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Autore: Martachan 55    27/07/2015    1 recensioni
Kaiyo D. Tori, una ragazza che porta sulle spalle il cognome della donna più famosa del mondo. Dopo anni di ubbidienza ai Draghi Celesti decide di liberarsi, cercando di portare a termine l'obbiettivo che sua madre non è riuscita a terminare. Nel suo pericoloso viaggio incontrerà persone che la sosterranno sempre, ma anche altre pronte a colpirla alle spalle alla buona occasione. Non ostante i numerosi ostacoli che le si pareranno contro la persona che sta all'altro capo del suo filo rosso sarà sempre lì con lei, anche quando il mondo le cadrà addosso.
Riuscirà insieme ai nostri eroi a distruggere il governo mondiale? Scopritelo entrando!
Genere: Azione, Drammatico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ciurma di Barbabianca, Mugiwara, Nuovo personaggio, Portuguese D. Ace, Un po' tutti | Coppie: Rufy/Nami
Note: Lime, What if? | Avvertimenti: Non-con, Tematiche delicate, Violenza
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Il demone rosso'
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Erano circa dieci minuti che rigirava il cucchiaino nella tazza di caffè con uno sguardo perso. Delle violacee occhiaie le spuntavano da sotto gli occhi, era pallida e la testa le pulsava incontrollabilmente. Aveva davvero un pessimo aspetto, ma non poteva farci niente, ormai erano anni che gli incubi le sottraevano le energie. Ma quella mattina era ancora più tesa del solito, tra qualche ora avrebbe dovuto confrontarsi con l'uomo più forte del mondo. 
- Bevi il caffè e fatti una doccia, poi al tuo aspetto penserò io -
La rassicurò Indil mentre inzuppava un pezzo di pane nel latte.
Tori seguì i consigli della botanica e si fiondò nel suo bagno personale, girando la manopola dell'acqua fredda. Entrò nella doccia. Non era molto spaziosa, circa un metro quadrato, ma in compenso era davvero molto bella. Il piatto era di betulla e le ante erano di vetro colorato. Zeke era addiritura riuscito a metterle le luci colorate dall'erogatore, una vera figata. Restò sotto il getto freddo per una buona mezzoretta prima di uscire e di attorcigliarsi un asciugamano intorno al corpo. Nell'istante in cui mise il piede sul pavimento in legno Indil entrò facendola sedere a forza su uno sgabello. 
- Rilassati, adesso ci penso io a renderti splendida-
Le sussurrò sensuale all'orecchio mentre con un asciugamano le frizionava i capelli bagnati.
- Ma non serve... -
- E invece si! Devi incontrare Barbabianca, uno dei quattro imperatori, devi essere al top! -
Esclamò pettinandole i capelli leggermente umidi con un pettine di legno. Appena li finì di districare da tutti quei nodi prese una conchiglia rosa. Era un dial, menomale che Zeke le aveva rifornito la nave prima di lasciare Skypea. Pigiò sulla punta e questa incominciò ad emettere aria calda, asciugando in poco tempo la folta chioma del capitano. Le fece una treccia laterale, le coprì le occhiaie con una polverina color pelle e le tracciò con una matita nera una linea sulla palpebra superiore dandole uno sguardo accattivante. Per completare l'opera le mise del rossetto rosso fuoco, in modo da farla sembrare allo stesso tempo anche sensuale. Tori si alzò dallo sgabello sul quale era seduta per poi tornare in camera a vestirsi. Appena uscì sul ponte la sua ciurma si ammutolì restando a bocca aperta. Era davvero meravigliosa. Emanava un aura oscura che incuteva timore, ma in un certo senso anche serenità. Molte persone si sarebbero offerte volontarie per essere uccise da lei. 
- Allora? Come sto? -
Esclamò raggiante facendo un giro su se stessa.
- Sei davvero fantastica capitano! -
- Davvero molto sexy! -
- Gli farai il culo solo guardandolo! - 
I commenti dei suoi compagni la fecero ridere di gusto, facendole ritornare tutta la convinzione in se stessa. Ce l'avrebbe fatta, per lei e per i suoi amici.
- Sorellina, questo è per te -
Angel le si avvicinò dandole un fagotto nero. Lo aprì: era uno stupendo mantello di seta nera, lo indossò. Era leggerissimo, le arrivava alle caviglie e le conferiva un aspetto ancora più misterioso.
- Adesso si che il capitano fa proprio paura - 
Ammise Joy leggermente intomirito dalla figura della ragazza, che prontamente si tirò giù il cappuccio.

- Stanno arrivando! - 
Urlò il pirata che era di guardia sull'albero maestro.
- Gurarara! Sono proprio curioso di sapere il motivo per cui sta venendo qui -
Ghignò sorseggiando il suo adorato sake.
- Io una mezza idea ce l'avrei...Gente sono aperte le scommesse! -
Urlò Satch attirando l'attenzione, e i soldi, di molti suoi compagni.
- Non fare il deficente banana! -
Lo rimproverò Eiji tirandogli un pugno in testa.
- O dai amico, non fare quella faccia. Se ti impegni magari te la da... -
Evitò di strisciò una potente fiammata, ma si spostò così velocemente che inciampò cadendo malamente sul ponte. 
- Stai tranquillo capitano! O ti abbraccerà o ti ucciderà, hai il 50% di probabilità di morire! -
- Guarda che così non mi aiuti Ace! -
Gli sbraitò contro tirandogli un pugno in testa. Di certo un bel calcio da parte della rossa non glielo avrebbe negato nessuno, ma in un piccolo angolino della sua mente continuava a sperare in un perdono.

La Tsunami si stava avvicinando rapidamente. Non era una nave molto grossa, ma era slanciata e molto veloce. La polena era la testa di un lupo con le fauci spalancate, come se ti stesse per azzannare la gamba, ma non era quello che ti incatenava a guardarla, ma bensì le vele. Aveva delle particolari vele dall'insolito colore bluastro, che riflettendo i raggi solari si coloravano di meravigliose sfumature quasi rispecchiando il mare. Il loro Jolly Roger, un teschio con un'onda, spiccava incima all'albero maestro, tenuto su dal vento. Affianco si teneva in equilibrio una figura coperta da un lungo mantello nero. Appena il secondo comandante posò gli occhi sul volto coperto notò immediatamente i suoi grandi occhi rossi che lo scrutavano, con un ghigno. 
Sostenè il suo sguardo fino a che la distanza delle due navi non fosse quasi annullata. In contemporanea spiccarono un balzo, la rossa gli sferrò un pugno, prontamente fermato dal maggiore che in pochi attimi si era trasformato in uno splendido drago nero. Con le zampe anteriori le afferrò il mantello posandola delicatamente sul ponte, per poi atterrarle di fronte riprendendo le sue solite sembianze umane. I capelli color paglia erano come al solito spettinati e gli occhi ambrati scrutavano quelli della ragazza. Con una plateale lentezza Tori si levò il cappuccio mostrando finalmente il suo volto. Era cresciuta in quegli anni, aveva i lineamenti morbidi ma ben definiti, un piccolo nasino e delle piccole labbra carnose. Dio quanto gli era mancata. 
Eiji non fece in tempo a dire neanche una parola che la rossa gli saltò letteralmente al collo con le lacrime agli occhi. Non ci poteva credere, dopo tutto quel tempo finalmente era riuscita a ritornare tra le braccia forti del suo fratellone. Calde lacrime bagnavano i sorrisi dei due fratelli, finendo per inzuppare la canottiera bianca del maggiore e il mantello della minore. Sarebbero stati così ancora per molto ma Marco li interruppe con un potente colpo di tosse.
- Eiji, lei chi è? -
-Lei è la mia sorellina! - 
Affermò asciugando si le lacrime con una mano e accarezzandole con fare fraterno il capo.  
Tutti restarono a bocca aperta emettendo deboli versi di stupore. 
- Gurarara! Chi se lo sarebbe mai aspettato! -
Contagiati dal proprio capitano anche tutti gli altri scoppiarono a ridere. Se davvero quella ragazzina aveva lo stesso carattere del fratello allora ce ne sarebbero state delle belle. 
Appena il rumoroso scroscio di risate si calmò Tori si incamminò a testa alta davanti al trono di Barbabianca.
- Allora mocciosa? Che ci sei venuta a fare sulla mia nave? -
- Non lo hai ancora capito vecchio? Sono qua per sfidarti e prendere il tuo posto! -
Affermò togliendosi il mantello. La temperatura improvvisamente calò, ma subito dopo altre scroscia di risate ravvivarono l'atmosfera.
- Gurarara! E tu con quel corpicino vorresti battermi? -
Effettivamente a prima vista sembrava molto fragile, ma se si guardava con un po' più di attenzione si riusciva a vedere i muscoli delle braccia nude, le gambe muscolose fasciate da un paio di shorts di pelle nera e da degli stivali col tacco che le arrivavano al ginocchio. Sotto l'aderente canottiera nera s'intravedeva la sottile linea degli addominali, mentre sul prosperoso seno era lasciato in bella vista il particolare simbolo marchiato a fuoco, che in pochi secondi l'imperatore notò. 
- Esattamente! -
Disse mettendo una mano sul fianco in modo provocante.
- Hey Tori, come stai? -
La figura muscolosa di Ace sbucò da una parte non identificata del ponte, piazzandosi davanti alla rossa. Un brivido le percorse la schiena, lui era il suo salvatore. Quando aveva fatto incendiare la nave del governo mondiale non lo aveva visto bene in faccia, per via del cappello arancione e dell'oscurità della notte. Ma adesso che era giorno riusciva a intravedere ogni suo piccolo dettaglio. Si perse a guardarlo nei suoi perforanti occhi neri, prima di realizzare che aveva davanti colui che le aveva ridato la libertà.
- Arigatou Gozaimasu! Gr-Grazie mille per avermi salvata! -
Balbettò velocemente inchinandosi.
- Hey, tirati su. Comunque quel giorno mi sono dimenticato di presentarmi, per cui io sono Portgas D. Ace, il vice-capitano di tuo fratello -
Si presentò mettendo una mano intorno alle spalle di Eiji.
- E da che cosa ti ha salvata di preciso? -
Li interruppe Marco.
- Non te lo posso dire ananas -
Rispose Tori lanciandogli un'occhiataccia irritandolo. Se c'era una persona che doveva sapere cosa le era capitato di certo non era lui.
- Meriterei un po' di rispetto sai, pomodoro -
- Senti ananas, a me non me ne può fregar un cazzo se tu sei il primo comandante o uno dei cinque astri -
- E invece ti dovrebbe importare visto che uno di noi ti ha salvata -
- Marco, io l'ho aiutata quando non ero ancora entrato in ciurma -
- Visto, lo ammette pure Ace! -
- MARCO! -
Angel s'intromise saltando in braccio al primo in comando per poi iniziare a baciarlo con foga, facendo comparire sulla faccia della rossa un espressione a dir poco disgustata. Come era possibile che quei due si conoscessero?! Forse era lui il valoroso pirata dolce e simpatico che... no, non era possibile! Tori scosse la testa per scacciare via quei pensieri, per poi separare i due piccioncini che si stavano praticamente mangiando le labbra. 
- Angy, perchè cazzo stavi limonando con quell'ananas! -
- Uff, lui è il mio ragazzo, ma te lo avrò ripetuto miliardi di volte! -
Il mondo le crollò addosso. Adesso si che si pentiva di non aver ascoltato con più attenzione i discorsi dell'amica sulla sua vita a Fuyu. 
- Ragazzi, il pranzo è pronto! -
Stroncando sul nascere una molto probabile litigata, per poi avvicinarsi sensuale alla rossa ammiccandole.
- E se proprio lo vuoi sapere anche qualcosaltro è pronto -
Eiji con un calcio lo mandò direttamente in cucina, prendendo poi la sorella e guidandola nella sala da pranzo seguiti a ruota da tutti gli altri.
- E la sfida con il vecchio? -
- Combatteremo domani mattina all'alba sull'isola di  Heiya, ma ad una sola condizione mocciosa -
Le rispose Barbabianca entrando nell'ampia sala sedendosi a capotavola, mentre gli aiuto cuochi servivano e imbandivano la tavola. 
- Se vinco io entrerai a far parte della mia ciurma -
- Va bene, ma i miei compagni verranno con me -
- Andata, ma se vinci tu non dovrai toccare i miei figli -
- Per chi mi hai preso vecchio -
- Gurarara! Certo che mi stai proprio simpatica ragazzina! -
Terminati gli accordi incominciarono a mangiare e a chiaccherare come amici di vecchia data. I due fratelli non avevano ancora avuto il tempo di parlarsi in privato, ma poco male la giornata era ancora molto lunga. 
- Sai che subito non ti ho riconosciuto? -
Esclamò ad un tratto Ace, che le era seduto affianco, quando ebbe finito di ingoiare la cinquantesima coscia di pollo.
- Emh... -
- Sul serio, adesso sei diventata davvero irriconoscibile! -
Tori arrossì mormorando un flebile grazie. Appena l'aveva vista un lungo brivido l'aveva colto, era diventata davvero bella. Non che prima non lo fosse, ma lo sporco, il corpo magro, pallido e pieno di ferite non la rispecchiavano appieno. Gli era inspiegabilmente venuta la voglia di farle dei complimenti, perchè davvero se li meritava.
- Mocciosa, riflettici un attimo  e diventa mia figlia senza inutili combattimenti -
Appena sentì il nome figlia s'irrigidì e sgranò gli occhi. Lei non aveva assolutamente bisogno di un padre, per di più colui che voleva battere a tutti i costi.
- Scordatelo, vincerò io -
- Sorellina, lascia da parte tutti i pregiudizi e cerca di accettarlo come padre -
Cercò di convincerla il fratello.
- Zitto Eiji, tu non sai neanche cosa ho passato! Tu non lo hai mai conosciuto nostro padre e adesso dovrei diventare figlia di qualcuno che neanche conosco?! Rifletti su cosa mi è successo e cerca di vedere le cose dal mio punto di vista! - 
Urlò adirata sbattendo i pugni sul tavolo lasciando poi la sala a passo di carica. Come si permetteva di proporle una cosa del genere? Lui dove era quando l'avevano catturata? Gli occhi le bruciavano per via delle lacrime che premevano per uscire, ma lei 
non avrebbe pianto o almeno non davanti a loro. In poco tempo Angel la raggiunse trascinandola in bagno.
La bionda la strinse forte a se, cercando di ridarle un po' di sicurezza. 
- Dai sorellina, piantala di piangere e datti un contegno -
- M-ma co-come fac-cio a smetterla?! Hai sentito le sue parole no? -
Singhiozzò sempre più forte, con due dita invitò la rossa a guardarla negli occhi, per poi tirarle uno potente schiaffo.
- Smettila di fare la bambina e reagisci. Lui ti vuole bene, è tuo fratello, sta cercando di aprirti gli occhi come abbiamo cercato di fare noi in questi mesi, ma tu sei troppo ottusa per capire! -
- Angel... -
Mormorò flebile toccandosi la guancia destra.
- Devi ascoltarmi Tori, non puoi continuare ad andare avanti così. Questa non sei tu! Sta sera pensaci un po' su e cerca di chiarirti con Eiji -
- Toc...toc...toc... -
Bussarono alla porta
- Chi è? -
- Sono Ace, posso entrare? -
Una scarica elettrica si propagò nella rossa. Chissà perchè era venuto lì.
- Entra pure Ace, io vi lascio soli -
Si alzò la bionda lasciando un po' di intimità ai ragazzi.
- Tieni, ho pensato ti fosse utile -
La rossa prese dalle mani del moro un sacchetto pieno di ghiaccio,per poi posarselo sull'impronta rossa che Angel le aveva lasciato.
- Ma come facevi a saperlo? -
Chiese incredula.
- Certo che quella lì ti ha tirato uno schiaffo davvero potente, si è sentito fin in sala da pranzo -
E lui era venuto da lei per vedere come stava. Altri brividi le percorsero la schiena quando la mano calda del corvino le scostò una ciocca dalla fronte imperlata di sudore e si posò delicatamente sulla sua piccola mano. Le sorrise a trentadue denti tranquillizzandola.
- Giurami che non lo andrai a dirlo a nessuno! -
Lo pregò guardandolo dritto nei suoi occhi color dell'onice.
- Che cosa? Che hai pianto? -
La ragazza annuì osservandolo ancora più decisa. Aveva una tale espressione che Ace non riuscì a trattenersi dal darle un 
buffetto sulla guancia sana e scoppiare a ridere.
- Ahahaha! Stai tranquilla, mi porterò il tuo segreto fin nella tomba piccola! -
- Guarda che non c'è niente di divertente, e non chiamarmi così! -
Le risa del pirata di fuoco aumentarono osservando il viso leggermente imbronciato, trasportando anche Tori.
Appena si calmarono Ace le levò il ghiaccio constatando che la guancia si era sgonfiata e che non c'era più neanche l'ombra dello schiaffo. 
- Sai, è meglio che ci muoviamo! Satch ha preparato una fantastica torta! - 
Esclamò aiutandola ad alzarsi e prendendole una mano trascinandola di corsa in sala da pranzo sotto gli sguardi e le risatine degli altri pirati. Non calcolarono neanche le frecciatine di Marco continuando a parlare con il sorriso sulle labbra, ma nel bel 
mezzo della loro conversazione Ace si accasciò sul tavolo, posando la testa sul piatto vuoto. Tori trasalì trattenendo a stento un urlo, mentre tutti gli altri scoppiavano a ridere.
- è inutile che fai quella faccia, si è solo addormentato! - 
La schernì Marco ridendo di gusto, si trattenne dal rompergli il setto nasale ascoltando con più attenzione il respiro di Ace, era calmo e regolare, le labbra leggermente aperte per permettere all'aria di uscire. Era davvero dolce quando dormiva. La rossa 
scosse la testa imponendosi di non pensare quelle cose e pregando i kami di non essere arrossita. Dopo qualche attimo si accorse che Eiji aveva abbandonato la sala. A detta di Vista se ne era andato dopo la sua sfuriata, evidentemente era così presa a parlare con Ace che non se ne era accorta, ma avrebbe sistemato le cose.

Haloa! Eccomi tornata, mi aspettavate vero? Chiedo scusa per il ritardo, ma internet mi odia parecchio in questo periodo. In questo capitolo sappiamo un' po' più di cose su Tori e su suo fratello Eiji, e Ace e Marco fanno la loro comparsa, felici? Secondo voi da cosa l'ha salvata Ace? Baci
   
 
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