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Autore: The_fanboy    27/07/2015    1 recensioni
Un omicidio, un ragazzo nel posto sbagliato al momento sbagliato, tutto durante un "ritiro spirituale". Lo staff cerca di nascondere il tutto, nessun partecipante sa dell'accaduto e del corpo senza vita nel dormitorio, tranne il protagonista.
Dal testo: [....sposto il corpo di qualche centimetro. Dietro ad esso, sul muro, dipinto con il sangue è stato disegnato uno smile, uguale a quello usato negli SMS. Ora un piccolo, orrendo e agghiacciante ' :D ' mi sta fissando. Indietreggio. ]
Genere: Drammatico, Mistero, Suspence | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Busso ma non risponde nessuno. Non mi sento a mio agio ad entrare senza permesso in un dormitorio femminile, aspetto. Ancora niente. Eppure dovrebbe esserci lei.... Apro la porta lentamente, forse si sta cambiando. Entro. Resto immobile di fronte a quello spettacolo, lei.... Lei è seduta sul pavimento.... schiena contro il muro.... un paio di forbici conficcato nella pancia.... occhi ancora aperti, bianchi, che fissano il vuoto. Rimango immobile, paralizzato. Sento un urlo spettrale e molto profondo che quasi mi rompere i timpani. Ma nessuno sta urlano. Sbarro li occhi, sperando di aver visto male e senza accorgermene inizio ad urlare. Più che posso.... a squarciagola, sentendo la gola in fiamme. Scuoto la testa, spero, spero di svegliarmi da questo presunto incubo. Niente, il corpo è ancora lì. Gli occhi bruciano, non riesco a smettere di urlare quando ad un tratto un braccio mi stringe facendo il giro della vita, tenendo bloccate anche le braccia mentre una mano preme contro la mia bocca. 

"Shhhhh.... Zitto!" Realizzo che sto tremando. Chi? Chi mi sta tenendo immobile e mi chiede di stare zitto di fronte al corpo senza vita della mia.... Ma senza finire questo pensiero ne sopraggiunge un altro scansando le altre decine di pensieri che si accumulano uno dopo l'altro nella mia mente. Lui, lui potrebbe essere il responsabile di questo, e ora vuole fare lo stesso con me? Provo a liberami ma è troppo forte. 

"Calmati"

No, non mi calmo, continuo a dimenarmi quando.... Mi blocco e resto immobile. Silenzio. Non sento niente. Ma una cosa la percepisco, la sua stretta intorno al mio corpo si affievolisce. Come previsto. Ne approfitto, libero il mio braccio dalla sua presa e tiro una gomitata con il massimo delle mie forze mirando al suo stomaco, dietro la mia schiena. Il misterioso aggressore lascia la presa e si rannicchia a terra. Forse il mio colpo è stato troppo forte. Ora stringe le sue braccia intorno alla sua pancia, gemendo dal dolore. Alza lo sguardo e lo riconosco. 

"Tu?" sussurro "hai fatto tu questo?" Il mio tono si incrina e le lacrime iniziano a scendere.

"Certo che no" risponde lui  "ho sentito qualcuno urlare e mi sono precipitato a controllare cosa stava succedendo, stavo solo cercando di calmarti". Si rialza, Davide, uno dei venti animatori di questo ritiro spirituale.

"D-Dobbiamo chiamare la polizia, avvertire tutti, e....e...." dico io quasi urlando, sempre più agitato.

"Calmati"

"Non dirmi di calmarmi! Lei ora è morta! No, chiamo la polizia" detto questo sfilo dalla tasca il mio telefono, pessima idea, avrei dovuto intuirlo. Senza neanche rendermene conto, Davide mi prende il telefono di mano. 

"No, non puoi farlo" dice lui mettendosi in tasca il mio telefono. "Nessuno di voi dovrà sapere dell'accaduto, solo noi staff, terremmo il segreto fino alla fine del ritiro.

"C-Cosa?" Non riesco a credere a quello che sto sentendo "Tu sei pazzo, aspetta che qualcuno del tuo staff lo sappia...."

"Tranquillo, non faranno niente, ti diranno quello che ti ho detto io"

"Ma perché?"

"Senti, anche noi abbiamo i nostri problemi, e questa sarebbe la ciliegina sulla torta, cosa pensi che diranno le persone là fuori se gli dicessimo che c'è stato un omicidio durante questo ritiro? E ormai ho deciso, ora vai"

Qualcuno l'ha uccisa.... e ora nessuno deve venire a saperlo....

Penso.

"Ok" dico io nel tono più calmo che poteva uscire dalla mia bocca, o almeno, nel tono che riuscivo a fingere più calmo, "Ti propongo un patto. Voglio poter entrare in questa stanza, tutte le volte che voglio, da solo. Voglio anche che nessuno entri in questa stanza" sapevo che da quel momento sarei stato sorvegliato senza sosta.

"Non se ne p...." 

"Ma io in cambio staró buono buono. Non vorrai mica una scenata isterica in pubblico, vero?" interrompo io, era una bugia, non sarei rimasto buono buono ma volevo il privilegio di entrare nella scena del delitto,sapevo anche che una scenata in pubblico non avrebbe aiutato, chi mi avrebbe creduto? Per loro basta chiudere a chiave la porta e tutto sparisce.

"Va bene, vado a chiamare gli altri, tu resta qui e non fare cavolate" detto questo esce dal dormitorio, chiude la porta e sento un giro di chiave, ora sono confinato li, almeno fino a quando non arrivano gli altri staff. Non sarei dovuto essere nell'area dormitori, sarei dovuto essere nella parte opposta dell'istituto con il resto del gruppo, di conseguenza, ogni speranza che qualcuno, non staff, fosse passato per caso in quell'area era vana.

Guardo il corpo, i vestiti impregnati di sangue che continua a sgorgare lentamente dai lati della forbice. Mi avvicino, non devo e non voglio.... piangere. Voglio essere forte e trovare il colpevole, o quantomeno di cercare aiuto, un vero aiuto. È una promessa.

Senza telefono non posso chiamare aiuto quindi.... Un attimo, forse lei ha con se il suo telefono. Si, eccoli li, sopra il letto. Sembra troppo bello per essere vero, infatti per sbloccarlo ci vuole una password, posso solo fare una telefonata d'emergenza ma non so quanto tempo ho a disposizione, e so che se qualcuno tornasse ora, anche quest'unico barlume di speranza verrebbe spento. Ma posso fare foto, foto che la password mi impedirà di mostrare ma che un qualunque computer rivelerebbe. Inizio a scattare foto della scena del crimine, non potevo certo sperare che la scena rimanesse così fino all'arrivo dei soccorsi, ovvero tra una settimana, alla fine del ritiro, secondo Davide. Finito di fotografare la stanza rimane il corpo. Devo farcela. 

Strano.... Lungo la sua coscia è steso il suo braccio con la mano sporca di sangue, il suo? E sembra quasi che il corpo stia provando a girarsi....verso il muro....non l'avevo notato prima a causa dell'orrore provato. Il muro era immacolato, fatta eccezione per una macchia che spunta, appena visibile, da dietro il corpo. Devo....spostarlo. Scatto qualche altra foto e molto delicatamente, sposto il corpo di qualche centimetro. Dietro ad esso, sul muro, dipinto con il sangue è stato disegnato uno smile, uguale a quello usato negli SMS. Ora un piccolo, orrendo e agghiacciante ' :D ' mi sta fissando. Indietreggio. 
 

Note dell'autore:

Ciao :) grazie per aver letto il primo capitolo della mia storia :)
Questa è una delle prime storie che scrivo, mi farebbe molto piacere se scriveste una recensione per farmi se ti è piaciuta oppure no (non mi offendo mica ;) )
Grazie :)
The_fanboy

  
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