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Autore: god of war    24/01/2009    0 recensioni
Questa è la storia di un uomo che divenne un DIO
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Questa che sto per raccontarti è la storia di un uomo che divenne un DIO.

 

Né sulle assolate terre di Armor ne lungo i ghiacciai di Bargo nemmeno sulle cime dei monti Moria l’ uomo ha mai cercato di utilizzare le armi da fuoco, questo è un mondo in cui la polvere da sparo è solo un mezzo di intrattenimento, non esistono nemmeno quelle campane chiuse e riempite di materiale esplosivo, credo di aver sentito chiamarle bombe nome curioso che non fa pensare ad una arma distruttrice.

Ti starai chiedendo come posso conoscere tutte queste cose in quanto prima ti ho detto che nel mio mondo non esistono bhè la risposta è semplice agli occhi di una persona che voi definireste un pazzo.

Io sono un monaco non mi presenterò non ha alcun senso…ti basti sapere che sono un monaco combattente ritirato nei monti Moria, lì ho fondato un monastero inusuale in quanto accolgo chiunque sia disposto a perdere la vita per il bene del mondo e fidati sono davvero pochi, qui insegno una tecnica particola di kung fu che io ho battezzato shao mai tai ah nel nostro mondo non esistono armi perché lo shao mai tai è più che sufficiente, un colpo proibito potrebbe fare più danni di dieci vostre bombe atomiche.

Stavo per dimenticarmelo durante gli allenamenti costringo il mio corpo a sofferenze tali che la mia mente evade da esso e fugge in un’ altra dimensione è per questo che conosco così bene mondi che la vostra tecnologia non potrà mai arrivare a vedere.

Il mio mondo è chiamato shao, la tecnica ha questo suffisso perché è in grado di utilizzare l’ energia dell’ intero mondo per le sue tecniche.

La pace in Shao è mantenuta dalle cinque colonne ossia cinque guerriere che per le loro capacità sono stati ritenuti i migliori in tutto il creato e che non osano combattersi tra loro in quanto nessuno risulterebbe vincitore.

Ogni colonna è a capo di un impero, cinque colonne quindi cinque imperi, ognuno dei quali è caratterizzato da un elemento utilizzato dalle colonne nei combattimenti: l’ impero Terrestre è governato da Mir la colonna dell’ elemento terra, l’ impero Atlantide da Zar dell’ elemento acqua, l’ impero Cristallo governato da Avenus dell’ elemento aria,l’ impero demoniaco comandato da Sera dell’ elemento demone ed infine l’ impero celestiale, il mio paese natale, governato da Maec che sfrutta l’ elemento divino.

Questi cinque non sono divinità in quanto non sono né imperiture né immortali per questo ogni 100 anni è necessario che una colonna comunichi il nome del suo successore che pochi giorni dopo prenderà il suo posto.

Tutto ebbe inizio trenta anni fa quando l’ imperatore celestiale venne da me e rivelò di essere prossimo alla morte, mi chiese quindi di diventare la nuova colonna ma io rifiutai ero vecchio e stanco e l’ unico mio desiderio era quello di creare nuove colonne, pochi giorni dopo seppi che il nome del nuovo imperatore Elppa un giovane poco più che ventenne dotato di carisma e misericordia.

La mia vita scorreva tranquilla quando circa ottanta anni dopo questa data trovai una giovane madre che vagava con un neonato in braccio per un costone cinquanta kilometri a sud del monastero, li scortai di corsa fino ad una caverna lì notai che la donna che mi rivelò chiamarsi Eva era ormai in uno stato di ipotermia avanzata, la sua ora era ormai giunta, l’ ultima parola che pronunciò fù Usma che in lingua arcaica significava inviato di dio pi sentì la vita che in un istante abbandonava quel giovane corpo femminile dedussi immediatamente che quello era il nome del pargolo che ancora stringeva tra le braccia e a cui aveva donato la sua vita scaldandolo.

Condussi questo neonato al monastero e decisi che avrebbe vissuto con me per qualche tempo solo il necessario per riuscire a farlo camminare sulle proprie gambe, bhe quel momento arrivò incredibilmente presto non ricordo a che età i bambini sviluppino le loro capacità motorie ma sono certo che la velocità con cui Usma apprendeva i movimenti aveva del sovrannaturale.

Il bimbo all’ età di quattro anni presentava già una naturale dote nell’ arte del combattimento con una coordinazione, accuratezza e dolcezza nei movimenti che pochi bimbi presentano bhè diciamo che di bambini così se ne vedono cinque ogni cento anni.

 

  
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