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Autore: Fluffydj    25/07/2015    0 recensioni
Eleonor, Harry,Luke e Alaska.
4 amici, 4 amanti, 4 storie.
Cosa li accomuna?
Passati difficili?
Presenti invivibili?
O futuri inarrivabili?
Godetevi una storia di "amicizia" ,se così può essere chiamata, dove i protagonisti hanno l'onore di trovare persone insieme alle quali sentirsi meno soli.
Genere: Erotico, Malinconico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash, FemSlash | Personaggi: Harry Styles, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: AU, Lemon, Lime | Avvertimenti: nessuno
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Ed eccoci qui.
Sono seduta qui, su questa scomoda sedia dentro a questa stanza bianca e fredda da mesi.
Il mio unico passatempo è oramai diventato quello di guardarla, di vigilarla, di alzarmi per rincalzarle le coperte .
Da tempo lei è diventata il mio passatempo.. E niente mi rende più felice di poterle stare accanto, di poter sentire il suo costante respiro , di guardare la sua chiara pelle ed i suoi fini capelli biondi che le cadono sul viso e di osservare i suoi occhi, coperti dalle palpebre che non si aprono e non mi guardano più .
Il suo nome è Eleonor .
Eleonor è in coma da 3 mesi e 12 giorni e le sto accanto da quando quel maledetto incidente l'ha spenta.
Molta gente pensa che io stia qui solo perché ho paura che muoia , ma non è così . 
Questa buffa ragazza che mi ritrovo ora davanti in stato vegetativo, mi ha salvata, mi ha cambiata , mi ha resa felice ma soprattutto, è stata la mia prima vera amica, forse l'unica che io abbia mai avuto.
Il vero motivo per il quale sono qui, da mesi, senza vedere nessuno esclusa lei ed i dottori, è perché spero  una bella mattina di svegliarmi, di aprire i miei occhi scuri e di vedere la sua esile figurina seduta sul bordo del letto, che levandosi la sigaretta di bocca mi dica 'Alaska oggi dobbiamo fare un sacco di cose..forza vestiti .. Non ti si può guardare' e che poi vedendomi un po' offesa dica 'è dai.. Non ti sei mica offesa..? Lo sai che anche con quel pigiama orrendo sei bellissima' e che  un'altra delle meravigliose giornate con quella pazza bionda abbia inizio.
Questi tre mesi sono passati in un attimo.. Le ore,i minuti e i secondi sono passati velocissimi, ma se penso a quando io è Eleonor andavamo in ospedale solo perché dovevamo farci una lavanda gastrica per il troppo alcol assunto, o a quando le notti sembravano non finire mai, o a quando lei ci provava con tutti quei ragazzi, beh mi sembra che siano passati anni, anzi no decenni , ed è per questo che ho iniziato a scrivere questo 'libro' ,se così posso definirlo, perché ho paura di dimenticarmi di tutto quello che è successo in questi ultimi tempi, ho paura che la mia memoria si dimentichi di quei momenti fantastici che ho passato con lei, ma più di tutto.. Ho paura che la mia mente cancelli Eleonor nel caso davvero non c'è la dovesse fare.. E da questa cosa sono terrorizzata.
Quindi preparatevi, da oggi , se Eleonor farà a voi lo stesso effetto che ha fatto a me, la vostra vita cambierà  e da oggi vi narrerò la storie , i fatti e le vicende che sono accadute e che per non dimenticare vi racconterò .
Tutto iniziò duna fredda mattina di inizio novembre, Eleonor uscì di corsa da casa, aveva ancora le urla che le avevano lanciato nelle orecchie ed una lacrima, ma una sola, scese dal suo occhio destro.
Raccolse velocemente i suoi lunghi capelli biondi in una treccia, per poi mettersi il casco nero e salire sul suo motorino del medesimo colore.
Sfrecciò verso il centro della città, per dirigersi verso la sua tanto odiata scuola, la strada era piena di macchine ma a lei poco importava, molto agilmente le superò tutte e con altrettanta velocità in poco tempo già si trovava al parcheggio dove era solita posteggiare il suo amato motorino, una delle poche cose che ancora la facevano sentire bene, viva e libera.
Scese dalla vettura appoggiando al suolo le sue amate converse nere, con un altro rapido gesto si tolse il casco nero che andò a nascondere sotto il sedile in pelle, ed in fine , ma per lei non per importanza , sciolse la sua chioma lasciandola cadere morbida sul giacchetto rosso pesante e si iniziò a guardare allo specchietto, controllando che sul suo viso non potesse essere visibile quella lacrima che poco prima era scesa da suo umido occhio.
Finito di fare questi veloci movimenti, si diresse con passo svelto verso la scalinata che la conduceva ad un stradina parallela a quella per andare a scuola.
Le piaceva andare li quando era nervosa o triste, perché così poteva consumare una sigaretta senza che nessuno la giudicasse o la guardasse male.
Con rapidità scese velocemente quella scalinata e trovatasi in fondo ad essa inizio a frugare dentro la tasca del suo zaino( anch'esso ovviamente nero) in cerca del pacchetto di camel che nascondeva da sua madre.
Trovatolo andò alla ricerca dell'accendino che però proprio non riusciva a trovare,così presa dalla rabbia e dal nervosismo con i suoi occhi andò alla ricerca di un altro fumatore che le potesse accendere i suoi 5 minuti di relax.
Non c'era molta gente in quel vicoletto, e ancor meno che fumava.. Quindi cercò più attentamente e sporgendo la testa dietro ad una colonna individuò ciò che cercava.
Un ragazzo alto, girato di schiena, con un cappotto nero e lo zaino celestino, le sue lunghe gambe erano coperte da jeans chiari e ai piedi calzava delle vans anch'esse scure.
Dal ragazzo si levava in maniera costante una nuvola di fumo grigio, che sembrava riscaldare la fredda aria invernale intorno a lui .
Dopo qualche attimo passato a scrutare il ragazzo , Eleonor si diresse tranquillamente verso il ragazzo che era ancora di spalle .
Arrivata abbastanza vicina tirò fuori la sua melodica e soave voce
'Hey hai da accendere ?' 
Chiese velocemente con la sua solita non curanza.
A quelle parole il ragazzo si volto lentamente , mostrando alla bionda il suo magnifico volto.
Occhi verdi ed un cespuglio di capelli ricci, caratterizzavano il suo pallido viso.
I loro occhi si incontrarono e lui accennò un sorriso, quasi compiaciuto da ciò che si trovava davanti a lui.
'Allora.. Mi vuoi accendere la sigaretta?' Insistette un po' nervosa Eleonor ,che si ricordo' il motivo per il quale era arrivata lì.
Il ragazzo scosse lievemente la testa come se avesse voluto astrarsi da i sui pensieri, per tornare alla realtà .
'Si.. Certo ' disse un po' titubante.
Aveva una voce profonda e sensuale e questo portò la bionda ad essere profondamente interessata all'oggetto che aveva davanti ai propri occhi.
Passò lentamente la lingua tra le labbra, in maniera davvero sensuale e provocante  e tra esse posizionò la sigaretta che poco prima aveva estratto dal pacchetto.
Il ragazzo estrasse l'accendino rapidamente dalla tasca facendo scoccare la fiamma si avvicino ulteriormente al volto di Eleonor .
Quest'ultima levò le dita dalla sigaretta, facendola sorreggere soltanto dalle sue piccole ma carnose labbra.
Il ragazzo sembrava un po' teso ed avvicinò la fiamma al tabacco, ma nel farlo la sua mano destra fini' sul viso della bionda , la quale al suo tocco senti' uno specie di brivido che la percorse lungo tutto il corpo.
Pochi istanti dopo il moro rimosse la mano destra dal volto ed allontanò la sinistra dalla sigaretta di Eleonor , la quale assaporò il suo primo tiro .
'Grazie.. Guarda ti faccio un regalo' porse il pacchetto al ragazzo e poi disse 'mia mamma mi ammazza se me lo trova.. Mi sembra brutto buttarlo.. Quindi voglio ripagare la tua gentilezza' se c'è una cosa che faceva diventare matti i ragazzi di Eleonor , era la sua voce, a tratti roca e a tratti dolce, il suo tono basso e sensuale li attizzava.. E non posso biasimarli.
Velocemente la bionda gli porse il pacchetto ed iniziò ad allontanarsi.
'Mi chiamo Harry"
Disse lui velocemente vedendola allontanare.
Eleonor si limitò a sorridere e a mordersi il labbro inferiore e poco dopo si voltò e si diresse a passo veloce verso la scuola.
Harry rimase spiazzato, ma più che altro incuriosito da quella ragazza, e come ogni ragazzo che avesse parlato con quella bionda ribelle .. Ne era profondamente attratto.

Eleonor pochi minuti dopo essersi allontanata da quel bellissimo ragazzo.. Già se ne era dimenticata, per lei nessun ragazzo era importante, ci giocava, come un gatto gioca con il topo, senza accorgersi che lo sta uccidendo

  
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