Salve a tutti, finalmente posto il 5° cap. Spero che finora vi sia piaciuta. Per chi ama il mistero e i colpi di scena, questo capitolo piacerà. I fratelli Elric ora sanno di amare la stessa persona, solo la consapevolezza di non poterla più rivedere gli impedisce di diventare rivali.



Cap. 5 - Il Dottor X -

Solo in prossimità del loro appartamento, Ed si accorse di essere seguito. Una rapida occhiata al fratello gli bastò per capire anche lui se ne era accorto.
L'uomo che li seguiva si manteneva ad una distanza di un paio di metri, abbastanza da passare inosservato per chiunque, ma non per i fratelli Elric. Indossava una lunga mantella grigio scuro, lo stesso colore degli edifici e delle nuvole, quasi volesse mimetizzarsi. La pioggia continuava a cadere fitta, quindi anche il fatto che portasse il cappuccio poteva passare inosservato. I ragazzi decisero di svoltare in un vicolo, che sapevano fosse cieco, col proposito di farsi seguire: in caso di scontro non ci sarebbero state vittime innocenti tra le poche persone che ancora passegiavano in strada. Non potevano usare l'alchimia, ma erano pur sempre in due contro uno, e gli auto-mail di Edward erano ancora in ottimo stato visto che, da quando avevano attraversato il portale, non avevano avuto scontri. Ed sorrise tra sè, ancora non riusciva a credere a come fossero perfetti -"certo che lo sono, dopotutto io sono la miglior meccanica del mondo"- , gli sembrava di poter sentire ancora la sua voce...Win. La solita Win! Non capiva come poteva pensarla in un momento delicato come quello!
(Già, come puoi?)
No. Ora doveva concentrarsi, lasciarsi distrarre non era saggio.
(Perchè, lo sei?)
E quella vocina nella testa era davvero irritante. Doveva farla tacere, doveva concentrari. Con un'enorme sforzo si riappropriò della lucidità. Entrati nel vicolo si fermarono con le spalle al muro e attesero impazienti l'arrivo del misterioso uomo.

Ad un tratto eccolo lì. Era troppo buio per poterlo distinguere, ma qualcosa nel suo sguardo sembrava brillare. Il tizio misterioso non sembrava per nulla sorpreso dalla tattica dei fratelli, sembrava quasi che se l'aspettasse. Come se li conoscesse. Continuava ad avvicinarsi a loro, con uno strano e inquietante ghigno.

"Ma guarda... I fratelli Elric in persona. Dunque era vero."

A quelle parole Ed sì sentì invaso da un misto di rabbia e curiosità. Chi era quell'uomo? Come faceva a conoscerli? Come se gli avesse letto la mente, Al concretizzò per lui quelle domande.

"Chi siete? Come fate a conoscerci?"

L'uomo si limitò a sorridere. Li guardava con interesse, come fossero una merce rara. Questo bastò a farli irritare di più ma, mentre Ed stava per parlare, ancora una volta fù preceduto da Al.

"Ma pensa. A quanto pare abbiamo conoscenti anche qui! Visto, fratellone?"


Al pronunciò quelle parole con decisione e una punta di sarcasmo. Ed si chiese da quanto, suo fratello avesse una mente fredda. Nel frattempo, l'uomo in grigio decise di parlare.

"In questo mondo sono conosciuto come dottor Alb-...., a dire la verità non è necessario che voi sappiate il mio nome.. Facciamo così, chiamatemi dottor X. E' più che sufficiente. Dunque, dove eravamo..? Ah, sì! Sono felice di far la vostra conoscenza. Finalmente."

L'uomo enfatizzò l'ultima parola. Di nuovo quel mezzo sorriso sinistro. Stavolta fù Ed a prendere la parola.


" Dottor X? Che razza di stupido nome è? E, sentiamo dottore, come possiamo aiutarla?!"


" AH AH AH! Mio caro ragazzo, non sono di certo IO ad aver bisogno di voi..AH AH! Vedi piccolo Edward, io sono qui per aiutare voi."

"PICCOLO! Ha detto PICCOLO?? Chi sarebbe la microscopica particella invisibile a occhio umano??!!"

IL dottore aveva toccato un tasto dolente..anche se Ed era cresciuto di molto, l'argomento "statura", lo toccava ancora. Ancora una volta fù Al a prendere le redini della situazione, si fece avanti e puntò il suo sguardo limpido negli occhi dell'uomo,quasi a volerne carpire i segreti.

" Cosa vuole dire?! A che si riferisce?! Noi non abbiamo bisogno di alcun aiuto!!"

"Calmati, Alphonse. Non ora. Tutto a suo tempo"

" Come fà a ....?"

"Si. Conosco tutto di voi."

A quel punto la rabbia di Ed, prese il sopravvento. In un attimo eliminò la distanza che lo divideva dall'uomo e lo afferrò con forza alle spalle.


"Che dice! Lei... lei non sà niente di noi. Niente"

" Il tempo per le risposte non è ancora giunto. Per oggi abbiamo finito. Ora devo andare, ma mi farò presto vivo. "

Proprio in quel momento la loro attenzione fù rapita dal rumore di auto che si avvicinavano, accompagnate dal suono di una sirena: era l'esercito tedesco. Il dottore sorrise e si dileguò al di là del vicolo. I ragazzi restarono immobili sotto una pioggia scrosciante.
Erano stanchi, disorientati e soprattutto bagnati fradici. L'unica cosa che potevano fare era rientrare nel loro appartamento. Chissà quando avrebbero avuto le risposte alle mille domande che avevano in testa...