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Autore: ExLuna    26/07/2015    5 recensioni
Tre anni dopo la fine della guerra, sconfitta la minaccia del crollo della luna sulla terra, un misterioso personaggio, in un villaggio sconosciuto, sta creando un esercito di super ninja con l’intento di conquistare l’intero mondo ninja. Per farlo però, ha bisogno di catturare e studiare, tramite crudeli esperimenti, il chakra di tutti i più forti e dotati ninja del paese.
Una di questi è Sakura, accusata di omicidio, durante una missione, viene privata del suo chakra e di tutta la sua forza fisica attraverso un sigillo e rinchiusa in un carcere di massima sicurezza, dove neppure i Kage hanno giurisdizione. Sakura si troverà a dover affrontare il peggiore incubo della sua vita, ma non è da sola; fuori dalle mura del carcere qualcuno ritorna e farà l’impossibile pur di salvarla.
Genere: Avventura, Mistero, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Naruto Uzumaki, Sakura Haruno, Sasuke Uchiha, Un po' tutti | Coppie: Sasuke/Sakura
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la serie
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cap.13

[Nota dell’Autrice: eccomi finalmente dopo tanto penare siamo giunti alla conclusione di questa avventura. In principio ero un po’ incerta sul risultato ma il numero di quanti hanno letto, inserito nei preferiti o anche solo nelle seguite e le recensioni ricevute mi hanno dato tutto sommato una bella soddisfazione. Non mi reputo in alcun modo il Wilbur Smith del momento ma nel mio piccolo sono contenta che a tutti voi, recensori e visitatori, sia una pochino piaciuta. Baci baci!!
Un grosso abbraccio ed un grazie in particolare vanno a “manga”, “marylwatase”, “kry333”, “zonami84”, “mewmewdrake03”, i miei recensori più affezionati.]
 

 

Cap.13 Silenzio
Alla fine arrivò, come un’onda impetuosa e violenta, senza preavviso e senza strascico ricoprì tutto con il suo pesante mantello, persino il tempo sembrava essersi fermato, nessun respiro e nessun movimento. Solo il buio e quella sensazione sgradevole di essere l’unica persona rimasta sulla terra. Ciò che resta è soltanto immateriale, immobile… ma soprattutto silenzioso. 

Sakura rimase in disparte immobile, osservando i due uomini ora l’uno di fronte all’altro; Kabuto era scaltro ed intelligente molto più di Sasuke ma il tempo e l’esperienza avrebbero certo giocato a favore dell’Uchiha.
Ad un certo punto Sakura percepì dei rumori dietro di sé, quando si voltò per affrontare ciò che secondo lei poteva trattarsi di un ninja nemico, una mano fulminea le afferrò il braccio ed un bruciore simile ad una puntura la pervase e l’immagine di Kabuto sogghignante fu l’ultima immagine prima che il mondo intorno a lei diventasse confuso e surreale.
Sasuke si girò appena e sgranò gli occhi scorgendo la copia di Kabuto con la siringa in mano inserita nel braccio di Sakura; nessuno si era accorto della copia e Kabuto ebbe modo di colpire per primo approfittando della distrazione: era quasi riuscito a colpirlo ma Sasuke riuscì a schivare il colpo all’ultimo secondo scostandosi di lato con un’abile mossa.
Kabuto si sbilanciò in avanti e Sasuke  colse l’occasione e contrattaccò, gettandosi contro a Kabuto colpendolo in pieno sullo stomaco con un gancio ben assestato e lo colpì in pieno; Kabuto si accasciò a terra, il fiato mozzato per il colpo ricevuto ma ancora non intendeva demordere e mostrò subito la sua mossa successiva.
Peccato però che Sasuke fu molto più veloce e gli fu subito addosso, spingendolo a terra rotolarono insieme sul terreno polveroso strattonandosi a vicenda furiosamente fino a che Kabuto riuscì a colpire Sasuke con due gomitate al collo e al petto. Il giovane rotolò su se stesso di lato e poi si mise a carponi cercando di respirare tra un colpo di tosse e l’altro; nonostante tutto Kabuto conservava ancora una certa dose di forza fisica.
Kabuto dal canto suo impugnò un pugnale ben affilato e si diresse verso Sasuke guardandolo con occhi di ghiaccio; l’Uchiha si voltò appena in tempo per vedere Kabuto fendere l’aria con il coltello nella sua direzione, in un mortale affondo: il giovane si lanciò verso di lui prima ancora che potesse infierire ed intercettò il colpo con il braccio destro mentre con il sinistro colpì in pieno il petto di Kabuto con il suo micidiale Chidori, scaraventandolo nuovamente a terra per diversi metri per effetto della poderosa scarica elettrica.

Kabuto non fu in grado di riprendersi immediatamente, emise un urlo straziato mentre tentava di rimettersi in piedi, aveva una bruciatura su tutto il petto, la pelle gli ricadeva a brandelli insieme a strisce di stoffa della camicia; cercò di curarsi alla bene meglio, ma il suo chakra si era notevolmente indebolito per effetto della tecnica  illusoria di Itachi, quel poco che aveva non poteva sprecarlo.
La figura di Sasuke incombeva su di lui e Kabuto si rese conto che, per quanti sforzi facesse, per lui quel giorno sarebbe stato l’ultimo, ma era intenzionato comunque a prendersi la sua vendetta e lo avrebbe fatto tramite Sakura. 

Dimmi la verità ragazzo, che cosa puoi mai trovare di interessante in una come Sakura? Non è che sia poi un gran bellezza anche se ammetto che ha un certo stile nel combattere 

Chiese Kabuto sogghignando e tossendo terribilmente per il colpo appena subito; Sasuke non rispose, rimase ad osservarlo per diversi minuti, Kabuto si stava innervosendo, sapeva che avrebbe perso lo scontro fisico e tattico contro Sasuke ma era certo che comunque avrebbe vinto sul fronte opposto, il lato emotivo e sentimentale. 

Allora?? Cos’è non merito nemmeno una risposta?? Non sono cero meno patetico di quanto non lo sia tu! 

Fu in quel momento, le labbra di Sasuke si inclinarono in un sorriso sghembo e compiaciuto, fu troppo tardi per Kabuto rendersi conto che, in quel preciso istante, il suo cuore cessò di battere colto da un infarto fulminante.
 

Sakura si ritrovò avvolta in un sogno ma non era così, si accorse fin da subito che ì, ancora una volta, Sasuke era riuscito ad attivare il Rinnegan e la sua tecnica illusoria evitando così che la copia di Kabuto portasse a termine il compito prefissato: la sensazione di bruciore al braccio in realtà non era altro che la pressione dell’ago sulla pelle e quel strano effetto di stordimento altro non era che la tecnica illusoria, creata appunto da Sasuke che si accorse in extremis della presenza della copia.
Fortunatamente, la copia non ebbe modo di completare l’operazione, grazie infatti all’illusione creata apposta da confondere Kabuto facendogli credere di avere in pugno entrambi i ninja di Konha.
Sakura approfittò dell’occasione per reagire prontamente, caricando tutta la sua forza nelle gambe, lanciandosi addosso alla copia come un ariete; si chinò sufficientemente per caricarlo con la spalla destra, sollevandolo da terra di qualche centimetro come un toro imbufalito e scaraventarlo a terra lontano da lei.
Non gli dette il tempo necessario per reagire, Sakura caricò ancora piombandogli addosso con un balzo e arrivando spedita con il suo destro micidiale che colpì il terreno sotto di esso.
La copia si era volatilizzata, ma non appena Sakura alzò lo sguardo sopra di li, vide almeno un dozzina di ninja vestiti di nero che stavano per attaccarla; naturalmente la rosa era perfettamente in grado di gestire centinaia di nemici alla volta ma in quel momento un lampo giallo raggiunse il campo fulmineo al fianco di Sakura.
La kunoichi fu immensamente grata di avere ancora una volta Naruto al suo fianco a guardarle le spalle e a quel punto decise che era il momento di attivare anche lei la sua tecnica più potente; si concentrò e dal sigillo sulla sua fronte il chakra si sprigionò in tutto il corpo rendendola ancora più forte e veloce, questo era chiamato
Byakugō.
Con Naruto ad occuparsi dei nemici da una parta, lei si dedicò a quelli dell’altra, sconfiggendoli uno per uno senza ricevere in cambio nemmeno un graffio; ad un tratto però uno degli avversari di corporatura massiccia e più alto in statura riuscì a parare un colpo di Sakura con una mano e con l’altra la afferrò per il collo e con un decisa pressione delle dita sula trachea minacciava di soffocarla.
Forte della sua massa, l’uomo teneva inchiodata Sakura che  con uno sforzo estremo cercava di respirare e di reagire afferrando il braccio del ninja concentrando tutto il suo chakra su di esso, torcendolo fino a costringere il muscolo sull’osso; non appena sentì il colpo secco della frattura, la stretta dell’uomo sul collo di Sakura si allentò quanto bastava per consentirle colpire il ninja allo sterno con un pugno poderoso che lo scaraventò contro la cinta muraria dall’altro lato del campo.
Sakura cercò di riprendere più fiato possibile dopo quel terribile momento in cui stata per essere soffocata; udì un boato e un suono metallico familiare e fu allora che si voltò e vide Sasuke che aveva appena adoperato il Chidori su Kabuto infierendogli un colpo quasi letale.
La rosa si rese subito conto che la battaglia stava volgendo a favore dell’Uchiha e che ormai era questione di tempo, kabuto non poteva farcela, il suo potere stava svanendo e fu allora che Sakura ebbe una illuminazione; osservando attentamente la scienza, Kabuto si trovava a pochi passi da Sakura, la quale le tornò in mente che aveva ancora un’arma nel taschino della gonna. Infilò la mano nella tasca cercando il contatto solido dell’impugnatura del rompighiaccio che lei stessa aveva affilato accuratamente per ore, trasformandolo in uno stiletto dalla punta acuminata; un’arma letale per chi sapeva come utilizzarla.
Lei era un medico ed aveva le perfette conoscenze per dare definitivamente la morte in maniera rapida, silenziosa ed indolore.
Una cortesia, che avrebbe volentieri risparmiato a Kabuto, dopo tutto quello che aveva fatto, ma aveva giurato a se stessa che avrebbe messo la parola fine con tutte le sue forze e così avrebbe fatto.
Sasuke dal canto suo sogghignò compiaciuto, aveva creato il climax perfetto in modo che Sakura, con movimenti rapidi e silenziosi, si ritrovò alle spalle di Kabuto, il quale nel tentativo di reagire, curando le proprie ferite e facendosi beffe dell’Uchiha, nemmeno si accorse della punta sottile ed affilata che gli trapassò il cervelletto alla base del collo; Sakura sapeva esattamente dove colpire, un colpo preciso e pulito in quel punto specifico e il cuore avrebbe cessato di battere all’istante.
Intorno a loro calò il silenzio, non si udivano più nemmeno i clangori della battaglia che ancora intercorreva tra i ninja di Suna e Konoha contro gli uomini in nero del villaggio della Notte; la nube di polvere si diradò a poco a poco, la fortezza era in fiamme e distrutta in molti punti, c’erano morti e feriti ovunque e tra questi, con sollievo di Sakura, c’era anche Kabuto.
L’ex braccio destro di Orochimaru, giaceva a terra ai piedi della kunoichi con occhi vitrei e privi di vita, esattamente come sperato, l’infarto che colpì Kabuto fu fulminante e perì all’istante.
Sakura era stremata e sentì salire la nausea con violenza, deglutiva a più riprese per ricacciarla indietro e non cedere al vomito, ormai era finita e non intendeva più mostrare le sue debolezze, specialmente di fronte a Sasuke che ancora sorrideva soddisfatto. 

Hai fatto in modo che gli dessi io il colpo di grazia? 

Chiese Sakura con il respiro affannoso di chi aveva appena corso una maratona. 

Lo meritava! E tu ne avevi il diritto! 

Come facevi a saperlo? 

Non sei certo una sprovveduta, il modo lo avresti trovato comunque. E poi la tasca della tua gonna è molto piccola, non era impossibile notare la tua arma speciale. Ora toccherà anche a me stare molto attento a non farti arrabbiare! 

Sakure si mise a ridere con le lacrime agli occhi, ora poteva gioire della libertà conquistata e del suo amore ritrovato.

Trascorsero alcuni mesi, le detenute ancora imprigionate nella Fortezza della Lacrima vennero liberate e portate a Konoha per essere sottoposte a cure specifiche prima di rimandarle a casa nei loro rispettivi villaggi; Sakura chiese a Kakashi di poter essere il capo della squadra medica e scientifica che si sarebbe occupata di loro, essendo una sopravvissuta era l’unica in grado di poterle curare in maniera efficace.
I membri anziani del consiglio che avevano appoggiato Kabuto vennero catturati da Gaara e dai suoi ninja e portati a Suna; furono imprigionati e venne istituito un processo composto da vari giudici dei villaggi di provenienza di ognuna delle ninja sequestrate ed incarcerate nella Fortezza della Lacrima.
Quest’ultima venne rasa al suolo fino alle fondamenta e gli abitanti del villaggio vennero lasciati liberi di vivere le loro vite come meglio credevano;  in linea di massima nessuno di loro aveva colpe per le malefatte di Kabuto e dei suoi consiglieri per cui la vicenda venne archiviata definitivamente.
Sasuke rimase al villaggio per un po’ giusto per vedere Naruto e la sua nuova famiglia; gli venne assegnato un alloggio non molto distante dalla casa di Sakura ed un giorno decise di invitare la ragazza da lui per trascorrere un po’ di tempo insieme prima che lui ripartisse.
Parlarono di molte cose e gli anni trascorsi vennero lasciati alle spalle e ancora una volta Sakura perdonò Sasuke per la sua dissennatezza e per averla ingannata usandola come esca per arrivare a Kabuto.
L’Uchiha le raccontò che, quando Ino l’aveva curata nella grotta, si era accorta della piccola cicatrice che Sakura aveva sul braccio sinistro e con un piccolo intervento aveva estratto il microchip consegnandolo in mano a Sasuke. Quando in seguito lui utilizzò lo Sharingan Ipnotico spulciando nei ricordi di Sakura per scoprire la verità su quanto le era accaduto, capì subito che l’autore di tutto era Kabuto e l’unico modo per riuscire ad arrivare a lui era che continuasse a credere di avere Sakura sotto controllo, per cui aveva nascosto il microchip in una cucitura del vestito che la signora della casa gli aveva prestato per lei.
Lui aveva anche intuito che la donna avrebbe avuto un ruolo chiave e decise di sfruttare al massimo qualsiasi carta che Kabuto aveva nel mazzo rigirando il gioco contro di lui. 

Immagino che tenermi all’oscuro del tuo piano facesse parte del gioco. Sai che non mi piace essere usata come la pedina di una scacchiera. 

Ma nella mia scacchiera, tu sei la Regina che ha dato scacco matto al Re! 

Sakura sorrise, nonostante tutto, la considerazione che ebbe di lei le riempì il cuore di orgoglio.
Rimase sorpresa quando Sasuke, estrasse da una tasca un paio di occhiali rossi, gli occhiali di Karin; li porse a Sakura che li guardò incredula convinta di averli perduti per sempre ed invece erano sempre stati al sicuro nelle mani di Sasuke. Erano perfettamente intatti, le lenti non avevano neppure un graffio. 

E’ giusto che li tenga tu. Probabilmente lei avrebbe voluto così. 

Sasuke non aggiunse altro, si sapeva che non era un sentimentale ma in fondo non era del tutto senza cuore; il corpo di Karin venne recuperato dall’obitorio della Fortezza e portata a Konoha, Sasuke stesso si occupò di darle una degna sepoltura, dopotutto lei aveva dato la sua vita per salvare Sakura e quello era il massimo che poteva fare come segno di gratitudine.
Sakura non fece domande limitandosi ad annuire, non erano necessarie altre parole al riguardo; le uniche furono quelle pronunciate da Sasuke che la informavano che sarebbe dovuto ripartire di nuovo nel giro di pochi giorni e che sarebbe stato via a lungo…  ancora.
Lei si limitò a sospirare, quella era la loro vita ma era pronta ad accettarlo, non avrebbe per questo smesso di amarlo.
Si alzò e gli prese la mano, lo fece alzare e lo condusse nella camera da letto sorridendo maliziosamente.
 

Bene allora sarà meglio che ti aiuti… ad allenarti…

 

 

- Fine -

 

 

 

 



 

 

 

 

   
 
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