Can you keep a secret?
Our secret about me?
«Dannazione, Oscar!
Perché deve essere sempre un'impresa svegliarti?!»
Il biondo si rigirò
sotto le coperte, continuando a dormire beatamente.
Alex, ormai sveglio
da più di mezz'ora, si batté una mano sulla fronte.
«Non voglio sprecare
questa giornata libera per svegliarti!» borbottò poi prima di allontanarsi e
riempire un bicchiere con l'acqua fredda.
Tornò dal biondo e
gliela versò addosso.
«No, ma dico, Alex.
Sei impazzito?»
«No. Sei tu che non
ti svegliavi».
Il biondo si
strofinò gli occhi.
«Che è tutta questa
fretta?»
Alex si abbassò a
baciarlo dolcemente sulle labbra.
«Abbiamo giornata
libera oggi. Che vuoi fare?»
«Ti ricordi le
scogliere degli studi dell'altro giorno?»
«Ovviamente».
«Andiamo a fare una
passeggiata là?»
«Uh, va bene...»
«Tu non sei un uomo.
Sei un ghiro» commentò Alex mentre osservava Oscar vestirsi.
Quello ridacchiò.
«Può darsi. Amo
dormire, soprattutto se la sera prima qualcuno fa certe cose».
Alex gli si avvicinò
e gli palpò una natica.
«Non è colpa mia se
sei troppo eccitante con la camicia bagnata addosso. E poi, mi sembrava che tu
non disdegnassi di essere sbattuto sul tavolo».
«Io sarò anche un
ghiro ma tu più che un biologo marino sei un pervertito».
«A ciascuno le sue
specialità, tesoro» gli rispose Alex baciandogli il collo mentre lo abbracciava
da dietro.
«Vogliamo andare?»
«Aspetta un attimo.
Dimenticavo una cosa» gli sussurrò Alex all'orecchio prima di lasciargli un
vistoso succhiotto sotto l'orecchio.
Oscar, gemendo
appena, inclinò il collo in modo da lasciargli più spazio.
«Sei il pesciolino
migliore che abbia mai catturato».
«Dici?»
«Certo. Sei così
tenero, così invitante... Ti scoperei a vita».
«Lo fai già ogni
sera. E ricordami perché ho accettato di mettermi con te».
«Perché alla festa
di laurea sei arrivato da me completamente ubriaco e mi hai spinto contro il
muro implorandomi di fotterti in ogni posizione possibile e poi la mattina dopo
quando ti sei svegliato nel mio letto non hai ho potuto fare a meno di chiederti
se mi amavi. Il tuo visino rosso era adorabile» Alex ridacchiò, facendo voltate
il biondo verso di lui. Gli prese il volto fra le mani, baciandolo poi
dolcemente. «Esattamente così. Sei davvero adorabile, Oscar. Mi hai rubato il
cuore immeditatamente...»
Oscar ridacchiò.
«Andiamo,
nostalgico?»
Alex lo prese per
mano, dirigendosi verso le scogliere.
«Posso farti vedere
una cosa?» gli chiese Oscar appena arrivati in cima.
«No, Oscar».
«Per favore!»
«Non fare il
bambino! Ti ho detto di no!»
Oscar sbuffò,
gonfiando poi le guance e incrociando le braccia.
«E va bene».
Il biondo gli baciò
una guancia per poi battere le mani felice.
«Sei adorabile...»
«E so che mi
scoperesti anche qui».
«Potrebbe essere una
buona idea».
«Alex!»
«Scherzavo».
«Allora, vuoi vedere
questa cosa?»
«Certo!»
Oscar sorrise
correndo poi verso il bordo della scogliera.
Alex, vedendolo, si
batté una mano sulla fronte.
Si fermò sul bordo,
gridandogli: «Oscar, razza d'idiota, stai tentando di ucciderti?»
Quando vide
riemergere la testa bionda, tirò un sospiro di sollievo.
«Dai, Alex! Scendi
giù!»
«Non mi butto di
certo!»
Alex, borbottando
tra sé quanto Oscar fosse idiota, scese sulla spiaggia.
Il biondo lo
aspettava poco distante da riva: agitava la mano, urlandogli di avvicinarsi a
lui.
Alex, sospirando, si
tolse la camicia.
Entrò in acqua,
avvicinandosi piano al biondo.
«Qual è la cosa che
volevi mostrarmi? Il tuffo che ti poteva uccidere?»
Oscar scosse la
testa.
«Immergiti».
«Cosa?»
«Guarda sott'acqua!»
Alex, confuso, fece
come il biondo gli aveva detto. Quando riemerse lo guardò con aria scioccata.
«Ma... Ma tu... Tu
sei...»
Oscar annuì.
«Non riuscivo più a
tenertelo nascosto... Soprattutto quando hai iniziato a chiamarmi
“pesciolino”.»
Alex gli prese una
mano.
«Adesso lo sei
veramente».
«Dovrai mantenere il
segreto...»
«Non preoccuparti,
non lo dirò a nessuno».
Il biondo lo
abbracciò stretto.
«Sei sempre stato
così?»
«Sì...»
Alex gli accarezzò i
capelli, spostandogli una ciocca dietro l'orecchio.
«Non smetterò di
amarti se hai una coda da pesce... Potresti essere un buon oggetto di studio,
sai?»
Oscar lo guardò
spaventato.
«Calmati, stavo
scherzando!»
«Sarà meglio».
«Però permettimi di
studiarti in altri modi...»
«Comincia con il
costruire un acquario gigante a casa, allora!»