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Autore: Saretta_12    27/07/2015    0 recensioni
Phite e Draco e una pozione fin troppo rivelatrice.
Dal testo:
"“Sento...il profumo delle pagine dei libri...dell'inchiostro in cui intingo la mia piuma...e...profumo di menta bianca!” appena queste ultime parole mi escono di bocca mi rendo contro dell'ammissione inconscia che ho appena fatto, a me stessa e a qualcun altro presente in questa stanza."
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Draco Malfoy, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Da VI libro alternativo
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Quando Harry e Ron fanno il loro ingresso nell'aula di pozioni io proprio non me ne accorgo. Hermione dice che il professor Lumacorno ha interrotto la lezione apposta per accoglierli, ma anche di questo io non mi sono proprio accorta. Nemmeno delle risposte saccenti della mia migliore amica mi sono accorta, tanto meno della domanda successiva che il professore mi ha posto. È stata una gomitata poco gentile di Hermione a distrarmi dai pensieri vorticosi che mi giravano in testa. “Signorina Halliwell mi sta ascoltando?”. Ora la voce del professor Lumacorno mi arriva chiara e precisa, “Mi scusi professore, ero distratta!” gli rispondo senza pensarci troppo. Non penso che mi dirà qualcosa di particolare, sono nella lista dei suoi preferiti, essere la Prescelta mi rende importante per lui. Gli regalo un sorriso dolce in segno di scuse e la sua espressione si addolcisce notevolmente. “Le ho chiesto se gentilmente può avvicinarsi al calderone dell'Amortentia e dirci che profumi sente, così da provare che ogni persona sente profumazioni diverse!” “D'accordo professore!” faccio un passo avanti e un forte aroma mi avvolge completamente avvicinandomi sempre di più al calderone. Cerco di fare mente locale sulle risposte che Hermione ha dato su quella particolare pozione, ricordo che è un potente filtro d'amore e mi sembra di aver capito, anche da quanto ha sottolineato il professor Lumacorno poco prima, che per ognuno assume profumazioni diverse in base a quello che si desidera di più. Quando sono sufficientemente vicina al calderone le profumazioni cominciano a distinguersi notevolmente e mi sembra di essere entrata in uno stato di trance, “Sento...il profumo delle pagine dei libri...dell'inchiostro in cui intingo la mia piuma...e...profumo di menta bianca!” appena queste ultime parole mi escono di bocca mi rendo contro dell'ammissione inconscia che ho appena fatto, a me stessa e a qualcun altro presente in questa stanza. Avverto di colpo il suo sguardo addosso, ma non ho il coraggio di alzare gli occhi per guardarlo. Mi tiro indietro proprio mentre il professore ripone il coperchio sul calderone ed esco dallo stato di trance in cui la pozione mi aveva portato. Sento le guance avvampare consapevole di quanto quello che ho detto non sia di certo sfuggito alla sua attenzione, e nemmeno a quella di Hermione che mi guarda con un sopracciglio alzato. La lezione va avanti senza altre ammissioni imbarazzanti per fortuna e quasi troppo velocemente il professore ci congeda complimentandosi ulteriormente con Harry per aver preparato il miglior distillato di morte che lui abbia mai visto. Senza pensarci un attimo inforco il corridoio con il libro di pozioni stretto al petto e praticamente corro verso il dormitorio di Grifondoro senza fermarmi neanche quando sento la voce della mia migliore amica che chiama il mio nome a squarciagola. Devo assolutamente scappare il più lontano possibile da lui dopo quello che ho detto durante la lezione. Non gli è sfuggito e me lo farà notare molto presto, ne sono pienamente convinta, solo non mi aspetto di certo che quel “molto presto” sia davvero troppo presto. Arrivo di corsa davanti al ritratto della signora Grassa ma non faccio in tempo a pronunciare la parola d'ordine che qualcuno mi trascina lontano dal ritratto, dietro ad un muro da cui nessuno potrebbe scorgerci neanche se si impegnasse. “Che diavolo vuoi?” gli dico senza neanche guardarlo, perchè so che è lui, lo avverto dai brividi che hanno cominciato a percorrermi tutto il corpo, odio l'effetto che mi fa, lo odio con tutto il cuore. “Voglio capire!” “Capire cosa?” gli chiedo, alzando lo sguardo e incontrando i suoi occhi madreperla, per un attimo il mio coraggio vacilla e mi ritrovo a sussurrare quasi impercettibilmente le parole che volevo dire, “Non c'è niente da capire!”. Lui si accorge del tentennamento nella mia voce e si avvicina ulteriormente incastrandomi tra il suo corpo e il muro, appoggia una mano al muro al di sopra della mia spalla, impedendomi qualsiasi via d'uscita. “Ohhh...invece sono sicuro che ci sia molto da capire Halliwell...partiamo dalle tue parole in classe!” mi dice sprezzante, e le sue labbra si allargano in uno splendido sorriso. Le sue labbra. Sono qualcosa di favoloso e ho ancora vivido in me il ricordo del nostro bacio di qualche giorno prima, quello che mi ha distratto per tutta la lezione, quello che mi ha fatto fare quella figuraccia incredibile. “Quelle parole non hanno nessun significato...è stata tutta colpa dell'Amortentia!” gli rispondo cercando di imitare il suo tono sprezzante, ma non mi riesce proprio bene, la mia voce trema e la vicinanza dei nostri corpi non mi aiuta per niente. “Non dare la colpa alla pozione, l'Amortentia non crea i desideri delle persone, da vita a quelli già esistenti con il profumo!” mi risponde lui, continuando a sorridere. Sa bene di tenermi in pugno e questa cosa mi innervosisce particolarmente. “Menta bianca eh?! Strano...mi sembra di avertelo sentito dire già in un'altra occasione!” mi dice, avvicinando ulteriormente il viso al mio. Ti prego non di nuovo, non riuscirei a resistere di nuovo e lui lo sa. “Non so di cosa tu stia parlando!”, ok forse come difesa non è utile ma non so davvero cosa dire. Non posso negare quello che sta dicendo perchè è tutto vero. Quando mi ha baciata qualche giorno prima gli ho stupidamente detto, in un lampo di mancata lucidità, che le sue labbra erano davvero fresche e che baciarlo mi faceva sentire in bocca il sapore della menta bianca, una cosa che adoro. Bene. Sono un'incredibile stupida perchè adesso quella ridicolissima ammissione mi sta mettendo in difficoltà. “Draco non ci riprovare!” gli dico ad un soffio dalle sue labbra. Lui non mi ascolta e con la mano libera mi prende il fianco tirandomi al suo petto. Per la sorpresa il libro mi scappa di mano e mi aggrappo al suo maglione per sostenermi, perchè se non lo facessi cadrei. Le sue labbra si avvicinano sempre di più alle mie e io non posso fare a meno di desiderarle. Per quanto abbia cercato di respingerlo in tutti i modi devo proprio ammettere che negli ultimi giorni non ho fatto altro che pensare a lui e al suo bacio. E devo ammettere di aver desiderato ardentemente che succedesse di nuovo. Quando finalmente si decide a baciarmi sento ancora quel sapore intenso di menta bianca che mi riempie la bocca e sorrido sulle sue labbra. Dopo qualche secondo si stacca da me per riprendere fiato e sorride, consapevole di aver vinto di nuovo. Lui vince sempre con me e io non so come fare per evitarlo. Lo guardo negli occhi e inevitabilmente mi ritrovo a sorridere anche io. Ma perchè non riesco a resistergli. “Menta bianca...di nuovo!” sussurro abbassando lo sguardo imbarazzata. Il suo sorriso si allarga e con un dito sotto il mento mi rialza il viso in modo che possa guardarlo. “Posso farti sentire tutta la menta bianca che desideri ogni volta che vuoi lo sai?” mi dice, e il suo tono è stranamente dolce. È così diverso dal tono strafottente che usa di solito e mi lascia senza fiato. “Basta solo che tu me lo chieda!” aggiunge, sfiorandomi il collo con le dita. I brividi che sento lungo la schiena mi fanno capire che sono arrivata ad un punto di non ritorno, desidero questo ragazzo in modo incontrollato e per quanto questa cosa sia davvero sbagliata non posso proprio farne a meno. Lui continua a fissarmi in attesa di una risposta ma io non riesco davvero ad articolare le parole, per cui faccio la prima cosa che il mio istinto mi suggerisce. Afferro la sua cravatta e lo tiro a me appoggiandomi al muro. Il suo corpo si incastra perfettamente con il mio ed è una sensazione fantastica. Per un attimo sembra colto alla sprovvista, ma poi riacquista il controllo e si spinge ancora di più contro di me facendomi mugolare. Avvicino le labbra alle sue ma lui si sposta di poco all'indietro impedendomi di raggiungerlo. Dalla mia bocca esce un piccolo verso di protesta e lui sorride compiaciuto. Continua a fissarmi e lascia scivolare una mano lungo il mio braccio facendo aumentare i brividi che sento ovunque. “Cosa vuoi Phite?” mi chiede, ad un soffio dalle mie labbra. Ma perchè invece di parlare non mi bacia e basta cavolo? Ma no...lui è così...vuole che glielo dica, gli piace giocare con me in un modo alquanto piacevole in realtà. Mentre io tento di trovare le parole giuste la sua mano sinistra scivola sempre di più sul mio braccio mentre quella destra, senza che io me ne renda conto, sfiora il mio fianco al di sotto della divisa. È una sensazione così piacevole che vorrei non smettesse mai. “Dimmelo Phite...cosa vuoi?” mi richiede, avvicinandosi alla mie labbra senza però toccarle. Tento di baciarlo io perchè non ne posso più di questa tortura, ma con uno scatto fulmineo mi afferra i polsi e me li spinge contro il muro sopra la mia testa. Sono in trappola e non mi dispiace per niente. È talmente forte e determinato che riesce a tenermi bloccata solo con la mano sinistra, mentre l'altra scivola sul mio mento, sul collo, sulla clavicola e ritorna sul fianco, sfiorando dolcemente la mia pelle. E in automatico mi infiammo come ogni volta che lui mi tocca, anche per sbaglio. “Phite...” sussurra di nuovo e io mi ritrovo a fissarlo negli occhi madreperla mentre rispondo alla sua domanda “Te...voglio te” gli dico senza mai distogliere lo sguardo. E finalmente le sue labbra sono sulle mie, avide. E le sue mani sulla mia pelle, esperte, come se la conoscessero da sempre. È la sensazione più bella che abbia mai provato.

   
 
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