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Autore: Serenity452    24/01/2009    12 recensioni
NEL CAPITOLO 7 UN GRANDE RITORNO!! XD
Itachi, durante una missione salva la vita ad una bambina di Konoha, Luna Ayanami, lei non è un ninja e vive nella zona dei civili non ninja del villaggio. Fin da subito, i capelli arancioni e gli occhi color miele della bambina conquistano il cuore del Mukenin spingendolo a portarla con se fino a Konoha e riportarla a casa sua. Ma con i bambini ci vuole molta pazienza, e fortunatamente Itachi riscopre di possederne a volontà anche se Luna, oltre che una bambina capricciosa si comporta come una moglie pignola e gelosa. Ma allo stesso tempo dolce e tenera… Capace di renderlo schiavo e apprensivo. Arrivati a Konoha dopo due pazzi e sorprendenti giorni, è il momento dei saluti. L’Uchiha sa che non la rivedrà mai più, ma gli promette che sarebbe tornato per sposarla come dai lei proposto. Il tempo passa, undici anni, e Luna è una scolaretta svogliata di diciassette anni, che pensa sempre ad un ragazzo che neppure ricorda bene, è senza un quattrino, e per mantenersi finisce a fare la barista in un night club malfamato. Fra mille pericoli che la terrorizzano notte dopo notte. Ma proprio quando lei non ci sperava più, Itachi appare e togliendola dai guai. Ma lui è diverso, non ha più vent’anni…, ma è sempre Itachi, il ragazzo che non ha mai scordato. E per lui, Luna è la bambina che non ha mai potuto cancellare. Lui a volte è distaccato e freddo altre gentile e premuroso. Lei se ne innamora alla follia. Funzionerà fra loro con tutte le abissali differenze? Lei così timida e inesperta, letteralmente alle prime armi e lui convinto che sia meglio non legarsi a lei, ma incapace di starle lontano? Sasuke, tornato al villaggio e sposatosi con Sakura, non sa che il fratello maggiore è vivo, lo scoprirà? E che legame ha con Luna? Lui, a differenza di tutti, sa solo che è una cattiva ragazza. [SasuSaku] [NaruHina] [ItaNuovoPersonaggio] [+ Nuova generazione ^_-]
Genere: Romantico, Avventura, Erotico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Itachi, Nuovo Personaggio, Sakura Haruno, Sasuke Uchiha
Note: Lemon, What if? (E se ...) | Avvertimenti: Spoiler!
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Capitolo 1

Capitolo I°: LA MIA MANO, TRA LE TUE.

 

 

Il sole stava calando, ed ormai la notte si stava avvicinando.

Accompagnati dalla luce del tramonto, due ninja camminavano nei pressi di un fiume dall’acqua cristallina, era armai molto tempo che i due viaggiavano, ed erano piuttosto stanchi, così uno di questi parlò.

-Che ne dici se ci fermiamo Kisame?-Disse quello che stava davanti, alzando leggermente il suo cappello di paglia, l’altro che gli stava dietro, era un omaccione molto alto con una spada sulle spalle.

-D’accordo Itachi…ci accampiamo qui?-

-Si, mi sembra un buon posto, più avanti c’è una grotta, potremmo passare la nottata lì, poi domattina c’incammineremo…-

-Perfetto, ma quanto manca per arrivare a Konoha?-

-Un altro giorno e mezzo e saremo lì…-L’altro annuì semplicemente, e così si diressero verso la piccola caverna e lì quello più alto si sbarazzò del cappello, mostrando dei capelli blu notte, due occhi tondi e piccoli, e delle branchie sul volto bluastro. Il suo coprifronte era tagliato da una linea orizzontale, che significava il tradimento del suo villaggio, il villaggio di Ame, nel paese della pioggia.

L’uomo dalle fatture di squalo, slacciò un po’ la sua tunica nera, con le nuvole rosse, la giubba dell’Akatsuki, l’organizzazione di cui facevano parte, per poi fermarsi ad osservare l’altro che gli dava le spalle. Era un po’ più basso di lui, ed aveva rimosso il cappello, mostrando una lunga chioma di capelli neri legati in una coda bassa.

La sua calma era snervante. Come se fosse una statua inanimata.

-Itachi, c’è qualcosa che non va?-Domandò Kisame.

L’altro si voltò mostrando il viso pallido, e gli occhi color pece, sottili e ben delineati, occhi che incantavano, in tutti i sensi.

-No, è tutto a posto…-Disse semplicemente, per poi slacciare la sua giubba e prendere un kunai e che infilò con una notevole forza, nella parete, per poi appenderci la giacca.

-Io torno subito!-Disse Itachi, uscendo dalla grotta e allontanandosi.

-Itachi Uchiha… che mistero della natura…-Brontolò l’altro ormai rimasto solo.

                           

                                               ^______________________^                           

                  

La corrente era forte, troppo forte, l’acqua entrava nella bocca ad ogni tentativo di prender aria, e poi calava giù, giù nel acqua, tornava a galla e di nuovo sotto. Stava affogando, sarebbe affogata, l’acqua passava anche attraverso le narici, e l’ossigeno era svanito. Sbatté contro un albero. E il fianco le duole dalla botta, la vista le si stava annebbiando, forse a causa dell’acqua, delle lacrime, e del dolore. Non vedeva più nulla.

 

                                               ^________________^

 

Itachi si avvicinò alla riva del fiume, e portò le mani nell’acqua, era più o meno fredda, ma si sciacquò ugualmente il viso, presto sarebbe giunto a Konoha. La terra che aveva abbandonato, tradito. Guardò il suo riflesso nell’acqua.

Traditore. Ecco cos’èra. Un assassino traditore.

Alzò lo sguardo e notò qualcosa che galleggiava, spinto dalla corrente, e si dimenava come una furia, cercando probabilmente di resistere alla corrente.

Era un bambino forse, Itachi si sedé per osservare con un sorrisetto sul viso. All’inizio gli sembro divertente vedere come quel bambino cercava di sfuggire alla morte, era patetico, da solo non c’e l’avrebbe mai fatta, però d’improvviso, si accorse che i loro occhi si stavano inquadrando, e qualcosa in lui si turbò.

Come se un fulmine l’avesse diviso a metà dalla testa ai piedi.

Deglutì spaventato, si alzò meccanicamente e camminando sull’acqua con grande maestria nel dosare il chakra, si avvicinò e prendendolo per il collo della maglia lo sollevò, tirandolo via dall’acqua e lì si accorse che si trattava di una bambina.

Tornò sulla riva, mentre lei tentava di riprendere fiato e tossiva acqua.

Una volta che l’ebbe spinta sul parato, la bimba rimase immobile, con le mani al collo, a tossire, aveva bevuto davvero molto.

Itachi la fissò allungo, osservando i particolari capelli color miele della bambina, lunghi fino al sedere, lisci e lucenti, appiccicati dall’acqua.

Strana, era davvero strana, un po’ paffutella e le guance piene. Era Carina e Buffa.

La piccola smise finalmente di tossire e tentò di parlare.

-G-gra-zi-e… p-per-r av-ver-m-i… sal-va-to…-Mormorò fra i singhiozzi e le lacrime, Itachi la guardò impassibile.

-Come sei finita nel fiume?-Chiese con tono atono.

-Sono caduta…-Rispose la bambina asciugandosi gli occhi ma senza risultato, perché continuava a piangere e tremare.

-Cos’ hai da piangere!? Sei viva no… non sei felice? Volevi morire?-Lei lo guardò come se fosse spaventata, e scuotendo forte la testa con un “no” si allontanò strisciando a terra col sedere.

-N-no! È che mi… sono persa!-Disse piangendo la bambina.

Itachi sorrise nel vedere la bambina disperarsi, la vedeva molto sofferente, di solito la sofferenza altrui gli piaceva, gli piaceva vedere come gli altri soffrivano, era da lui, uno spietato assassino, un uomo dal cuore di ghiaccio. Insomma Itachi Uchiha.

Però vedere quella bambina, vederla soffrire, gli faceva disgusto, disgusto per se stesso, nel credere di provar piacere nelle vedere le lacrime della bambina, lui non era così davvero.

Giusto? O forse era davvero uno spietato e crudele assassino? No, non lo era.

-Da dove vieni?-La piccola smise di singhiozzare, tenendo le mani strette in un pugno verso gli occhi per strofinarli.

-V-vengo d-da Konoha!-Itachi si sorprese, ed il suo primo pensiero fu quello di alzare i tacchi ed andarsene fregandosene della piccola che lo guardava disperata.

-Capisco…-Disse però, non poteva davvero andarsene, non era così crudele.

-I-io… il mio papà mi ha detto che non devo mai parlare con gli sconosciuti! Devo andare! Grazie per avermi salvato!-Disse alzandosi e facendo un piccolo inchino per salutare, fece qualche passo di corsa, ma Itachi la prese per un braccio.

La piccola si spavento, ed iniziò a dimenarsi terrorizzata.

-Aspetta… Konoha non è da quella parte…-Lei si fermò per guardarlo, aveva due occhi neri molto profondi, i capelli lunghi, ed un coprifronte, del villaggio della foglia. Il suo stesso villaggio. Ma il logo, era attraversato da una linea orizzontale. La piccola sgranò gli occhi color miele, capendo chi era quell’uomo. Un traditore! Perché suo padre, nonostante ne lui, ne qualche altro parente fosse un ninja, sapevano però che chi portava un taglio sul coprifronte era un mukenin, ovvero un criminale.

-T-tu… mi u-ucci-d-der-rai! Lasciami!-Itachi la trattenne mentre la piccola cercava di fuggire.

-No, non ti ucciderò! Stai buona! Se fai la brava, ti riporterò a casa…-Annunciò il ragazzo, la bambina si fermò e lo guardò allungo.

-NON È VEROOO! AIUTOOO! TU MI VUOII RAPIIIREEEE! AIUTOOO!-Gridò con tutto il fiato che aveva in corpo.

-Ehiiii! Ehiii!-Itachi la tirò su prendendola da dietro il colletto della maglia, alzandola da terra la squadrò, indossava una maglia a maniche lunghe bianca e verso il collo c’era un colletto rosa, e verso il petto un fiocco rosso, e sotto una gonna blu che arrivava più o meno sulle ginocchia. Itachi notò anche uno stemma sulla divisa, e lo riconobbe come quello di una scuola che si trovava a Konoha, una semplice scuola elementare, quindi la bambina non frequentava l’accademia per diventare ninja. Incrociò i suoi occhi e gli sembrò di perdersi in un mare, un mare di miele.

-Mettimi giù!-Pregò la bambina, Itachi l’accontentò, e si inginocchiò  poggiandosi sulle punte dei piedi e le mani posate sulle gambe, guardò la piccola e sorrise, la bambina lo fissò sorpresa.

-Tranquilla… non ti voglio rapire piccolina, io sto andando a Konoha, se vuoi potrai fare il viaggio assieme a me… ma solo se farai la brava…e non mi darai fastidio, ti prometto che ti riporterò a casa-Lei lo guardò, poi voltò il capo, effettivamente non sapeva dove si trovasse casa sua, sapeva solo che aveva camminato, ma non ricordava più in quale direzione.

-V-va b-bene!-Itachi si alzò, si voltò cominciando a camminare verso il rifugio. Ad un tratto si sentì afferrare per un polso, il suo primo istinto fu quello di allontanare la mano, insomma spezzare il contatto, poi voltò il capo di scatto e vide la bambina che lo tratteneva, e i suoi occhi erano colmi di lacrime e lo guardavano.

-TU… TU NON SEI CATTIVO VERO! SE… SE IO MI FIDO DI TE, TU NON MI FARAI DEL MALE!??-Urlò la bambina, l’Uchiha invece si pietrificò.

Lui, lui non fare del male, ma lui faceva del male a tutti, ne aveva fatto anche al suo fratellino, ed adesso si trovava dinanzi una bambina che lo pregava di non fargli del male. A lui. Chiedere di non fare del male? Ma era possibile? Forse si, perché ormai lui aveva promesso che l’avrebbe riportata a casa, e lo avrebbe fatto.

-No, non ti farò del male… te lo giuro…-La bambina spalancò gli occhi, le lacrime scomparvero e comparve un sorriso.

Itachi stava facendo tante promesse, tanti giuramenti, eppure, non sapeva spiegarsi tanta sicurezza, o per meglio dire, com’è che un tipo come lui si stava prendendo tanta premura per una bambina, sconosciuta.

Però era così carina! Sembrava il suo fratellino Sasuke da piccolo, o era una sua impressione?

-Seguimi, poco distante da qui c’è una grotta, è lì che mi sono accampato per la notte…-Lei annuì, Itachi fece il primo passo ma si accorse che la piccola gli teneva ancora la mano, la guardò ma lei non accennava a lasciarlo lasciandolo perplesso.

-A-asp-petta… I-io…-La piccola abbassò lo sguardo diventando rossa.

-Cosa c’è adesso!?-Domandò l’Uchiha con un tono un po’ freddo ed irritato, la bambina alzò gli occhi per incontrare quelli del ragazzo.

-Tu… tu sei… un Mukenin vero?-Itachi rimase a bocca semi aperta, poi sorrise leggermente.

-Si…-Rispose semplicemente, la bambina tornò a guardare per terra, diventando triste.

-Ecco… ma… io so che i Mukenin sono pericolosi, perché sono assassini e traditori… e fanno del male…-disse lei sempre a testa calata.

-Ma io ti ho giurato che non ti avrei fatto nulla… io mantengo sempre le mie promesse, è una questione d’orgoglio…-La piccola alzò di scatto il capo spalancando gli occhi sorpresa dalle parole di Itachi, che per la verità nemmeno lui sapeva da dove sbucavano.

-Anche il mio papà, dice sempre che bisogna avere un orgoglio o non si è una persona vera e leale, ne con gli altri ne con se stessi!-Spiegò sorridendo la bambina, anche Itachi abbozzò un sorriso.

-Il tuo papà eh! Sarà di certo preoccupato vero?-

-No, lui non sa che mi sono persa, vedi, mio padre viaggia molto… e io resto sola…-

-Davvero? Tuo padre è… un ninja?-Domandò l’Uchiha leggermente preoccupato, se il padre fosse stato uno shinobi, sarebbe stato un problema, e avrebbero dovuto eliminarlo, ed in effetti, anche la  bambina sarebbe stata un problema, loro erano sotto copertura, in missione segreta, e lui che aveva fatto, aveva salvato una bambina, e gli aveva promesso di portarla a casa, va bene che facevano la stessa strada, ma aveva agito in modo sconsiderato. Però a risollevarlo furono le parole della bimba.

-No, mio papà non è un ninja, lui… suona! È un musicista… suona nella banda di musica! Per questo viaggia molto… e io resto a casa finche non torna, ma ieri o forse l’altro ieri… io… sono stata cattiva…-Spiegò la bambina intristendosi ancor di più, Itachi si calò di nuovo, e gli prese le manine.

-Come ti chiami?-Chise lui.

-I-io? Io mi chiamo… Luna…-

-Che bel nome che hai…-

-Grazie… e tu come ti chiami?-

-Ecco… veramente, non potrei dirti il mio nome, sai sono in missione segreta, però… se mi giuri, come io ho giurato a te di riportarti a casa, che non lo dirai mai a nessuno, te lo dirò…-La piccola lo guardò attentamente gli occhi del ragazzo.

-Te lo giurò sulla mia anima che possa essere dannata! Non lo dirò mai a nessuno! E poi tu mi hai salvata dal fiume! È una questione di orgoglio!!-Il mukenin sorrise.

-Io mi chiamo Itachi…Uchiha Itachi…-La piccola lo guardò un po’ strana, quasi sconvolta, l’Uchiha pensò che la sua reputazione fosse nota anche alla bambina. Un grande guaio, cosa gli diceva la testa oggi!

-Ti… chiami… Itachi…-Il mukenin deglutì, maledicendo il momento in cui gli aveva rivelato il suo nome, la piccola lo guardava in modo strano, Itachi doveva pensare a come poteva sbarazzarsi di lei, doveva farlo, ma non voleva, non riusciva nemmeno a pensarci! Santo cielo stava entrando nel panico!!

-Che… brutto nome!-l’Uchiha si risvegliò da suoi pensieri, rimanendo a bocca aperta.

Questa non gliel’aveva mai detta nessuno. Trovava il suo nome brutto!!

Tuttavia, tirò un sospiro di sollievo, che non riuscì spiegarsi.

Non ucciderla era un sollievo.

-Ah…ahahah…-Ridacchiò lui irritato, non era vero che il suo nome era brutto!

-Scusami, se ti ho detto che il tuo nome è brutto… ma “donnola”… di solito portano sfortuna, morte e distruzione…-Luna si accorse che Itachi la stava guardando un po’ paranoico.

-Ma comunque, per me, sono proprio carine le donnole… -Disse con dolcezza.

Lui la fissò per un po’ e sospirò per poi ridere.

-Ah davvero, allora lo prendo per un complimento!... Or su andiamo…Tu sei bagnata fracida, nella grotta accenderemo un fuoco! Forza prima che ti venga un malanno!-I due s’incamminarono.

-Bello! Così non vado a scuola!-Disse la bambina euforica, Itachi rise.

-Brava… ma prima mi stavi dicendo che ieri… o forse l’altro ieri…-Itachi si sentì stupido, molto stupido nel dire quella frase come un bambino di sei anni, non era da lui.

-Cosa ti è successo, prima che cadessi nel fiume?-Le chiese.

La bambina prese fiato, e sorrise birichina.

-Io, lo sai bello io, io.…-La piccola sembrava tutta entusiasta e orgogliosa nel raccontare ciò che aveva fatto, ma poi si bloccò.

-Io… ho… ho…marinato la scuola…-Ammise rallentando, quasi come se avesse paura di una qualche punizione, e difatti Itachi si fermò, con le mani sui fianchi.

-Cosa?!... –La bambina strizzò gli occhi.

-S-si… mentre scappavo, un bidello mi inseguiva, ma sono finita nel bosco, ho camminato tanto tanto, ma… poi… non lo so si è fatto buio, e c’erano dei cosi, che facevano rumore, sembrava che nel bosco ci fossero tigri, orsi, lupi, serpenti, insetti schifosi! Ho avuto tanta paura, e ho continuato a scappare per tornare a casa, ma il bosco non finiva mai! Mai mai!-Luna aveva iniziato a parlare in un modo molto più infantile, ma infondo era una bambina.

-Poi, ho visto il sole, ero tanto stanca, e così penso che ho dormito da qualche parte, non lo so per quanto tempo, poi mi sono svegliata, e si stava facendo di nuovo buio, avevo tanta fame e sete! Così ho trovato il fiume, volevo bere, ma poi… non lo so sono caduta! Shig!-La piccola cominciò a singhiozzare e lasciar scendere qualche lacrima, Itachi si sentì indeciso e sorpreso.

-Ehmm… Ehi, Ehi… non ti preoccupare, adesso non ti succederà più nulla di brutto! Ma smetti di piangere! Io non le sopporto le persone che frignano chiaro!-Disse lui un po’ duro. Luna cercò di asciugarsi le lacrime.

-V-va bene!-

-Brava Luna…ora seguimi!-Lei annuì energicamente, lo seguì fino ad arrivare  in una grotta, ed entrarono.

-Oh Itachi sei tornato!-Sbottò Kisame appena lo vide.

-Kisame…-Disse con un tono quasi seccato l’Uchiha, e solo in quel momento Kisame si accorse della bambina nascosta dietro il moro.

-Eheee??-Itachi si spostò per mostrare al compagno la trovatella.

-E lei chi diavolo è!? Itachi, ma… -

-Lei è Luna… l’ho trovata qui vicino, stava annegando e l’ho salvata, lei farà il viaggio insieme a noi… tanto vive a Konoha…-Kisame la scrutò allungo.

-E se dovesse cacciarci nei guai…-

-No, sta tranquillo, me ne assumo io la piena responsabilità…-Kisame sospirò, sapeva bene che quando il suo compagno si metteva una cosa in testa era irremovibile.

-Fa un po’ come vuoi… ma ti avverto… se succede qualcosa, gli spezzerò quelle gambette!!-Luna si spaventò chiaramente, non si aspettava che assieme ad Itachi ci fosse qualcun altro, e così terrorizzata dall’aspetto inquietante e dalle parole tremende di Kisame arretrò prima lentamente, poi iniziando a correre, l’Uchiha accortosi dell’accaduto, guardò male Kisame.

-Bravo! L’hai spaventata!-Itachi sbuffò, Kisame lo imitò.

-Uffa… che ne sapevo che si spaventava per così poco…-Disse facendo le spallucce, mentre Itachi la inseguiva, ed in un batter d’occhio l’aveva raggiunta, ma Luna che si guardava le spalle, non si era accorta che il Mukenin era già davanti a lei, che gli finì contro cadendo col fondoschiena a terra.

Nei suoi occhi c’era molta paura, Itachi lo comprese subito, nonostante le lacrime.

-Luna Konoha non è da ques!-Non poté finire la frase perché la bambina si era abbassata e gattonando veloce era  passata fra le gambe del ninja, ed aveva ripreso la sua corsa furiosa.

Itachi sbuffò, fregato da una bambina! Ed era anche una testarda!

La seguì ancora, finché non la trovò a terra, caduta a causa di una radice rialzata.

Se ne stava lì a piangere stesa a pancia sotto, con la testa fra le braccia e contro il terreno. Lui rimase a qualche metro di distanza.

-Luna!-La chiamò Itachi, la piccola non rispose.

-Perché sei scappata, ti avevo giurato che non ti sarebbe accaduto nulla…-

-Perché non mi hai detto che c’era uno con te… quello sembra molto cattivo!-

-È vero, non te l’ho detto, ma… non devi preoccuparti, stava solo scherzando… non ti fidi più adesso?-Luna rimase in silenzio per un po’.

-Non lo so… ci sto pensando…-Itachi inspirò. Doveva ricordarsi che aveva pur sempre a che fare  con una bambina di forse sei anni.

-Hai pensato?-Domandò lui spazientito.

-Hmm… no… forse… eciù! Eciù!...-La piccola starnutì ripetutamente, Itachi alzò una sopracciglia.

-Allora, guarda che io non ho poi così tanta pazienza, sai dovresti ritenerti immensamente fortunata, è la prima volta che salvo qualcuno…il sole è ormai tramontato, preferisci restartene qui da sola, o venire nella caverna con me… e Kisame…ma lui non ti farà niente…-Lei si alzò.

-Ok…-Itachi sorrise soddisfatto, si voltò incamminandosi, ma ad un tratto si fermò per voltarsi di scatto, Luna era circondata da un branco di lupi.

-Luna!!-Itachi fece per muoversi, ma si bloccò era meglio ragionare, perché la bambina era terrorizzata, e gridava.

-Luna! Non muoverti!!!-Niente da fare la piccola gridava, piangeva, alla vista degli animali ringhianti, che si avvicinavano minacciosi.

Lei completamente terrorizzata, si alzò e tentò di correre via gridando, ma in quel momento i lupi balzarono all’attacco.

Luna si voltò per vedere le bestie che si scagliavano su di lei, ma proprio quando parve che ormai per lei fosse giunta la fine, un arma colpì il primo lupo, facendolo finire al suolo, privo di vita.

Luna si voltò di scatto, e capì ciò che era accaduto, Itachi aveva lanciato un kunai nel petto del lupo uccidendolo.

Il restante dei lupi gli ringhiò contro tenendosi a debita distanza.

-O andate via, o farete la stessa fine del vostro compagno… vi avverto… non sfidatemi cagnacci!-Disse l’Uchiha sfoderando nei suoi occhi il potentissimo Sharingan.

Luna guardò sorpresa ed incuriosita il moro, eppure ricordava che i suoi occhi erano neri! Mentre adesso erano rossi con dei segni verso il centro. Un prodigio o qualcosa di brutto!?

I lupi, decisero di battere in ritirata, probabilmente spaventati dal forte Chakra di Itachi e la sua pericolosità.

Luna rimase in silenzio per un po’, seduta e stringendo la terra, poi quasi meccanicamente, si alzò piano e dopo correndo e gridando si precipitò verso il ragazzo.

-ITAACHIIII! AHHAHA!!-Luna si avvinghiò, piangendo, contro una gamba del Mukenin che in principio rimase sorpreso e forse anche sconvolto dal gesto impulsivo della bambina, ma in seguito si sciolse come non si sarebbe mai aspettato, la prese per le spalle per allontanarla un po’, e piegarsi potendo così guardarla negli occhi.

-Luna-chan… è tutto passato… stai tranquilla…-La bambina lo fissava, fissava i suoi occhi, mentre i proprio gettavano lacrime.

-Itachi… che cos’hanno i tuoi occhi? Non stai bene?! È tutta colpa mia!!-Disse mortificata la bambina, Itachi rise.

-No, no, sto bene! I miei occhi… ecco questo è lo sharingan… la mia abilità innata…-Lei sembrò calmarsi.

-Ah…Ma che cos’è? Una cosa brutta!?-

-No, no, anzi! Diciamo che è un potere speciale che avevano solo quelli del mio Caln…-

-Ah ho capito… abilità innata… una cosa “enedita…eledi..talia…”-Itachi ghignò divertito mentre la bambina si contorceva nelle parole.

-eReditaRia… con la erre! R di rana!-Luna lo fissò.

-“Ereleditalia”!-Esclamò, Itachi rise di nuovo scuotendo il capo.

-Uffa! Non lo so dire! È troppo difficile! E poi ho solo sette anni! Ecciù! Ecciù! Ecciù!-Disse lei arrabbiata.

-Ok, va bene, andiamo, stai già prendendo il raffreddore! Ti verrà un malanno…-

-Buono, così non vado a scuola!-Esclamò lei tutta contenta.

-Hmmm…. Questo è quello che credi tu… se non vai a scuola diventerai un asino… poi non sai parlare, hai visto…non sai dire ereditaria…-Luna mise il broncio, per poi starnutire ancora, Itachi si alzò e sembrò allontanarsi dandole le spalle, ed in quel momento mentre si voltava per assicurarsi che lo stesse seguendo se la ritrovo si fianco, che gli prendeva la mano. Quel contatto provocò ad entrambi una scossa ed un brivido, molto intenso, ma lo ignorarono.

-Aspettami… -Disse la piccola, Itachi si limitò ad annuire, lasciando che Luna gli tenesse la mano.

-Comunque grazie, per avermi salvato… di nuovo…-

-Hmm… d’accodo… ma non farmi più preoccupare…-Disse in modo semplice, che quando se ne rese conto rimase a bocca aperta.

Lui, si era preoccupato?!

-Si, scusa… però pure tu mi hai fatto preoccupare… ma ho capito una cosa…-

-Cosa?-Disse lui un po’ imbarazzato e sorpreso.

Era da secoli che qualcuno non si preoccupava per lui.

-Che tu devi essere un portento… sei fortissimo! –Itachi rimase a fissarla.

Ecco una cosa che invece gli dicevano sempre.

-Però… anche io da grande vorrei diventare come te… penso che mi piacerebbe essere la più brava… -Disse la piccola ridendo, Itachi non proferì parola, perdendosi nei suoi ricordi.

-A te… piace?-Itachi arrossì, sobbalzando.

-C-cos-sa?-

-Essere il più bravo? Ti piacerebbe!?-

-Ecco… io sono sempre stato il più bravo, all’accademia ninja, e nelle missioni… però… essere troppo forti… a volte è brutto, ci sono persone che cominciano ad odiarti…-

-Ohhhooo…. Capisco, è successo anche a te…?-

-Ehm… no…-Rispose placido, mentendo, lei lo guardò poco convinta, ma sembrò non farci caso e strinse forte la mano di Itachi che essendo più grande della sua, non ci stava, così decise di tenerlo con entrambe le manine.

Itachi ridacchiò.

-Ehei, non scappo mica!-Esclamò il Mukenin.

-Lo so… ma io ho paura… la tua mano è così grande uffa! Non riesco a tenerla!-

-La mia mano? Dici?!… eppure a me sembra la normalissima mano di un ragazzo della mia età!-Si guardarono.

-Hmm… forse hai ragione, ma sai io non do mai la mano a nessuno… nemmeno al mio papà! Perché sono grande io sai!-

-Ah si…E… allora perché adesso stai dando a me la mano?-Quella domanda gli nacque spontanea.

Itachi si sentiva strano.

-Ecco… perché adesso ho pura… e la tua mano mi sembra… molto sicura… ma a te non piace?-domandò un po’ triste, Itachi arrossì, non era una facile (non pensate mele! u.u) quella bambina, parlava sempre, mille domande, ragionamenti contorti ma che cos’era!?

-Non… ti preoccupare… ehehe… lo sai che neanche a me hanno mai tenuto la mano!-Lei lo guardò sorpresa e sorrise. Un bel sorriso.

-Allora lascia che te la tenga io!-Itachi sorrise, ed improvvisamente si rese conto, che stava sorridendo in modo diverso, come forse non aveva mai fatto in vita sua, un sorriso mai conosciuto, che aveva visto già su qualche volto, ma non si era mai posato sul suo, non fino a quel momento, perché lui aveva fatto un sorriso, sincero.

 

 

Fine I capitolo.

 

Continua…

 

Allora che ve ne pare del mio nuovo lavoro? Questa per me è la fanfic che fra le mie amo e preferisco di più!

Recensite per favore!

 

Prossimo capitolo: L’Acqua santa ed il Diavolo

 

Non c’erano dubbi, ecco cos’erano una bambina e Itachi Uchiha insieme.

 

   
 
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