Era terrorizzato.

Era lì, seduto a quel lungo tavolo. Il signore oscuro in piedi, a capotavola.

Teneva la testa bassa mentre sua madre, seduta alla sua sinistra, gli appoggiava la mano sulla gamba.
Lucius si avvicinò al suo orecchio "Alza la testa Draco. Dimostra rispetto"
Il figlio irrigidì la schiena e alzò la testa nascondendo la paura dietro uno sguardo duro e freddo. Il Signore Oscuro camminava per la sala con passi leggero. "Ho bisogno di una bacchetta" la voce era bassa e terrificante. 
Draco rabbruvidì guardando dritto davanti a sé.
Voldemort si fermò dietro di lui appoggiandogli le mani sulle spalle "Dammi la tua" quel fiato freddo lo fece sussultare. Con mano tremante la sfilò appoggiandola sul tavolo. L'uomo la prese scrutandola. Il ragazzo usò tutte le sue forze per non tremare.
"Biancospino" la riappoggiò sul tavolo e continuò a camminare.
Draco guardò sua madre che finse un sorriso per rassicurarlo. Riprese la bacchetta e la mise in tasca appoggiandosi una mani sul marchio. Quel marchio che gli aveva cambiato la vita rendendolo una persona diversa. Strinse la presa sul braccio. Sentiva le unghie graffiargli la pelle. Abbassò la testa spostando la mano. Leggere strisce rosse rovinavano quella pelle bianca e morbida. Il ragazzo abbassò entrambe le maniche come per nascondersi. 
Non voleva.
Lui non voleva essere li.
Lui non voleva essere un Malfoy.
Non voleva essere un mago.
In quel momento non voleva essere niente se non una di quelle gocce di pioggia che scivolava spensierata sul vetro della finestra.