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Autore: beba7    23/01/2009    2 recensioni
Per vivere in questo paese, chiamato scherzosamente Sin City, bisognava sottostare ad alcune regole. Mi ricordo che mia madre da piccola mi diceva sempre “Ricorda, prima regola: Non voltarsi”. Ora capisco cosa voleva dire.........
Genere: Generale, Dark, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Prima regola non voltarsi

Per vivere in questo paese, chiamato scherzosamente Sin City, bisognava sottostare ad alcune regole. Mi ricordo che mia madre da piccola mi diceva sempre “Ricorda, prima regola: Non voltarsi”.

Ora capisco cosa voleva dire,

 mentre con passo spedito cammino fingendomi tranquilla in questa strada, la strada tipo dei film dell’orrore.

Una via isolata, dove nemmeno il rumore delle macchine la disturba. Coperta da una lieve nebbiolina che ti si attacca al volto, facendoti diventare le guance rosse. Forse quello è anche per la paura. Paura che i passi che sento dietro di me possano annullare la distanza con i miei.

Prima regola non voltarsi.

Sia per non dare a vedere il tuo timore, sia per non perdere tempo. Senza contare che l’inseguitore avrebbe potuto prendere quello sguardo sfuggente per un silenzioso invito.

Prima regola non voltarsi.

Perchè continuavo a ripetermi questa frase?

Prima regola non voltarsi.

La seconda doveva avere a che fare con il correre

Seconda regola non correre.

Ah già. Per non attirare l’attenzione su di sè. Bisognava camminare, veloci ma camminare e mai fermarsi da sole.

Prima regola non voltarsi

Seconda regola non correre

Ma quei passi si avvicinano però! Frugo nelle tasche nella speranza di trovare qualcosa da lanciare. Niente. L’unica volta che non mi trovo nulla tra le tasche è l’unica volta in cui vorrei indossare il gonnellino di Eta Beta.

Dovrei usare la terza regola ma non mi viene in mente

Prima regola non voltarsi

Seconda regola non correre

Terza regola...............no, vuoto totale.

Ma si, ormai sono quasi arrivata. Riesco perfino a vedere il portone di casa mia.

Sono talmente concentrata su quella porta che non penso alla terza regola, non penso ai passi, tutto il mio spirito è proiettato al di là di quell’ancora di salvezza.

La mia mano sfiora la maniglia quando un oggetto mi colpisce dietro la testa. Cado e non riesco a fare nulla e mentre vedo lui che impugna un coltello mi ricordo della terza regola:

Terza regola gridare

Ma ormai è tardi, il mio grido viene spento prima ancora di nascere con un colpo secco di lama. E dopo di questo tanti altri mentre nella mia mente riecheggiano ancora i moniti di mia madre

Prima regola non voltarsi

Seconda regola non correre

Terza regola urlare

  
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