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Autore: Omega chan    24/07/2015    1 recensioni
788 parole| SuzunoXNagumo| Fluff, Demenziale|
Fic scritta in un momento di piena agonia a causa di questo caldo.
"Un ventilatore nuovo e qualche abbraccio, non bastano per avere il mio perdono, pretendo un condizionatore,
idiota."(...)
Il caldo fa male. Spero vi piaccia.
Genere: Demenziale, Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Bryce Whitingale/Suzuno Fuusuke, Claude Beacons/Nagumo Haruya
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Di giornate calde e ventilatori rotti
 
Dire che Suzuno avesse caldo, era dir poco. Si stava letteralmente sciogliendo sul pavimento. La temperatura esterna era di circa trenta gradi, il sole splendeva nel cielo e l’unica cosa da fare era agonizzare, nella speranza che Nagumo rientrasse il più presto possibile. Con il ventilatore riparato magari.
Suzuno lo aveva costretto ad uscire nonostante il calore.
Era una sorta di punizione: così imparava a rompere l’unico ventilatore della casa. Infatti, poche ore prima, il rosso, era inciampato sopra il ventilatore, rompendo le ventole e rendendolo inutilizzabile.
Suzuno non la prese tanto bene, più che per Nagumo, era preoccupato per se stesso: come sarebbe sopravvissuto a quel calore insopportabile?
L’albino iniziò a sventolarsi con il piccolo ventaglio, nel tentativo disperato di farsi un po’d’aria.
Tutte le stanze della casa sembravano una sauna, a momenti faceva più caldo dentro che fuori. Al meteo avevano detto più volte che quella sarebbe stata un’estate molto calda, ma Suzuno non pensava che il calore raggiungesse quei livelli.
A Natale, il rosso gli aveva proposto di iniziare a convivere.
Suzuno aveva accettato, infondo avevano entrambi ventidue anni, ed erano fidanzati da due. Fino a quel momento, l’albino, non si era mai reso conto di quanto fosse tirchio Nagumo.
Si era rifiutato di comprare un condizionatore perché troppo caro, ma allo stesso tempo, aveva comprato tantissime cose inutili, il cui prezzo messo assieme superava quello del condizionatore.

“Non ce ne facciamo nulla di un condizionatore. Non farà mai così tanto caldo”

La voce di Nagumo gli rimbombò nella testa, e gli fece venire in mente che fatica era stata fargli prendere un ventilatore. Pensare troppo al condizionatore tanto voluto, lo fece sudare ancora di più, e questo non fece che aumentare gli istinti omicidi dell’albino verso il rosso.

-Giuro che lo ammazzo.-

Borbottò l’albino. I capelli bianchi erano attaccati al collo per via del sudore, e nonostante indossasse solo una canottiera e dei pantaloni corti, stava sudando in ogni parte del corpo.
Poteva farsi una doccia gelida, pensò, ma come provò ad alzarsi, si rese conto che il calore lo aveva sfiancato e impigrito. Non aveva voglia di fare nulla.
Gli capitava sempre, fin da bambino. Il caldo aveva la strana capacità di renderlo un vegetale. Sollevò appena la testa, giusto il tanto per vedere la temperatura, ma appena scorse il numero, capì che era stato l’errore più grande della sua vita: come poteva la temperatura, alzarsi di due gradi in pochi minuti?
Abbassò la testa, premendo la fronte contro il pavimento, che era l’unica cosa leggermente fresca -escluso il frigo, chiaramente-.
Suzuno provò anche a raggiungere il suo amato frigo, ma arrivato a metà strada tra la cucina ed il soggiorno, si arrese, sdraiandosi a pancia in giù e continuando ad agonizzare.
Magari Nagumo si era già sciolto al sole, per questo non tornava. Per Suzuno fu quasi un miracolo quando sentì la porta aprirsi.
Pensò anche di esserselo immaginato, possibile, visto il suo livello di sanità mentale attuale. Decise dunque di stare fermo. Meno si muoveva, meglio era.
Almeno avrebbe risparmiato liquidi. Come sentì la leggera brezza venirgli addosso, gli parve di risorgere. Oppure aveva così tanto desiderato il fresco, che ora lo stava solo immaginando. Si tirò su lentamente, godendosi quel piacevole fresco che gli rinfrescava tutta la pelle.
Sentì qualcuno che si sedeva dietro di lui e gli circondava il collo con un braccio. L’albino appoggiò la testa al petto del rosso e gli prese il braccio con le mani, nascondendo la bocca dietro al suo braccio.
Nagumo sorrise leggermente, stringendolo. L’albino sembrava aver dimenticato l’incidente della mattina.
Come se avesse letto nella sua mente, l’albino sollevò gli occhi azzurri, puntandoli in quelli miele di Nagumo e facendosi serio.

-Un ventilatore nuovo e qualche abbraccio, non bastano per avere il mio perdono, pretendo un condizionatore, idiota.

Esclamò l’albino, gonfiando le guance. Il rosso ridacchiò appena, si passò una mano tra i capelli per asciugarsi il sudore, per poi tornare ad abbracciare il fidanzato.

-Farò questo sacrificio.

Rispose lui, tranquillissimo ed ignorando lo sguardo di Suzuno, che non sopportava l’idea di avere aspettato così tanto per poi non avere nemmeno delle valide scuse. Quando però il rosso poggiò le labbra sulla fronte leggermente sudata dell’albino, Suzuno si disse che ne era valsa la pena, aspettare. 



 

Angolo dell’autrice Accaldata
Salve GentaH!
Si, io compaio a random, ma con questo caldo, la mia sanità mentale è pari a zero. Questa storia è ispirata al fatto che oggi dovevo andare al mare, ma la mia amica mi ha dato buca all’ultimo, quindi, io sono rimasta a casa ad agonizzare per tutto il tempo, mentre fuori c’erano circa 35 gradi T.T
Ora vado che devo mangiare la pizzaH
Marina
  
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