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Autore: Lully_b    27/07/2015    2 recensioni
"Che succede, Chopper?"
"Il suo cuore...non batte più!"
[...]
"Ho pensato a una cosa più divertente..." sussurrò quasi Yami. "Siete curiosi di conoscere appieno il mio potere?"
"Io ne ho già avuto abbastanza!" esclamò Nami rialzandosi.
"Cara Nami, questo non è che l'inizio! Il gioco deve ancora iniziare!"
[...]
"Rufy!" urlò Nami in preda al panico. "Che cosa gli hai fatto, maledetta?!"
"Mia cara Nami, ti pentirai di avermi fatto questa domanda..."
Genere: Avventura, Comico, Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Mugiwara, Nami | Coppie: Rufy/Nami
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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L'aveva ignorata tutto il tempo. Da quando la ciurma aveva fatto colazione ed aveva ripreso il cammino, lui l'aveva ignorata. Ma quella storia non poteva andare avanti così: era arrivato il momento di parlargli. Approfittò della piccola pausa pranzo per avvicinarsi a lui: "Rufy, possiamo parlare?"

"D'accordo, Nami..."
Quando furono abbastanza lontani, Nami, facendosi coraggio, prese parola: "Si può sapere che cosa ti succede? Da quando c'è stato quel piccolo incidente al fiume non mi hai rivolto più la parola!"
Rufy non rispose subito. Si voltò a guardare la ragazza con un'espressione quasi indignata che fece preoccupare ancora di più la rossa, per poi tornare a guardare l'orizzonte e coprirsi il volto con il suo cappello.

"Davvero non te ne sei accorta?" disse Rufy dopo minuti di silenzio che sembrarono ore.

"Beh, evidentemente...no!" rispose la navigatrice come se fosse ovvio. Il capitano le diede le spalle e riuscì a dire solo un "Tsk" che fece innervosire la ragazza.

"Insomma, Rufy! Mi vuoi dire che cosa ti prende? Non so leggerti nel pensiero!" gli urlò Nami alterata.

"Ripensa a quello che hai fatto e troverai la risposta." disse Rufy cominciando ad alzare la voce.

"L'ho già fatto, ma non mi viene niente in mente!" disse la navigatrice più nervosa di prima.

"Riflettici meglio, allora." disse Rufy infastidito.

"Io proprio non riesco a capirti! Un momento prima sei allegro e spensierato e un momento dopo sei nervoso e mi eviti come la peste! Ti dispiacerebbe dirmi che cosa succede?" urlò la ragazza stringendo i pugni.

"Perché non provi ad arrivarci da sola?"

"Rufy!" lo supplicò la rossa.

"Tu mi hai mentito!" urlò il capitano voltandosi verso la ragazza con tutta la voce che aveva. Quest'ultima si irrigidì.
"Tu mi hai mentito, Nami! Quando ti ho chiesto che cosa ti fosse successo al fiume, mi hai detto di essere solo inciampata quando entrambi sappiamo che non è così! E sai qual è la cosa peggiore? Non solo mi hai mentito, ma hai anche infranto la promessa! Tu sei caduta per il forte dolore al petto! Perché non me l'hai detto? Quando mi hai fatto quella promessa, tu...mi hai guardato negli occhi e io mi sono fidato di te!"
Nami rimase a fissarlo sbalordita. Quindi si era accorto di tutto! Si vergognava: come avrebbe potuto guardarlo in faccia d'ora in avanti? L'aveva ferito, ingannato, ma soprattutto...gli aveva mentito.
Però poi le venne in mente il volto sorridente di Tomoe e fu grazie a quest'ultimo che riuscì a trovare un po' di coraggio per parlare:

"Sì, è vero, ho sbagliato nei tuoi confronti e mi dispiace...ma se l'ho fatto è solo per il bene di quei bambini!"

"Allora tu avevi intenzione di mentirmi sin dall'inizio!" urlò Rufy con rabbia.

"Se non non l'avessi fatto, non mi avresti ascoltato!" urlò di rimando la navigatrice.

"Una persona non fa delle promesse con l'intenzione di infrangerle!" urlò forte il capitano stringendo i pugni.

"Ho capito di avere sbagliato e ti ho già detto che mi dispiace!"

"Ti dispiace? E allora rispondi a questa domanda: ti penti di quello che hai fatto?" chiese Rufy con voce seria.
La ragazza esitò un attimo a rispondere, ma poi con sguardo deciso rispose: "No...non mi pento di quello che ho fatto."
Rufy non disse nulla. La guardò per un'ultima volta e poi si avviò verso l'accampamento. Nami non provò a fermarlo né a seguirlo: sapeva di averlo ferito. Decise di non tornare e di starsene un po' per conto suo.


"Oi, Rufy, cos'è successo?" chiese Zoro non appena vide il volto scuro del suo capitano.

"Nulla." mentì Rufy.

"Che fine ha fatto la mia bella Nami-swan?!" urlò un Sanji molto arrabbiato.
Rufy scrollò le spalle e prese a mangiare, facendo imbestialire il povero cuoco che stava per sferrargli un calcio che lo avrebbe mandato in coma, ma fu prontamente fermato dall'archeologa: "E' meglio lasciarlo in pace." gli disse.

"Ehi, sopracciglio arrotolato, vedi di servire il cibo!" disse lo spadaccino annoiato.

"Pensaci da solo, marimo! Oppure sei talmente incapace da non riuscirci?" disse il cuoco con aria di sfida. E mentre i due litigavano come sempre, il resto della ciurma decise di pranzare.

Nel frattempo, Nami camminava ripensando alla discussione con Rufy. Stavolta l'aveva fatta grossa: non aveva mai visto una tale delusione negli occhi del suo capitano. E adesso che cosa avrebbe fatto? Non poteva continuare il viaggio non guardandolo più in faccia. Però come poteva? In fondo, forse neanche lei sarebbe riuscita a perdonarlo se le avesse mentito in quel modo. Lui si era fidato di lei e lei per tutta risposta cos'ha fatto? Gli ha mentito. Perché era tutto così difficile? Più ripensava alla sua espressione delusa, più le si stringeva il cuore. Ma era anche vero che l'avrebbe rifatto pur di salvare quei bambini indifesi. 

"Chissà come staranno..." si chiese la navigatrice. 
Qualcosa, o forse sarebbe meglio dire qualcuno, la destò dai suoi pensieri. Si ritrovò una donna, una donna bellissima, davanti a sé: era alta, con la pelle chiara ed un fisico slanciato che lasciava senza fiato, dei capelli lunghi e  scuri che mettevano in risalto i suoi grandi occhi color smeraldo e le sue labbra rosse e carnose. Nami prese a fissarla incantata da tanto splendore.

"Che cosa ci fa una bella ragazza come te da sola in una foresta come questa?" chiese la donna con voce dolce.

"Potrei farti la stessa domanda!" disse Nami ritornando alla realtà.

"Beh, io stavo cercando qualcuno." disse la donna con un sorriso.

"E io mi sgranchivo un po' le gambe!" disse la rossa ricambiando il sorriso.

"Beh, se mi permetti, un luogo pericoloso come questo non è che sia proprio l'ideale per farsi una passeggiata!" disse la donna facendo notare alla ragazza i versi degli animali spaventosi che riecheggiavano nell'aria.

"Su questo non posso darti torto!" disse Nami portando la mano alla testa piuttosto imbarazzata. "Oh, che sbadata, non mi sono ancora presentata! Io sono Nami!" disse la ragazza allegra.

"E' un vero piacere conoscerti!" disse la donna dolcemente.

"E tu? Chi saresti?" chiese curiosa la navigatrice.

"Lo scoprirai presto, Nami..." disse la donna mutando il suo sorriso in un ghigno divertito.


"Accidenti, ma perché la mia adorata non ritorna??" urlò Sanji disperato.

"In effetti è un po' che la sorella manca." rifletté Franky.

"Yohoho, spero solo che non le sia accaduto nulla!" disse Brook.

"E se qualche bestia feroce l'avesse attaccata?" chiese preoccupato Usopp che con le sue parole fece prendere un colpo a Chopper.

"Rufy, che cosa facciamo?" domandò Robin al capitano. Tutta la ciurma prese a fissarlo, attendendo una risposta che non tardò ad arrivare:

"Cerchiamola."
Anche se cercava di nasconderlo, Rufy era quello più in pensiero: E se Usopp avesse avuto ragione e fosse stata presa alla sprovvista? Normalmente se la sarebbe cavata facilmente contro quelle bestie, ma non se si fosse sentita nuovamente male. Preoccupato da tale eventualità, corse più veloce che poté.
I Mugiwara si fermarono, però, alla vista di una bellissima quanto misteriosa donna che fece svenire il povero cuoco.

"Salve, Mugiwara! Immagino che siate qui per Nami!" disse la donna con un ghigno.

"Come fai a sapere di lei?" chiese Robin.

"Oh, no, Nami!" urlò Chopper raggiungendo la navigatrice priva di sensi.

"Che cosa le hai fatto?" urlò Rufy con rabbia digrignando i denti.

"R-Rufy! Q-quella è...è la strega!" urlò spaventato Tomoe facendosi sentire per la prima volta.

"Oh, Tomoe, ma che piacere rivederti!" esclamò la donna.

"Non posso dire lo stesso!" disse Tomoe terrorizzato.

"Non preoccuparti caro, quando questa storia sarà finita ci divertiremo un mondo insieme!" disse la strega con un'espressione che fece gelare il sangue al povero bambino.

"Rispondi alla mia domanda!" urlò il capitano spazientito.

"Non vedo perché debba dirtelo." rispose divertita la donna.

"Ti conviene parlare se non vuoi fare una brutta fine." intervenne Zoro afferrando le sue katane.

"Mi dispiace deluderti, ma quelli a fare una brutta fine sarete voi!" disse la donna accompagnata da una sonora risata.
Rufy stava per andare all'attacco, ma un urlo del piccolo Chopper lo costrinse a fermarsi.

"R-Rufy!" gridò piangente la renna. L'interpellato si voltò a guardare il dottore e si allarmò notando le sue lacrime.

"Che succede, Chopper?" chiese Rufy preoccupato.
Chopper si prese un po' di tempo prima di rispondere poiché i suoi singhiozzi gli impedivano di proferire parola, ma dopo poco tempo riuscì a formulare una frase che tutta la ciurma non avrebbe mai voluto sentire:

"Il suo cuore...non batte più!"
  
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