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Autore: Hi Im a Kupo    27/07/2015    5 recensioni
Sbadiglio, mi stiro facendo scrocchiare tutte le ossa della schiena, e butto giù i piedi dal letto richiamando tutta la buona volontà nel abbandonare quel morbido, anche se un po' troppo caldo, giaciglio.
"Finalmente ti sei svegliata!" non realizzo neanche chi sia il proprietario della voce mentre un urlo mi si soffoca in gola e sollevo i piedi dal pavimento come se mi fossi scottata, per riportarli sul materasso.
Genere: Comico, Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Monkey D. Rufy, Nuovo personaggio, Roronoa Zoro, Trafalgar Law
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Cammino seria verso lo stupido bar della piscina, impugnando quell oggetto che un tempo poteva essere definito come il mio portafoglio con una tale veemenza da causargli seri danni.
Law era apatico, scontroso, noioso e serio, ma questo non cambia il fatto che sia il mio personaggio preferito, ed ora che è qua in carne ed ossa non avrei certo lasciato che una sgualdrinella qualsiasi decidesse di farci i suoi porci comodi insieme.
Arrivo al baretto, sempre guardandomi intorno alla ricerca del ragazzo e della cosa, ed il fatto di non riuscire a trovarli mi rende ancora più nervosa, così sbatto malamente l'oggetto non più identificabile nel mio pugno sul bancone, attirando lo sguardo di alcune delle persone sedute ai tavolini.
Richiamata dal rumore arriva poco dopo la cameriera che mi regala un sorriso smagliante, e con un tono obbligatoriamente gentile mi chiede "cosa ti do?".
Mi giro di scatto, rinunciando alla mia infruttuosa ricerca di Law, e la squadro malamente con uno sguardo affatto amichevole, quasi fosse lei la colpa delle mie disgrazie.
"Un panino." dimenticandomi di tutti i convenevoli, del grazie e del sorriso di cortesia, ritorno a guardare furiosamente verso la piscina.
"Subito.." borbotta la ragazza, evidentemente offesa, probabilmente mandandomi mentalmente a quel paese.
Non rispondo neanche concentrata come sono nello scrutare ogni lato della piscina, quando vedo la mia preda. 
Appoggiato a un ramo con una ragazza davanti, tutta presa dallo sbattere le ciglia ondeggiare le anche e passarsi la mano in modo seducente tra i capelli. Capelli che a breve non avrà più, se continua a comportarsi così.
Mi giro verso il bancone e cerco furiosamente i soldi nel portafoglio mentre vedo la cameriera avanzare verso di me col mio ordine in un piatto di plastica. Appena è mediamente vicino mi sporgo per strapparglielo dalle mani lasciando cadere i soldi sulla superficie del mobile, per poi voltarmi e andare a passo di marcia verso i due ragazzi.
"Ma il resto?" mi urla la cameriera dalle mie spalle.
"Tienitelo!" ringhio io, completamente disinteressata a qualsiasi altra cosa che non fosse Law.
Arrivo fermandomi impettita di fronte alla scena, appoggio il panino in un tavolino lì a fianco e schiarendomi la voce con un colpo di tosse, attiro lo sguardo di entrambi.
"Si?" mi chiede già sulla difensiva l'oca, stando in guardia da una possibile rivale per la sua preda.
Non la calcolo tenendo a bada l'impulso di prenderla a pugni, girandomi verso il ragazzo e fissandolo intensamente negli occhi, col netto intendo di escludere lei dalla conversazione.
"Ti stavo cercando, andiamo." dico seria, con uno tono che non ammette repliche tale quale a quello di una madre che sgrida il figlio allontanatosi troppo.
"Scusa" mi picchietta sulla spalla quel essere, inconscia del fatto che farlo un altra volta avrebbe causato la perdita della sua mano. Mi irrigidisco.
"Che vuoi." il mio tono non prospetta proprio nulla di buono, mentre stringo i pugni lungo i miei fianchi assottigliando lo sguardo, che ora era più tagliente delle tre katane di Zoro messe assieme.
"Se non ti dispiace, stavamo parlando!" sbuffa gonfiando il petto e mettendo ancora di più in mostra il seno, per poi scuotere la testa e far ondeggiare i lunghi capelli.
Un brivido freddo mi scorre lungo la schiena sentendo la sete di sangue aumentare a dismisura, rendendomi un arma di distruzione molto, molto letale.
"Punto uno: stavi parlando, lui non lo faceva. Punto due: ti sarei grata se tu lasciassi in pace il mio ragazzo, vai a trovartene uno libero. Punto tre: se gli avessi parlato ancora probabilmente si sarebbe stufato e ti avrebbe uccisa, quindi ringraziami." le sputo addosso con una tale cattiveria da farla indietreggiare, mentre io avanzavo verso di lei minacciosa.
Forse la perdita della calma ha comportato anche la perdita della mia lucidità, e ho detto cose che non sono esattamente vere, e non esattamente carine, come la poco velata minaccia di morte, possibilità che non ritengo poi così così astratta visto che si parla del ragazzo che ha consegnato 100 cuori alla marina militare senza troppi scrupoli.
Lei spalanca momentaneamente gli occhi, facendo saettare lo sguardo rapidamente da me a Law, il quale la guarda indifferente senza aprire bocca, con una tale freddezza da convincerla della veridicità delle mie parole spaventandola profondamente.
"V-voi siete malati.." scatta via l'oca giuliva, dandoci le spalle in men che non si dica e correndo verso le sue amiche, portando con se un nuovo argomento che gli avrebbe regalato spettegolate gratis per almeno una settimana, ma che dico, almeno un mese!
Rimango lì immobile a guardarla allontanare, rilassando gradualmente i muscoli del collo e sciogliendo i pugni che ancora tenevo stretti. 
"Così sei la mia ragazza?"
Mi giro verso di lui, che aveva appena sostituito l'espressione impassibile con un ghigno provocatorio.
"Certo che no!" sbuffo voltandomi e riacciuffando il mio panino tutta impettita, mascherando l'imbarazzo che mi hanno provocato le parole dette, ora che sono da sola con lui.
"Ho solo salvato il culo di quella povera innocente!" esclamo cominciando a camminare verso l'albero-ombrellone sotto al quale stanno coricati gli altri ragazzi, Rufy completamente disteso sul mio, e specifico mio, telo, mentre sollevo il mento impettita, con aria da chi si aspetta un ringraziamento.
"Già, si vedeva quanto eri in pena per lei" 
Sbaglio o c'è stata una nota di ironia, quasi di divertimento nella voce? Dove è finito il vero Law, quello serio e concentrato unicamente sul ritorno nel loro mondo?
"Si, e ora faresti meglio a tacere, o questo.." e mi giro verso di lui con espressione truce indicando il panino mezzo sputito sul piattino "te lo ficco in gola a forza, ok?".
Lo vedo impallidire lievemente sotto la mia tremenda minaccia, e serrare la mandibola di risposta, facendo scattare lo sguardo sul panino e poi di nuovo, rapidamente, su di me, con un espressione sulla quale si poteva leggere chiaramente un “fallo e muori”.
"Ottimo."
Ritorno a camminare verso la mia meta, orgogliosa e vittoriosa, oltre ad aver traumatizzato quel rifiuto della società, povera ragazza neanche avesse ucciso il mio gatto, sono anche riuscita a incutere terrore al chirurgo della morte. Devo dire di star migliorando a vista d'occhio, io che faticavo a far paura anche al gatto!
"Tieni." 
Porgo il panino a Rufy, il quale mi ringrazia velocemente per poi buttarcisi sopra e divorarlo con foga, sotto lo sguardo vagamente schifato di Law.
Mi corico sull asciugamano del divoratore di panini, libero da quando il suo possessore l'aveva snobbato tristemente per scegliere il mio, certamente migliore, ma poco mi importa. Dopo la bellezza di ben 5 minuti stesa sotto al sole potrei nuotare nel mio stesso sudore, così comincio a muovermi infastidita, cercando una posizione più fresca, rotolando e tirando calci a Zoro per farmi posto anche sul suo asciugamano.
"Sei insopportabile." apre il suo unico occhio disponibile il ragazzo, guardandomi male mentre gli punto un piede sul fianco spingendo con forza.
"Occupi il mio spazio vitale.." 
"Sei tu ad occupare il mio!"
"Bugia, ora non ti prendo la bottiglia di alcool!"
"Sei una stronza."
"E allora spostati!"
Concludo il divertente, neanche troppo, dialogo dandogli uno spintone con entrambe le gambe e invadendo il suo asciugamano obbligandolo a levarsi, catturando così due asciugamani e più spazio vivibile.
Chiudo gli occhi godendomi quello sputo di venticello che aveva mosso quell unica, fortunatissima, foglia dell'albero, quando sento delle mani braccarmi con poca grazie e sollevarmi malamente.
Spalanco gli occhi spaventata dallo spostamento quando mi rendo conto di essere in braccio allo spadaccino. Sogno che si realizza, direi in qualsiasi altro caso, se solo non vedessi il ragazzo dirigersi senza esitazioni verso la vasca della piscina.
"Zoro che stai facendo?!"
"Ti rinfresco."
"Ma sei scemo?! Sono troppo calda per entrare così!"
"Tsk!"
"Mettimi giù, razza di incivile!"
Urlo divincolandomi con un gatto mentre gli ficco le unghie sulla schiena e tiro calci all aria muovendo le gambe, avvicinandomi sempre più pericolosamente alla piscina.
"Voglio scendereee!" tento ancora nella speranza che qualcuno mi conceda un aiutino, ma nulla.
L'acqua si avvicina e vedo la mia fine sempre più nitidamente.
"Ti odierò per sempre." 
Mi porto la mano al naso per tapparlo mentre vengo scaricata e l'acqua gelida mi avvolge interamente.
Riemergo prendendo un bel respirone, per poi girarmi verso Zoro che stava ancora lì in piedi ad ammirare il suo operato.
"Che tu sia maledetto." 
Mi strofino gli occhi mentre i capelli mi si appiccicano alla faccia come il pelo di un cane bagnato, propinandogli uno sguardo cattivissimo degno del peggior cattivo della Disney.
"Dovresti ringraziare, rompiballe. Ora non hai più caldo." ghigna guardandomi in modo strafottente, inconscio dei pensieri di morte e vendetta che aleggiano nella mia mente.
Pensieri che vengono tempestivamente interrotti dal terrore che mi invade lo sguardo quando vedo arrivare nuovamente in corsa Rufy, pronto a ripetere la scena di prima.
"No, nononono!" urlo cominciando a muovere le braccia all impazzata tentando di salvarmi, almeno sta volta.
"Eh?" Zoro si volta troppo tardi, l'unica cosa che riesce a fare è esclamare "fermati idiota!" prima di venire travolto come da una valanga ed essere sbalzato in acqua.
Miracolosamente mi sono salvata da questo trauma, e mi godo la scena dal lato, al sicuro.
"Tiè!" espongo un molto elegante dito medio allo spadaccino "ben ti sta, stronzo!" me la rido mentre guardo Zoro riemergere sputando acqua come i putti delle fontane.
Rufy, entusiasta del suo nuovo tuffo ad effetto ride allegro, sotto lo sguardo omicida del altro ragazzo che lampeggia da lui a me.
Decido di prendermi la mia vendetta ora che colui dai capelli verdi è debilitato, conscia di un inevitabile fallimento se fosse in uno stato normale, e salgo sul bordo della piscina.
"Zoro!"
Attiro la sua attenzione su di me, prima di lanciarmici addosso, facendogli bere nuovamente acqua.
"Ora siamo pari!" rido ancora vedendo lo sguardo del ragazzo farsi scuro, allontanandomi da lui a una cerca velocità lasciando tra noi uno spazio di sicurezza.
"Vieni qua, brutta mocciosa!" 
Ed è così che comincia un estenuante inseguimento, che si conclude con la mia abbastanza scontata sconfitta, e tanta acqua in gola da sorprendermi che gli addetti non avessero ancora ancora cominciato a buttare secchiate d'acqua per riempire nuovamente la piscina.
Mi aggrappo ansimante al bordo, alla ricerca di un appoggio che impedisse che qualcuno mi mandasse ancora sotto, quando vengo percorsa da un brivido di freddo lungo la schiena. Sposto lo sguardo sulle mie braccio, e noto una pelle d'oca da record.
"Ragazzi, ho freddo.. io esco un po'"
"Resta a giocare Gin!"
"Hai solo paura, fifona"
Sorrido al primo, Rufy, con un musino depresso dal fatto di avergli rovinato il gioco, mentre mi giro e sbuffo con espressione seccata al secondo, Zoro, con il suo solito ghigno furbo.
"Quello che volete, adios!" mi arrampico sul bordo e con un gesto di mano molto teatrale gli do le spalle, allontanandomi verso il punto in cui stava coricato il povero e dimenticato Law.
"Ti siamo mancati?"
Salto di fianco a lui per poi atterrare pesantemente e sedersi a gambe incrociate.
"Da morire."
Sollevo un sopracciglio e mi congratulo mentalmente con lui per la straordinaria capacità di gelare qualcuno con sole due parole, esattamente quattro sillabe.
"Tsk" sbuffo guardando altrove "se ti pesiamo così tanto, vai a vivere con qualcun altro, tipo la sgualdrina la, sarebbe ben felice di accoglierti con tutta se stessa, pff".
Devo attirare la sua attenzione, perché con la coda dell occhio vedo che volta la testa per guardarmi.
"Ti ho già detto perché siamo con te, se non mi servissi me ne sarei già andato." risponde ignorando molto elegantemente la mia provocazione.
"Certo." ghigno con lo sguardo di una che la sa lunga, mentre torno a pensare alla scena del cinema di qualche giorno fa. Non sono così egocentrica da credere che un come Trafalgar Law si sia preso una cotta per me, ma credo che con la sua intelligenza non sarebbe difficile trovare qualcun altro da cui andare.
Lui non dà peso alla malizia nella mia voce, e continua imperterrito a non fare nulla, richiudendo gli occhi per darmi l'impressione di star sonnecchiando.
Mi distendo portando le braccia dietro alla testa, vicino a lui, mettendomi a guardare le nuvole bianche nel cielo.
Il silenzio degno di una chiesa vuota si espande tra di noi, così, nella più nobile delle intenzioni, mi metto a canticchiare una canzone a caso.
"Sei fastidiosa, Ginevra."
"E tu sei noioso, quindi non rompere."
Diciamo solo che al momento della mia nascita non sono stata dotata di una voce da cantante, anzi.
"Taci, Ginevra"
"Vuoi un panino, Law?"
Ricomincio col mio passatempo causando la crescita della vena pulsante sulla tempia del ragazzo, quando vengo interrotta dalla salita di una lucertola sul mio telo.
Non che l'abbia vista arrivare, certo, ma mi sono sentita sfiorare la coscia da qualcosa di viscido, e sollevando la testa ho incrociato lo sguardo col suo, fissando i suoi occhietti neri e vispi.
Mi si spegne completamente il cervello in un attacco di panico, urlo e salto in avanti, inciampando sul corpo del ragazzo a fianco a me tirandogli un calcio ben assestato contro il fianco, facendolo sobbalzare e piegare in avanti. Appena tocco terra dopo il volo, ancora terrorizzata dall incontro ravvicinato di sesto tipo con quel animale spaventoso, balzo sulle ginocchia e mi nascondo dietro alla schiena del chirurgo della morte, afferrandolo per le spalle e facendo sporgere solo gli occhi dal fianco del suo collo.
"Mandala viaaa!" urlo stringendo più forte con le mani e strizzando gli occhi spaventati.
La lucertola, traumatizzata dalla reazione e temendo la sua vita si è fermata immobile, facendo sporgere dalla sua bocca solo quella orribile lingua biforcuta, di tanto in tanto.
Sono certa mi stia prendendo in giro nella sua minuscola mente, deve pagare per questo.
Il ragazzo, di primo acchito allarmato dalla mia reazione terrorizzata, si è poi immediatamente calmato e lasciato scrollare da me come una pianta di pere secche nel mio disperato tentativo di allontanare la bestiaccia diabolica.
"Ginevra."
"Mandala via Traffy, mandala via."
"Ginevra, se ne è già andata."
Mi fermo, salvando probabilmente il ragazzo da un serio attacco di mal di mare, per poi aprire un occhio, sospettosa.
Il nemico ha davvero abbandonato il campo di battaglia.
Apro anche l'altro occhio, mollando la mia ferrea presa liberando il ragazzo.
"Bravo bravo, hai passato la prova.. tieniti pronto per la prossima eh!" esclamo battendogli alcuni colpi sulle spalle, tornando a sedermi al mio posto nel tentativo di nascondere la mia imbarazzante performance di poco prima, anche se senza troppi risultati, guadagnandomi soltanto un occhiata stizzita.
Mi sporgo per prendere il telefono dal borsone e guardo l'ora. È tardissimo, dovremmo già essere a casa.
Salto in piedi e mi metto a correre verso la piscina lasciando un confuso Law alle mie spalle, diretta alla piscina.
Mi pianto di fronte a Rufy che giocherellava coi bambini vicino al bagnasciuga e Zoro che invece andava avanti e indietro a fare vasche su vasche per allenare i muscoli, gambe divaricate e braccio incrociate.
"Su, fuori!" 
"Eh?"
Rufy inclina la testa guardandomi, mentre un bambino lo schizza ripetutamente con l'acqua.
"Fuori, dobbiamo andare!"
"Di già?"
Il ragazzo mi mostra un espressione triste, e mi guadagno molteplici mini occhiatacce dai bambini intorno a lui, che mi guardavano come fossi la cattiva della situazione.
"Si è tardi."
Un bambino si avvicina e mi schizza, infradiciandomi nuovamente il costume che si è appena asciugato.
Se l'avrebbe rifatto l'avrei affogato con le mie mani, e il mio viso deve mostrare limpidamente i miei pensieri, visto il tempestivo avvento della madre della peste a portarlo via tirandolo per un braccio preoccupata.
"Io ora torno la, se fra 5 minuti non siete pronti parto e tornate da soli. E visto che entrambi sappiamo che col vostro orientamento a casa non ci arrivereste mai, vedete di muovere il culo."
Giro sui tacchi e torno indietro, attirando per la prima volta l'attenzione di Zoro che intento nel suo stremante allenamento, non mi aveva ancora notato.
Torno da Law, il quale si è già nuovamente coricato, guardando il cielo limpido. Raschio nel borsone, estraggo i loro vestiti e gli lancio in testa i suoi.
"Su!"
Lo incito mentre mi infilo il vestitino, sculettando per farlo scivolare lungo i fianchi, guardandolo.
Sarebbe ipocrita non dire che il suo tatuaggio sul petto scolpito non abbia attirato pienamente la mia attenzione, incantandomi per un attimo mentre il suo proprietario tirava i muscoli infilandosi la maglia.
"Traffy?"
"Mmh?"
"Ti ha fatto male?"
"Eh?"
"Quello." indico con un dito il suo petto, senza staccare gli occhi.
"La maglia?"
"Il tatuaggio idiota."
"Ah, no."
Inclino la testa, sicuramente mi stava mentendo. Io, con tutto il mio coraggio da leone non avevo trovato la forza di farmi una piccola rosellina nera, e lui si era fatto ricoprire di inchiostro senza aver sentito nulla. Non era assolutamente possibile, e si, pensare che mi stia prendendo per il culo mi fa sentire meno fifona, quindi sarà quello che farò.
I miei pensieri vengono interrotti dalla arrivo dei ragazzi, i quali vengono immediatamente bombardati con le loro maglie.
Sottraggo gli asciugamani da sotto i loro piedi, attirando le proteste di Zoro che stava lì sopra, piegandoli e poi ficcandoli nel borsone, che una volta pieno scarico con molta grazia sulla spalla dello spadaccino.
"Andiamo."
Mi metto a camminare verso l'uscita, seguita dai ragazzi quando noto in lontananza la tipa che aveva parlato con Law, e le sue amiche, sedute a borbottare e spettegolare.
Inchiodo di botto, per poi girarmi indietro, andare di fianco al chirurgo della morte e catturargli una mano sotto il suo sguardo sconcertato.
"Cosa fai?"
"Shh."
Guardando sicura davanti a me, mentre sento lo sguardo di quelle pulzelle posarsi indispettite su di noi. Credo che Law abbia capito, poiché sento le sue dita sollevarsi e premere leggermente contro le mie, facendo inarcare le mie labbra in un ghigno soddisfatto.
Passiamo davanti al gruppo di oche, che ci spiano da sopra gli occhiali da sole grandi quanto le loro facce con un espressione impostata, e le labbra socchiuse come fossero sconvolte dal fatto che un ragazzo tanto figo quanto lui abbia scelto me.
Appena usciti dal portone, mollo secca la sua mano, temendo per una amputazione da parte del chirurgo.
"Era necessario?" mi chiede lui, serrando la mano per poi riaprirla.
"Certo, una copertura deve durare per tutta la durata del piano, no?"
"Tsk"
Il ragazzo sbuffa mostrandosi dissenziente, lasciando trasparire solo un soffio di divertimento, così impalpabile da farmi credere di essermelo immaginato.
Prendo la bici e mi carico Rufy mettendomi a pedalare seguita dai ragazzi, ancora soddisfatta per aver smontato quella convinta delle palle avendo ancora la mano attaccata al polso, quando mi sento chiamare dal mio passeggero.
"Ginevra?"
"Si?"
"Posso guidare ora?"
 
 
 
 
 
   
 
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