Videogiochi > Assassin's Creed
Segui la storia  |       
Autore: EagleStrike1    27/07/2015    1 recensioni
[TRADUZIONE] In uno strano susseguirsi di eventi, la Mela dell'Eden trasporta Ezio Auditore in America, negli anni della Rivoluzione Americana. Qui incontra Connor, un feroce assassino nativo. Insieme a Connor c'è un gruppo di assassini italiani guidati da Stefan Auditore, un discendente di Ezio. Ezio deve aiutare gli assassini a combattere i Templari, ma sopratutto un misterioso nemico.
Genere: Avventura | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Achille Davenport, Connor Kenway, Ezio Auditore
Note: Traduzione | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Grazie a tutti per le recensioni!
Nota: la linea di separazione rappresenta il cambio di POV (punto di vista) tra Ezio e Connor.


« Come ti chiami? »
 
Ezio esitò un momento. Non avrebbe rivelato la sua vera identità a uno sconosciuto, sia che questi fosse un assassino sia in caso contrario.
 
« Antonio » rispose.
 

 
« Quindi sei un membro della Confraternita? » chiese Connor con incertezza, maledicendosi mentalmente per aver nominato la Confraternita ad uno sconosciuto.
 
« No. Solo conosco il Credo di un'organizzazione segreta senza esserne membro » rispose Antonio, le sue labbra si arricciarono.

Connor lo guardò confuso, l'incertezza era stampata sul suo volto. Antonio guardò Connor con uno sguardo che voleva dire 'Seriamente?' Connor fece una risatina nervosa. Antonio roteò gli occhi e rispose:

« Sì. Sono un Maestro Assassino, vengo da una Confraternita in Italia. Sono qui in missione speciale per conto del Mentore. »
 
« Capisco. Mi hai davvero sorpreso con il tuo... ehm... ingresso a Lexington. Come-come hai fatto? Il lampo di luce era abbastanza surreale, direi. »
 

 
Le parole di Connor lo fecero rabbrividire. Quindi aveva visto Ezio cadere nel fiume. Non poteva restare zitto ora. Ma non poteva nemmeno dire la verità sopratutto se la verità in questione suonava totalmente ridicola. La sua mente lavorava velocemente ma non importava quanto provasse, non riusciva a pensare a una bugia che poteva sembrare abbastanza convincente. Connor non gli avrebbe creduto, sopratutto perché Ezio non lo conosceva e dubitava che l'altro fosse cordiale e socievole.
 
Ezio non riusciva a trovare un modo per uscire da quella situazione. Gli rimaneva solo una cosa da fare, scappare. Con la sua rapidità fulminea, Ezio sfoderò la sua balestra e la puntò contro Connor. A quanto pareva, nemmeno i movimenti di Connor erano lenti, infatti anche lui puntò una pistola contro Ezio. I due uomini rimasero così, tenendosi sotto tiro a vicenda. In quel momento si udì uno sparo e la pistola di Connor volò via. Ezio indietreggiò e si guardò intorno cercando di capire chi avesse sparato.
 


Intanto, Connor si era ripreso dal suo trauma iniziale e ora aveva sfoderato il suo tomahawk. Si lanciò su Antonio. Quest'ultimo schivò l'attacco e sparò con la sua balestra. Connor si chinò quando il dardo volò a pochi centimetri sopra di lui. Antonio sfruttò questo breve momento in cui l'altro era distratto per riporre la balestra nel fodero sulla sua schiena e sfoderare la spada. Era una bella spada, pensò Connor quando si alzò, brandendo il tomahawk. La spada era liscia e affilata, l'impugnatura aveva la forma di un'aquila. Connor combatté contro Antonio utilizzando tutte le sue abilità e i suoi punti di forza. Antonio lo avrebbe sicuramente sconfitto in un combattimento con la spada. Ma la precisione di Connor con il tomahawk non aveva rivali. Sotto il sole di mezzogiorno volavano scintille quando le lame dei due uomini cozzavano con attacchi veloci e potenti. Un altro sparo risuonò nell'aria e il proiettile colpì l'armatura di Ezio. L'armatura doveva essere ben robusta dato che quando Antonio fu colpito, inciampò soltanto, senza ferite. Perse quasi l'equilibrio, ma rimase in piedi. I due uomini si scambiarono un rapido sguardo. Si capirono senza parlare ed entrambi riposero le loro armi. Insieme, corsero nel bosco allontanandosi dallo sconosciuto che aveva sparato. Raggiunsero la strada proprio quando un altro sparo risuonò, ma questo proveniva dalla strada stessa. Si fermarono quando videro diverse giubbe rosse a cavallo, le loro armi puntate contro i due uomini incappucciati.
 
Erano gli stessi soldati che avevano inseguito Connor da Lexington. L'unica differenza era che c'erano più soldati stavolta, infatti ce ne erano 40. L'ufficiale guardò i due uomini con un largo sorriso.
 
« Mani in alto. ORA! » gridò, sputando.
 
Connor alzò le braccia, sapeva che se avesse provato a combattere sarebbe stato sparato all'istante. Antonio le alzò lentamente e si fermò quando le braccia erano davanti la sua faccia. Stese il braccio sinistro in direzione dell'ufficiale e con un movimento rapido, usò la mano destra per premere un grilletto nella sua polsiera, grilletto che Connor non aveva mai visto prima. Il proiettile colpì il cavallo dell'ufficiale alla testa e la bestia cadde goffamente, spaventando gli altri cavalli. Le giubbe rosse provarono disperatamente a calmare i rispettivi cavalli. Connor usò questa distrazione per correre nel bosco dal lato opposto rispetto a quello da cui veniva. Antonio lo seguì e i due uomini corsero verso il margine di un dirupo. Connor poteva sentire il fiume scorrere in basso. Se fosse restato lì, le giubbe rosse lo avrebbero ucciso di sicuro. Sta diventando un'abitudine pensò Connor e saltò proprio al margine, stendendo le braccia in direzioni opposte. Il suo corpo volò per un secondo e quindi cadde con grazia nel fiume con un tuffo perfetto.
 

 
15 metri più su, Ezio si fermò al margine del dirupo. Aveva appena visto Connor esibirsi in un perfetto Salto della Fede nel fiume che scorreva sotto. Se questa non era una prova sufficiente delle abilita da assassino di Connor, niente lo era. Le guardie si stavano avvicinando al margine. Trovandosi senza altra scelta, anche Ezio eseguì un Salto della Fede nel fiume.
 
Le guardie si fermarono quando raggiunsero il margine. Guardarono nell'acqua per un po', cercando di individuare i due uomini. Quando fallirono il loro tentativo di vedere l'uno o l'altro uomo, si voltarono e tornarono indietro. Il loro ufficiale era morto e due Assassini avevano saltato verso la morte in quelle acque pericolose, o almeno questa fu la loro conclusione. Legarono il corpo dell'ufficiale morto su un cavallo e tornarono indietro, diretti ancora una volta verso Lexington.
 
Circa due metri più in là, Stefan Auditore era nascosto in un cespuglio.
                      
Finalmente, Ezio Auditore era arrivato. Stefan guardò la Mela dell'Eden nella sua mano. Quando brillava e pulsava, si faceva mille domande a proposito del segreto che quell'oggetto nascondeva. L'avvertimento di Minerva risuonava chiaro nella sua testa. Ezio Auditore non aveva idea di cosa stava per succedere. E neppure Connor.
   
 
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Videogiochi > Assassin's Creed / Vai alla pagina dell'autore: EagleStrike1