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Autore: Pegasis    26/07/2015    2 recensioni
Ed eccoci...di nuovo qui. Mi hanno chiesto in vari un seguito della vicenda di Daniele e Matteo, e come potevo dire di no?
Anche a me piace molto come coppia, sono molto affiatati tra loro due. In questa oneshot li troviamo dispersi in un bosco, riusciranno a trovare la strada di casa (?). Recensioni sempre gradite.
Per chi e nuovo, la oneshot si basa sulla precedente "Amore proibito"
Genere: Fluff, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash
Note: Lime | Avvertimenti: Incompiuta | Contesto: Contesto generale/vago, Universitario
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Consiglio vivamente di leggere prima la oneshot precedente,"Amore proibito" dove parte la vicenda dei due protagonisti;e per avere una comprensione più globale del loro rapporto.

La giornata volge al termine, la luce calda e aranciastra del sole trapela tra le folte chiome verdi degli alberi, illuminando porzioni del sottobosco.
Tutto tace, eccetto un rumore di passi, che calpestano le foglie secche dell’Autunno precedente; quasi integre. Il loro passo è lento, Daniele cammina osservando l’intorno cercando di capire dove potevano essere; mentre Matteo lo segue a ruota guardando dove metteva i piedi.
-Spero per te che sai dove stiamo andando…
Protestò a mezza bocca Matteo.
-E da ore che vaghiamo qui dentro, e solo per vedere quell’affioramento di roccia…che dopotutto non era un granché.
Daniele si fermò di colpo e si girò verso di lui.
-Può essere che ti lamenti sempre? E fidati per una buona volta!
Sbuffò spazientito, mentre aspetta Matteo che lo raggiungesse.
-Io mi fido, mi fido. Però non mi eccita l’idea di passare la notte qua dentro.
-Ah che peccato, a me invece piaceva.
Disse Daniele con tono malizioso, riprese a camminare.
-Un momento, mica hai intenzione?...
Domanda preoccupato Matteo, mentre l’altro si ferma di nuovo per guardare la sua faccia per poi mettersi a ridere.
-Dovresti vedere che faccia hai, sembra che hai appena visto un fantasma!
Continua a ridere senza sosta, mentre l’altro lo guarda male.
-Ridi,ridi che poi facciamo i conti in macchina…sempre se ci arriviamo.
-Oh non fare il pessimista!
Gli diede le spalle per guardare la mappa. Matteo rimase in silenzio in attesa di una risposta.
-Buona notizia per te; siamo vicini alla macchina. Dobbiamo continuare in questa direzione e usciremo dal bosco.
L’altro fece un sospiro di sollievo.
-Siamo salvi.
Daniele si voltò di nuovo e fece un sorrisetto.
-Sono salvo.
Spintonò Matteo a terra che iniziò a rotolare per un breve pezzo sul versante, appena si fermò, s’alzò di scatto e risalì velocemente il pendio con il volto rosso paonazzo dalla rabbia, con le foglie secche attaccate sulla testa.
-COME OSI! SE TI ACCHIAPPO!
Daniele rimase fermo impassibile, con un sorrisetto diabolico stampato in faccia, attese la faticosa risalita del suo compagno.
Appena Matteo fu vicino, prese a correre nella direzione giusta, ma la pendenza del terreno lo rallenta nella corsa.
Fece del suo meglio per sfuggire dalla sua ira, nel frattempo gli manda tutti gli accidenti possibili e inimmaginabili; andò per alberi, fece scatti, salti. Ma l’altro non demorde; anzi acquistò terreno.
Vide la luce diventare più intensa; era arrivato alla fine della foresta. Aspettò l’arrivo di Matteo con il cuore che gli batte all’impazzata, tenendo gli occhi chiusi, buttando l’aria con la bocca.
La voce di Matteo è sempre più vicina, per poi non sentirla più e né tantomeno i suoi passi.
Rimase immobile per vari minuti, ma non sentì nulla. Aprì un occhio timidamente per vedere cosa stava succedendo, e fu buttato a terra pesantemente da Matteo, che prontamente lo bloccò mettendo le mani sui suoi polsi, poggiò la testa sulla sua spalla mentre si riprendeva dalla corsa. Daniele si rimise a ridere.
-Cosa c’è da ridere?!
Continuò a ridere, e disse a tratti.
-Sei coperto…di foglie…sulla testa.
-E allora? Mi hai buttato giù per un pendio! Questo è tentato omicidio!
Rispose Matteo furente, l’altro rise ancora più forte per poi smettere all’improvviso. Alzò la testa per guardarlo, i suoi occhi dal color verde scuro sono lucidi.
-Non mi dire che te la sei presa…
Disse con una punta d’ironia.
-No, e che…mi sento felice. E da tanto tempo… che non lo ero più.
Lo disse con tono calmo e pacato, Matteo fece una smorfia, allentò la presa e accarezza i capelli arruffati di Daniele, guardandolo dritto negli occhi.
-Se saremmo insieme, lo sarai sempre…
Disse dolcemente.
-Oh ti prego, non mi far piangere di nuovo.
Disse con voce tremante.
-Hai iniziato tu, e io volevo essere gentile, anche se quello che hai fatto prima meriti ben altro che frasi sdolcinate.
Daniele rise, mentre una lacrima sfuggente riga il suo viso, l’altro prontamente la fermò con le dita, accorciando la distanza dal viso dell’altro.
-Non ti posso vedere così triste, voglio un sorriso, adesso.
Disse a sottovoce, l’altro cercò di trattenere le risate.
-Non…c’è la faccio…sei troppo serioso!
Matteo lo baciò, cogliendolo alla sprovvista; fu un bacio lungo e intenso, un vento leggero e fresco muove i tronchi degli alberi e le foglie emisero un fruscio.
Si staccano per mancanza d’aria.
-E comunque no Daniele.
Disse poggiando di nuovo la testa sulla sua spalla.
-Cosa no?
Domandò con tono divertente l’altro.
-Non mi piace farlo nel bosco. Troppo sporco.
-Ma dai!
Lo spintonò scherzosamente buttandolo al suo fianco, per poi mettersi sopra di lui.
-Ehi!
Protestò Matteo. Daniele rise ancora e lo baciò appassionatamente. 


























 
  
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