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Autore: Owlfiction    26/07/2015    0 recensioni
Una catena di morti che si estende dai primi del '900 fino ai giorni nostri.
Una paura che riesce ad annullare lo stesso desiderio di vivere.
Un tipo di amore che ha superato la morte.
E un gruppo di normali ragazzi, o almeno, normali quanto possono esserlo cinque adolescenti americani in viaggio verso la East Coast, che vengono costretti ad una sosta vicino ad un bosco dal guasto del motore del camper. La cosa sembra un semplice evento sfortunato, all'inizio, fino a quando una strana figura non comincia a fare la sua apparizione nei dintorni, nel momento in cui i ragazzi trovano uno strano foglio bianco, con sopra scritto "Aiutatemi".
Ma Ian Diswarden sa che non è tutto frutto della loro immaginazione, perché lui, quell'uomo, lo aveva già visto in sogno. Era stato messo in guardia da qualcuno che non era riuscito a comprendere appieno, e adesso si ritrova portatore delle uniche speranze di salvezza dei suoi amici. Ma per sopravvivere dovranno cercare di vincere un gioco in cui non sono loro a dettare le regole, in cui sono solo pedine.
Perché Lui guarda sempre, ma non ha occhi.
Genere: Horror, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti, Violenza
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Epilogo



Estratti dal diario di bordo del capitano Stephen O'Neil.
11 settembre 2014, 22:45

Oggi si è consumato un omicidio sulla mia nave.
Il corpo della signora Michelle Duncan, vent'anni, passeggera della nave, è stato ritrovato dall'amica della vittima Jennifer Calian, sua coetanea, anch'ella passeggera. Il medico di bordo ha stabilito che l'ora del decesso è intorno alle 23:30 del 10 settembre. Causa della morte: una ferita al cuore inferta da un oggetto appuntito e rovente, come suggeriscono i segni di cauterizzazione dei vasi sanguigni. Sulla porta non vi erano segni di scasso, ma le traccie di lotta all'interno della cabina suggeriscono che la vittima abbia cercato di opporsi al suo aggressore. Non abbiamo ritrovato indizi di alcuna sorta sull'identità dell'assassino, a parte un macabro disegno di una siluette femminile, tracciato sulla parete con della cenere. Ora il corpo è stato rimosso, la stanza sigillata, e abbiamo fatto rotta verso la costa più vicina per avvertire la polizia, interrompendo il viaggio. Una strana tempesta magnetica ha reso inutilizzabile la strumentazione di bordo e i telefoni satellitari, perciò siamo impossibilitati a chiedere aiuto via radio.
Non mi ero mai trovato in una situazione del genere.
Mettere agli arresti il colpevole aiuterebbe a ridurre il panico, e spero di scoprire qualcosa domani.
Mi chiamano alla porta, devo interrompere.

12 settembre 2014, 02:53
 
Il cadavere della signorina Jennifer Calian è stato ritrovato nella sua cabina alle ore 23:40. I passeggeri della cabina vicina hanno sentito delle urla e hanno allertato l'equipaggio. Quando la porta è stata aperta, i soccorsi hanno visto la donna stesa per terra, uccisa con lo stesso modus operandi della prima vittima. La stessa figura è stata lasciata sulla parete.
Stavolta le telecamere di sorveglianza hanno ripreso qualcosa, ma il nastro mostrava solo interferenze per gran parte della ripresa, perciò non è stato possibile a nessuno distinguere l'assassino. Il poco che ho visto non poteva essere reale: una figura femminile completamente nera, come fatta di fumo, con due occhi grandi, senza palpebre, rossi come braci.

12 settembre 2014, 04:44

Pregate
per i vostri
peccati
-Jstorm

12 settembre 2014, 07:15

Non ho lasciato io la precedente annotazione.
Che Dio ci aiuti.

12 settembre 2014, 15:30

Carissima Jstorm,
o forse dovrei chiamarti Bethany? Ti chiedo scusa per la mia incertezza sul nome, e per doverti scrivere usando il diario del capitano, ma tu sembri essere sorda a qualunque altra forma di comunicazione. Vorrei tanto parlarti di persona, perciò potremmo organizzarci? Prendere un tè assieme? Posso uscire anche di notte se preferisci, siccome di giorno tu sembri piuttosto restia a farti vedere, non ti preoccupare.
A proposito della notte, tu uccidi giovani donne perché una di loro ti ha assassinata, giusto? Sì, eri la moglie del capitano di una nave, ma tuo marito aveva un'amante che aspirava a prendere il tuo posto, così tu venni invitata a salire sulla nave che comandava tuo marito e la sua nuova fiamma ti tagliò la gola. Ti prego, correggimi se sbaglio.
Le visioni del mio amico erano confuse in alcuni punti...
Comunque, dicevamo? Ah, sì. Allora... i due hanno fatto sparire il tuo cadavere gettandolo nella caldaia accesa, e questo è il motivo del tuo aspetto fumoso. Da allora sei spinta dalla vendetta a uccidere giovani donne innocenti e mietere le anime di alcune di loro per compensare il fatto che la tua sia nera come la pece. Perciò ti renderò il compito facile: vieni a cercarmi, stanotte. Ti sfido a uscire allo scoperto, vile troia che non sei altro. Ti prometto che troverai una ragazza che non sarà così facile da eliminare.
 
Con devozione e affetto smisurati,
Rachel
p.s.
Ma dove te lo sei preso il nuovo nome che ti sei data? Fa schifo.

13 settembre 2014, 03:15
 
Io, capitano Sthephen O'Neil, riprendo la parola nel mio diario di bordo.
Sono stato chiamato alle ore 23:30 del 12 settembre a causa di forti rumori provenienti dall'alloggio dell'aiuto-cuoco Lucy Styles. Quando abbiamo fatto irruzione nella stanza abbiamo trovato due persone all'interno: la signorina Styles, illesa ma fortemente sotto shock, e Ian Diswarden, diciottenne, passeggero in viaggio con noi per il suo diciottesimo compleanno. Il ragazzo è stato messo immediatamente agli arresti, ma la confusa testimonianza di Lucy e gli alibi di ferro del passeggero al momento degli altri due omicidi lo hanno presto fatto apparire innocente. Il signorino Diswarden sostiene di aver udito dei rumori nella cabina dell'aiuto cuoco mentre passeggiava e di essersi semplicemente avvicinato a controllare. Dichiara inoltre di essere riuscito a vedere vagamente la figura di una donna fuggire prima di poter intervenire, e di aver trovato la signorina Styles in quelle condizioni subito dopo. La cabina era in subbuglio, ma sulle pareti non c'era alcun disegno, anche se abbiamo ritrovato un mucchietto di cenere sul pavimento.
Quando sono rimasto solo dopo aver dato ordine di rilasciare Ian Diswarden a causa della sua evidente innocenza, sono stato avvicinato dallo stesso ragazzo, che mi ha detto, in modo stranamente serio, che l'assassina se n'era andata, e che non sarebbe tornata mai più.
Mentre il passeggero stava tornando alla sua cabina, avrei potuto giurare di vedere, per un solo attimo, alle sue spalle, una ragazza dalla chioma di un rosso vivo, che aleggiava a venti centimetri da terra, e che mi faceva il saluto militare.

Fine
   
 
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