanticone! Forse mentre pensavo queste cose stavo sorridendo, e per questo che quando alzai lo sguardo c’era qualcuno che mi guardava divertito. Ero lì da pochi minuti e intorno a me stavano già montando tutta l’attrezzatura necessaria. Si sarebbe iniziato a girare fra quaranta minuti, forse sarei riuscita ad arrivare lo stesso a pg. 70.