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Autore: Ysabell    24/01/2009    3 recensioni
// Siamo alla terza Saga del libro di S.M. dopo lo scontro con Victoria e i neofiti, contro Cullen e Licantropi. Scritta come si sarebbe svolta, a mio piacimento.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Isabella Swan, Jacob Black
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Sentivo le loro voci lontane e distorte. I loro sguardi mi fissavano allarmati. Non riuscivano a richiamare la mia attenzione. La mia testa era altrove, distante da tutto ciò che mi circondava. Jacob Black era in pericolo. Era stato colpito, ferito, ucciso ? Non riuscivo ad immaginare, quell’ultima ipotesi. Continuavano a parlarmi, mentre le mani fredde di Edward mi presero, prima che le mie gambe non potessero più reggermi. Distrattamente vidi i loro movimenti. Alice era preoccupata, lo capivo dall’espressione tesa del suo viso. Esme cercava invano di chiamare Carlisle, ma anche il suo tentativo di scuotermi, era inutile. Non riuscivo a capire perché fossero così spaventati. Sapevo che mi sarebbe stato vicino, ma ad un tratto le mani di Edward non mi sfioravano più. Non so cosa guardarono in quell’istante, i miei occhi. Si puntarono sulla sagoma ferita di quel Lupo. Il pelo non era più quel bel colore scuro, ma era tinto di rosso, di sangue. Sentivo i suoi guaiti, il suo dolore profondo. La sua voglia di ululare, alla ricerca di aiuto. Soffriva sul quel letto d’erba verde. Il suo respiro si faceva sempre più lento, tanto che il mio cuore in quell’attimo, smise di battere.

<< Bella ? >> domandò gentile, quella voce beata.
Distrattamente spalancai le palpebre e con lo sguardo lo cercai. Edward era accanto a me, seduto sul letto. La sua mano fredda, stringeva quella tiepida mia. La sua espressione, era compassionevole, come se davanti a lui ci fosse un gattino fragile e indifeso. Mi fece il sorriso sghembo che tanto amavo. Il mio cuore, batté veloce e le mie labbra cercarono gli angoli della bocca, in un mezzo sorriso.
<< Edward..>> riuscii a mormore appena, mentre lo sguardo si posò sullo scaffale distante, colmo di libri e cd.
Ero distesa sul suo letto, con la testa appoggiata a tre cuscini. Corrugai la fronte, confusa del perché fossi li. Ci rimuginai sopra, mentre quelle immagini si ricomponevano davanti ai miei occhi. Victoria era morta, non poteva più farmi alcun male, rimanevano solo i Volturi ad attendermi a braccia aperte, ancora per poco. Nella lotta con i neofiti, un Licantropo venne colpito, abbattuto. Lo sapevo dalla dimostrazione di sofferenza, disegnata sul viso di Edward. Ricordai il suo urlo disperato: << Qualcuno lo aiuti. >>.
Si, doveva essere aiutato. Jacob Black, non poteva soccombere per colpa mia, nonostante avesse difeso una sua compagna. No, non potevo accettarlo, anche se ricordavo chiaramente il mio respiro mancare nell’immaginarmi la morte, del mio più caro amico.
Dell’altra vita che amavo, con tutte le mie forze. Mi aggrappai con tutte le mie forze, nel disperato tentativo di non pensarci. Scossi la testa ed Edward comprese, ciò che stavo ricordando.
<< Bella ti prego. Jacob sta bene. >> svelto mi disse le parole, che avrei voluto sentirmi dire fin dall’inizio, anche se in quel momento in cui la mia testa era staccata dal resto del mondo, non poteva sentirlo.
<< E’ a la Push, Carlisle l’ha visitato e sta bene, ha solo qualche fasciatura. Guarisce in fretta. >> continuò calmo, accarezzandomi la fronte, con un dito ossuto.
Sentii le lacrime calde, inondarmi le guance rosse.
<< Mi dispiace >> mugugnai piangendo, mentre le sue braccia mi raccolsero dal letto e mi abbracciarono strette.
<< Non devi Bella, non hai fatto niente. >> sussurrò al mio orecchio, baciandomi il collo con dolcezza.
<< E’ colpa mia Edward è sempre colpa mia. Quanto ancora dovrà stare male per colpa mia ? Voglio vederlo Edward, devo vederlo. >> cinguettai, cercando di lottare contro quelle lacrime violente.
Mi passai le mani sul viso, scacciandole via. Guardai l’uomo della mia vita. I suoi occhi ambrati, mi trapassavano il cuore. La sua smorfia era ben disegnata sul quelle labbra ben contornate, ma il sorriso sghembo che tanto amavo, comparì all’improvviso.
<< Bella, non ti ho mai obbligato e mai ti obbligherò. Sono disposto a tutto, per renderti felice. E se vedere Jacob Black, ti farà sentire meglio, allora ti porterò da lui. >> disse galante, con quella nota sofferente che a malapena notai nel timbro della sua voce.
Lo abbraccia, sapendo che non l’avrei mai lasciato andare via. Lui era la mia scelta e sarebbe stato parte del mio futuro, per l’eternità. Ma Jacob, non l’avrei mai potuto cancellare dalla mia vita. Era essenziale, non quanto Edward, ma faceva la sua bella figura delle mie giornate uggiose. Sospirai sollevata, mentre mi stringevo al suo collo freddo.
<< Ti amo Edward. >> proclamai sincera, schioccandogli un bacio sulle labbra.
<< Io più della mia vita immortale. Ma ora vestiti, così ti porterò da Jacob. >> soggiunse serio, dandomi un altro bacio sulle labbra. Allento la presa sul mio corpo e mi lasciò andare. Mentre mi vestivo, con gli abiti che Alice mi aveva chiaramente imprestato, la mia mente vagò per raggiungere Jacob.

Danzava nell’aria, trasportandomi fra le sue braccia. I capelli mi soffiavano addosso, mentre Edward superava ancora qualche albero, prima di fermare la corsa e farmi scivolare con i piedi, sulla terra umida. La casa del Licantropo, era a qualche metro da me. Osservai quelle tende tirate, da cui Billy sbucava ogni tanto, per dare una sbirciata. Rimase colpito alla nostra vista e prontamente scomparve, forse intento ad avvisare Jacob del mio arrivo. Mi voltai verso Edward. I suoi bellissimi occhi, regnavano nei miei. La sua mano mi accarezzava la guancia, il collo e passò svelta sui capelli.
<< Tutto ciò che vuoi. Appena sarai pronta, verrò a prenderti. >> mormorò, con aria ansiosa forse.
Non volevo più discutere con lui, l’apatia che sovrana permaneva nel mio cuore, ora aveva solo un ‘obbiettivo, incrociare Jacob. Sorrisi, alzandomi sulle punte dei piedi, per baciarlo sulle labbra. Assaporai quell’istante con tutta me stessa, prima di voltarmi verso la casa e dirigermi verso la porta. Edward alle mie spalle, era già scomparso. Non me ne preoccupai, intenta com’ero a non inciampare sui tre gradini che mi dividevano, dall’entrata. Bussai due volte e mi fu subito aperta la porta, dall’espressione gioiosa di Billy.
<< Che piacere Bella, vieni. Jacob ti stava aspettando. >> dichiarò ad alta voce, mentre passavo in rassegna il salotto vuoto.
Era chiaro che l’aveva avvisato un minuto prima del mio ingresso. Il mio cuore accelerò quando mi avvicinai alla camera di Jacob, pronta ad entrarvi. Non mi ci volle poco ad abbandonare Billy nel suo tentativo disperato di seguire la partita di Basket.
Ogni partita aveva il suo valore. Non mi interessava e neppure mi ci soffermai più di tanto, intenta com’ero a chiudermi la porta alle spalle. Visi Jacob mezzo sdraiato sul letto, che con la sua statura ricopriva completamente. I capelli sciolti sulle spalle nude. Il braccio destro fasciato e persino la gamba, ben allungata sul materasso che un po’ cigolava sotto la sua massa corporea. Nessuna coperta a nasconderlo. Era in bella vista, sotto i miei occhi. Deglutii, per niente imbarazzata. Ormai sapeva che l’amavo, era difficile ingoiare quella verità ormai.
<< Bella ! >> chiamò allegro, sorridendomi raggiante, mentre la sua mano si propose verso di me, cercandomi.
Mi avvicinai svelta, facendo attenzione a dove mettessi i piedi, mentre la mancina raggiunse quella di Jacob e gliela strinse. Calda, caldissima e piacevole.
<< Jacob, mi dispiace tanto >> soggiunsi a singhiozzi, mentre mi tirava a se, trasportandomi sul lato buono del suo corpo. Mi rannicchiai al suo fianco, sul letto. Il mio viso nascosto sopra il suo petto.
<< Perché Bella, ho solo difeso una mia compagnia. Non è colpa tua >> spiegò calmo, accarezzandomi i capelli. Mi sentii rincuorata da quella risposta, ma non salva dalle colpe che sentivo pesare sulle mie spalle.
<< Avete il vizio di proteggermi tutti quanti. E tu soffrirai ancora Jacob, per colpa mia >> piagnucolai a denti stretti, mordendomi il labbro. Faceva così caldo accanto a lui, che mi sentivo scoppiare in aria, come un fuoco d’artificio.
<< E’ anche colpa mia, potrei lasciarti perdere. Ma non ne ho intenzione. Cercherò di essere sempre presente, qualsiasi sia la tua scelta. >> proclamò con aria serena, mentre fissava il soffitto.
Lo guardai confusa e chiaramente ferita, dalle parole che prontamente stavo per aggiungere.
<< Mi sposerò con Edward. Lo amo più di te Jacob. >> la mia voce tremò e per un attimo mi dimenticai di respirare, tanto che Jacob dovette scuotermi, per distrarmi da quelle parole.
<< Si, forse è così. Ma ami anche un po’ me Bella, e questo rende me felice di averti vissuto >> sembra va sorridesse la sua voce, quando mi baciò la testa, mi scostai appena per stringere il suo braccio, contro il mio petto.
<< Ti chiedo solo di non abbandonarmi. >> aggiunse, inarcando un sopracciglio, forse incapace di comprendere quella frase lui stesso. Presi fiato, scuotendo il capo.
<< Non lo farò. >> promisi alquanto stizzita. Sarebbe stato sicuramente difficile, ma doveva essere così. Jacob è stato il Sole nelle mie giornate scure.
Non potrò mai dimenticare ciò che ha fatto per me. Non potrò mai cancellare l’amore che mi ha donato così generosamente. Piansi in silenzio, presa da qualche sussulto involontario. Lo sentii ritrarsi e portarmi sopra il suo petto. Non capii. La mia testa era altrove. Persa nel disperato tentativo, di spegnersi per sempre.
Era doloroso tutto quello. Sentivo il suo cuore battere veloce, come il mio. Sentivo il suo sangue bollire, sotto quella pelle calda. Lo guardai negli occhi, trovandomi a poca distanza dal suo viso, quando le sue mani si strinsero attorno alla schiena.
<< Bella, io ti amerò sempre. >> disse, baciandomi una guancia. Rise, mostrandomi quella bellissima dentatura bianca.
<< Lo so, a modo mio anch’io lo farò >> risposi impulsiva, sorridendogli. D’altronde anche lui, era tutto per me.
<< Ti chiedo solo un favore >> continuò, allungando la mano verso i miei capelli. Sentii le sue dita accarezzarmi la testa. Per un attimo persi la concezione del tempo. Spalancai gli occhi, confusa.
<< Se posso farlo.. >> mormora piano, soffiandogli sul viso, divertita e un po’ maliziosa.
<< Ti chiedo di baciarmi, come mai hai fatto in vita tua. Ti prego Bella, non dirmi di no. >> mi supplicò guardandomi diritta negli occhi.
Mi perforava il suo sguardo e le sue mani mi tenevano sopra di lui, senza la possibilità – anche se l’avessi voluta – di muovermi.
Corrucciai la fronte, mordendomi il labbro, alla ricerca di una scusa valida per non farlo. Ma forse, nel profondo, lo desideravo anch’io.
Così senza accennare a proferire alcunché, avvicinai il viso ancor di più. Lo vidi chiudere gli occhi e pronunciarsi appena, per baciarmi le labbra con innaturale calma.
Serrai le palpebre, abbandonandomi a quel dolce bacio. Erano così calde quelle labbra, da procurarmi uno strano piacere, lungo la colonna vertebrale.
Sentivo la sua mano destra, trafficare sotto la maglietta di cotone, accarezzandomi la pelle con le dita. Cercava l’allacciatura del reggiseno.
Sussultai, mentre l’altra mano si perse fra i capelli, stringendomi contro il suo viso, impedendomi di fuggire a quel bacio fugace, che proseguiva lento e violento.
Sempre più passionale, mentre le lingue si scontravano nell’antro bagnato. Danzavano in quel gioco sensuale, in cui le labbra finivano per essere vittime; morse a vicenda.
Provai a scostarmi, inutilmente, mentre leggeri sussulti, mi percorrevano completamente. Il mio cuore accelerò e la mia mente si annebbiò e con essa, anche il mio cuore.
Quello il primo e ultimo vero bacio, per Jacob Black.
  
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