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Autore: VolpeSfacciata    28/07/2015    1 recensioni
Cosa fareste se in una fredda notte d'inverno una bellissima creatura mistica sbucasse fuori dalle ombre proprio in camera vostra? Come ogni ragazza appassionata di fantasy, Maria se la tiene stretta stretta ed è proprio da questo antefatto che tutto ha inizio: una storia sensuale ricucita con false amicizie, amori non corrisposti e labirinti d'emozioni degni (o almeno si spera) di quelli in ognuno di noi.
Buona lettura, casomai doveste adocchiare la mia storia. (^w^)
Genere: Fantasy, Mistero, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash, FemSlash
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
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1. Un confusionale inizio 

"Cosa?" Disse lei incredula, guardandolo con le pupille dilatate, tanto era intenso lo sguardo omicida che gli stava lanciando. "Io non ho mai chiesto il tuo aiuto. Non ho mai chiesto l'aiuto di nessuno, se mi hai aiutata sono affari tuoi!" Ruggì, come se stesse brandendo una spada contro il ragazzo. Lui a sua volta aveva la pelle, se possibile, più bianca del normale, trasparente e luccicante come vetro; gli occhi bluastri invece erano stretti in una espressione di completo sdegno, impassibile.
"Saresti morta." Queste furono le uniche parole che il ragazzo pronunciò. Lei gli scoccò una occhiata d'odio, ormai svincolata dal sottile confine delle regole e dell'etichetta: non aveva più intenzione di nascondere tutto l'odio che provava, sapendo bene di scavare così la propria fossa.
"Sarei morta molto tempo fa, se non mi avessi presa con te... Non sarei mai stata viva, se non fosse stato per te." Disse lei, ma nel suo tono di voce non c'era alcuna traccia di gratitudine o affetto, tantomeno gioia. "... Avrei preferito non fosse mai successo." Sputò quelle parole, mentre il ragazzo, stufo di sentire le sue infantili lamentele, se ne andava. "D'altronde," pensò lei "gli ho sempre detto di essere una bambina noiosa." Mentre tornava nella sua camera i capelli rosei le andavano a sbattere contro le spalle, sudati.
Una teoria teneva i suoi pensieri prigionieri in un luogo distante dal letto della sua attuale camera, sul quale lei aveva lasciato il suo corpo, quasi meccanicamente: l'amore distrugge. Le sue labbra si piegarono in un sorriso amaro. Quando mai aveva iniziato a credere in qualcosa di così distante dalle favole? Passò in rassegna le favole che leggeva la notte da bambina, sola in cameretta a cercare di ingannare il tempo... Infine le venne in mente una sirenetta che si trasformava in schiuma per il principe. "Ecco, deve essere questo il mio tipo di favola." Si disse a voce bassa, mentre accarezzava freneticamente con una mano il copriletto, non riuscendo più a concentrarsi del tutto nei suoi pensieri. "Forse è per questo che ti odio." Mormorò ancora, quando un'ombra si stagliò contro di lei. Il ragazzo dai capelli color vino e occhi di miele intenso la guardava. Lei spostò a malapena lo sguardo dal vuoto, posandolo sul volto di lui, pensando che quella sera avrebbe dovuto avere un collasso, prima di essere lasciata sola.
"Stai bene?" Chiese il ragazzo dalla voce vellutata. Nel suo tono non vi era nessun tipo di divertimento o sarcasmo, il ché sorprese la ragazza visto che a parlarle era l'essere più irritante che conoscesse. Lui dovette aspettare un bel po' prima di ricevere una risposta.
"Come dovrei stare? Bene?" Lei sorrise, con i denti gialli e storti tipici di qualsiasi normale umano. "Bene. Sto bene." La ragazza continuò a guardare il tetto della camera, inespressiva. Il suo volto sembrava neve fresca: bianca, che attende di vedere la propria vacuità essere portata via dal paio di piedi sporchi. Lui scosse impercettibilmente la testa.
"È questo il tuo problema." Avanzò di qualche passo, per guardarla negli occhi, arrivando di fianco al letto. Gli occhi del ragazzo erano di un'incredibile superficialità, tanto grande che nessuno avrebbe discordato se qualcuno avesse affermato che lui non avesse un'anima. Erano occhi molto diversi dai profondi occhi blu del padrone, colmi di tutto, i suoi colmi di niente. "Dici sempre quello che credi gli altri vogliano sentire." Si chinò, avvicinando il suo volto a quello della ragazzina. "... Ma non sempre hai ragione." Appoggiò le labbra sulle sue, sentendo il calore tiepidamente umano della sua pelle... Il respiro di lui era fresco e profumato, ispirava la voglia di prendere quelle labbra perfette e farle proprie; quello di lei invece non era piacevole ma caldo, afoso, sapeva solamente d'organico e l'unica voglia che ispirava era quella della lontananza. Il ragazzo però non parve farci caso, anche se era assai improbabile che non ne fosse a conoscenza, dato il suo finissimo olfatto.
"... Lo sai che amo contraddirti." Ammise lei, guardandolo finalmente bene negli occhi. "Già, e so anche che pur di contraddirmi tu sbagli spesso." Ribatté quello, premendo delicatamente le labbra sulle sue, cogliendo quel fragile tepore d'umanità in lei.
"Non riesci a dormire." Constatò lui, scostandosi. "Credo proprio che ti serva una storia che ti faccia dimenticare tutto il resto." Si sedette accanto a lei, accavallando le gambe in modo elegante, posando le mani dalle dita intrecciate dietro la propria nuca.
La ragazza guardò quel essere, che sapeva essere perfetto nel suo strano modo, e si chiese se fosse veramente chi dicesse di essere. Non disse nulla, in quel momento non le importava più della discussione che aveva appena avuto colla ragione del suo essere, non se poteva ascoltare quella melliflua voce appropriasi di lei e tenerle compagnia per quella che sarebbe sembrata un'eternità sin troppo effimera. "... C'era una volta una ragazza di nome Maria, che una notte si svegliò a causa di alcuni rumori sospetti, per scoprire una presenza estranea in camera sua..." E così il novello vampiro iniziò a raccontare a lei la sua stessa storia, cantilenandole con mascherato sadismo quella struggente ninna nanna.


Angolo del muercielago (pipistrello~):
Salve, ed eccoci qua al primo capitolo! Sinceramente non pensavo di pubblicare, siccome ho perso un poco di fede in questo sito e nella mia scrittura... Insomma, spero almeno di aver presentato qualcosa di ben fatto, ah, e di avervi incuriosito almeno un poco con questo inizio così sottosopra. Bene, detto questo, mi dileguo, spero di rivedervi! \(>~<)/
   
 
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