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Autore: wingedangel    25/07/2015    1 recensioni
Zaira, principessa delle ninfe, poche settimane dopo il suo sedicesimo compleanno finalmente sogna l'uomo destinato a diventare suo marito e re al suo fianco.
Esce dal lago, pronta a soggiogarlo con un'incantesimo e portarlo via con sè... ma su Alan l'incantesimo non funziona, e Zaira è costretta a farlo innamorare 'alla maniera degli umani'.
Zaira è determinata ma il tempo è tiranno, la regina soffre di una misteriosa malattia che la sta lentamente conducendo alla morte, Zaira deve sbrigarsi se non vuole che le sirene riescano a prendere il potere e cacciare le ninfe dal lago...
Genere: Romantico, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 2

 
 
Di nuovo al sicuro nel suo castello, Zaira raggiunse subito la sala del trono. Sua madre era seduta sul trono di velluto blu al centro di quell’enorme stanza. Alla destra del trono era posizionata un statua in marmo realizzata da un umano del quale Zaira non ricorda il nome, una rappresentazione del Dio Poseidone, il padre di Zaira e di molte altre regine. Infatti Poseidone, padre delle prime ninfe acquatiche, ogni cent’anni si congiunge con le regine delle ninfe dei vari corsi d’acqua per garantirne la discendenza, poi torna a sparire per i fatti suoi. Zaira non aveva nessuna voglia di condividere il letto con un dio vecchio di migliaia di anni, e tantomeno con suo padre, ma per fortuna mancavano ancora molti anni a quel giorno, è presto per preoccuparsene.
 
Zaira distolse lo sguardo dall’imponente statua e osservò la madre, il volto era più stanco del solito, notò, ma nel complesso le sue condizioni sembravano stabili. La principessa attraversò il colonnato al centro della stanza e si fermò di fronte al trono.
 
“ Zaira, finalmente! Ti aspettavo.” Esordì la regina.
 
“ Scusa il ritardo ma stanotte ho fatto il Sogno, così sono uscita subito per andare a cercarlo…”
 
“ Bene! Allora lui dov’è?” la interruppe la regina.
 
“ Ecco… c’è stato un problema, appena l’ho trovato ho pronunciato l’incantesimo, ma non ha funzionato. Non riesco a capire come mai. Ho provato più volte, ma era immune alla mia magia.”
 
“ È strano, è impossibile per un umano resistere agli incanti di una ninfa… a meno che…” cominciò la regina, riflettendo.
 
“ a meno che?” la interruppe Zaira, sperando di capirci qualcosa di più.
 
“ A meno che non sia protetto da una ninfa. C’era qualche sorella con te?”
 
Zaira ci pensò su, c’erano solo lei, Alan e Melia, non aveva avvertito la presenza di nessuna delle sue sorelle, eppure l’incantesimo non aveva funzionato.
 
“ No, ero sola. Ho incontrato Mel ma anche lei era stupita quanto me. Per il resto c’erano solo i soliti umani.”
 
“ Ma allora com’è possibile?” nemmeno la regina riusciva a spiegarselo.
 
“ Non ne ho idea, ma lui è il mio Sogno, ne sono sicura, e se non riesco a portarlo qui…”
 
Zaira era preoccupata, se nemmeno la regina sapeva come mai il suo incantesimo non aveva funzionato, come avrebbe fatto a far innamorare Alan prima che sua madre peggiorasse troppo? Si rendeva conto che perché lui decidesse di seguirla di sua spontanea volontà doveva provare dei sentimenti davvero profondi per lei, doveva fidarsi in modo incondizionato… ma Zaira non aveva tempo. Cosa sarebbe successo se non ce l’avesse fatta? Senza una regina a guidarle le sue sorelle sarebbero state perse, avevano passato le loro vite al servizio della regina, temeva che senza una guida tra le ninfe si sarebbe generato il caos, e con le sirene che miravano ad avere quel lago tutto per loro, le ninfe avevano un disperato bisogno di qualcuno che le tenesse unite in un fronte comune. Zaira era destinata a diventare regina, aveva delle responsabilità verso le sue sorelle, ma se non fosse riuscita a portare con sé Alan…
 
La regina le rivolse un sorriso, e per un momento dimenticò l’etichetta, dopotutto era sua madre prima di essere la regina.
 
“ Tesoro, smettila di preoccuparti per il nostro popolo, questo è compito mio. Io  terrò duro stai tranquilla, voglio che tu abbia l’opportunità di vivere la tua età senza troppe preoccupazioni. Conosci questo ragazzo, esci con lui, insomma fai la vita di una ragazza qualunque; il mondo degli umani è un mondo meraviglioso, voglio che tu abbia la possibilità di conoscerlo.”
 
Il volto della regina si oscurò mentre aggiungeva: “ Non voglio dover perdere anche te.” Lo disse a voce bassa, ma Zaira riuscì a sentirlo.
 
“ anche me? Che significa mamma?” chiede, preoccupata.
 
“ Niente tesoro, stavo parlando da sola, scusami.”
 
Zaira però non voleva lasciar stare. Le fece male rendersi conto che la madre le stava nascondendo qualcosa, ed era determinata a scoprire cosa stava succedendo, aveva la sensazione che la cosa la riguardasse molto da vicino.
 
“ Chi hai perso prima di me mamma?” insiste.
 
“ Nessuno, non preoccuparti, tesoro. Ora ho bisogno di riposare un pò, puoi uscire per favore?”
 
Zaira capì che è inutile insistere e uscì dalla sua stanza, delusa. Sua madre non le aveva mai mentito prima, o almeno così pensava. Si voltò per andarsene ma la regina la fermò.
 
“ Per favore mandami qui Soraya, devo informarla del vostro viaggio tra gli umani.”
 
- ‘Ma non aveva bisogno di riposare?- pensò Zaira, rabbiosa.
 
“ Viene anche lei?” chiese, il suo tono tradiva il suo stato d’animo.
 
“ Naturalmente! È la tua dama di compagnia, quindi ti accompagnerà.”
 
“ D’accordo altezza, la informerò che desiderate riceverla.” Rispose Zaira con astio, incamminandosi.
 
Il tono con cui le si era rivolta la figlia ferì la regina. Le si inumidirono gli occhi.
 
“Zaira…” cominciò.
 
La figlia la ignorò e uscì, ma anche se fosse rimasta la regina non avrebbe saputo come continuare. Non poteva dirle la verità, per quanto Zaira la meritasse, aveva troppa paura che se avesse saputo se ne sarebbe andata anche lei.
 
La principessa uscì dalla stanza e una sensazione di nostalgia le riempì il cuore. Le sarebbe mancato il castello, sua madre e le sue sorelle, ma se voleva che Alan si innamorasse di lei non aveva alternative, doveva partire.
 
Raggiunse la sua camera e vide Soraya stesa sul proprio letto, immersa nella lettura di un libro. Soraya amava ogni tipo di arte umana: dai quadri, ai libri e alla musica, non c’era un genere che non le piacesse, probabilmente era questo il motivo per cui si era davvero innamorata di Lucas, anche lui era un artista.
 
“ Però… gli umani saranno quel che sono… ma alcuni se la cavano parecchio bene quando scrivono.” Le disse, appena la vide entrare, poi si immerse di nuovo nella lettura.
 
“ Sono d’accordo. Comunque la regina ha chiesto di vederti.”
 
“ D’accordo, vado. Sai cosa vuole?”
 
“ Devo andarmene e la regina vuole che tu venga con me, comunque ti spiegherà tutto lei, non farla aspettare.”
 
Soraya posò a malincuore il libro e uscì dalla stanza. Rimasta sola, Zaira non aveva nessuna voglia di mettersi a preparare le valigie, dopotutto era una principessa, così decise di lasciarlo fare a Soraya. Si sdraiò sul letto a riflettere sulla sua nuova vita tra gli umani.
 
Ripensò al suo Sogno, a come la sua magia non avesse funzionato, nonostante fossero anni che si esercitava in attesa di quel giorno. Quando si esercitava con i compagni delle sue sorelle l’incanto funzionava sempre. Eppure quando finalmente era il momento giusto, quando aveva trovato finalmente il suo Sogno, quando davvero serviva che funzionasse… l’incantesimo aveva fallito. Perché? Chi o cos’era che bloccava la sua magia? Nemmeno la regina sapeva spiegarselo, e questo spaventava Zaira. Sapeva bene che solo una ninfa poteva bloccare il suo potere, ma quale ninfa avrebbe mai potuto volere questo? Zaira non avrebbe mai voluto dubitare delle sue sorelle, ma quello che era successo la costrinse a farlo. Una delle sue sorelle doveva  avere qualche mira malvagia se non voleva che la principessa trovasse il suo Sogno, ma com’era possibile? Ogni ninfa sapeva che senza una regina il regno delle ninfe non poteva prosperare, le sue sorelle avevano bisogno di una guida, e quel compito toccava a lei in quanto figlia della regina.
 
Che una delle sorelle avesse avuto qualche riserva in merito alle sue capacità di futura regina? Che fosse stato quello il motivo? Le sue riflessioni vennero interrotte dall’ingresso di Soraya.
 
Un pensiero le sfiorò la mente, ma lei lo accantonò prima che potesse anche solo prendere forma. Soraya era l’ultima ninfa che avrebbe potuto farle questo, era la sua migliore amica, la sua confidente e dama di compagnia, le voleva bene davvero, Zaira ne era sicura, gliel’aveva dimostrato diverse volte. Per non contare quanto era stata impaziente che Zaira facesse il sogno. No, non era lei, e Zaira si maledì tra sé per aver dubitato di lei, anche se solo per mezzo istante.
 
“pensavo di trovarti impegnata a fare le valigie, principessa. La regina vuole che partiamo al più presto.”
 
“ Ho pensato che se aspettavo te avrei potuto restare ancora un po’. So che se voglio far innamorare Alan di me devo entrare a far parte del suo mondo, ma non ho voglia di partire, mi mancherà il castello e le nostre sorelle.” Ammise.
 
“ D’accordo, ho capito, le valigie te le devo fare io. Comunque ti capisco, principessa, è dura lasciare tutto, ma la nostra missione è più importante, devi essere pronta a salire sul trono quando la regina…” Soraya non riuscì a completare la frase.
 
Zaira abbracciò l’amica.
 
“ Stai tranquilla, ce la faremo, riusciremo a portare qui il mio Sogno in tempo, e appena salirò sul trono mi vendicherò su chi ha fatto questo a mia madre, te lo prometto.”
 
La principessa era la prima a dubitare delle sue parole, ma sembrarono aver l’effetto desiderato su Soraya, che sorrise e si rimise al lavoro.
 
 
***
 
 
“Devo smetterla di venirti a cercare ogni volta! Poi finisco in punizione pure io!”
 
Ethan sbuffò seccato, uscendo dall’aula dove era rimasto con l’amico oltre l’orario scolastico per scontare l’ennesima punizione per essere arrivato in ritardo con Alan.
 
“ Lo dici ogni volta Ethan! Ma sei il mio migliore amico, non potresti mai lasciarmi da solo tra le grinfie della strega.”
 
Alan sorrise all’amico, alludendo alla loro professoressa di inglese, mentre si dirigevano verso l’uscita della scuola ormai quasi deserta.
 
“ Lo so, ma potresti avere pietà di me e comprarti un orologio!”
 
“ Ma io ce l’ho un orologio!”
 
“ Allora cosa ti costa guardarlo ogni tanto?” improvvisamente Ethan riconobbe la ragazza che stava uscendo dalla segreteria. “Ehi, quella non è la ragazza con cui parlavi prima al lago?”
 
Alan guardò nella direzione che gli stava indicando l’amico e la vide. Le andò incontro.
 
“ Ehi, ciao. Ci si rivede. Come mai qui? Non ti avevo mai vista a scuola prima.”
 
Zaira sorrise, felice di averlo già incontrato.
 
“ Lo so, sono venuta ad iscrivermi, mi sono trasferita da poco.”
 
“ Beh allora se posso darti un consiglio, ignora questo elemento alla mia destra, è un bravo ragazzo, ma è una fonte inesauribile di guai per la tua vita scolastica, lo dico per esperienza personale.” Sbottò Ethan.
 
 “ Ethan! Ma cosa dici? Non è vero!” si lamentò Alan.
 
“ Ah no? E per colpa di chi sono finito in punizione oggi pomeriggio?”
 
A Zaira scappò una risatina.
 
“ ehm… eddai, ti ho già chiesto scusa!” poi si rivolse alla ragazza. “ Non ascoltarlo, so anche essere un bravo studente quando voglio…”
 
“ Appunto! Quando vuoi… e tu non vuoi mai!” si intromise l’amico.
 
“ Zitto tu! Comunque, Zaira, è stato solo un incidente il fatto che abbiamo fatto tardi oggi. Per fortuna che Ethan è venuto a cercarmi sennò se tardavo ancora, stavolta mi beccavo una sospensione!”
 
“ A cosa servono gli amici se non a tirarti fuori dai casini e finire in punizione con te?” sbottò Ethan, seccato.
 
Ethan era ovviamente infastidito dal fatto di essere finito in punizione per colpa del suo amico, ma si rendeva conto che l’avrebbe rifatto ogni giorno per il suo amico. Alan aveva fatto così tanto per lui… era fortunato ad essere il suo migliore amico.
 
“ Ecco, appunto! Allora, visto che sei nuova, che ne dici di fare un giro della scuola?”
 
“ Guarda, io ti ho avvisata!” la ammonì Ethan.
 
Alan lo fulminò con lo sguardò, Zaira sorrise notando la forte complicità che legava i due ragazzi. Da quando li aveva incrociati non avevano smesso un momento di beccarsi, però Zaira aveva notato che non c’era alcuna forma di odio nel tono della loro voce, anzi, li vedeva legati da un profondo affetto, nonostante a parole stessero quasi litigando. Era stupita da questa contraddizione, eppure c’era qualcosa di così bello in tutto ciò.
 
“ Beh, se merita la tua amicizia al punto da farti mettere in punizione con lui, forse vuol dire che vale la pena di correre il rischio!” commentò lei sorridendo ad Alan.
 
In quel momento Alan notò che dalla segreteria stava uscendo un’altra ragazza, non l’aveva mai vista prima, ma assomigliava molto a Zaira, e avrà avuto al massimo vent’anni.
 
“Zaira, andiamo a casa, dai.” Disse, mentre si avvicinava.
 
“ Si, eccomi. Comunque lui è Alan, e lui è Ethan.”
 
Appena Zaira fece le presentazioni, la ragazza prese a guardare insistentemente Alan, senza quasi calcolare Ethan. Poi si presentò, stringendo la mano ai ragazzi.
 
“ Piacere, io sono Soraya, la zia di Zaira.”
 
Ad entrambi i ragazzi sarebbero cadute le mascelle, se solo ciò non fosse stato fisicamente impossibile.
 
“ Zia?!” esclamarono in coro, increduli.
 
Soraya e Zaira sorrisero complici.
 
“ Beh… diciamo che io e sua madre abbiamo parecchi anni di differenza.”
 
“ Beh mi sa che dovremo rimandare il giro turistico Alan, devo andare. Ci vediamo.”
 
Detto questo Zaira si allontanò e uscì dalla scuola con la sua improbabile zia.
 
Rimasti soli, Ethan si rivolse al suo amico, aveva notato il comportamento strano della “zia” di Zaira.
 
“ Tu la conoscevi già la zia, per caso?”
 
“ No, mai vista prima, perché?”
 
“ Beh perché ti guardava in modo strano…”
 
Alan ci riflettè un attimo, no non l’aveva mai vista prima.
 
Tu sei strano!” scherzò.
 
“ Vabbè andiamo dai, avevo promesso a Iris di passare al Black Rose e per colpa tua sono tardissimo, mi odierà a vita se non le spiegherai che è tutta colpa tua!”
 
L’amico ridacchiò e annuì, così insieme uscirono da scuola e si diressero al Black Rose Pub.
 

CANTUCCIO DELL'AUTRICE:
Ri-ciao a tutte/i! Eccomi di nuovo con il secondo capitolo, per certi versi è un capitolo di transizione ma ho voluto inserire alcuni accenni ai futuri sviluppi della storia, gesti e domande a cui Zaira non sa ancora dare un senso, ma in futuro chissà... Diamo il benvenuto anche ad Ethan, e nel prossimo capitolo conosceremo anche Iris, chi sarà? A presto con il prossimo capitolo, cercherò di non farvi aspettare troppo.
Baci baci.

 
   
 
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