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Autore: waraki_    24/07/2015    4 recensioni
Dal primo capitolo: "Mi metto seduta, incrocio le gambe e afferro la tazza di caffè. Voglio godermi questo momento.
Molly, la balena travestita da cane che di solito si aggira per casa elemosinando biscotti, mi osserva dal tappeto accanto al letto.
-Non mi guardare così, mi devo concentrare.- Le dico, la voce più alta di un'ottava a causa della musica sparata nelle orecchie.
Molly sospira. Minchia oh, che vita faticosa che fai.
Sposto lo sguardo sul libro, il fiato sospeso e un'espressione solenne, quando... be', accade il disastro."
*E' la mia prima storia, spero vi piaccia*
Genere: Comico, Fluff, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Calum Hood, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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* La storia è totalmente inventata dalla sottoscritta e non intende offendere nessuno. Siete pregati di non copiarla o prenderla. Inoltre, è presente linguaggio volgare. Sia i 5sos che gli One Direction hanno l'età attuale, ma la storia è ambientata durante il Where We Are Tour *

 

 

 

 

 

1. HARRY POTTER AND COFFEE

 

 

 

 

 

 

Sto rileggendo Harry Potter per la trentesima volta. Ma, come le altre ventinove precedenti, non riesco a trovare una posizione comoda.

A pancia in giù soffoco, a pancia in su non mi piace, seduta mi fa male la schiena, di lato mi casca il libro.

Non ce la posso fare, è stressante.

-MI HAI ROTTO I COGLIONI CON QUESTA STORIA, TI LICENZIO.- Urla mio padre, probabilmente a qualche suo povero dipendente. Non invidio per niente quei neo laureati che si trovano a lavorare per quel pazzo da cui ho preso il cognome, e costatando che ne licenzia una media di due a settimana, sono parecchi.

Alzo il volume della musica, incurante del fatto che mi si stia per scaricare il cellulare. Tutto, purché non senta le litigate telefoniche provenienti dal piano di sotto.

 

 

Oh, andate a quel paese, voi due!” disse Hagrid. “Harry...

tu sei un mago!”.

Nella catapecchia piombò il silenzio.

Si sentiva solo il frangersi delle onde e l'ululato del vento.

Che cosa sono, io?” chiese Harry senza fiato.

 

 

Stringo forte i lati della copertina, gli angoli della bocca curvati in un sorriso. Da piccola avevo desiderato per anni che Hagrid venisse a casa mia e mi dicesse una cosa del genere, e perciò, questa è da sempre la mia parte preferita.

 

 

Un mago, chiaro?” disse Hagrid tornando a sedersi sul

divano che gemette e si affossò ancora di più. “Anzi,

un mago coi fiocchi, direi, una volta che avrai studiato

un pochetto. Con un papà e una mamma come i tuoi,

che cos'altro poteva venir fuori?”

 

 

Ok, l'ultima frase non me l'avrebbe potuta dire. I miei genitori sono pessimi. Mia madre non la vedo da dicembre, quando le hanno trovato un tasso alcolico nel sangue troppo alto e le hanno tolto la mia custodia, catapultandomi da Robert StoLavorandoNonMiDisturbare Payne.

Ma ora non mi va di pensare a loro, sto arrivando al punto in cui Harry legge la lettera per Hogwarts!

Mi metto seduta, incrocio le gambe e afferro la tazza di caffè. Voglio godermi questo momento.

Molly, la balena travestita da cane che di solito si aggira per casa elemosinando biscotti, mi osserva dal tappeto accanto al letto.

-Non mi guardare così, mi devo concentrare.- Le dico, la voce più alta di un'ottava, a causa della musica sparata nelle orecchie.

Molly sospira. Minchia oh, che vita faticosa che fai.

Sposto lo sguardo sul libro, il fiato sospeso e un'espressione solenne, quando... be', accade il disastro.

Un po' come quando ti pieghi per allacciarti una scarpa e qualcuno ti urta, facendoti cadere come una pera, o come quando decidi di uscire senza ombrello e nel momento in cui ormai sei troppo lontana per tornare indietro, comincia a piovere. Così, il mio cellulare squilla.

E con un tempismo perfetto, che se ci riprovasse non ci riuscirebbe, interrompe Some Nights dei Fun, la mia canzone preferita del momento, nel bel mezzo del ritornello.

E soprattutto, annulla tutta la mia preparazione psicologica e la solenne lettura del mio pezzo adorato.

Ora... ecco, non sono mai stata una persona delicata, né tranquilla. Perciò, presa alla sprovvista, urlando tiro la tazza in aria, che per una serie di sfortunate coincidenze, cade in testa a Molly.

Riassunto della situazione: il mio cane da bianco è diventato marrone, la canzone si è bloccata facendo esplodere nella camera la straziante suoneria che solo i Samsung hanno, e sto bestemmiando in tutte le lingue che conosco.

Ottimo.

Afferro il cellulare, cercando di tranquillizzare Molly, e rispondo.

-Chi cazzo è?- Urlo, le guance infiammate dalla rabbia.

-Ehi, Raggio di sole!- Strilla Liam, mio fratello. Solo lui mi può chiamare “Raggio di sole” e non ricevere una padellata in testa.

-Che cazzo vuoi?-

Molly mi guarda, gli occhioni spalancati. Cazzo guardi, cane.

-La smetti di dire “cazzo” in ogni frase?-

-No, cazzo. Mi hai appena fatto rovesciare il caffè in testa a Molly.- Sbraito, cercando di pulirle il pelo con il tappeto. Oh, a mali estremi, estremi rimedi.

-Cosa?- Ride lui, facendomi sorridere.

Ho sempre amato le risate, mi mettono di buon umore anche se sono incazzata nera. Tipo ora.

-Hai capito benissimo, fratello.-

-Va bene Raggio di sole, lasciamo perdere. Piuttosto, ti volevo chiedere se ti andava di venire un po' qua. Siamo in città per una settimana e sarei venuto a trovarti, ma non ci possiamo muovere.- Mi spiega.

Smetto di pulire Molly, che si sta leccando il caffè da una zampa.

-Liam, non so se papà mi fa uscire. È su di giri e strilla dalla mattina alla sera.- Sospiro, abbandonandomi sul letto.

-Ehm... ma tu stai bene?- Chiede in un sussurro.

Chiudo gli occhi, tentata di urlargli che no, non sto affatto bene da quando ha preso a girare il mondo e mi ha abbandonata con due genitori che di genitori non hanno niente, ma non voglio. Lui smetterebbe di lavorare e verrebbe da me, rinunciando al suo sogno, e io non posso permetterlo. Perciò l'unica cosa che gli è concesso sapere, è che sono un po' giù di morale.

Non certo che prendo gli antidepressivi.

-Sì, benissimo.- Improvviso una risata.

Lo sento ridacchiare, sollevato.

-Bene, allora ti aspetto agli studi. Ti mando l'indirizzo per messaggio.- Esclama e attacca.

-Ma io non ho mai detto che sarei venuta!- Strillo nella linea muta.

Brutto bastardo, mi ha incastrata.




EHILA'!
Finalmente, dopo anni che cercavo il coraggio per pubblicare qualcosa di mio, eccomi qui! Essendo la mia prima VERA fan fiction, escludendo quelle orribili su facebook di quando avevo 12 anni, vi chiedo di essere clementi, ma se aveste critiche o consigli sono felicissima di riceverli!
Per ora è un po' lenta, me ne rendo conto, ma devo cercare di introdurre un po' il personaggio. Già dal prossimo capitolo sarà migliore... o almeno spero.
Ringrazio anticipamente di cuore chi recensirà, e spero vi piaccia.
Detto questo, vado a coccolare il mio povero cane, che per fortuna non è stato colpito da tazze volanti di caffè.
Byeeee.

p.s. mi scuso per eventuali errori, ma sono agitata e probabilmente non li ho notati.

   
 
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